IL CAI FACENDO BEL VISO E CATTIVO GIOCO ,vedendo lo stop delle autorita',HA NEL FRATTEMPO IMPOSTATO UNA BATTAGLIA
IN OMBRA PERCHE' QUESTA LEGGE PRENDA INVECE CORPO,SOLLECITANDO A TUTTI GLI ISCRITTI
DI INVIARE LE COMUNICAZIONI SOTTO INDICATE(visibili nel sito CAI)
SIAMO ALLA FRUTTA!!!!
Dal sito del CAI:
"APPELLO AI SOCI PER SOSTENERE IL PROGETTO DI LEGGE SULLA RETE ESCURSIONISTICA DELL'EMILIA-ROMAGNA"
LAssemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha realizzato una proposta di legge (vedi pdf allegato) destinata a dare finalmente valenza legale anche nella nostra regione, come da tempo è stato in svariate altre, alla rete dei percorsi escursionistici che abitualmente percorriamo nelle nostre passeggiate, ma che finora, nella nostra regione, è stata lasciata alle sole cure del volontariato e sostanzialmente senza difese in ogni occasione, lecita o meno, di diverso utilizzo del territorio.
In sintesi:
- si regolamenta per la prima volta la rete escursionistica regionale;
- la rete escrusionistica rientra quindi nella pianificazione territoriale degli enti pubblici;
- si regolamentano gli ambiti di pubblica utilità e privato passaggio relativo ai tracciati dei sentieri;
- rafforzamento delle sanzioni di divieti già presenti in altre norme di legge anche di rango superiore.
PER SOSTENERE QUESTO PROGETTO TUTTI I SOCI SONO CHIAMATI A FARE OPERA DI DIVULGAZIONE, INVIANDO IL MESSAGGIO MAIL QUI RIPORTATO INVIANDOLO ALLA COMMISSIONE LEGISLATIVA REGIONALE
[email protected]
ENTRO DOMENICA 3 FEBBRAIO 2013
Il Gruppo regionale del CAI ha proposto alcune modifiche mediante un emendamento qui allegato, che si ritiene di portare a conoscenza per rispondere alla critiche formulate dalle amministrazioni e gruppi organizzati.
Per completezza vi invitiamo al leggere le lettere inviate dai Sindaci di Bedonia, Bardi e Albareto a contrasto del progetto di legge. I soci sono invitati a tenerne in debito conto.
Scrivere a: [email protected]
ALLA V COMMISSIONE DELLASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Egregi Consiglieri,
da cittadino, desidero esprimervi il mio messaggio di sostegno del progetto di legge regionale sulla rete di percorsi escursionistici.
Pur non avendo particolari passioni sportive, il sabato o la domenica amo allontanarmi dalla città con i miei famigliari od amici per camminare insieme, all'aperto, nel verde o girare in bicicletta in collina o per la campagna. Ed è piacevole, durante o dopo la passeggiata, fermarsi in uno dei tanti luoghi di ristoro, o spesso poter assistere ai festeggiamenti legati a ricorrenze tradizionali e tipiche dei centri anche piccoli nelle vicinanze.
Questa forma di evasione, sebbene limitata, rappresenta per me un importante momento personale e sociale di recupero di benessere, serenità e rapporti umani e mi consente di affrontare meglio la mia quotidianità.
Sicché ho considerato una fortuna il progressivo espandersi della rete di percorsi per le colline che, nella nostra regione, sono prossime o addirittura lambiscono le porte delle città. Ciò mi consente di praticare il cammino all'aperto anche con le ridotte risorse di tempo ed economiche attuali, cosi adesso è divenuto per me più frequente muovermi nelle medie e basse quote vicino a casa, piuttosto che in alta montagna. Ed è stato bello accorgermi che, nel tempo, diveniva sempre più frequente incontrare altri gruppi o famigliole in cammino, a godersi come noi i medesimi piaceri della natura collinare.
Purtroppo, però, negli ultimi anni ho assistito con rammarico all'aggressione e degrado di molti dei percorsi che ero abituato a frequentare, con una espansione della pressione e delle modalità cittadine in ambienti il cui valore era proprio la diversità dalla città. Il profumo dell'aria, il verde della vegetazione, la dolcezza dei suoni, l'ampiezza degli spazi ed il dilatarsi del tempo si perdono a causa del vistoso incremento di frequentazione con mezzi motorizzati di tutti i tipi, con una diffusa mitologia della performance che ha contagiato anche molti ciclisti con la smania dei record di velocità in discesa.
