ora tutti ad organizzare sulle dolomiti?

[pantan]

E tutti quelli che ad Auronzo non son partiti avevano una troupe al seguito?

Evidentemente no. Ma se una telecamera virtuale avesse seguito ciascun biker non partito alla 3epic durante la sua preparazione all'evento non avrebbe certo immortalato scene tanto differenti ...

Alla 3epic come ad altre gare, anche le più semplici, chiunque si prepara impegnandosi facendo sacrifici e cercando di esorcizzare i propri limiti o sbaglio ?

Il documentario ha voluto sapientemente raccontare la Hero di 3 bikers reali. Il campione affermato, l'amatore evoluto in cerca di conferme e il principiante alle prese con una sfida più grande di lui. Il Viganò del documentario ha messo in risalto una situazione, secondo me un po' costruita ma reale, che molti bikers si sono trovati ad affrontare ad Auronzo, a Selva e sicuramente in altre gare. Per come la vedo io non si tratta di una figura da pi...la in nessuno dei due casi.

Resta il fatto che a fronte di decine di post di sano sfotto' nei confronti del Vigano' c'è qualche centinaio di bikers (forse di più) che di fronte alla sua stessa situazione hanno fatto la medesima scelta... La differenza la fa la telecamera di un documentario che ha voluto mettere in risalto proprio questa situazione ? Per me no.

Non ho capito poi per quale motivo avrebbe dovuto fingere una rottura o un infortunio... Forse questo è un ottimo spunto per una quarto personaggio del prossimo documentario sul mondo delle gare di mtb.

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[sembola]

Evidentemente no. Ma se una telecamera virtuale avesse seguito ciascun biker non partito alla 3epic durante la sua preparazione all'evento non avrebbe certo immortalato scene tanto differenti ...

Alla 3epic come ad altre gare, anche le più semplici, chiunque si prepara impegnandosi facendo sacrifici e cercando di esorcizzare i propri limiti o sbaglio ?

Il documentario ha voluto sapientemente raccontare la Hero di 3 bikers reali. Il campione affermato, l'amatore evoluto in cerca di conferme e il principiante alle prese con una sfida più grande di lui. Il Viganò del documentario ha messo in risalto una situazione, secondo me un po' costruita ma reale, che molti bikers si sono trovati ad affrontare ad Auronzo, a Selva e sicuramente in altre gare. Per come la vedo io non si tratta di una figura da pi...la in nessuno dei due casi.

Resta il fatto che a fronte di decine di post di sano sfotto' nei confronti del Vigano' c'è qualche centinaio di bikers (forse di più) che di fronte alla sua stessa situazione hanno fatto la medesima scelta... La differenza la fa la telecamera di un documentario che ha voluto mettere in risalto proprio questa situazione ? Per me no.

Non ho capito poi per quale motivo avrebbe dovuto fingere una rottura o un infortunio... Forse questo è un ottimo spunto per una quarto personaggio del prossimo documentario sul mondo delle gare di mtb.

Ripeto quanto ho scritto in precedenza: il maltempo va messo nel conto. Se non lo si vuole mettere in conto a mio parere è più sensato lasciar perdere il numero ed andarci per proprio conto, rinunciando però alle magliette ricordo e investendo i soldi dell' iscrizione in una bella cena o in un pernottamento in rifugio.

Detto però questo, il contesto è oggettivamente differente, almeno in parte. La presenza di un osservatore ha conseguenze sull'oggetto osservato, capita nella fisica subatomica, figuriamoci se c'è la televisione

 

[chop]

Che possa piacere o no il mondo delle gare mtb si tiene in piedi perché ci sono vari Viganò. I numeri della 3epic sono chiari: più della metà non sono partiti, le maglie celebrative esaurite. I Viganò sono la maggioranza e dettano il trend del mercato. Complimenti a Rungaldier e Panighel che lo hanno capito
Per restare in tema con il topic quindi la risposta è si, se vuoi guadagnare qualcosa devi creare un evento non una gara, quindi gare nelle dolomiti oppure gare nel parcheggio del supermercato ma con presentazione da coppa del mondo.
L'alternativa c'ė e Roby ce lo ha dimostrato. Nonn credetegli quando dice che ha fatto una patta fra i soldi spesi e quelli guadagnati. Se teneva conto delle birre che gli abbiamo scolato all'arrivo non avrebbe più organizzato il veneto trail 2016. Io ci sarò e probabilmente anche alle altre gare che faranno sulle dolomiti e non perchè ho bisogno del evento per pedalare sulle dolomiti ma perchè fare la salita al carpi chiacchierando con un ragazzo siciliano ė arrivare alle 3cime incoraggiando un biker laziale non è una cosa che capita tutti i giorni anche se sulle dolomiti ci sei spesso e che a mio parere vale i soldi che ho speso. Quindi in definitiva grazie a tutti i Viganò che hanno reso possibile tutto questo

 

[sembola]

la risposta è si, se vuoi guadagnare qualcosa devi creare un evento non una gara...

