Riguardo al nuovo Prestigio vorrei fare un commento, un commento diciamo per niente negativo. Certo di primo acchito andando a leggere il meccanismo di scelta sembrerebbe una gran confusione, ragionandoci sopra però credo che l'iniziativa sia buona. Certo per un circuito, 20 gare sono troppe e questa forse è la prima nota dolens. Sicuramente c'è la volontà di estendere la capacità di brevettarsi anche ai bikers del centro Italia e questo è positivo. Tutto dipende da quale posizione si guarda la cosa. Io un paio di anni fa mandai una mia proposta via mail di come doveva essere strutturato il Prestigio, un Prestigio che doveva essere improntato alla qualità della gara nella sua interezza, alla sperimentazione, alla tradizione ed all'innovazione, e alla possibilità di brevettare il maggior numero di biker possibile. Certo per MTB Magazine la prima cosa che conta è il business, e questo è sacrosanto, ma non può esserci business se non c'è partecipazione all'evento, e la partecipazione a quest'ultimo c'è solo se il biker ne è attratto. La mia proposta si basava in una decina di gare al massimo, il 60/70% delle quali storiche che avrebbero rappresentato il nocciolo duro del circuito (Dolomiti Superbike per esempio) ed il restante 30/40% fatto di new entry che a rotazione avrebbero fatto parte del circuito. Questo permetteva comunque con 10 gare una sostenibilità per il biker proprio logistica, infatti se consideriamo l'ipotesi di un paio di scarti, alla fine il biker con 8 trasferte più o meno lunghe avrebbe potuto permettersi lo scudetto. D'altro canto dava la possibilità al biker con un 30/40% di new entry all'anno, di sperimentare nuove gare e nuovi percorsi, di fatto se siamo sinceri lo spirito che anima il vero biker è quello di scoprire sempre posti nuovi, nuove persone, nuove amicizie, nuovi boschi, nuove tecniche, nuovi sapori, insomma il circuito sarebbe stato un circuito superdinamico, non svilito della sua natura, abbordabile si ma non proprio a tutti, un circuito che poteva permettere un aumento di partecipazione di bikers del centro sud notevole, una circuitazione importante di bikers. Le new entry sarebbero state scelte dalla redazione su base di dati pregressi:
1) Numero di edizioni della gran fondo
2) Regioni diverse da quelle da cui provengono le gare del nocciolo duro
3) Media classificati dell'ultimo biennio
4) Consensus dei partecipanti
5) Esperienza diretta di inviati di Mtb Magazine
6) Percorso più o meno impegnativo
Così facendo io ciclista ogni anno mi trovavo 6 o 7 gran fondo tradizionali su cui comunque andare a botta sicura in fatto di bellezza, qualità organizzativa, ma poi avrei avuto quelle 3 o 4 gare nuove da sperimentare se ne avevo voglia, se fossi stanco dopo 5/6 anni di fare la DSB avrei sempre potuto optare per una new entry e magari avrei potuto scoprire un gioiello di gara della quale mi sarei potuto innamorare, oltretutto le new entry potrebbero essere anche più abbordabili in termini di distanza da casa e permettermi di risparmiare anche qualcosa in fatto di soldi. Ora la nuova metodologia va in questa direzione, han cercato di coprire tutto l'anno o quasi dividendo in 4 settori temporali e questo può anche essere giusto, hanno cercato di selezionare in base al grado di difficoltà con le stelle, e questo può essere giusto ma crea un grosso problema ovvero che nello stesso arco temporale o che nella stessa domenica ci possano essere 2 o più gran fondo con stelle diverse disperdendo i bikers e rendendo per gli organizzatori meno appettibile la loro adesione al Prestigio (a quanto ne so far parte del Prestigio ha un costo non indifferente e se non arrivano iscritti i bilanci di tante organizzazioni possono andare in rosso), poi la questione dei classificati per scegliere la prima del gruppo, e questo secondo me è giusto, in qualche modo si deve decidere un primo un secondo ed un terzo, ed i classificati se non vengono truccati dagli organizzatori sono certamente un elemento imprescindibile. Io avrei escluso quelle gran fondo che non hanno il cronometraggio elettronico, è un elemento di qualità e garanzia di dati. Escludendo quindi la classificazione a stelle, invece di 20 gare ne avremmo avute molte meno rendendo il circuito più snello, meno dispersivo, e comunque con una garanzia di innovazione in termini di gare nuove sempre presente. D'altronde amici bikers non esiste solo il Trentino per la Mountain Bike, non esiste solo la DSB o altre famigerate gare, e se un Abruzzese o un Marchigiano o un Umbro pare in camper o in auto per andare al CIvetta o al Montello non capisco perchè un Bresciano, o un Padovano, o un Milanese non possa fare altrettanto facendosi una gara in Abruzzo, nelle Marche o nel Lazio. Assistiamo a bikers lombardi, Veneti, Trentini che vanno nella FOresta Nera in Germania ma non sono mai scesi nel Centro Italia. Non ci dimentichiamo che l'Italia nonostante l'ipocrisia dilagante dei nostri governanti degli ultimi 25 anni nessuno escluso, è il paese più bello del mondo e dobbiamo esserne fieri, quindi benvenga la circuitazione tra regioni.