Quanti sono Guide mtb e con quali associazioni?

gas29

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Prandein ha scritto:
E' una vergogna, ma mi dicevano che è stato così anche con i maestri di sci prima che l'anarchia più totale fosse sedata dalla FISI
Dal 21 al 25 abbiamo un gruppo di 20 persone da accompagnare ed io non ci dormo la notte sperando che non succeda nulla...

Infatti la FISI inglobò l' AMSCI, che era una associazione parallela all' AMSI, i cui maestri avevano una formazione "relativa" se vogliamo usare un eufemismo.
Per cui è possibile che la FCI in futuro, dia la possibilità ai "Maestri" AMI, SIMB, ecc, ecc, di fare un "corsino" e di essere equiparati a chi ha fatto il corso della Federazione.
Quello che dicevo io è che ben fenga il corso della FCI (6 moduli di 8 ore), uguale per tutti, ma diventa dura fare un corso di 100 ore ad Aosta quando si vive in una valle a 60 km. Diventa un modo di escludere i valligiani e di far fare il corso (solo teorico, quindi senza verifica delle capacità di guida e della preparazione atletica, che sono invece le cose che ritengo fondamentali).
Mi va benissimo che un Maestro abbia dei fondamenti di primo soccorso, ma rendere obbligatorio l'esame da rianimatore cardiotoracico (quello che sostengono i volontari del 118 per intenderci), mi sembra un esagerazione. Primo, perchè nessuno si porterà dietro in escursione un defibrillatore o l'ossigeno, e poi perchè a questo punto mi porto in escursione un medico, faccio prima.
Andate a vedervi le Tariffe dell'Assiciazione Valdostana Maestri di MTB , poi ridete!!!! www.maestrimtb.com
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Vorrei portare il mio piccolo contributo alla discussione.

La "confusione" su ruoli e figure è purtroppo una conseguenza della struttura regionale italiana. Il turismo è un settore di pertinenza delle Regioni e quindi ognuna legifera come ritiene opportuno (o non legifera affatto). Quand'anche venisse promulgata una legge quadro nazionale che istituisse la "professione" di guida ciclistica, spetterebbe alle regioni di attuarla e definire le modalità di accesso; quindi rassegnamoci, non è la prima nè la più grave delle distorsioni del "federalismo" delle regioni.

Per fare un esempio dalla realtà toscana che conosco bene: qui per esercitare un' attività di guida in bici in modo professionale è necessario conseguire il patentino di guida escursionistica e ambientale, dopo un corso di 600 ore con esame finale piuttosto selettivo. Questo, se da una parte vuole tutelare l' utente (ed anche il sistema turismo, che in Toscana è una componente importante dell' economia) di fatto impedisce a moltissimi operatori occasionali o part-time di qualificarsi ed operare in modo regolare. Inoltre i compensi giustamente richiesti salgono, mettendo fuori mercato l'attività nei confronti di singoli clienti o gruppi molto piccoli.

Altra cosa è farlo per passione e divertimento: ovviamente occorre operare nell' ambito di un' associazione affiliata alla FCI o ad Enti di promozione sportiva, essere qualificati dalla propria Federazione o Ente e tesserare le persone da accompagnare all' associazione. Dev' essere chiaro che questa non è e non può essere un' attività professionale e che se va bene si riprendono le spese o ci si paga qualche attrezzatura.
 

1ofive

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Ciao Sembola
proprio in Toscana, la regione a più alta concentrazione cicloturistica straniera, operano decine di compagnie di viaggi in bici di tutto il mondo, ognuna con i suoi bravi "accompagnatori" italiani e non, contraddistinti dal fatto di non aver alcuno "pezzo di carta", ti risulta di qualche intervento o sanzione da parte delle autorità preposte? non sarebbe difficile, basta piazzarsi al castello di Brolio, per esempio, ed aspettare...
 

sembola

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1ofive ha scritto:
Ciao Sembola
proprio in Toscana, la regione a più alta concentrazione cicloturistica straniera, operano decine di compagnie di viaggi in bici di tutto il mondo, ognuna con i suoi bravi "accompagnatori" italiani e non, contraddistinti dal fatto di non aver alcuno "pezzo di carta", ti risulta di qualche intervento o sanzione da parte delle autorità preposte? non sarebbe difficile, basta piazzarsi al castello di Brolio, per esempio, ed aspettare...

