Quasi 40 km per 432 metri di dislivello, ma sono tornato a casa poco soddisfatto.
Sono andato in esplorazione, in un boschetto che avevo puntato da tempo e che una persona che seguo su Strava ha percorso recentemente.
Ho provato a costruire il mio giro ma me lo sono goduto poco.
La salita su asfalto per arrivare al punto di partenza nel bosco mi ha distrutto, ma l'ho superata.
Ho percorso il primo tratto in discesa senza particolari problemi, poi un tratto in salita su sterrato e pur avendo sgonfiato le gomme sono dovuto scendere e spingere, forse avrei dovuto sgonfiare di più, e vabbè...
Rientro nel bosco, scendo faticando non poco per tenere la bici, avrei dovuto sgonfiare di più e questa discesa me lo ha ricordato nuovamente.
Ho visto davanti a me delle rocce, non vedevo il proseguio del sentiero e nel dubbio sono sceso, scivolando di lato come un salame, ma ho pensato che è stato meglio lì che su quelle rocce.
Superato il punto che mi faceva paura sono risalito in sella e sono arrivato giù, con l'umore diviso tra la fatica imprevista e la soddisfazione per avercela fatta.
Arrivato giù ho deciso di provare la salita lato sterrato, per imboccare un altro sentiero che avevo studiato.
Ho fatto duecento metri sui pedali e prima ho maledetto ancora me stesso per non avere sgonfiato di più le gomme, poi guardando quel che avevo davanti ho realizzato che non ce l'avrei fatta comunque: ho poca tecnica, poca gamba ed ero già stanco, essendo partito con un raffreddore che mi sta facendo compagnia da due giorni.
Poco male, ho spinto un po' e sono arrivato dove volevo essere e mi sono goduto l'altro sentiero, poi di nuovo come un salame, su una discesina stupida con cambio di direzione mi sono sdraiato di nuovo.
Alla fine essendo in prossimità della strada asfaltata sono salito in sella e ho ripreso la strada di casa.
Devo ancora imparare tanto, il cambio di bici ha certamente giovato, ma da sola certo non basta.