Responsabilità nelle escursioni (estratto da Mosche bianche)

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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Questa è tutt'altra situazione, e dubito che potrebbe configurare una responsabilità perfino nel caso di un rapporto formalizzato di accompagnamento.
Ecco! Non è sempre, solo, ed esclusivamente come dite voi...non tu Boss, tutti.
È ANCHE come dite voi...ma non solo, c'è anche tutto il resto.
In base a come, perchè e per cosa .
 

yura

Redazione
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Orbea Rallon
Mi sembra di ricordare che ci sia addirittura qualche norma in merito anche sul sito del CAI.

Certo che se io biker ho due dita di testa nel caso che per mia imperizia o fatalità mi faccio male non vado a denunciare l'amico o il forumendolo che mi ha portato a fare il tale giro, ma purtroppo ci sono gli estremi per poterlo fare.


Come scrivevo prima Alfred anche se tu non fai alcuna denuncia, in caso di incidente grave, qualcuno potrebbe voler capire se c'è qualche responsabile. Poi non ho scritto che sicuramente qualcuno va in galera o altro ma comunque un procedimento potrebbe venire aperto.
 

sembola

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Ecco! Non è sempre, solo, ed esclusivamente come dite voi...non tu Boss, tutti.
È ANCHE come dite voi...ma non solo, c'è anche tutto il resto.
In base a come, perchè e per cosa .

Esattamente. Le circostanze effettive sono quelle che contano nel configurare una situazione oppure un'altra.

Racconto un episodio che mi è capitato alcuni anni fa, sono uscito insieme ad un amico e ad un suo collega svizzero, l'abbiamo portato la mattina a Massa Marittima ed il pomeriggio a Cala Violina. Qua abbiamo fatto un lungo sentiero a mezza costa sul quale si innesta la PS1 dell' EWS2014, il Guardian. C'è un drop ed a lato una chicken line che non presenta alcuna difficoltà salvo la pendenza... è (era) bella ripida, e come tutti i ripidi richiede un minimo di tecnica. Gli l'ho fatta vedere, glie l'ho spiegata e per soprannumero mi son messo la bici in spalla e l'ho fatta per fargli vedere come si faceva, così che quando l'avessimo percorsa non avrebbe avuto problemi. Una volta arrivati al tratto che finiva col ripido gli ho ripetuto di stare a sinistra, entrare piano e una volta entrato di non toccare i freni e mai e poi mai quello anteriore, e che se arrivato sul bordo non se la fosse sentita di non provarci. Parte il mio amico, parto io, mi giro, e come abbocca il ripido... frena :????:

Ecco, immaginiamo che invece NON glie l'avessi fatto vedere prima, NON gli avessi detto come fare, NON l'avessi avvertito di non tentare di frenare, NON gli avessi consigliato di non farlo se non se la fosse sentita, ma gli avessi semplicemente detto "vienimi dietro" e all' improvviso si fosse trovato questo ripido sotto le ruote.

Il risultato sarebbe stato forse lo stesso (ruzzolone con annessa lussazione di un mignolo), ma qualche cosa perlomeno da ridire avrebbe potuto avercela...
 
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sembola

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Spiegalo tu, al giudice, che io ero tenuto a vigilare su un altro.
La questione è tutta qua. Se tu eri quello più "esperto" o quello che ha proposto l'uscita di fatto sei tenuto non tanto a "vigilare" quanto ad evitare tuoi comportamenti che configurino imprudenza/imperizia/negligenza e dai quali derivi un danno ad altri meno esperti. Per usare l'ipotesi che ha fatto @aria prima, se hai avvertito che c'è un drop o un passaggio impegnativo diventa difficile accusarti di imprudenza o negligenza. Se porti un inesperto su un sentiero difficile senza averlo avvertito prima e quello vola di sotto è invece un po' più facile...
Se invece non c'è una "disparità" tra i componenti del gruppo diventa difficile configurare una responsabilità, salvo ovviamente per comportamenti imprudenti o negligenti da cui derivino danni diretti (che so, vai addosso ad un altro biker)
 
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Esattamente. Le circostanze effettive sono quelle che contano nel configurare una situazione oppure un'altra.

