Proposta di legge sulla rete sentieristica Emilia-Romagna

MALESTRO

Biker superioris
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RAVENNA
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IL CAI FACENDO BEL VISO E CATTIVO GIOCO ,vedendo lo stop delle autorita',HA NEL FRATTEMPO IMPOSTATO UNA BATTAGLIA
IN OMBRA PERCHE' QUESTA LEGGE PRENDA INVECE CORPO,SOLLECITANDO A TUTTI GLI ISCRITTI
DI INVIARE LE COMUNICAZIONI SOTTO INDICATE(visibili nel sito CAI)

SIAMO ALLA FRUTTA!!!!


Dal sito del CAI:
"APPELLO AI SOCI PER SOSTENERE IL PROGETTO DI LEGGE SULLA RETE ESCURSIONISTICA DELL'EMILIA-ROMAGNA"
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha realizzato una proposta di legge (vedi pdf allegato) destinata a dare finalmente valenza legale anche nella nostra regione, come da tempo è stato in svariate altre, alla rete dei percorsi escursionistici che abitualmente percorriamo nelle nostre passeggiate, ma che finora, nella nostra regione, è stata lasciata alle sole cure del volontariato e sostanzialmente senza difese in ogni occasione, lecita o meno, di diverso utilizzo del territorio.
In sintesi:
- si regolamenta per la prima volta la rete escursionistica regionale;
- la rete escrusionistica rientra quindi nella pianificazione territoriale degli enti pubblici;
- si regolamentano gli ambiti di pubblica utilità e privato passaggio relativo ai tracciati dei sentieri;
- rafforzamento delle sanzioni di divieti già presenti in altre norme di legge anche di rango superiore.
PER SOSTENERE QUESTO PROGETTO TUTTI I SOCI SONO CHIAMATI A FARE OPERA DI DIVULGAZIONE, INVIANDO IL MESSAGGIO MAIL QUI RIPORTATO INVIANDOLO ALLA COMMISSIONE LEGISLATIVA REGIONALE
SegrCommV@regione.emilia-romagna.it
ENTRO DOMENICA 3 FEBBRAIO 2013

Il Gruppo regionale del CAI ha proposto alcune modifiche mediante un emendamento qui allegato, che si ritiene di portare a conoscenza per rispondere alla critiche formulate dalle amministrazioni e gruppi organizzati.
Per completezza vi invitiamo al leggere le lettere inviate dai Sindaci di Bedonia, Bardi e Albareto a contrasto del progetto di legge. I soci sono invitati a tenerne in debito conto.
Scrivere a: SegrCommV@regione.emilia-romagna.it



