Quante alluvioni ancora prima di convincere gli scettici sulla crisi climatica?

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boliviano

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guarda che io non sostengo affatto il contrario. leggi bene quello che ho scritto.

ho semplicemente fatto notare una cosa banale che vedo nella mia realtà (vivo in romagna) su come vengono tenuti i fiumi. lui si concentra molto sulla pulizia dell'alveo che nella mia regione non è mai stato fatto (non ci sono le risorse per tagliare l'erba a bordo strada figurarsi per pulire gli alvei, che come dice lui è pure inutile). e poi faccio notare che parla delle piante e alberi come cose "statiche" ma non prende in considerazione il fatto che queste possano "staccarsi" e fare poi da tappo.

quindi più che contraddirlo semmai faccio notare altri aspetti su cui mi piacerebbe avere risposta proprio da esperti e specialisti che ne sanno più di me.
Avrò capito male io. Ma nell’articolo mi pare dica che i tronchi statisticamente non incidano più di quel tanto. Il problema sono le luci insufficienti o (se vogliamo girare la frittata e assolvere qualcuno, cosa per certi versi legittima) troppa acqua per quella luce. I tronchi che viaggiano sono la ciliegia amara in cima alla torta….
 
B

boliviano

Ospite
Diciamo che ci vorrebbe una via di mezzo. La vegetazione serve a mantenere integre le sponde (sostenerle), che con piene "importanti" tendono ad erodere il terreno e di conseguenza a far franare la terra all'interno del fiume, rialzando il livello del fondo ed abbassando le stesse.
Dico questo perchè è quello che sta avvenendo da me, dopo i lavori provvisori che ci sono stati. In seguito all'alluvione di settembre che ci ha colpito, hanno rifatto in pratica gli argini del fiume per lunghi tratti qui sul Misa (Marche). Ha retto benissimo le piene recenti perchè l'acqua scorreva senza problemi, ma allo stesso tempo si è riscontrata una forte erosione in assenza di vegetazione, che in pratica ha allargato il fiume stesso, facendo franare terra all'interno.
Avendo seguito un corso interessante, credo servano in certi casi delle opere di rinforzo delle sponde (geostoie, rivestimenti in pietrame) che favoriscano la ricrescita, e manutenzione continua nel tempo in modo da gestire al meglio tutte le situazioni pericolose che si ripresenteranno. Cosa che spesso in Italia non viene fatto. Si realizza qualcosa di importante, e poi lo si trascura fino al successivo disastro...
Da quello che scrivi desumo che la vegetazione non si era ancora stabilizzata. Cosa normale se hanno fatto gli interventi dopo settembre, quindi in fase di pausa vegetativa. Stuoie e geotessili possono fare qualcosa, ma non molto. Strutture in massi e legname forse qualcosa in più, ma con grossi limiti. Appunto è la vegetazione e gli apparati radicali che tengono assieme il tutto.
 

Andrea7576

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Da quello che scrivi desumo che la vegetazione non si era ancora stabilizzata. Cosa normale se hanno fatto gli interventi dopo settembre, quindi in fase di pausa vegetativa. Stuoie e geotessili possono fare qualcosa, ma non molto. Strutture in massi e legname forse qualcosa in più, ma con grossi limiti. Appunto è la vegetazione e gli apparati radicali che tengono assieme il tutto.
Non c'è proprio la vegetazione. Lavori fatti tra novembre e gennaio, per cui solo sponde create con escavatori che lavoravano dentro il letto del fiume.
Ma da me il problema è nato più a monte e nelle campagne, che nel paese (temporali autorigeneranti sui monti che hanno riversato non si sa quanta acqua a valle). Difatti credo servano assolutamente delle vasche di espansione più a monte. Una massa d'acqua arrivata da me, che nessuna opera avrebbe fermato, visto che il fiume era diventato largo 200/300 metri con tante piante sradicate che si sono ammassate anche sul ponte del paese. Considerando poi che avevamo subito anche un'esondazione di portata minore (senza morti, ma con tanti danni) nel 2014 a causa dei fossi che in quel caso erano davvero in stato pietoso. Il fiume in zona urbana qui è stato sempre tenuto più o meno bene.
 