Su questo non ci sono dubbi, e nemmeno ci trovo nulla di male.

Quello che fa specie piuttosto è la fuffa che qualche organizzatore di eventi va spacciando, per esempio nascondendo una legittima volontà di remunerazione dietro a dichiarazioni sull' "intento di far conoscere la montagna"

 

[samuelgol]

.........
Quello che fa specie piuttosto è la fuffa che qualche organizzatore di eventi va spacciando, per esempio nascondendo una legittima volontà di remunerazione dietro a dichiarazioni sull' "intento di far conoscere la montagna"

Ma perchè non può essere l'uno e l'altro? Ci sono tanti modi di guadagnare lecitamente, alcuni moralmente discutibili, altri al limite del riprovevole...sempre nell'ambito della legalità. Se uno ne sceglie uno che ha come risultato per la collettività solo lati positivi, tipo avvicinare la gente allo sport, far conoscere i posti, aiutare certe economie locali ecc. per me è solo da lodare. E sinchè lo fa non anteponendo il proprio guadagno ai diritti degli altri (il rispetto della natura, i servizi per cui si paga, la sicurezza in gara....) tanto di cappello.
Siccome di gente invidiosa ce ne è un tot, o semplicemente di gente che non capisce una fava, ecco che è normale che uno sbandiera solo il fine che tutti ritengono meritevole e tace sul (eventuale e credo a volte sovrastimato da molti) proprio ritorno economico che alla fine a chi paga e riceve per quel che ha pagato non deve interessare....visto che poi ritiene quell'aspetto riprovevole, non capisco il perchè.
p.s. prendo ad esempio Michil Costa, quello della Maratona dles Dolomites che è il top del top del business.....non credo che quello faccia il riccone nonostante 30 edizioni di gara. E coi soldi che girano intorno all'evento potrebbe se quello fosse stato il suo obiettivo. Si parla di 600 mila euro pagati per la sola diretta RAI. Sei ore di diretta non ce le ha avute nemmeno Sagan al mondiale di Richmond.
Fossi un badiota a Costa fare una statua più grande di quella della libertà.

 

[sembola]

Ma perchè non può essere l'uno e l'altro? Ci sono tanti modi di guadagnare lecitamente, alcuni moralmente discutibili, altri al limite del riprovevole...sempre nell'ambito della legalità. Se uno ne sceglie uno che ha come risultato per la collettività solo lati positivi, tipo avvicinare la gente allo sport, far conoscere i posti, aiutare certe economie locali ecc. per me è solo da lodare.

Occhio Andrea, io non contesto che mi si dica che le gare evento le si organizza per promuovere il turismo o per riempire le strutture in momenti morti. Contesto che mi si raccontino frottole

Che poi magari a volte frottole non erano. Per fare un esempio di casa mia, quindici anni fa l'Eroica è nata davvero per difendere le strade sterrate, e non era certo quello che è diventata oggi. Certo, se oggi mi raccontano che la organizzano "per far conoscere il Chianti", beh, il pernacchione parte da solo

 

[samuelgol]

Occhio Andrea, io non contesto che mi si dica che le gare evento le si organizza per promuovere il turismo o per riempire le strutture in momenti morti. Contesto che mi si raccontino frottole

Che poi magari a volte frottole non erano. Per fare un esempio di casa mia, quindici anni fa l'Eroica è nata davvero per difendere le strade sterrate, e non era certo quello che è diventata oggi. Certo, se oggi mi raccontano che la organizzano "per far conoscere il Chianti", beh, il pernacchione parte da solo

Non sono frottole. E' solo non darsi martellate sui piedi da soli. Se io so che guadagno lecitamente dal punto di vista della legge e dal punto di vista morale e ciononostante se lo dico, la gente mi taccia delle peggiori accuse (per invidia e dabbenaggine).......beh io gli dico solo che lo faccio per far conoscere il Chianti (o le Dolomiti che non sono meno famose del Chianti) e la massa di caproni invidiosi è contenta così e non fa i conti in tasca a me che non se ne deve interessare. Diverso è se io per guadagnare in realtà il Chianti lo devasto e metto a repentaglio l'incolumità dei partecipanti non dando loro nemmeno i servizi per cui han pagato. Lì non deve partire il pernacchione ma il pomodoro in faccia.
La persona intelligente e non invidiosa capisce che non è solo questione filantropica quella di Michil Costa e discendenti, ma si astiene da pernacchioni e si gode l'evento....senza essere prono, ma sempre con la necessaria analisi critica che aiuta anche un Michil Costa a capire che tutto è migliorabile.

 

[sembola]

La persona intelligente e non invidiosa capisce che non è solo questione filantropica quella di Michil Costa e discendenti, ma si astiene da pernacchioni e si gode l'evento...

Si vede che sono stupido e invidioso, che ti devo dire.

 

[samuelgol]

Si vede che sono stupido e invidioso, che ti devo dire.

No. Ultimamente un pò permaloso e suscettibile. Non necessariamente se parlo con te quel che dico deve essere rivolto a te personalmente. E' già la seconda volta che mi trovo a dovertelo specificare.

