Ok, we've found the location of a new bike park of Pavia!
On next monday we'll start works!
Ovviamente qui in sede pubblica non sarà rivelato il luogo, per motivi di sicurezza internazionale. Il rischio di pesanti attacchi terroristici è altissimo.
Motivazioni della scelta:
1- bella discesa per droppare e prendere velocità;
2- pianoro ondulato di scarso valore ambientale (più probabili pantegane che panda), vegetazione infestante (sterpaglie, rovi) "eliminabile";
3- presenza di fossi per il prelievo di terra, utili anche come drenaggio dei terreni, per crossing jumps e per brevi toboga;
4- secondo ripidone (da valutare in loco);
5- collinetta attrezzabile;
6- piccola macchia di vegetazione arborea e presenza di tronchi e rami già secchi;
7- buona accessibilità;
Obiettivi e presupposti etici:
- Massimo rispetto per il territorio, minimizzando le movimentazioni di terra e l'ampiezza degli interventi effettivi.
- Miglioramento e ripristino delle canalizzazioni esistenti, per ridurre eventuali bacini di lagunaggio (zanzare).
- Minimizzare l'impatto paesaggistico, nonostante il bassissimo valore dell'area considerata, rendendo poco visibile il tracciato dall'esterno.
- Manterere pulito il bikepark e le zone limitrofe.
- Creare strutture per vari livelli di abilità, alcuni salti da dirt inizialmente facili, per migliorare la tecnica.
Progetto:
il bike park sarà articolato in vari percorsi, con diverse diramazioni.
Magari si potrà anche raddoppiare il tracciato più interessante per proporre una pista da dual.
Si comincera con la realizzazione per intero di un unico percorso, per dare continuità ad un'azione, sfruttando lo slancio iniziale. Solo in seguito si faranno le "varianti".
Pur rimandando a una definizione più dettagliata del progetto in seguito ad un sopralluogo meticoloso, si può prevedere questa sequenza:
1- piano liscio per la rincorsa del drop (da definirsi se la linea debba seguire la massima pendenza o tagliare in diagonale, per permettere maggiore velocità di rincorsa);
2- stacco e atterraggio puliti semplicemente schiacciando l'erba e "pettinandola" col rastrello (rendendo poco visibile agli occhi degli estranei). L'imbocco del drop sarà segnalato da una coppia di paletti da togliere e nascondere ad ogni fine giornata;
3- conclusione della prima discesa, con morbido cambio di pendenza
4- breve piano (probabile intervento di rasatura di eventuali buche, per non perdere velocità)
5- salto sul fosso (prelevando la terra dal suddetto fosso, si costruisce una rampa, minima in questa prima fase, per volare sul vuoto per 1,5m). in seguito si potrà alzare la rampa di lancio e costruire una di atterraggio, per un doppio semplicemente spettacolare;
6- sul pianoro si hanno due scelte: o un salto tra due cunette o una coppia di parabolichine per spezzare l'andamento rettilineo del tracciato. In una seconda fase si potranno costruire entrambe le cose;
7- secondo drop (da definire in loco)
8- salto finale a piacere
9- birra
Fasi:
1- sopralluogo puntuale con esame a tappeto dell'area, alla ricerca di elementi naturali predisposti ai nostri scopi;
2- tracciamento del percorso;
3- analisi del (futuro) geologo per l'inidivuazione dei materiali di scavo più adatti;
4- recupero di materiali lignei nell'adiacente boschetto, per la costruzione delle strutture;
5- inizio movimentazioni di terra.
Attenzioni:
Gli scavi non saranno concentrati in un punto, ma diluiti lungo tutta l'estensione del fosso, per evitare acqua stagnante putrida e fetente.
Se necessario, si realizzerà una canalina di scolo che affianca la pista, per ridurne la fangosità.
Sull'esigenza di rivestire il percorso di un velo di sabbia o di zolle di prato/foglie, bisogna attendere il parere e le analisi delle argille e altre terre da parte del nostro geologo.
Se sui pendii si manifestasse un fenomeno di erosione, si interreranno delle traversine per consolidare il versante (tipo gradonata sommersa).
Dal punto di vista legale... ehm... cerchiamo di non essere perseguibili, va'...