Ho da poco acquistato questa lampada e ne approfitto per presentare una piccola recensione.
Il MagicShine Bicycle Light è un faretto a LED di notevole potenza, da fissare alla piega o sul casco, che permette di effettuare uscite in notturna con la propria MTB. MagicShine è il marchio con cui viene distribuita una linea di torce e faretti, LED e HID (http://www.headlamp.cnwww.headlamp.cn). Il marchio è di proprietà della Shenzhen Minjun Electronic Co, un’azienda elettronica cinese e ovviamente i prodotti sono realizzati ed assemblati in Cina (come del resto il 99% dei componenti elettronici che utilizziamo).
Il prodotto in questione è un faretto di piccole dimensioni (43x50x55mm) con corpo interamente in alluminio e dotato di un LED ad alta intensità P7, prodotto dalla Seoul. Il led può essere utilizzato a due diverse intensità (più la modalità lampeggiante)e ha un assorbimento di circa 10W alla massima potenza, con una resa luminosa dichiarata di 900 lumens. Il tutto è alimentato da un pacco batterie separato, costituito da 4 celle al litio 18650, che dovrebbe garantire un’autonomia di 3 ore al 100% della luminosità.
La lampada viene venduta in un due diversi kit (per manubrio e per casco) che comprendono oltre al faretto, l’alimentatore da rete per la ricarica, il contenitore per il pacco batterie, 2 anelli di fissaggio e, nel caso del kit per casco, la staffa con elastici per il fissaggio. Il tutto è contenuto in una valigetta di cartoncino.
Il corpo in alluminio appare ben rifinito e trasmette sensazione di solidità. E’ dichiarato un indice di protezione IP65, quindi resistente alla polvere e dai getti d’acqua. Le alette, invece, garantiscono il corretto raffreddamento del LED, che alla massima potenza sviluppa notevole calore (anche se non paragonabile a quello di una lampada ad incandescenza). Il vetro frontale, invece, sembra abbastanza fragile e probabilmente non è realizzato in policarbonato, ma in una plastica più povera.
Sul retro troviamo il pulsante di accensione e scelta della modalità di funzionamento (max potenza – potenza ridotta – lampeggiante – spenta). Lo stesso pulsante ha due led che indicano lo stato di carica delle celle: con pacco batterie carico il pulsante è illuminato di verde, mentre avvicinandosi alla minima tensione di funzionamento diventa rosso (le batterie al litio, infatti, non possono essere scaricate completamente). Se la tensione scende ulteriormente il driver del LED spegne la luce, per evitare danni alle celle.
Sotto al corpo del faretto si trova la staffa, rivestita in gomma, che permette di assicurarlo ad elementi tondi, come appunto il manubrio. Il fissaggio avviene tramite un anello in gomma (simile ad un enorme o-ring) presente nella scatola in due dimensioni, per adattarsi a manubri di diverso diametro. La tenuta è ottima e, complice anche la leggerezza del corpo, non soffre molto delle vibrazioni nelle discese scassate.
Lo stesso anello serve a fissare il faretto al supporto per il casco (disponibile nel kit headlamp). Il supporto non è altro che una staffa gommata con degli elastici regolabili in estensione, su cui è possibile ruotare la lampada per orientarla. Probabilmente su caschi integrali o scodelle la tenuta è buona, ma la conformazione dei caschi classici da XC non permette un fissaggio ottimale. Non avendo altro casco a disposizione, per aumentare la tenuta ed eliminare le vibrazioni, ho sfruttato due ulteriori asole della staffa aggiungendo un elastico da fissare all’interno (quello in basso senza scritte) . In questo modo la lampada è solidale al casco, impossibile da staccare accidentalmente e vibrazioni assenti anche nelle pietraie più scassate.
Il pacco batterie, contenuto nella custodia con clip, può essere fissato alla spallina dello zaino, facendo passare il cavo dietro la nuca, mentre per poterlo tenere all’interno di una tasca dello zaino il cavetto è evidentemente troppo corto ed è necessario una prolunga opzionale.
Terminata l’escursione è consigliabile ricaricare sempre le celle al litio, anche se utilizzate solo parzialmente. Le batterie al litio, infatti, non soffrono di effetto memoria (come le vecchie batterie nichel-cadmio, che dovevano essere scaricate completamente prima di essere ricaricate), ma, al contrario, soffrono se portate a tensioni troppo basse, mentre durano più a lungo se ricaricate spesso e parzialmente ( biberonaggio).
Anche l’alimentatore da rete in dotazione ha un led rosso e verde di indicazione dello stato dell’operazione. Per collegarlo alle prese italiane, però, è necessario comprare un adattatore, in quanto è fornito con spina tipo JIS 8303 giapponese (vanno bene gli adattatori per spine Tipo A americane).