ALLA V COMMISSIONE DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Egregi Consiglieri,
da cittadino, desidero esprimervi il mio messaggio di sostegno del progetto di legge regionale sulla rete di percorsi escursionistici.
Pur non avendo particolari passioni sportive, il sabato o la domenica amo allontanarmi dalla città con i miei famigliari od amici per camminare insieme, all'aperto, nel verde o girare in bicicletta in collina o per la campagna. Ed è piacevole, durante o dopo la passeggiata, fermarsi in uno dei tanti luoghi di ristoro, o spesso poter assistere ai festeggiamenti legati a ricorrenze tradizionali e tipiche dei centri anche piccoli nelle vicinanze.
Questa forma di evasione, sebbene limitata, rappresenta per me un importante momento personale e sociale di recupero di benessere, serenità e rapporti umani e mi consente di affrontare meglio la mia quotidianità.
Sicché ho considerato una fortuna il progressivo espandersi della rete di percorsi per le colline che, nella nostra regione, sono prossime o addirittura lambiscono le porte delle città. Ciò mi consente di praticare il cammino all'aperto anche con le ridotte risorse di tempo ed economiche attuali, cosi adesso è divenuto per me più frequente muovermi nelle medie e basse quote vicino a casa, piuttosto che in alta montagna. Ed è stato bello accorgermi che, nel tempo, diveniva sempre più frequente incontrare altri gruppi o famigliole in cammino, a godersi come noi i medesimi piaceri della natura collinare.
Purtroppo, però, negli ultimi anni ho assistito con rammarico all'aggressione e degrado di molti dei percorsi che ero abituato a frequentare, con una espansione della pressione e delle modalità cittadine in ambienti il cui valore era proprio la diversità dalla città. Il profumo dell'aria, il verde della vegetazione, la dolcezza dei suoni, l'ampiezza degli spazi ed il dilatarsi del tempo si perdono a causa del vistoso incremento di frequentazione con mezzi motorizzati di tutti i tipi, con una diffusa mitologia della performance che ha contagiato anche molti ciclisti con la smania dei record di velocità in discesa.
La maggior parte di questi nuovi utilizzatori sembra non volersi accorgere di provocare, specie nei terreni argillosi delle nostre colline, una distruzione irreversibile a meno di spese enormi, che rende i percorsi fisicamente impraticabili e spesso pericolosi e che rischia di espellere i camminatori.
Io stesso ho finito per evitare nelle mie passeggiate alcuni percorsi, che pure mi piacevano.
Per queste ragioni ho letto con favore la proposta di legge ora all’esame dell'Assemblea Regionale, che afferma l'interesse pubblico della rete dei sentieri a scopo pedonale, prevede la necessità di risorse per la manutenzione, la difende dagli usi che la distruggono e tenta di regolamentarne la frequentazione, riportando sotto controllo e sanzionando i comportamenti irragionevoli e non rispettosi del territorio. L'articolato mi sembra finalmente semplice e chiaro. Ho apprezzato particolarmente l'articolo 11 che dà alle autorità competenti poteri e mezzi per intervenire. Avrei preferito che i raduni oceanici di mezzi motorizzati fossero decisamente banditi, tuttavia l'obbligo di versare una cauzione e di ripristinare i percorsi a spese degli organizzatori, previsto dall'articolo 11 alla lettera G, mi sembra un deterrente che, se usato in modo appropriato, potrà ridurne la frequenza, salvaguardando il territorio e lasciando spazio all'utilizzo dei camminatori che altrimenti ne sarebbero stati interdetti.
Ritengo una fortuna il trovarmi in una regione seria, che ha fatto una scelta precisa a favore dell' utenza più debole e pacifica che crea il minor impatto ambientale e non della più ricca o pretenziosa che, dopo aver danneggiato il territorio, lo abbandona lasciandone i costi alla comunità.
Recenti prese di posizione da parte di associazioni che invocano radicali modifiche, appoggiate da alcuni sindaci, mi fanno però temere che la legge venga resa nei fatti inefficace, pur mantenendo le sue nobili affermazioni di principio.
Per questo mi appello a voi affinché facciate ogni sforzo per aggregare i consensi necessari a mantenere lo spirito e la sostanza del testo proposto, e non cedere a pressioni che, se accolte, finirebbero per colpire seriamente le possibilità di sviluppo escursionistico, nonché turistico e perciò economico, del territorio collinare.
Cordiali saluti,

Nome.................. Cognome.......................... nato
 

sembola

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Non capisco perchè il CAI sarebbe alla frutta, a me sembra che cerchi di evitare che la legge perda le norme contro i mezzi a motore... D'altronde ogni associazione sostiene i propri interessi, noi abbiamo fatto lo stesso, no?
 

surftrader

Biker superis
23/10/10
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Ravenna
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Bè mi sembra che più che altro ce l'abbiano con i mezzi motorizzati e
in buona parte (secondo me) a ragione visto i danni ai sentieri che questi
provocano.
Riguardo alla MB si fa riferimento solo a discese a notevole velocità che
nella legge proposta sono già vietate.
Tu Malestro invece a cosa ti riferisci?
....magari mi è sfuggito qualcosa....
 

