Finché le norme antidoping saranno norme di facciata, "morbide" ed aggirabili come accade ora in qualsiasi sport (in alcuni, più che in altri), non sarà possibile che una persona, pur avendo doti atletiche eccezionali, riesca a conquistare il successo nel professionismo contando solo sulle proprie forze, per il semplice fatto che gli altri "si aiutano" :-P con mezzi che i regolamenti considerano illeciti. Perciò il limite sta qui: volere il successo a tutti i costi, con la consapevolezza dei rischi che si corrono :-P , oppure prendere il proprio talento e la propria passione, buttarle in un angolo e cambiar mestiere. Si tratta di decidere cosa si vuole dalla vita. Se avessi quelle capacità, io so già che non avrei dubbi nella scelta!!! :-P
Tornando con i piedi per terra, al mio livello (pian dei babi), potrei assumere un'intera farmacia per endovena, ma sarebbe come cavar sangue da una rapa. Nel mio piccolo, il mio doping si ferma al caffé: ne bevo in quantità industriali, perché mi piace da pazzi; inoltre, nelle uscite più impegnative, ho sempre con me una borraccia piena fino all'orlo di caffè (raffreddato) in cui sciolgo due o tre cucchiaioni di miele. Oltre al pintone di Gatorade, ovviamente. Non credo che, detenendo queste periolosissime sostanze, potrei mai essere colpita dalla scure dell'antidoping!!
Bye bye!
Gian