Hai perfettamente ragione. Ma vedi, il fatto è che i vigili urbani (perchè a loro spetta il controllo) non vengono stimolati da nessuno perchè... tutti gli "operatori" sono abusivi e nessuno viene danneggiato! :???: Stai sicuro che se fossi una guida professionista l' ufficio dei Vigili Urbani di Castelnuovo Berardenga mi conoscerebbe bene! Cmq le sanzioni amministrative contro aziende o cittadini stranieri o comunque non residenti in Italia di fatto sono inutili, la procedura per la contestazione all' estero è praticamente inapplicabile.
 

ZioPython

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bè la butto lì

in questo marasma di leggi-norme che ci sono e non ci sono.....

le uscite/raduni segnalate sul forum come verrebbero inquadrate secondo voi??
ognuno pensa per se ed è responsabile delle proprie azioni e basta, oppure se qualcuno si dovesse far male (toccate ferro e altro..) chi "indica" la strada ed ha organizzato il ritrovo è perseguibile ai fini di legge??
 

GattoQ

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Python ha scritto:
bè la butto lì

in questo marasma di leggi-norme che ci sono e non ci sono.....

le uscite/raduni segnalate sul forum come verrebbero inquadrate secondo voi??
ognuno pensa per se ed è responsabile delle proprie azioni e basta, oppure se qualcuno si dovesse far male (toccate ferro e altro..) chi "indica" la strada ed ha organizzato il ritrovo è perseguibile ai fini di legge??

Questa è una bella domanda.

Forse vale la pena farsela cercando anche qualche risposta...
non si sa mai (tocchiamoci i m@roni!)
 

gas29

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Python ha scritto:
bè la butto lì

in questo marasma di leggi-norme che ci sono e non ci sono.....

le uscite/raduni segnalate sul forum come verrebbero inquadrate secondo voi??
ognuno pensa per se ed è responsabile delle proprie azioni e basta, oppure se qualcuno si dovesse far male (toccate ferro e altro..) chi "indica" la strada ed ha organizzato il ritrovo è perseguibile ai fini di legge??

Per quanto riguarda il Nortwest forum raduno, ho previsto una copertura rc/infortuni per ogni partecipante. Era la condizione datami dalla societa´degli impianti di risalita per aprirli alle bici.
 

ZioPython

Biker assatanatus
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1ofive ha scritto:
gli organizzatori del raduno hanno sempre delle responsabilità, come e quante dipende da diversi fattori che non conosco in dettaglio.

mmmh
ciò se uno si sveglia e dice domattina alle ore x al solito posto y facciamo un'uscita in mtb è responsabile se poi uno si smusa?? :?:

Ci sarà qualche avvocato nel forum che può dare un'indicazione certa e non generica per sentito dire...
 

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1ofive ha scritto:
gli organizzatori del raduno hanno sempre delle responsabilità, come e quante dipende da diversi fattori che non conosco in dettaglio.

Per il Miniraduno ho messo una nota di scarico delle responsabilità abbastanza dettagliata in modo che non ci fossero dubbi. Ho visto fare lo stesso con altri eventi simili e ho copiato l'idea.
 

sembola

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In linea teorica una certa responsabilità astratta dell' "organizzatore" non si può escludere a priori. In pratica non vedo facilmente dimostrabile una responsabilità se non in casi particolari.

Nel caso di eventi sportivi o ad essi assimiliati ("passeggiate ecologiche", "raduni" , "raduni a marcia libera" etc) le responsabilità si allargano: come base occorre rispettare i regolamenti dell' Ente o Federazione cui la società aderisce ed in più adoperare tutte le cautele del caso: è anche per questo che nelle granfondo vengono segnalate come "pericolose" tutte le discese più ripide di una rampa di garage :???: ...

Se poi si tratta di "guide" e "clienti" la faccenda diventa grossa, ma non credo sia questa la sede, anche perchè spero che nessuno pensi di poter fare attività del genere senza coperture assicurative adeguate.