Racconto un episodio che mi è capitato alcuni anni fa, sono uscito insieme ad un amico e ad un suo collega svizzero, l'abbiamo portato la mattina a Massa Marittima ed il pomeriggio a Cala Violina. Qua abbiamo fatto un lungo sentiero a mezza costa sul quale si innesta la PS1 dell' EWS2014, il Guardian. C'è un drop ed a lato una chicken line che non presenta alcuna difficoltà salvo la pendenza... è (era) bella ripida, e come tutti i ripidi richiede un minimo di tecnica. Gli l'ho fatta vedere, glie l'ho spiegata e per soprannumero mi son messo la bici in spalla e l'ho fatta per fargli vedere come si faceva, così che quando l'avessimo percorsa non avrebbe avuto problemi. Una volta arrivati al tratto che finiva col ripido gli ho ripetuto di stare a sinistra, entrare piano e una volta entrato di non toccare i freni e mai e poi mai quello anteriore, e che se arrivato sul bordo non se la fosse sentita di non provarci. Parte il mio amico, parto io, mi giro, e come abbocca il ripido... frena :????:

Ecco, immaginiamo che invece NON glie l'avessi fatto vedere prima, NON gli avessi detto come fare, NON l'avessi avvertito di non tentare di frenare, NON gli avessi consigliato di non farlo se non se la fosse sentita, ma gli avessi semplicemente detto "vienimi dietro" e all' improvviso si fosse trovato questo ripido sotto le ruote.

Il risultato sarebbe stato forse lo stesso (ruzzolone con annessa lussazione di un mignolo), ma qualche cosa perlomeno da ridire avrebbe potuto avercela...
In pratica quello che ho fatto tutta la mattinata con Markibox. Spiegato prima di ogni passaggio, suggerito come farlo o come non farlo, nel senso di scendere dalla bici. Poi passati e ripassati sui punti più critici perchè lui voleva farli, senza tirarsi indietro e migliorarsi sempre di più.
Sia chiaro però, non posso assolutamente dire che sono un esperto, come neanche bravo, però oh gli Astroni li conosco a menadito e so dove uno alle prime armi può o non può (mi ricordo com'ero io lassù)...e Markibox sa bene che vado in bici da due anni, anzi gli dicevo continuamente che lui è più bravo di me.
Alla fine dopo aver percorso per ben due volte lo stesso giro, in un punto per niente critico, lui si distrae e l'anteriore gli si impunta sulla destra al di fuori del canale e...mezzo overbar con caduta a terra.
Risultato? Piccola abrasione sulla spalla, un pò di paura com'è giustamente che sia, ego sotto le scarpe e...tanta voglia di risalire in sella più agguerrito di prima.
Si è divertito come non mai , non vede l'ora di ripetere l'esperienza e per chi non avesse seguito...lui ha 17 anni.
Direttamente o indirettamente sono diventato il suo tutore? Bene, a me non ha fatto altro che piacere esserlo, ho una figlia di 15 anni che non vive con me ed essere con lui stamattina mi ha fatto sentire un pò il suo papà.
 

valerio_vanni

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La questione è tutta qua. Se tu eri quello più "esperto" o quello che ha proposto l'uscita di fatto sei tenuto non tanto a "vigilare" quanto ad evitare tuoi comportamenti che configurino imprudenza/imperizia/negligenza e dai quali derivi un danno ad altri meno esperti. Per usare l'ipotesi che ha fatto @aria prima, se hai avvertito che c'è un drop o un passaggio impegnativo diventa difficile accusarti di imprudenza o negligenza. Se porti un inesperto su un sentiero difficile senza averlo avvertito prima e quello vola di sotto è invece un po' più facile...

Non è neanche detto che tu conosca i percorsi a menadito, anche questo è un punto che sarebbe da dimostrare in giudizio.

Se invece non c'è una "disparità" tra i componenti del gruppo diventa difficile configurare una responsabilità, salvo ovviamente per comportamenti imprudenti o negligenti da cui derivino danni diretti (che so, vai addosso ad un altro biker)

Sì, questo è un altro discorso ancora.
 

dang67

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Sono stato per anni istruttore CAI alpinismo e arrampicata libera e su questi argomenti ci hanno fatto un sacco di raccomandazioni a riguardo.

Adesso se faccio un giro in montagna di una qualche rilevanza in quota (ovvero ci si può fare male) lo faccio solo con gente di adeguata e comprovata esperienza.
 
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Io non avevo proprio idea che per un giro in gruppo, scampagnata o qualcosa di più serio in bici, esistessero queste...non so neanche come chiamarle, difficoltà? Ecco adesso so che si chiamano "responsabilità".
Diciamo che umanamente, per sottinteso e carità cristiana è automatico prestare soccorso e dare suggerimenti ai meno pratici su come affrontare un passaggio ma che in caso di incidente entri la legge nel mezzo non me l'aspettavo proprio.
Piccola parentesi.
Organizziamo un giro in moto, uno del gruppo si fa male, non è mai successo che la legge chiamasse in causa gli altri o il più esperto del gruppo.
Da ora so che in MTB si.
 

