Capisco ciò che dici ma la vedo diversamente.
Chi è un biker turistico (con la testa sulle spalle):
>non sclera in partenza per guadagnare 10 posizioni mettendo a rischio chi sta intorno, ma si imbeve del gioioso clima che c'è sempre all'inizio, dispensando sorrisi al pubblico/amici e scherzando con i colleghi biker che stanno intorno.
>non getta cartacce in giro per 2 motivi:
1) è lì proprio perchè apprezza il luogo (che senso ha rovinarlo?) e,
2) dato che è venuto apposta per goderselo non gliene frega niente di perdere 15" per infilare le cartacce/rifiuti in un cestino o 30" nel proprio
zaino o maglietta. Nutre rispetto per ciò che lo circonda, dato che non si sente solo su un "circuito" di gara (come gli agonisti), ma in luogo meraviglioso da godere.
>non manda a "cahare" un biker in difficoltà perchè gli fa perdere 10", magari quando perde l'equilibrio proprio davanti a sè in una salita ripidissima o lungo un tratto tecnico in discesa. (e badate bene che talvolta il biker turistico può essere più capace di tanti agonisti, dato che si fa nel weekend percorsi all mountain o enduro difficili, ma non si allena ogni giorno sui
rulli per mulinare come un dannato...ama guidare più che pedalare)
>non travolge altri biker in discesa per guadagnare tempo, dato che cerca il divertimento e non è angosciato dal cronometro (se non per superare i cancelli), e inoltre non essendo in apnea ha fiato per avvertire da che parte intende passare.
>normalmente non riesce a fare 3-4 mila d+ per i fatti propri o con amici, ma con lo stimolo e l'adrenalina della gara che fungono da "doping", solo in quell'occasione speciale fa quel necessario salto di qualità che lo porta incredibilmente all'arrivo, per un esperienza che non dimenticherà mai nella vita.
>sa bene che i sentieri sono patria dei pedoni (spesso il biker turista è anche trekker perché ciò che ama è la montagna in sé), e quindi procede in discesa quando va per i fatti suoi più lentamente di quanto vorrebbe, non godendo appieno l'esperienza, a differenza delle gare in cui può fluire verso valle in maggiore spensieratezza (a meno di qualche occasionale tappo).
>quando sente che qualcuno arriva da dietro chiedendo il passaggio cerca di agevolarne il transito, dato che non è stressato dal tempo finale e vuole semplicemente arrivare in fondo.
>non tutti possono scegliere il periodo di ferie in base alla calca e non a caso in estate le dolomiti sono veramente prese d'assalto, soprattutto intorno ai gruppi più famosi (tipo Sella e 3Cime).
Per tutto quanto detto confermo che è favoloso farsi giornate all-mountain fuori gara (il 90% della mia attività sulla bike), ma è altrettanto stimolante godersi le adrenaliniche giornate "sportive" una volta ogni tanto, in quegli eventi che, per combinazione di elementi paesaggistico-sportivo-turistici rimangono sempre nella memoria e danno spazio ad entrambe le anime dei biker....
PS: bellissimi giri! Molti di noi però vivono lontano da questi paradisi!
Concordo al 101% (anche se a me piace molto l'avventura e studiarmi le cartine)!!