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in questo momento nessuno, perché sono tutti impegnati a sparale più grosse possibili, in maniera da raccattare qualche voto in più.
Collegando il topic con la domanda che ti avevo posto, io vedo sostanzialmente due questioni:
1) adattamento del territorio e delle infrastrutture per far fronte all'aumento della frequenza di questi fenomeni metereologici estremi
2) adozione di una politica per la riduzione delle emissioni

Il primo punto è un intervento urgente e primario e si spera che il governo (e i governi) adotti le misure più corrette possibili.
Per il secondo punto abbiamo preso atto (o almeno questa è la nostra percezione) che in questo momento non ci sia una dirigenza politica con idee/proposte/soluzioni.

Io, da singolo cittadino, sono preoccupato per altri due aspetti: le nuove direttive europee riguardo allo stop dei motori a scoppio (2035?) e l'adeguamento della classe energetica degli edifici.
Al momento, un'auto elettrica non è avvicinabile come costi per la maggior parte di noi. Si spera che i costi si abbassino, ma è una speranza al momento. E se anche comprassi un'auto a scoppio nel 2034 (a Dio piacendo...) poi la prenderò cmq in quel posto con l'adozione a cascata di divieti di circolazione per accelerare il cambio?
Per la riqualifica degli edifici idem: il 2030 non è lontanissimo, sono 7 anni. Sarò obbligato a fare un nuovo mutuo per ristrutturare una casa costruita nel 2007 mandando a pu77ane il mio piano finanziaro per la famiglia? Ci penserà lo stato con nuovi bonus(con nuovo debito pubblico, nuove sanguisughe, nuovi parassiti, nuovi truffatori, ecc.)?
A me può anche piacere vivere la giornata, ma per determinate cose vorrei organizzarmi e pianificare per tempo.

In 60 pagine di questo topic, prova a contare quante volte la sequenza "Si spera che" si ripete. Esattamente, che certezze abbiamo (estinzione a parte)?
In Italia non c'è una cultura della progettualità a lungo termine, ne c'è oggi e non c'era ieri. E' un deficit che incontri quotidianamente nelle aziende, nelle amministrazioni pubbliche, nelle associazioni, in ogni angolo della vita.
Quindi, a mia sensazione, la risposta al problema non sta tanto nel convertire gli scettici, ma che, pur nella consapevolezza che il problema esiste, non si ha la capacità di progettare una soluzione che, per forza di cose visto il contesto, è a lungo termine; e questo a causa di diversi motivi: pochezza culturale, attitudine ormai storica nel dare priorità a se stessi, ecc...
 
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Collegando il topic con la domanda che ti avevo posto, io vedo sostanzialmente due questioni:
1) adattamento del territorio e delle infrastrutture per far fronte all'aumento della frequenza di questi fenomeni metereologici estremi
2) adozione di una politica per la riduzione delle emissioni

Il primo punto è un intervento urgente e primario e si spera che il governo (e i governi) adotti le misure più corrette possibili.
Per il secondo punto abbiamo preso atto (o almeno questa è la nostra percezione) che in questo momento non ci sia una dirigenza politica con idee/proposte/soluzioni.

Io, da singolo cittadino, sono preoccupato per altri due aspetti: le nuove direttive europee riguardo allo stop dei motori a scoppio (2035?) e l'adeguamento della classe energetica degli edifici.
Al momento, un'auto elettrica non è avvicinabile come costi per la maggior parte di noi. Si spera che i costi si abbassino, ma è una speranza al momento. E se anche comprassi un'auto a scoppio nel 2034 (a Dio piacendo...) poi la prenderò cmq in quel posto con l'adozione a cascata di divieti di circolazione per accelerare il cambio?
Per la riqualifica degli edifici idem: il 2030 non è lontanissimo, sono 7 anni. Sarò obbligato a fare un nuovo mutuo per ristrutturare una casa costruita nel 2007 mandando a pu77ane il mio piano finanziaro per la famiglia? Ci penserà lo stato con nuovi bonus(con nuovo debito pubblico, nuove sanguisughe, nuovi parassiti, nuovi truffatori, ecc.)?
A me può anche piacere vivere la giornata, ma per determinate cose vorrei organizzarmi e pianificare per tempo.