ymarti

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Beh, grazie al forum e all'apertura del "mio" 3D "mosche bianche" (che ha avuto un bel successo, anche se poi la cosa è un pochetto degenerata :-)) ho scoperto una cosa in più.
Che comunque è da valutare. Grazie!
Ciao a tutti marti
 

dang67

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Io non avevo proprio idea che per un giro in gruppo, scampagnata o qualcosa di più serio in bici, esistessero queste...non so neanche come chiamarle, difficoltà? Ecco adesso so che si chiamano "responsabilità".
Diciamo che umanamente, per sottinteso e carità cristiana è automatico prestare soccorso e dare suggerimenti ai meno pratici su come affrontare un passaggio ma che in caso di incidente entri la legge nel mezzo non me l'aspettavo proprio.
Piccola parentesi.
Organizziamo un giro in moto, uno del gruppo si fa male, non è mai successo che la legge chiamasse in causa gli altri o il più esperto del gruppo.
Da ora so che in MTB si.

Chiunque guida una moto ha la patente.
In MTB no.

Poi occorre anche distinguere dove porti la persona in questione: se la porti a fare un giro tranquillo e si fa male non credo possa rivalersi su di te.
Se invece la porti a pericolare...
 
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una da strada, una no e una via di mezzo...
Io non avevo proprio idea che per un giro in gruppo, scampagnata o qualcosa di più serio in bici, esistessero queste...non so neanche come chiamarle, difficoltà? Ecco adesso so che si chiamano "responsabilità".
Diciamo che umanamente, per sottinteso e carità cristiana è automatico prestare soccorso e dare suggerimenti ai meno pratici su come affrontare un passaggio ma che in caso di incidente entri la legge nel mezzo non me l'aspettavo proprio.
Piccola parentesi.
Organizziamo un giro in moto, uno del gruppo si fa male, non è mai successo che la legge chiamasse in causa gli altri o il più esperto del gruppo.
Da ora so che in MTB si.
Dai, hai imparato una parola nuova!
"Responsabilità" (cit.)

Occhio col ragazzino, fa il bravo! La legge c'entra poco con la "carità cristiana"...

;-)
 
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Non è neanche detto che tu conosca i percorsi a menadito, anche questo è un punto che sarebbe da dimostrare in giudizio.
Ovviamente, rientra in quelle che chiamavo prima "circostanze". Per fare due esempi limite opposti, una cosa è trovarsi al bar la domenica mattina e decidere il percorso mentre si va, un'altra andare alla Cascata dl Rospo dove non è mai stato nessuno salvo uno dei biker che propone l'itinerario... E poi va dimostrata la colpa e la causalità, insomma non è proprio automatico.

..il discorso è sempre quello...il giudice deve trovare un colpevole e per legge lo è chi è più esperto...chi lo fa da più tempo..chi conosce meglio i luoghi in questione...
"Deve" non necessariamente.
A livello civile, "può" trovare un colpevole come no, ma solo se c'è una precisa richiesta in merito da parte del danneggiato. Stessa cosa in ambito penale , teoricamente le lesioni gravi sono perseguite di ufficio ma non è detto che ogni infortunio escursionistico sia oggetto di indagine nè che dia luogo ad un procedimento; quelle semplici sono a querela di parte. Ed anche in ambito penale può essere che il giudice trovi un colpevole come no.
 
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Pietro.68

...estiqaatsi...
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due...
le circostanze andranno valutate caso per caso. non è automatico che se si esce in gruppo, uno cade e si fa male e qualcun altro va a finire a processo. Anche se a leggere certi commenti sembra sia proprio così. Altrimenti per ogni volta che qualcuno si fa male (e in mtb capita spesso) ci dovrebbe essere un condannato. E non è così (per fortuna).
 

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le circostanze andranno valutate caso per caso. non è automatico che se si esce in gruppo, uno cade e si fa male e qualcun altro va a finire a processo. Anche se a leggere certi commenti sembra sia proprio così. Altrimenti per ogni volta che qualcuno si fa male (e in mtb capita spesso) ci dovrebbe essere un condannato. E non è così (per fortuna).

Esattamente.

Il punto della mia osservazione iniziale, che ha poi prodotto il topic su cui scriviamo, è che raramente si può escludere un qualche tipo di responsabilità "a prescindere".
 
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Etien

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Questa discussione mi ha messo una certa ansia... capita abbastanza spesso di uscire con dei compagni di scuola (mtb) minorenni, che dopo la lezione si uniscono al mio piccolo gruppo (composto di due/tre persone over 50) per continuare a girare. In teoria dovremmo negare ai ragazzi la possibilità di unirsi a noi perché in caso di incidente saremmo perseguibili. La cosa, oltre che ridicola (i giovani sono molto più bravi di noi) sarebbe anche imbarazzante, visto che dovremmo chiedere ai ragazzi una sorta di "scarico di responsabilità" firmato da un genitore, che avrebbe tra l'altro valore legale pressoché nullo.
 

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