Premessa: lavoro in un negozio di elettronica ed elettrodomestici, per cui oltre a vendere devo fare anche le assistenze, ebbene:
Ok ma se il venditore nelle mail è nelle richieste chiede la sostituzione e vittoria (come con me) fa orecchie da mercante e continua a mandarmi il mio reggisella rattoppato,cosa ci può fare??
Io onestamente ritengo pienamente responsabile della cosa l'"assistenza",non il negoziante
Con questo non dico che abbiate torto voi,eh..espongo solo il mio punto di vista
Nel caso un cat (centro assistenza autorizzato) combini qualche capellata, o sia la casa madre a non fornire debita assistenza al CAT per la risoluzione di un problema al cliente finale, io intervengo mettendo a conoscenza l'agente della casa madre (perché c'è sempre un signore che deve concludere contratti, venderci cioè tot TV o tot lavatrici) affinché risolva commercialmente il problema, indi per cui io ottengo l'autorizzazione e sostituisco io il bene difettoso e mi viene emessa nota di credito o mi arriva prodotto uguale nuovo. Secondo me vi stete rivolgendo alle persone sbagliate. Pardon alle aziende sbagliate...
Noi siamo gróssi, un piccolo biciclettaio magari non ha il potere dissuasivo che abbiamo noi... Se capisci quel che intendo. Però anche le aziende, più sono grosse, e delle volte fanno le orecchie da mercante, perché magari sono più grosse di noi, ma alla fine otteniamo sempre la soddisfazione del cliente, anche se i tempi non sono mai rapidi come uno vorrebbe.
A parer mio la legge è scritta un po' male, nel senso che parte dal presupposto (giusto) che un venditore possa prendere prodotti importati da Malta o dall'Albania, comunque non destinati all'italia, che dunque non godono della garanzia legale italiana, e a questo punto il venditore deve farsi interamente carico della riparazione O sostituzione. Ma se il prodotto è per la filiera italiana, è giusto seguire i passaggi che questa filiera prescrive, cioè nel tuo caso, vittoria.
Altro problema è che il legislatore si è ben guardato dal mettere nero su bianco un termine tassativo, la legge dice che "deve essere riparato o sostituito in un congruo lasso di tempo", che vuol dire poco... La mia azienda (non la legge!) ha autonomamente stabilito che è congruo aspettare fino a 60 giorni, oltre il cliente ha tutti i santi diritti di incazzarsi e io ho il dovere di far muovere il culo a chi deve sostituire il bene.... Al che mi attacco al telefono alle mail e a quanto è in mio potere... Previa autorizzazione del padrone, posso anche sostituire il prodotto prima che me l'abbiano accreditato, poi magari lui straccia i contratti all'agente e quel marchio smettiamo di trattarlo di punto in bianco... Insomma io cerco sempre di monitorare la situazione assistenza cliente in modo da non sforare i 60gg fatidici.
Scusa il papiro, per finire: le bici sono effettivamente un'unione di marchi diversi, il telaio è il solo su cui cube accetti la garanzia, poi fox piuttosto che
rock shox, Hope,
sram,
mavic e via andare e lì al CAT autorizzato bisogna tornare, ma se la situazione non si sbocca bisogna bypassare e informare l'importatore... Non so quanto grande sia il negozio da cui l'hai preso, e quindi quanto potere abbia per pestare i piedi a sua volta, ma quello deve fare. Quando ero partita iva e avevo il mio locale, questo potere non lo avevo, e spesso per fidelizzare i clienti ho dovuto anticipare o perderci di tasca. Sono scelte... Alla fine o mi davano soddisfazione o cambiavo fornitori.
Come hanno detto altri, se lo mandi per 3 volte per lo stesso difetto e non viene riparato, dovrebbe venir sostituito (ma è una cosa che non ricordo di aver letto sulla legge... Devo approfondire).
Concludo con un secondo consiglio: le spedizioni sono a carico di Vittorio giusto? Vedete se perdono più soldi loro in 24 mesi di andata e ritorno o se fanno prima a cambiarlo. In bocca al lupo