MALESTRO

Biker superioris
22/9/05
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se fosse come dici tu io stesso appoggerei la legge ma
forse ti e' sfuggito un passaggio:

"..una diffusa mitologia della performance che ha contagiato anche molti ciclisti con la smania dei record di velocità in discesa.
La maggior parte di questi nuovi utilizzatori sembra non volersi accorgere di provocare, specie nei terreni argillosi delle nostre colline, una distruzione irreversibile a meno di spese enormi, che rende i percorsi fisicamente impraticabili e spesso pericolosi e che rischia di espellere i camminatori."

si rivolgono alle mtb e non alle moto!
io non sono un downhiller...ma nonostante MI FOSSI QUASI FERMATO, tempo addietro incontrai 2 personaggi che mi infamarono per la mia velocita' sfrenata!!!
OGNIUNO HA UN CONCETTO PROPRIO DI VELOCITA'...come intenderemo misurarla se e' interpretabile dall'organo di controllo?
 

sembola

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una nera e l'altra pure
si rivolgono alle mtb e non alle moto!

A me non pare proprio... il testo ce la ha con il "vistoso incremento di frequentazione con mezzi motorizzati di tutti i tipi, con una diffusa mitologia della performance che ha contagiato anche molti ciclisti con la smania dei record di velocità in discesa. La maggior parte di questi nuovi utilizzatori sembra non volersi accorgere di provocare, specie nei terreni argillosi delle nostre colline, una distruzione irreversibile a meno di spese enormi, che rende i percorsi fisicamente impraticabili e spesso pericolosi e che rischia di espellere i camminatori."

A mio parere è chiaro che con il termine "nuovi utilizzatori" (poco preciso, è da almeno tre decenni che si va in bici sui sentieri, e le moto anche da prima...) rientrano sia i mezzi motorizzati che i ciclisti con la smania di record. Parere personale, la "mitologia della performance" e la "smania di velocità" esistono anche tra di noi e non credo che sia una deriva da incoraggiare.


Se la formulazione della legge sarà quella prospettata ("è vietato tenere comportamenti e velocita' tali da non consentire l'arresto del mezzo in condizioni di sicurezza sia per il conducente che per gli altri fruitori, in particolare i pedoni") quando sei in grado di fermarti in sicurezza sei in regola. Se poi lo zio del CAI non è d'accordo si attacca, magari sarebbe il caso che si rendesse conto che l'escursionismo in MTB è un'attività istituzionale del CAI...
 

MALESTRO

Biker superioris
22/9/05
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io sono d'accordo con te su tutti i frontie sono io per primo a condannare stupidi atteggiamenti(avevamo un soggetto simile nel nostro gruppo che e' stato allontanato )

"nuovi" e' in relazione alla recente esplosione del movimento mtb...fino a 15 anni fa non incontravo mai nessuno in collina in romagna negli attuali sentieri superfrequentati...al massimo incrociavi qualcuno sulle forestali che ti dava del matto!!!!

La preoccupazione sta nel determinare da parte di chi ti controlla,la velocita'...ripeto ...io nonostante fossi quasi fermo e mi fossi fermato prima dell'arrivo dei 2 escursionisti ,questi mi hanno infamato nonostante non ci fosse un regolamento in atto da interpretare!

Quello che vorrei che si facesse e' stabilire regole ma NON SOGGETTE AD INTERPRETAZIONI ALL'ITALIANA",poi non puoi dire che lo zio si attacca...magari lo fa proprio sui tuoi polpacci!!!

Distinguere daltronde un downhiller da uno escursionista sta visivamente nelle protezioni ed un casco integrale...come dovremo girare a legge approvata?
come nei primi anni novanta ,con tutina e casco a padella????

