Faccio un brevissimo riassunto, perchè è stato già detto tutto ma forse aiutiamo Yamabushi al meglio organizzando le cose; premessa importante che la bici è da XC con geometrie - normalmente - per niente adatte alla discesa.
1/ LA SELLA: in discesa va abbassata per avere libertà di movimento sulla bicicletta e assecondare le necessità di spostare il peso + o - indietro e avanti. Con la sella alta può capitare facilmente che la bici - dopo una buca o un sasso - ti scalci verso l'alto, così ti ritrovi a caricare il peso di colpo sul manubrio e la bici si può impuntare facilmente; se sei sulla ghiaia e in curva, il trasferimento di carico brusco in avanti sul manubrio può anche farti derapare la ruota anteriore verso l'esterno.
Se non hai lo sgancio rapido sulla sella, compralo al volo.
2/ I
FRENI in curva non si toccano: si rallenta prima della curva, poi la si imposta e si fa correre la bici sulla traiettoria. Al massimo, puoi curvare con la ruota dietro bloccata per far derapare la bici e chiudere di più e più velocemente la curva.
3/ IL PESO deve essere centrale lungo la percorrenza della curva ed è molto opportuno "caricare" il pedale esterno, come se tu lo dovessi premere verso il terreno. Fallo con decisione, vedrai che la sicurezza di scorrimento della bici lungo la traiettoria di curva sarà decisamente maggiore; succede anche sulla neve, dove il carico sullo sci esterno ti fa tenere la curva. Si potrebbe parlare anche di guida di corpo, ma forse non è il caso; comunque, è un po' come in moto: in curva, i piloti vanno in piega come la moto e più della moto. In bici le velocità sono ridotte quindi si tende a tenere il corpo più verticale della bici, "buttandola giù" ma restando più verticali di lei.
4/ LA FORCELLA se è tarata morbida è meglio perchè la bici diventa meno nervosa, meno saltellante, più gentile sulle sconnessioni, meno brusca. Non serve parlare di kili e di precarico in funzione dei kili: bisogna provare a ridurre il precarico fino alla regolazione ottimale. La forcella, come qualsiasi altra sospensione, deve lavorare: se la tua fa 80 di corsa, li deve fare tutti e non una volta ogni tanto ma con dei fondocorsa leggeri ma abbastanza frequenti. La regolazione dipende dai percorsi che fai e dalla velocità a cui li fai: un ostacolo affrontato a 10 all'ora genera una certa compressione della forcella, lo stesso ostacolo ma a 30 all'ora uno maggiore sia per velocità di compressione che per entità dell'impatto da dissipare comprimendo la molla (che sia di ferro o aria non importa).
Se hai una bici da XC, di sicuro avrai un qualche tipo di lock out, quindi lascia pure la forcella morbida per la discesa tanto poi la indurisci al volo per la salita.
5/ LE GOMME difficilmente il grip in curva di una gomma FR con dei bei tasselli laterali sporgenti e pronunciati sarà paragonabile a quello di un semislick da XC; una buona via di mezzo può essere una scolpitura aggressiva in una misura "magra" come le Kenda Nevegal da 2.10. Magari puoi differenziare le gomme: al posteriore una gomma scorrevole come la Hutchinson Python 2.0 che ha comunque un buon volume d'aria per non pizzicare spesso e all'anteriore una gomma con un bel grip come la Nevegal o la sempreverde Panaracer Fire XC Pro 2.1.
6/ LA PRESSIONE DELLE GOMME non deve essere troppo alta se no saltelli qua e là. Fra l'altro, contrariamente a quanto molti pensano, una gomma non troppo gonfia è più scorrevole - oltre che in discesa, e siamo tutti d'accordo - anche in salita perchè "galleggia" sui microostacoli passandoci sopra e assorbendoli, anzichè farti rallentare perchè ogni sassetto è un piccolo impatto duro contro duro. Diciamo che il limite è la fatica: una gomma sgonfia ha un'impronta a terra maggiore (oltre che maggiori capacità di assorbimento) quindi dà più tenuta in discesa ma fa fare più fatica in salita. Se non fai percorsi con continui saliscendi, puoi sgonfiare un pelo le gomme x la discesa.