In 60 pagine di questo topic, prova a contare quante volte la sequenza "Si spera che" si ripete. Esattamente, che certezze abbiamo (estinzione a parte)?
In Italia non c'è una cultura della progettualità a lungo termine, ne c'è oggi e non c'era ieri. E' un deficit che incontri quotidianamente nelle aziende, nelle amministrazioni pubbliche, nelle associazioni, in ogni angolo della vita.
Quindi, a mia sensazione, la risposta al problema non sta tanto nel convertire gli scettici, ma che, pur nella consapevolezza che il problema esiste, non si ha la capacità di progettare una soluzione che, per forza di cose visto il contesto, è a lungo termine; e questo a causa di diversi motivi: pochezza culturale, attitudine ormai storica nel dare priorità a se stessi, ecc...
sono d'accordo con le tue preoccupazioni, ma nessuno può costringerti a fare il cappotto alla casa, ecc.
probabilmente lo Stato finanzierà l'adeguamento degli edifici in maniera da renderlo conveniente.
Renderà obbligatoria una classe energetica per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni.

auto elettrica: il 2034 è lontano e verrà stoppata la produzione di auto a combustione fossile, non l'utilizzo.
già nei centri cittadini ci sono le limitazioni al traffico ed è giusto così, per tutelare la salute pubblica.
ce ne saranno di più restrittive? può darsi, ma se vivi in centro città già dovresti sentirti obbligato moralmente a non girare con un catorcio che emette polveri sottili come caterpillar...
le auto elettriche nel 2034 costeranno come quelle a benzina oggi, è una legge di mercato. e le auto elettriche low cost già ci sono, non esistono solo le Tesla...

Il problema degli italiani (ma oramai un po' di tutti gli occidentali) è quello di non fidarsi più degli studiosi, ma di andare dietro al politico X o chi posta bufale per mestiere. c'è questo clima di sfiducia verso la scienza alimentato ad arte da chi ha paura di perdere lo status quo.

solo noi abbiamo metà dei politici negazionisti della crisi climatica. alla prossima catastrofe magari bisognerebbe ricordarsene e fargliela pagare.
 

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sono d'accordo con le tue preoccupazioni, ma nessuno può costringerti a fare il cappotto alla casa, ecc.
probabilmente lo Stato finanzierà l'adeguamento degli edifici in maniera da renderlo conveniente.
Renderà obbligatoria una classe energetica per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni.

auto elettrica: il 2034 è lontano e verrà stoppata la produzione di auto a combustione fossile, non l'utilizzo.
già nei centri cittadini ci sono le limitazioni al traffico ed è giusto così, per tutelare la salute pubblica.
ce ne saranno di più restrittive? può darsi, ma se vivi in centro città già dovresti sentirti obbligato moralmente a non girare con un catorcio che emette polveri sottili come caterpillar...
le auto elettriche nel 2034 costeranno come quelle a benzina oggi, è una legge di mercato. e le auto elettriche low cost già ci sono, non esistono solo le Tesla...

Il problema degli italiani (ma oramai un po' di tutti gli occidentali) è quello di non fidarsi più degli studiosi, ma di andare dietro al politico X o chi posta bufale per mestiere. c'è questo clima di sfiducia verso la scienza alimentato ad arte da chi ha paura di perdere lo status quo.

solo noi abbiamo metà dei politici negazionisti della crisi climatica. alla prossima catastrofe magari bisognerebbe ricordarsene e fargliela pagare.
I blocchi del traffico sono il blocco ai poveri, è la porcata più grande che potessero pensare. E le multe a chi deve girare lo stesso con una macchina non a norma sono multe alla povertà. Credo che infondo sia pure anticostituzionale.

Poi se dobbiamo parlare di efficacia, a Padova con il mio diesel posso arrivare a 200-300 metri dal centro, hanno dovuto garantire l'accesso ai servizi essenziali per almeno due vie principali, oltre ad essere consentito il transito di qualunque mezzo sia in autostrada che in circonvallazione che è a meno di 2 km dal centro.
Ora non so se tu credi o meno alle barriere immaginarie, ma di certo l'aria non si ferma perché è scritto che dopo una certa rotonda c'è il blocco del traffico.
Infatti non cambia nulla, l'inquinamento è sempre alle stelle come era del resto anche durante il lockdown
 
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I blocchi del traffico sono il blocco ai poveri, è la porcata più grande che potessero pensare. E le multe a chi deve girare lo stesso con una macchina non a norma sono multe alla povertà. Credo che infondo sia pure anticostituzionale.