Fra i 6 consiglieri promotori della legge in regione ,uno e' escursionista ed amante della mtb...se non ha fatto chiarezza e distinzioni un appassionato come puo' farlo un eventuale organo di controllo con il dente avvelenato????
 

sembola

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Come ho avuto modo di scrivere in precedenza, una qualsiasi formulazione di legge che non faccia riferimento a entità "misurabili" presta sempre il fianco ad interpretazioni di vario tipo. La formulazione precedente da questo punto di vista era estremamente pericolosa, perchè parlava genericamente di "sport incompatibili col transito pedonale per motivi di sicurezza", l'attuale è decisamente più sensata e meno interpretabile. L'abuso da parte di un organo di controllo non si può mai escludere, ma per quello esistono dei sistemi di tutela.
Personalmente sono più preoccupato del regolamento attuativo, che potrebbe nascondere sorprese sgradite.
 

sembola

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Lasciamo perdere i quotidiani, quelli locali poi... sono dei cagnolini che abbaiano dove vuole il padrone.
Quello che conta è quello che è scritto nella legge, non quello che scrivono i pennivendoli. Qualcuno è andato all'incontro di presentazione o ha notizie di ieri?
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Fugnò
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Riprendo il discorso dopo un po di silenzio.
Purtroppo ieri non sono riuscito ad andare alla presentazione della proposta di legge. Spero vivamente che qualcuno porti una testimonianza diretta dell'incontro di ieri.
L'articolo che ha postato glassman è del tutto fuorviante in cui si crea una sorta di paritarietà di sanzioni e di "strette" al settore mtb come lo sarebbe quello del mondo motorizzato. Probabilmente chi scriveva l'articolo sapeva benissimo come far breccia a migliaia di appassionati biker che non avevano letto la proposta di legge, in cui si denota una forte spinta da parte di associazioni o utenti motorizzati. Un articolo che già di per se denota la bassezza di alune categorie...
Per quel che concerne il post di Malestro, credo che il CAI sia stato un tantino troppo super-parte senza nemmeno ricordare problematiche di maleducazione all'interno dei nostri boschi insite nei trekker: non credo di dire una fesseria se la maggior parte delle sigarette, carte stagnole, sporte di plastica, merendine e quant'altro siano perpetrate da trekker e merenderos. Del resto se si generalizza, potrei dire che la maggior parte della merda che trovo su sentieri e boschi è dei trekker. Magari posso anche generalizzare ancora dicendo che il CAI visto dall'esterno è diventata una agenzia viaggi e non un ente adibito al mantenimento e allo svolgimento di tutte le attività legate alla montagna. Basta vedere che chi si iscrive al CAI i + sono persone che vogliono avere agevolazioni date dall'essere socio CAI e non per le finalità che quest'associazione dovrebbe avere. In fine come ricordato da Sembola il CAI ha all'interno delle propie attività la MTB: x la serie "l'associazione + ipocrita che la montagna abbia partorito...".
 

kabar

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Kona Unit pseudo SS,Radon skeen, YT Jeffsy, orbea occam
Dalla pagina facebook dei Enduroterapia, un gruppo molto coinvolto in quanto maggiormente a rischio con la nuova legge ho trovato qualche notizia sulla riunione di ieri (molto politicizzata!):