 

[sembola]

No. Ultimamente un pò permaloso e suscettibile. Non necessariamente se parlo con te quel che dico deve essere rivolto a te personalmente. E' già la seconda volta che mi trovo a dovertelo specificare.

Andrea, permettimi: hai scritto che "La persona intelligente e non invidiosa capisce che non è solo questione filantropica quella di Michil Costa e discendenti, ma si astiene da pernacchioni e si gode l'evento."

Ora, io comprendo benissimo che non è una questione filantropica, sono mesi che lo scrivo... ma lo stesso non trovo accettabile vedermi propinate quelle che ritengo delle frottole e non mi astengo dai pernacchioni, qual è la conseguenza logica?

Evidentemente, a livello puramente logico, non sono intelligente e/o sono invidioso

Non è che sono permaloso o suscettibile: è un modo per dire che non sono d'accordo con la tua analisi e/o con la tua enunciazione

 

[samuelgol]

Andrea, permettimi: hai scritto che "La persona intelligente e non invidiosa capisce che non è solo questione filantropica quella di Michil Costa e discendenti, ma si astiene da pernacchioni e si gode l'evento."

Poichè tu a questi eventi non partecipi e non sei dunque interessato a goderteli, non potevi essere il destinatario del pensiero, visto come lo stesso si conclude nella parte evidenziata in rosso.

 

[sembola]

Poichè tu a questi eventi non partecipi e non sei dunque interessato a goderteli, non potevi essere il destinatario del pensiero, visto come lo stesso si conclude nella parte evidenziata in rosso.

Magari non partecipo anche per le frottole, no? *

Battute a parte, io la vedo in modo differente. E' il motivo per cui non potrei mai lavorare in un reparto marketing

* a suo tempo ho partecipato sia col numero sulle Dolomiti che come organizzatore ad una manifestazione cho ho citato ...

 

[Wlaia]

Evidentemente no. Ma se una telecamera virtuale avesse seguito ciascun biker non partito alla 3epic durante la sua preparazione all'evento non avrebbe certo immortalato scene tanto differenti ...

Alla 3epic come ad altre gare, anche le più semplici, chiunque si prepara impegnandosi facendo sacrifici e cercando di esorcizzare i propri limiti o sbaglio ?

Il documentario ha voluto sapientemente raccontare la Hero di 3 bikers reali. Il campione affermato, l'amatore evoluto in cerca di conferme e il principiante alle prese con una sfida più grande di lui. Il Viganò del documentario ha messo in risalto una situazione, secondo me un po' costruita ma reale, che molti bikers si sono trovati ad affrontare ad Auronzo, a Selva e sicuramente in altre gare. Per come la vedo io non si tratta di una figura da pi...la in nessuno dei due casi.

Resta il fatto che a fronte di decine di post di sano sfotto' nei confronti del Vigano' c'è qualche centinaio di bikers (forse di più) che di fronte alla sua stessa situazione hanno fatto la medesima scelta... La differenza la fa la telecamera di un documentario che ha voluto mettere in risalto proprio questa situazione ? Per me no.

Non ho capito poi per quale motivo avrebbe dovuto fingere una rottura o un infortunio... Forse questo è un ottimo spunto per una quarto personaggio del prossimo documentario sul mondo delle gare di mtb.

Perchè se nel documentario prima dici "l'ipotesi di ritirarmi non la prendo neanche in considerazione" (più o meno ... non ricordo leparole testuali...) e poi neanche parti, fai la figura dello spaccone da prendere in giro più che del normale biker della domenica...
Senza contare che non l'hai fatta con quattro amici al bar, ma di fronte a decine di migliaia di spettatori ....
Conosco diverse persone che non sono partite, ma da giorni erano pieni di dubbi per il meteo ed anche nei momenti in cui il tempo sembrava migliorare non erano sicuri di partire vista la situazione generale ....

 

[free71]

Ho visto nel sito wiliertrophycortina che hanno inserito le traccce del percorso.

 

[free71]

Io non vedo ne la planimetria ne Laggio cartina...[emoji53]

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Inviato da cellulare usando Tapatalk

ho visto oggi che hanno inserito le tracce della gara!

 

[mdomini]

Qualche commento da chi conosce i sentieri?
Salite "ciclabili" o ci sono pezzi da fare a piedi? Nel senso di presenza di tratti che tra fondo e pendenza siano al limite del grip... poi chiaramente ognuno ha la propria gamba.

 

[juliusgomtb]

Da quello che ho capito i giri sono in senso orario, la salita più dura non nella sua interezza ma per più pezzi è quella che sale da Ospitale, località che si trova lungo la ciclabile Cortina - Dobbiaco, fino al rifugio Son Forcia/M. Cristallo. A mio parere la salita rimane tutta pedalabile solo per un 20%-30% di bikers. La salita da Cortina a Mietres mi sa che si sale lungo una pista di sci x cui dura e scende x quella che di solito faccio in salita e che arriva poco fuori Cortina sempre sulla ciclabile.