Poi se dobbiamo parlare di efficacia, a Padova con il mio diesel posso arrivare a 200-300 metri dal centro, hanno dovuto garantire l'accesso ai servizi essenziali per almeno due vie principali, oltre ad essere consentito il transito di qualunque mezzo sia in autostrada che in circonvallazione che è a meno di 2 km dal centro.
Ora non so se tu credi o meno alle barriere immaginarie, ma di certo l'aria non si ferma perché è scritto che dopo una certa rotonda c'è il blocco del traffico.
Infatti non cambia nulla, l'inquinamento è sempre alle stelle come era del resto anche durante il lockdown
penso che per chi usi l'auto per lavoro ci siano delle deroghe, dovrei informarmi. fosse per me nei centri cittadini le auto proprio non le farei entrare, neanche quelle elettriche.
poi i poveri, ma chi se ne fotte dei poveri. hanno anche tolto il reddito di cittadinanza, una delle poche misure di civiltà che ci faceva sembrare più europei...
 

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I blocchi del traffico sono il blocco ai poveri, è la porcata più grande che potessero pensare. E le multe a chi deve girare lo stesso con una macchina non a norma sono multe alla povertà.
Condivido.
E' innegabile, a mio parere, l'uso poco ragionato dell'auto, ma i blocchi del traffico parziali sono una discriminazione sociale, di fatto.
Sto proprio pensando all'area B di Milano con cui almeno una volta al mese mi tocca averci a che fare: con un euro5 non ci entri più (per la verità quest'anno si hanno a disposizione 50 ingressi). Sono d'accordo che il più delle volte è un'assurdità entrare in Milano con l'auto, ma deve valere per tutti. Penso che a tutti farebbe piacere cambiare auto ogni tre anni
Quando tutti cambieremo l'auto, il traffico in Milano tornerà quello di qualche anno fa e punto a capo. L'incentivo a una mobilità differente si annulla.
 
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penso che per chi usi l'auto per lavoro ci siano delle deroghe, dovrei informarmi. fosse per me nei centri cittadini le auto proprio non le farei entrare, neanche quelle elettriche.
poi i poveri, ma chi se ne fotte dei poveri. hanno anche tolto il reddito di cittadinanza, una delle poche misure di civiltà che ci faceva sembrare più europei...
Certo non ci deve entrare nessuno, altrimenti ci può entrare il Q7 3500 super ecologico, sulla carta, e il povero sta fuori. Al momento è così
 
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E' innegabile, a mio parere, l'uso poco ragionato dell'auto, ma i blocchi del traffico parziali sono una discriminazione sociale, di fatto.
Sto proprio pensando all'area B di Milano con cui almeno una volta al mese mi tocca averci a che fare: con un euro5 non ci entri più (per la verità quest'anno si hanno a disposizione 50 ingressi). Sono d'accordo che il più delle volte è un'assurdità entrare in Milano con l'auto, ma deve valere per tutti. Penso che a tutti farebbe piacere cambiare auto ogni tre anni
Quando tutti cambieremo l'auto, il traffico in Milano tornerà quello di qualche anno fa e punto a capo. L'incentivo a una mobilità differente si annulla.
basta fare come nelle grandi città europee, centro chiuso al traffico e mega parcheggi con metro in periferia.

certo che tutti comunisti appena vi si tocca l'auto... :))):
 

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basta fare come nelle grandi città europee, centro chiuso al traffico e mega parcheggi con metro in periferia.

certo che tutti comunisti appena vi si tocca l'auto... :))):
Io sono sempre stato a favore di redistribuzione della ricchezza e del reddito di cittadinanza, sono molto più comunista che di destra
 
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Io sono sempre stato a favore di redistribuzione della ricchezza e del reddito di cittadinanza, sono molto più comunista che di destra
ok.

comunque non è che non puoi entrare in centro, lo puoi fare a piedi, in bici, in autobus, nelle città grandi in metrò.

le misure non mi sembrano neanche troppo restrittive, col mio coupe euro 3 potrei entrare in centro anche con allerta rossa a Padova?