Bologna, 4 feb. - Il Pd ammette che il progetto di legge sulle escursioni e' migliorabile. Dopo l'audizione questa mattina di bikers, ambientalisti, sindaci e cacciatori, il capogruppo democratico in Assemblea legislativa, Marco Monari, presente come altri colleghi firmatari, dice di aver raccolto "spunti in grado di migliorare ulteriormente il progetto di legge per giungere a un testo definitivo in aula che sappia valorizzare al massimo le molte prerogative del territorio emiliano-romagnolo".
Monari in una nota giudica cosi' la riunione di oggi: "Molti e qualificati gli interventi da parte dei portatori di interesse che sono intervenuti. Proprio l'alta partecipazione e la qualita'
degli interventi fanno intravedere un iter che potra' essere arricchito di spunti in grado di migliorare ulteriormente il progetto di legge per giungere a un testo definitivo in aula che sappia valorizzare al massimo le molte prerogative del territorio emiliano-romagnolo, l'attivita' degli operatori che da tempo si impegnano in questo ambito e l'opera delle associazioni attive nel settore", sottolinea il capogruppo fissando alla base di tutto "un percorso di ascolto, partecipazione e condivisione degli obiettivi che metta assieme i diversi portatori di interesse".
Sul fronte opposto, invece, torna all'attacco il consigliere del Pdl di Forli'-Cesena Luca Bartolini che boccia di nuovo la bozza di legge (oltre a Monari i firmatari sono Palma Costi, Gabriele Ferrari, Monica Donini, Gabriella Meo, Franco Grillini, Giuseppe Paruolo, Marco Barbieri, Roberto Montanari). "A parte il Cai e le solite associazioni vetero-ambientaliste, tutte le altre realta', compresi alcuni sindaci e amministratori locali dell'Appennino, si sono dette contrarie a questo progetto di legge cosi' impostato", scrive Bartolini in un comunicato.
L'esponente del Pdl accusa "una sinistra che ogni giorno si conferma sempre piu' ideologica, animata da un insano 'spirito ambientalista da salotto', che mortifica anche le tradizioni di un territorio. Questo progetto di legge assurdo va modificato: va bene tutelare la rete escursionistica e promuoverla ancor di piu'
in campo turistico- conclude Bartolini - ma in questo progetto non ci devono essere sport di seria A e sport di serie B, cosi'
come non ci possono essere cittadini di una categoria superiore e cittadini relegati a categorie inferiori da una normativa regionale sbagliata".
 

kabar

Biker marathonensis
10/1/03
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Imola (Romagna!!!)
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Sempre dalla stessa fonte:

AMBIENTE. APPENNINO "OFF", I BIKERS SFILANO DI FRONTE AL PD
LEGGE ESCURSIONI SLITTA; MELUCCI: IL TURISMO NON E' UNA GITA

Bologna, 4 feb. - Udienza conoscitiva-fiume questa mattina
in Regione per il progetto di legge del centrosinistra teso a
regolamentare, anche a suon di divieti e sanzioni, i 5.000
chilometri di rete escursionistica dell'Emilia-Romagna.
L'iniziativa legislativa negli ultimi 10 giorni e' stata
contestata dai bikers, che insieme col Pdl hanno parlato di
"Appenino vietato" e prefigurato danni al turismo, ma apprezzata dagli ambientalisti. Il match si e' riproposto stamane in presenza dell'assessore al Turismo Maurizio Melucci alla sala polivalente dell'assemblea legislativa, dove di fronte a firmatari e al relatore del progetto di legge hanno parlato 40 persone tra cui diversi sindaci dei piccoli Comuni
dell'Appennino.
Da Bologna sono stati spediti inviti a tutti i Comuni e a 300
associazioni, invitati a fornire un 'dossier' alla quinta
commissione. Dopo le polemiche della prima ora e le caselle
e-mail dei consiglieri regionali intasate di messaggi, il Pd in
particolare aveva un po' frenato sulla legge e oggi il relatore
Roberto Piva conferma che "il percorso non sara' frettoloso,
tutt'altro". Prima di uno o due mesi non si entrera' in
commissione e, nota qualche consigliere presente, non e' escluso possa approdare in aula anche a estate inoltrata (dopo la legge verra' votato un regolamento ad hoc). Almeno un paio di articoli (sono 15 in tutto nella bozza) sembrano subito pronti ad essere emendati: l'articolo 2, che definisce l'escursionismo un'attivita' che si consuma "senza l'ausilio di mezzi a motore", e l'articolo 11 sui divieti, intesi come le "interdizioni che si aggiungono a quelle normalmente previste nelle prescrizioni di massima" e dalla "Polizia forestale".
Le 'multe' sono previste all'articolo 12: sanzioni da 100 a 1.000 euro per chi viene sorpreso a "praticare sport incompatibili col transito pedonale per motivi di sicurezza, quali il downhill" in mountain bike; oppure da 500
a 2.500 per chiunque acceda o transiti sulla rete escursionistica emiliano-romagnola "con mezzi a motore senza la necessaria autorizzazione", in caso di reiterazione della violazione "e' previsto il sequestro conservativo del mezzo.
Tuttavia in pochi, come emerge anche stamane, credono che inseguire tra i sentieri un endurista per multarlo non sara' una cosa semplice. C'e' poi chi tra i motociclisti (Luigi Battoglia della Fmi) riporta che sia la Corte Costituzionale sia la Corte di Cassazione abbiano gia' stabilito che le strade sono di competenza dello Stato e non delle Regioni, ma i firmatari si sentono tranquilli perche' in questo caso si parla di sentieri.
Gli ambientalisti citano la tutela idrogeologica e forestale: Giuliano Cervi della federazione "Pronatura" dice che per riparare i danni causati alle mulattiere dai veicoli a motore "ci servirebbero non meno di 300 milioni di euro", un avvocato del Club Alpino Italiano cita le leggi di settore in vigore in varie regioni tra cui Liguria, Marche e Toscana ("dagli anni '90"), Roberto Montali del Cai di Parma mostra una serie di foto ad effetto con "i segni del passaggio
delle moto" tra le mulattiere. Piovono critiche anche dai
cacciatori (Danilo Treossi di Arcicaccia parla di "aspetto
sanzionatorio a dir poco barbaro") e dal presidente del "Freeride Project" David Ligabue da Quattro Castella ("la legge e' una porcata, esigo emendamenti altrimenti il turismo non viene incentivato").
Tra gli amministratori, il sindaco di Bardi (Val Ceno) Giuseppe Conti dice che "i residenti non sono stati assolutamente coinvolti", il collega di Brisighella Davide Missiroli vede la legge come "un punto di partenza ma servono regole e non divieti". Melucci chiude i lavori ricordando a tutti che cos'e' il turismo: "E' pernottare almeno una notte fuori da casa propria, le gite sono un'altra cosa e vengono dopo. Per trovare la quadra serve un protagonismo di unioni dei Comuni, comunita' montane e associazionismo. Per noi al primo posto c'e' la salvaguardia dell'ambiente, ma l'Appennino- ricorda l'assessore riminese- rischia la desertificazione. Rispetto all'anarchia, meglio prevedere certe zone per il transito a motore secondo precise gerarchie".
 

lis

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4/11/04
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in realtà ieri sono stata all'udienza conoscitiva e di questo emendamento non si è avuta alcuna notizia. Molti motoenduristi incazzati, molti sindaci di comuni montani preoccupati, e qualcuno (tra cui io) a far notare ai signori redattori del testo di legge che non sanno di cosa stanno parlando


 

lis

Biker novus
4/11/04
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però Lorenzo Buratti dice che ci sono speranze di apertura (lui è rimasto fino alla fine, io me ne sono andata prima)


QUOTE=lis;6181205]in realtà ieri sono stata all'udienza conoscitiva e di questo emendamento non si è avuta alcuna notizia. Molti motoenduristi incazzati, molti sindaci di comuni montani preoccupati, e qualcuno (tra cui io) a far notare ai signori redattori del testo di legge che non sanno di cosa stanno parlando[/QUOTE]
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Questa risposta che avevo postato è arrivata anche ad altre persone e altri utenti: se l'emendamento venisse emesso in maniera contraria a ciò che è stato riferito a me e ad altre persone, credo che veramente ci sia da incazzarsi. X gli enduristi che vadano con la zappa a chiudere prima le trincee che creano e che hanno creato, poi forse ne riparliamo.... forse... Non essendoci stato ieri a presenziare all'assemblea del sentito dire o della supposizione non me ne faccio niente. Magari [MENTION=591]capataz[/MENTION] ha qualche info in +....
il collega di Brisighella Davide Missiroli vede la legge come "un punto di partenza ma servono regole e non divieti".
Ha detto quasi tutto giusto il sindaco del paese in cui vivo: è vero che è un punto di partenza, è vero che servono regole, ma è vero anche che ci devono essere delle limitazioni per talune categorie, altrimenti la desertificazione la si avrà per davvero, in particolar modo per le categorie sostenibili e a minor impatto sulla rete escursionistica... trekker e biker in particolar modo!
 