La maggior parte di questi nuovi utilizzatori sembra non volersi accorgere di provocare, specie nei terreni argillosi delle nostre colline, una distruzione irreversibile a meno di spese enormi, che rende i percorsi fisicamente impraticabili e spesso pericolosi e che rischia di espellere i camminatori.
Io stesso ho finito per evitare nelle mie passeggiate alcuni percorsi, che pure mi piacevano.
Per queste ragioni ho letto con favore la proposta di legge ora allesame dell'Assemblea Regionale, che afferma l'interesse pubblico della rete dei sentieri a scopo pedonale, prevede la necessità di risorse per la manutenzione, la difende dagli usi che la distruggono e tenta di regolamentarne la frequentazione, riportando sotto controllo e sanzionando i comportamenti irragionevoli e non rispettosi del territorio. L'articolato mi sembra finalmente semplice e chiaro. Ho apprezzato particolarmente l'articolo 11 che dà alle autorità competenti poteri e mezzi per intervenire. Avrei preferito che i raduni oceanici di mezzi motorizzati fossero decisamente banditi, tuttavia l'obbligo di versare una cauzione e di ripristinare i percorsi a spese degli organizzatori, previsto dall'articolo 11 alla lettera G, mi sembra un deterrente che, se usato in modo appropriato, potrà ridurne la frequenza, salvaguardando il territorio e lasciando spazio all'utilizzo dei camminatori che altrimenti ne sarebbero stati interdetti.
Ritengo una fortuna il trovarmi in una regione seria, che ha fatto una scelta precisa a favore dell' utenza più debole e pacifica che crea il minor impatto ambientale e non della più ricca o pretenziosa che, dopo aver danneggiato il territorio, lo abbandona lasciandone i costi alla comunità.
Recenti prese di posizione da parte di associazioni che invocano radicali modifiche, appoggiate da alcuni sindaci, mi fanno però temere che la legge venga resa nei fatti inefficace, pur mantenendo le sue nobili affermazioni di principio.
Per questo mi appello a voi affinché facciate ogni sforzo per aggregare i consensi necessari a mantenere lo spirito e la sostanza del testo proposto, e non cedere a pressioni che, se accolte, finirebbero per colpire seriamente le possibilità di sviluppo escursionistico, nonché turistico e perciò economico, del territorio collinare.
Cordiali saluti,
Nome.................. Cognome.......................... nato
IN OMBRA PERCHE' QUESTA LEGGE PRENDA INVECE CORPO,SOLLECITANDO A TUTTI GLI ISCRITTI
DI INVIARE LE COMUNICAZIONI SOTTO INDICATE(visibili nel sito CAI)
SIAMO ALLA FRUTTA!!!!
Dal sito del CAI:
"APPELLO AI SOCI PER SOSTENERE IL PROGETTO DI LEGGE SULLA RETE ESCURSIONISTICA DELL'EMILIA-ROMAGNA"
LAssemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha realizzato una proposta di legge (vedi pdf allegato) destinata a dare finalmente valenza legale anche nella nostra regione, come da tempo è stato in svariate altre, alla rete dei percorsi escursionistici che abitualmente percorriamo nelle nostre passeggiate, ma che finora, nella nostra regione, è stata lasciata alle sole cure del volontariato e sostanzialmente senza difese in ogni occasione, lecita o meno, di diverso utilizzo del territorio.
In sintesi:
- si regolamenta per la prima volta la rete escursionistica regionale;
- la rete escrusionistica rientra quindi nella pianificazione territoriale degli enti pubblici;
- si regolamentano gli ambiti di pubblica utilità e privato passaggio relativo ai tracciati dei sentieri;
- rafforzamento delle sanzioni di divieti già presenti in altre norme di legge anche di rango superiore.
PER SOSTENERE QUESTO PROGETTO TUTTI I SOCI SONO CHIAMATI A FARE OPERA DI DIVULGAZIONE, INVIANDO IL MESSAGGIO MAIL QUI RIPORTATO INVIANDOLO ALLA COMMISSIONE LEGISLATIVA REGIONALE
[email protected]
ENTRO DOMENICA 3 FEBBRAIO 2013
Il Gruppo regionale del CAI ha proposto alcune modifiche mediante un emendamento qui allegato, che si ritiene di portare a conoscenza per rispondere alla critiche formulate dalle amministrazioni e gruppi organizzati.
Per completezza vi invitiamo al leggere le lettere inviate dai Sindaci di Bedonia, Bardi e Albareto a contrasto del progetto di legge. I soci sono invitati a tenerne in debito conto.