Le caratteristiche dichiarate sono queste:
Material: aircraft aluminium
Finishing: third grade anodisation
Color: black
LED: SSCP7
Luminous Flux: 900 Lumins
LED Life Span: 50,000 hours
Battery: 8.4V 4.4AH lithium battery
Discharge Time: 180 minutes (100% brightness)
Charge Time: 3.5-4.0H
Low Power Warning: low power red light warning
Lighting Modes: 100% brightness - 30% brightness & flashing(2.4HZ)
Weatherproof Grad: IP65
Size: Φ43*50MM
N.W.: 0.42KG
La prima prova su strada ha dimostrato un notevole potere di illuminazione, più che sufficiente per svolgere un’escursione in notturna.
Ho effettuato un confronto tra la MagicShine e i fari Abbaglianti di un maxi scooter (2 lampade HS1 da 35W, 35x2=70W!). Le lampade alogene della moto hanno una profondità ben maggiore, arrivando a rendere visibile anche il campo di fronte, un colore più naturale e riposante per gli occhi, oltre ad una migliore diffusione della luce, dovuta alle parabole di grandi dimensioni. La piccola parabola da 4cm del faretto LED, però, nel raggio di utilizzo tipico in MTB non ha nulla da invidiargli, se non forse una temperatura colore troppo fredda, ma a cui ci si abitua velocemente.
(Luce MagicShine e Abbagliante Maxiscooter a confronto)
La lampada emette un fascio centrale potente e profondo, che illumina comunque a notevole distanza. Attorno, un secondo fascio di luce, dato dalla riflessione sulla parabola, più ampio e soffuso, aiuta notevolmente la vista laterale. Posizionando il faretto sul casco il fascio centrale segue perfettamente il proprio sguardo e quindi non ci si ritrova mai a guardare zone buie. Si riesce quindi ad illuminare in profondità, così come vicino alla ruota anteriore.
Nel lento tecnico, però, capita di tenere lo sguardo basso, verso la ruota, cercando di anticipare il tracciato semplicemente con un colpo d’occhio in avanti. In questo caso la perfezione sarebbe una seconda luce sul manubrio che punti sempre in profondità e che permetterebbe di mantenere velocità più elevate.
La lampada è acquistabile online su diversi siti, ma il più conveniente, sperimentato da molti sul forum, è DealExtreme (http://www.dealextreme.comwww.dealextreme.com). Sullo stesso sito si trovano anche altre torce, basate sullo stesso LED P7.
Il MagicShine Bicycle Light è un faretto a LED di notevole potenza, da fissare alla piega o sul casco, che permette di effettuare uscite in notturna con la propria MTB. MagicShine è il marchio con cui viene distribuita una linea di torce e faretti, LED e HID (http://www.headlamp.cnwww.headlamp.cn). Il marchio è di proprietà della Shenzhen Minjun Electronic Co, un’azienda elettronica cinese e ovviamente i prodotti sono realizzati ed assemblati in Cina (come del resto il 99% dei componenti elettronici che utilizziamo).
Il prodotto in questione è un faretto di piccole dimensioni (43x50x55mm) con corpo interamente in alluminio e dotato di un LED ad alta intensità P7, prodotto dalla Seoul. Il led può essere utilizzato a due diverse intensità (più la modalità lampeggiante)e ha un assorbimento di circa 10W alla massima potenza, con una resa luminosa dichiarata di 900 lumens. Il tutto è alimentato da un pacco batterie separato, costituito da 4 celle al litio 18650, che dovrebbe garantire un’autonomia di 3 ore al 100% della luminosità.
La lampada viene venduta in un due diversi kit (per manubrio e per casco) che comprendono oltre al faretto, l’alimentatore da rete per la ricarica, il contenitore per il pacco batterie, 2 anelli di fissaggio e, nel caso del kit per casco, la staffa con elastici per il fissaggio. Il tutto è contenuto in una valigetta di cartoncino.
Il corpo in alluminio appare ben rifinito e trasmette sensazione di solidità. E’ dichiarato un indice di protezione IP65, quindi resistente alla polvere e dai getti d’acqua. Le alette, invece, garantiscono il corretto raffreddamento del LED, che alla massima potenza sviluppa notevole calore (anche se non paragonabile a quello di una lampada ad incandescenza). Il vetro frontale, invece, sembra abbastanza fragile e probabilmente non è realizzato in policarbonato, ma in una plastica più povera.
Sul retro troviamo il pulsante di accensione e scelta della modalità di funzionamento (max potenza – potenza ridotta – lampeggiante – spenta). Lo stesso pulsante ha due led che indicano lo stato di carica delle celle: con pacco batterie carico il pulsante è illuminato di verde, mentre avvicinandosi alla minima tensione di funzionamento diventa rosso (le batterie al litio, infatti, non possono essere scaricate completamente). Se la tensione scende ulteriormente il driver del LED spegne la luce, per evitare danni alle celle.