 

fafnir

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santacruz
ora ti incollo cosa ha risposto a me!


Inquinare meno è un obiettivo importante per preservare l'ambiente e ridurre l'impatto negativo sul nostro pianeta. Ci sono diverse azioni che puoi intraprendere per ridurre la tua impronta ecologica e inquinare meno. Ecco alcuni suggerimenti:

1. Riduci l'uso di energia: Utilizza elettrodomestici energeticamente efficienti e spegni le luci quando non le stai utilizzando. Usa lampadine a LED a basso consumo energetico e considera l'installazione di un termostato programmabile per ridurre il consumo di energia per il riscaldamento e il raffreddamento.

2. Scegli energie rinnovabili: Se possibile, passa a fonti di energia rinnovabile come l'energia solare o eolica per alimentare la tua casa. L'installazione di pannelli solari sul tetto o l'utilizzo di un fornitore di energia verde possono ridurre significativamente l'impatto ambientale legato alla produzione di energia.

3. Risparmia acqua: Utilizza l'acqua con parsimonia e ripara eventuali perdite. Puoi installare dispositivi di risparmio idrico come i rubinetti a basso flusso e installare docce a risparmio idrico. Inoltre, raccogli l'acqua piovana per irrigare le piante.

4. Utilizza mezzi di trasporto sostenibili: Riduci l'uso dell'auto privata quando possibile. Preferisci invece il trasporto pubblico, la bicicletta o il carpooling. Se devi acquistare un'auto, opta per un veicolo a basso consumo di carburante o a emissioni zero come un'auto elettrica.

5. Riduci, riutilizza e ricicla: Pratica il concetto delle "3 R": riduci, riutilizza e ricicla. Riduci l'acquisto di oggetti usa e getta e privilegia prodotti durevoli e di qualità. Riutilizza oggetti quando possibile e ricicla correttamente i materiali come carta, plastica, vetro e metallo.

6. Riduci l'uso di plastica: Evita l'uso di prodotti in plastica monouso come bicchieri, piatti e posate. Opta per alternative riutilizzabili come bottiglie d'acqua in acciaio inossidabile e sacchetti della spesa riutilizzabili.

7. Consuma in modo responsabile: Scegli prodotti eco-friendly e sostenibili. Fai attenzione all'impatto ambientale delle tue scelte alimentari e privilegia prodotti biologici, locali e stagionali. Riduci il consumo di carne e privilegia una dieta a base vegetale.

8. Pianta alberi: Contribuisci alla lotta contro il cambiamento climatico piantando alberi. Gli alberi assorbono anidride carbonica e aiutano a purificare l'aria.

9. Partecipa a iniziative ambientali: Unisciti a gruppi locali o associazioni che si occupano di questioni ambientali. Partecipa a iniziative di pulizia delle spiagge, dei parchi o di sensibilizzazione ambientale per fare la tua parte nella protezione dell'ambiente.

10. Educa gli altri: Condividi le tue conoscenze sull'importanza di ridurre l'inquinamento con familiari, amici e colleghi. L'educazione e la sensibilizzazione possono contribuire a creare un cambiamento positivo a livello collettivo.

Ricorda che anche piccole azioni possono fare la differenza quando si tratta di inquinamento. Comincia con passi semplici e gradualmente integra abitudini più sostenibili nella tua vita quotidiana.
basta fare come nelle grandi città europee, centro chiuso al traffico e mega parcheggi con metro in periferia.

certo che tutti comunisti appena vi si tocca l'auto... :))):
Certo utopia pura.
 

sirc57

molti mi stanno antipatici , alcuni molto di piu
12/12/09
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terra di mezzo libera del cavolo che mi pare
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graziella anno 2023
basta fare come nelle grandi città europee, centro chiuso al traffico e mega parcheggi con metro in periferia.

certo che tutti comunisti appena vi si tocca l'auto... :))):
vai a dirlo a quelli che hanno votato Gualtieri e Sala ahhahh come gli rode adesso ,, ben gli sta .
 
Stato
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