Occhio alle dizioni tipo "si declina ogni responsabilità..." poichè non valgono l' inchiostro con cui sono scritte. Meglio una informativa dettagliata sulle difficoltà del percorso e sul comportamento.
 

GattoQ

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... di solito si organizza sotto l'egida di una associazione o federazione (UISP, FCI, UDACE...) e la quota d'iscrizione comprende la copertura assicurativa di quell'associazione per il dato evento.

Nel caso citato delle Guide Cicloturistiche Ambientali UISP
è la UISP stessa che garantisce la copertura
(il "cliente" ha versato, nella quota d'iscrizione all'escursione, anche la parte relativa al tesseramento temporaneo).

E' bene però citare i regolamenti relativi (che comunque nessuno andrà a leggere..) ed inserire le voci "..soggetti al codice della Strada.." "..uso obbligatorio del casco".. ecc.

Un esempio banale:
in un'escursione organizzata due miei amici sono partiti senza il casco (dimeticati a casa); uno di loro (il più furbo!) è caduto e si è fatto male, anche in testa. Ce ne siamo guardati bene dal coinvolgere gli organizzatori e la loro assicurazione; ci avrebbero fatto un kùlo come Bobi!!
L'errore (la responsabilità) è stato di chi è partito senza seguire le indicazioni previste, scritte e diffuse.
 

Cipolla

Biker popularis
15/4/05
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Se a giugno passo l'esame, divento MAestro di MTB e direttore sportivo di I livello co la Federazione Ciclistica Italiana.

E per questo ho da pedalare, :-( pedalare, pedalare...perchè tutti quelli che hanno fatto il corso con me sono Agonisti (Marzio Deo) ex Agonisti, insomma tutta gente che milita da anni ...

...ma m'impegno!!! :prost:

Ax
 

Heidi

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bormio
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In quanto responsabile di una scuola di mountain bike ormai da 4 anni, ho dovuto documentarmi presso varie fonti legali quali avvocati, assicurazioni ecc...scoprendo che non è necessaria l'assicurazione per colui che si accompagna se non nel caso di danni a terzi.
Qualora si facesse male, subentra un perito che valuta se la guida ha peccato di imperizia oppure no :sad:
 

Heidi

Biker serius
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bormio
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Dimenticavo:
nel caso specifico del raduno, non essendo richiesta alcuna quota d' iscrizione, non s'instaura alcun vincolo giuridico (come ad esempio nel caso di gare).
Pertanto sta in ciascun partecipante arrivare a capire fino dove arrivano i propri limiti...oltre i quali subentra l'incoscienza :prega:
ritengo che ognuno sia grande abbastanza per saper valutare fino a dove può arrivare...per non trovarsi a leccare le ferite :prega:
grazie :-o
 

GattoQ

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Una cosa è ufficializzare un'appuntamento con tanto d'iscrizione

un'altra è dire "troviamoci nel tal posto e biuttiamoci giù per il greppo".

Stiamo parlando di responsabilità legate al primo caso;

il secondo (per quanto ben organizzato e frequentato) è considerato come un'escursione fra amici.
Ovvio che un'assicurazione a terzi può risultare utile qualora nella malaugurata sorte si vada a sbattere contro un'auto o si danneggi un bene altrui (anche un'altro biker), per evitare di pagare personalmente i danni procurati.
 

sembola

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Heidi ha scritto:
Dimenticavo:
nel caso specifico del raduno, non essendo richiesta alcuna quota d' iscrizione, non s'instaura alcun vincolo giuridico (come ad esempio nel caso di gare).

Su questo non sarei tanto sicuro. Se un' organizzazione oggettivamente esiste potrebbe essere, in linea di teoria, chiamata a rispondere di danni a persone o a terzi, indifferentemente se c'è o no un pagamento di un' iscrizione. Se un terzo subisce un danno, stai sicura che va a chiedere i danni all' organizzatore. La vedo più difficile in caso di danni fisici o materiali ai partecipanti, ma non si può escludere in linea di principio.
 

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