Sotto al corpo del faretto si trova la staffa, rivestita in gomma, che permette di assicurarlo ad elementi tondi, come appunto il manubrio. Il fissaggio avviene tramite un anello in gomma (simile ad un enorme o-ring) presente nella scatola in due dimensioni, per adattarsi a manubri di diverso diametro. La tenuta è ottima e, complice anche la leggerezza del corpo, non soffre molto delle vibrazioni nelle discese scassate.
Lo stesso anello serve a fissare il faretto al supporto per il casco (disponibile nel kit headlamp). Il supporto non è altro che una staffa gommata con degli elastici regolabili in estensione, su cui è possibile ruotare la lampada per orientarla. Probabilmente su caschi integrali o scodelle la tenuta è buona, ma la conformazione dei caschi classici da XC non permette un fissaggio ottimale. Non avendo altro casco a disposizione, per aumentare la tenuta ed eliminare le vibrazioni, ho sfruttato due ulteriori asole della staffa aggiungendo un elastico da fissare all’interno (quello in basso senza scritte) . In questo modo la lampada è solidale al casco, impossibile da staccare accidentalmente e vibrazioni assenti anche nelle pietraie più scassate.
Il pacco batterie, contenuto nella custodia con clip, può essere fissato alla spallina dello zaino, facendo passare il cavo dietro la nuca, mentre per poterlo tenere all’interno di una tasca dello zaino il cavetto è evidentemente troppo corto ed è necessario una prolunga opzionale.
Terminata l’escursione è consigliabile ricaricare sempre le celle al litio, anche se utilizzate solo parzialmente. Le batterie al litio, infatti, non soffrono di effetto memoria (come le vecchie batterie nichel-cadmio, che dovevano essere scaricate completamente prima di essere ricaricate), ma, al contrario, soffrono se portate a tensioni troppo basse, mentre durano più a lungo se ricaricate spesso e parzialmente ( biberonaggio).
Anche l’alimentatore da rete in dotazione ha un led rosso e verde di indicazione dello stato dell’operazione. Per collegarlo alle prese italiane, però, è necessario comprare un adattatore, in quanto è fornito con spina tipo JIS 8303 giapponese (vanno bene gli adattatori per spine Tipo A americane).
Le caratteristiche dichiarate sono queste:
Material: aircraft aluminium
Finishing: third grade anodisation
Color: black
LED: SSCP7
Luminous Flux: 900 Lumins
LED Life Span: 50,000 hours
Battery: 8.4V 4.4AH lithium battery
Discharge Time: 180 minutes (100% brightness)
Charge Time: 3.5-4.0H
Low Power Warning: low power red light warning
Lighting Modes: 100% brightness - 30% brightness & flashing(2.4HZ)
Weatherproof Grad: IP65
Size: Φ43*50MM
N.W.: 0.42KG
La prima prova su strada ha dimostrato un notevole potere di illuminazione, più che sufficiente per svolgere un’escursione in notturna.
Ho effettuato un confronto tra la MagicShine e i fari Abbaglianti di un maxi scooter (2 lampade HS1 da 35W, 35x2=70W!). Le lampade alogene della moto hanno una profondità ben maggiore, arrivando a rendere visibile anche il campo di fronte, un colore più naturale e riposante per gli occhi, oltre ad una migliore diffusione della luce, dovuta alle parabole di grandi dimensioni. La piccola parabola da 4cm del faretto LED, però, nel raggio di utilizzo tipico in MTB non ha nulla da invidiargli, se non forse una temperatura colore troppo fredda, ma a cui ci si abitua velocemente.
(Luce MagicShine e Abbagliante Maxiscooter a confronto)
La lampada emette un fascio centrale potente e profondo, che illumina comunque a notevole distanza. Attorno, un secondo fascio di luce, dato dalla riflessione sulla parabola, più ampio e soffuso, aiuta notevolmente la vista laterale. Posizionando il faretto sul casco il fascio centrale segue perfettamente il proprio sguardo e quindi non ci si ritrova mai a guardare zone buie. Si riesce quindi ad illuminare in profondità, così come vicino alla ruota anteriore.
Nel lento tecnico, però, capita di tenere lo sguardo basso, verso la ruota, cercando di anticipare il tracciato semplicemente con un colpo d’occhio in avanti. In questo caso la perfezione sarebbe una seconda luce sul manubrio che punti sempre in profondità e che permetterebbe di mantenere velocità più elevate.
La lampada è acquistabile online su diversi siti, ma il più conveniente, sperimentato da molti sul forum, è DealExtreme (http://www.dealextreme.comwww.dealextreme.com). Sullo stesso sito si trovano anche altre torce, basate sullo stesso LED P7.