Scrivere a: [email protected]
ALLA V COMMISSIONE DELLASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Egregi Consiglieri,
da cittadino, desidero esprimervi il mio messaggio di sostegno del progetto di legge regionale sulla rete di percorsi escursionistici.
Pur non avendo particolari passioni sportive, il sabato o la domenica amo allontanarmi dalla città con i miei famigliari od amici per camminare insieme, all'aperto, nel verde o girare in bicicletta in collina o per la campagna. Ed è piacevole, durante o dopo la passeggiata, fermarsi in uno dei tanti luoghi di ristoro, o spesso poter assistere ai festeggiamenti legati a ricorrenze tradizionali e tipiche dei centri anche piccoli nelle vicinanze.
Questa forma di evasione, sebbene limitata, rappresenta per me un importante momento personale e sociale di recupero di benessere, serenità e rapporti umani e mi consente di affrontare meglio la mia quotidianità.
Sicché ho considerato una fortuna il progressivo espandersi della rete di percorsi per le colline che, nella nostra regione, sono prossime o addirittura lambiscono le porte delle città. Ciò mi consente di praticare il cammino all'aperto anche con le ridotte risorse di tempo ed economiche attuali, cosi adesso è divenuto per me più frequente muovermi nelle medie e basse quote vicino a casa, piuttosto che in alta montagna. Ed è stato bello accorgermi che, nel tempo, diveniva sempre più frequente incontrare altri gruppi o famigliole in cammino, a godersi come noi i medesimi piaceri della natura collinare.
Purtroppo, però, negli ultimi anni ho assistito con rammarico all'aggressione e degrado di molti dei percorsi che ero abituato a frequentare, con una espansione della pressione e delle modalità cittadine in ambienti il cui valore era proprio la diversità dalla città. Il profumo dell'aria, il verde della vegetazione, la dolcezza dei suoni, l'ampiezza degli spazi ed il dilatarsi del tempo si perdono a causa del vistoso incremento di frequentazione con mezzi motorizzati di tutti i tipi, con una diffusa mitologia della performance che ha contagiato anche molti ciclisti con la smania dei record di velocità in discesa.
La maggior parte di questi nuovi utilizzatori sembra non volersi accorgere di provocare, specie nei terreni argillosi delle nostre colline, una distruzione irreversibile a meno di spese enormi, che rende i percorsi fisicamente impraticabili e spesso pericolosi e che rischia di espellere i camminatori.
Io stesso ho finito per evitare nelle mie passeggiate alcuni percorsi, che pure mi piacevano.
Per queste ragioni ho letto con favore la proposta di legge ora allesame dell'Assemblea Regionale, che afferma l'interesse pubblico della rete dei sentieri a scopo pedonale, prevede la necessità di risorse per la manutenzione, la difende dagli usi che la distruggono e tenta di regolamentarne la frequentazione, riportando sotto controllo e sanzionando i comportamenti irragionevoli e non rispettosi del territorio. L'articolato mi sembra finalmente semplice e chiaro. Ho apprezzato particolarmente l'articolo 11 che dà alle autorità competenti poteri e mezzi per intervenire. Avrei preferito che i raduni oceanici di mezzi motorizzati fossero decisamente banditi, tuttavia l'obbligo di versare una cauzione e di ripristinare i percorsi a spese degli organizzatori, previsto dall'articolo 11 alla lettera G, mi sembra un deterrente che, se usato in modo appropriato, potrà ridurne la frequenza, salvaguardando il territorio e lasciando spazio all'utilizzo dei camminatori che altrimenti ne sarebbero stati interdetti.
Ritengo una fortuna il trovarmi in una regione seria, che ha fatto una scelta precisa a favore dell' utenza più debole e pacifica che crea il minor impatto ambientale e non della più ricca o pretenziosa che, dopo aver danneggiato il territorio, lo abbandona lasciandone i costi alla comunità.
Recenti prese di posizione da parte di associazioni che invocano radicali modifiche, appoggiate da alcuni sindaci, mi fanno però temere che la legge venga resa nei fatti inefficace, pur mantenendo le sue nobili affermazioni di principio.
Per questo mi appello a voi affinché facciate ogni sforzo per aggregare i consensi necessari a mantenere lo spirito e la sostanza del testo proposto, e non cedere a pressioni che, se accolte, finirebbero per colpire seriamente le possibilità di sviluppo escursionistico, nonché turistico e perciò economico, del territorio collinare.
Cordiali saluti,
Nome.................. Cognome.......................... nato