L'iter è cominciato, speriamo di riuscire a seguirlo e di dare una mano a correggere le modifiche che, inevitabilmente, verranno apportate strada facendo per accontentare tutti.
Come Gemini da tempo avevamo proposto al CAI e, recentemente, a Giuseppe Paruolo, uno dei proponenti della legge, di "adottare" dei sentieri e curarne la manutenzione ORDINARIA, cioè tenerli puliti ed accessibile da rovi ed erbacce e segnalare problemi più importanti (frane, alberi caduti, ecc...) a chi di dovere, seguendo comunque i criteri utilizzati dal CAI per la manutenzione.
Ovviamente il CAI storce il naso perchè ritiene che i sentieri siano i loro, però se altre associazioni si offrono per adottare altri sentieri forse potremo spuntarla e sentirci così più coinvolti e partecipi nell'utilizzo di un bene comune.
Si accettano proposte.
 

sembola

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...ho trovato qualche notizia sulla riunione di ieri (molto politicizzata!):
Consideranto il momento, direi che era inevitabile. Le elezioni però sono tra due settimane, l'iter della legge sarà un bel po' più lungo, per cui il rischio di vedere il santo gabbato potrebbe essere reale



Io ci andrei molto piano con le generalizzazioni se non altro per coerenza, visto che non ci piacciono e le rifiutiamo quando sono dirette nei nostri confronti.

L'impressione personale è che dall' esterno non sei in grado di vedere in modo completo e corretto quello che è e che fa un'associazione: parlare di "agenzia viaggi" è un esempio abbastanza chiaro, se c'è chi pensa di usare il CAI come un'agenzia di viaggi temo che non rinnoverà la tessera.

Detto questo, il CAI ha degli scopi sociali che non necessariamente coincidono al 100% coi nostri, ma è una forza con la quale, ci piaccia o no, occorre fare i conti: possibilmente cercando di veder le differenze tra le opinioni delle persone e le posizioni ufficiali. Un socio o un dirigente è libero di pensare che le mtb non dovrebbero passare sui sentieri, ma l'associazione nel suo insieme ritiene che l'escursionismo si possa fare anche in mtb, tanto è vero che esistono gruppi mtb in moltissime sezioni.

Mi pare difficile che una commissione escursionistica rifiuti un'offerta di collaborazione disinteressata, considerando che i km di sentieristica sono tanti e la gente disposta a lavorare poca. A meno che non ci siano precisi impegni ufficiali con gli enti locali e che quindi l'associazione sia responsabile verso terzi dei lavori da effettuare e preferisca mantenere il controllo della situazione.

Non vorrei anche che ci fossero resistenze dovute a qualche episodio di modifica dei sentieri per usi diversi dall'escursionismo. A questo proposito, posso citare due diversi casi in zona fiorentina. Ad nordest della città lo scorso anno un gruppo di soci CAI in manutenzione disse ad un forumendolo che in bici non si poteva andare sui sentieri in quanto vietato dalla legge regionale (cosa totalmente falsa); in questa zona negli anni passati sono apparsi manufatti su alcuni sentieri segnati, come appoggi nelle curve ed addirittura una bascula (nel bel mezzo del sentiero...) di dimensioni enormi. Nella zona di nordovest invece il gruppo dei biker che gira su Monte Morello ha iniziato a ripulire i sentieri della rete CAI locale per renderli più facilmente percorribili anche in bici, previ accordi verbali con la dirigenza locale, e la collaborazione è stata apprezzata e rimarcata anche nelle sedi ufficiali.
 

