anche io non capisco tutto questo accanimento contro il ciclismo su strada, da quanto è emerso la colpa è di rachel che ha preso una curva contro mano
...la "materia del contendere" è alquanto complessa.
E' "complessa" per molti motivi...
Prima di tutto esiste (non come regola generale ma come principio diciamo "molto di frequente applicato") una sorta di comportamento insito nella psiche umana onde per cui chi utilizza biciclette cosiddette da "strada" a vari livelli di "importanza" (con all'apice molti esponenti anche del ciclismo professionistico su strada che al di fuori dell'evento agonistico molto spesso non indossa il casco) tende a considerare un orpello (un accessorio) inutile il casco.
E questo tipo di comportamenti mi capita molto di sovente di rilevarlo durante le mie uscite in m.t.b quando affrontando tratti in asfalto (che dalle mie parti tutto è che asfalto "ideale"...piuttosto una sorta di nastro pieno di buche, micro e macro dossi, avvallamenti ecc. ecc.) incrocio persone in bicicletta da strada/corsa...quasi mai indossano il casco...nel periodo invernale poi la quasi totalità si "dota" di berrette di varia foggia e natura per la protezione esclusivamente dalla temperatura esterna.
E poi voglio dire anche altro, riguardo al comportamento di "molti" (non tutti invero dato che come in tutti i ragionamenti umani le regole applicabili al 100 % dei casi non esistono) di coloro che amano la bicicletta...da strada esclusivamente.
Vi dirò che molto ma molto di frequente mi sono sentito a vario titolo "umiliato", fatto oggetto di scherno da parte dei suddetti (non voglio usare il termine forse troppo dispregiativo che ricorda il componente base dell'asfalto)...
Nei negozi di biciclette vai ("tu" misero e tapino che ami le tipologie di biciclette non da strada) e quasi sempre ti accorgi che "loro" sono i più considerati...per molti negozi e venditori è anche vero che le tipologie di biciclette "non elette" sono state un giocoforza stante il mercato che le richiedeva.
In strada molto spesso quando passa uno di "loro" lo fa molto spesso con "il disprezzo" per coloro che utilizzano mezzi "più poveri" che non una b.d.c multi milionaria in vecchie lire.
E molto spesso notando i comportamenti dei suddetti "tizi" mi accorgo che a livello di conoscenza tecnica "del mezzo", delle pratiche minime di manutenzione (come la lubrificazione delle catene...quanti cigolii mi capita di sentire...) ecc. sono molto ma molto "indietro" per usare un eufemismo...
E' anche vero che a molti che si avvicinano da "zero" ai pedali viene nella quasi totalità dei casi consigliata una b.d.c e non una "povera" m.t.b da 11 chilogrammi.
Scusate mi sono spinto molto off-track (per rimanere in gergo).
Grazie.
Marco1971.