ZioTeddy

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29/8/08
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Io ci andrei molto piano con le generalizzazioni se non altro per coerenza, visto che non ci piacciono e le rifiutiamo quando sono dirette nei nostri confronti.
Infatti era una sorta di risposta a chi dice ciò:
"..una diffusa mitologia della performance che ha contagiato anche molti ciclisti con la smania dei record di velocità in discesa."
Diffusa assolutamente no... presente sì. Cerco di essere chiaro. Il CAI x me è un istituzione sulla quale poter appoggiare tutte le attività legate alla montagna, dall'escursionismo alla manutenzione dei sentieri, dall'educazione in montagna alla divulgazione di nozioni inerenti alla montagna... tutte cose che sono stae portate avanti da subito, ma che ad oggi si sono estremamente arenate. Vedo un forte campanilismo da parte di questa associazione, quando la maggior parte delle attività non vengono fatte nemmeno sul territorio limitrofo (almeno quì da me)... Cosa devo pensare? Questo è assolutamente vero. L'unica cosa su cui rimango perplesso è come la Reer, vada come vada, potrà essere gestita e mantenuta dal CAI visto che già attualmente queste opere sono valorizzate al massimo da una pennellatura...
 

sembola

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Parli per sentito dire o per esperienza diretta di socio? Perchè l'esperienza diretta che ho io è molto dfferente. Bisogna dire che come tutte le attività basate sul volontariato dipende dal materiale umano a disposizione, per cui è possibile che ci siano sezioni che fatto tutto quello che dici e altre in cui si fa meno. Qui a Siena, che non è propriamente in mezzo alla montagna , ci sono corsi di arrampicata, corsi per i bambini, ciaspolate, escursioni di tutti i tipi (da quelle per i pensionati in ciabatte nel Chianti fino ai trekking di più giorni zaino in spalla), uscite alpinistiche e da un anno anche uscite in mtb, più la gestione di una rete sentieristica.
Poi si può parlare della mentalità ristretta di alcuni soci, ma lo stesso si potrebbe dire di molti di noi, magari di quelli contagiati dalla "mitologia della performance"


L'unica cosa su cui rimango perplesso è come la Reer, vada come vada, potrà essere gestita e mantenuta dal CAI visto che già attualmente queste opere sono valorizzate al massimo da una pennellatura...
Sono d'accordo in pieno, tenendo anche conto, come ho scritto prima, che il CAI è un'associazione di volontari.
 

ZioTeddy

Biker grossissimus
29/8/08
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Parli per sentito dire o per esperienza diretta di socio? Perchè l'esperienza diretta che ho io è molto dfferente.
Esperienza diretta da (ex) socio.
Ribadisco e confermo il fatto che si sono di molto arenate talune attività (manutenzione dei sentieri, promozione del territorio, attività ed escursioni sul territorio). Ad oggi mi fa incredibilmente effetto vedere tante persone che nonostante siano anni affiliate al CAI della mia zona (Faenza, Lugo, Imola), rimangono sbalordite davanti a emergenza antropico-ambientali e sentieri che in realtà sono all'interno della zona di "pertinenza" del club stesso.
E' per questo che prima di dare in mano un serie di reti ad un club come il CAI, vorrei che prima di tutto si ri-avvicinassero alla conoscenza, divulgazione e al mantenimento della propria rete e del proprio territorio.
Il CAI sarà anche un associazione volontaria, ma va ricordato che ha anche contributi sulla manutenzione della sentieristica e sullo svolgimento di talune attività... che siano poi pochi euri o tanti non fa nessuna differenza. Anche ciò deve fare assolutamente riflettare!
 

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