La difesa del made in italy (scritto in inglese perchè è la normativa europea che lo impone) se valorizzato e competitivo, aiuta l'Italia, quindi,indirettamente, anche te e me.
La lavorazione del ”sacco a vuoto” pompa aria all’interno dello stampo del telaio (che è sigillato in un sacco, appunto). In questo modo, la pressione sulle pareti esterne dello stampo non è più equilibrata e si crea il vuoto. La spinta dell’aria (fino a 6 bar) comprime contro le pareti dello stampo i vari strati di fibra di carbonio. Così facendo, la matrice resinosa in eccesso (ossia la resina che incolla i tessuti compositi tra loro) fuoriesce e contemporaneamente fuoriescono le bolle d’aria. Il sacco viene poi introdotto in autoclave, per il ciclo di polimerizzazione. Questo avviene in due fasi: riscaldamento e pressione. Un primo riscaldamento rende più fluida la resina rimasta, che riempie così gli interstizi fra le fibre, eliminando gli eventuali vuoti. Aumentando ancora la temperatura si provoca l’indurimento della matrice e si ottiene il consolidamento definitivo della struttura. Il successivo ciclo di pressione serve per incrementare, ulteriormente, la spinta sugli strati di fibra. Il pezzo viene poi raffreddato gradualmente, per evitare tensioni interne. I vantaggi? Una struttura supercompatta, in tutte le sue sezioni, è una struttura che reagisce meglio alle sollecitazioni. Il telaio è più leggero (meno aria, meno impregnante, uguale meno peso). Va precisato che la matrice di resina non ha compiti di resistenza meccanica: serve unicamente a garantire la coesione tra le fibre di uno stesso strato e tra strati adiacenti. Dunque, dopo il “sacco a vuoto”, le proprietà meccaniche della struttura restano integre. Infine, tutto il processo è computerizzato, ossia assolutamente verificabile e controllato.
Ragazzi, io ero un morto di fame prima della crisi, durante e lo saro' anche dopo. Se credete alle favole buon per voi ma non venitemi a dire che in Italia se le aziende lavorano,gli operai ci guadagnano qualcosa oltre allo stipendio da fame. Al limite ci sara' qualche posto di lavoro in piu (precario, subordinato, determinato) ma la festa sono altri che la fanno se Olympia, Fiat ecc.ecc. vanno bene..
Chi ne sa un po' non è il target medio cui si rivolge il mercato della bici... La pseudoscienza funziona, dopotutto come diceva Arthur Clarke, "ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia"ottomilainsù;6181757 ha scritto:Certo che il comunicato stampa potevano scriverlo un po' meglio...
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Chi ha scritto questo comunicato non ha pensato, per un attimo, che potrebbe leggerlo qualcuno che ne sa un po' e di fronte a queste amenità potrebbe come minimo mettersi a ridere?
Se è forte e vende perchè ha un buon prodotto sono d'accordo al 100%. Se deve vendere ed essere forte a spese del consumatore, che compera italiano ed ottiene in cambio un prodotto di qualità inferiore o ad un prezzo superiore allora è un sistema sbagliato che configura di fatto una tassa occulta.No scusa ma non posso non contraddirti. Se l'industria in Italia è forte e vende, i benefici li vedi.E li vedi nell'occupazione, nel benessere sociale, nella ricerca e sviluppo e via dicendo.
Chi ne sa un po' non è il target medio cui si rivolge il mercato della bici... La pseudoscienza funziona, dopotutto come diceva Arthur Clarke, "ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia"
ottomilainsù;6182538 ha scritto:Si, si, lo so che io rappresento una quota insignificante del mercato.
Ma non per questo dobbiamo stare zitti, altrimenti si farà strada sempre più l'ignoranza e verremo trattati tutti come dei deficienti a cui vendere qualsiasi cosa, basta che le parole siano suadenti al punto giusto.
Non so se all'Olympia mi leggeranno, ma posso tranquillamente dire che da me non vedranno un centesimo, finché continueranno a pensare che tutti i clienti siano come certi elettori per un ben noto politicante.
Tanto lo so che la mia è una battaglia contro i mulini a vento...
Se è forte e vende perchè ha un buon prodotto sono d'accordo al 100%. Se deve vendere ed essere forte a spese del consumatore, che compera italiano ed ottiene in cambio un prodotto di qualità inferiore o ad un prezzo superiore allora è un sistema sbagliato che configura di fatto una tassa occulta.
Detto questo, Se Olympia o Wilier riescono a produrre dei buoni telai ad un prezzo ragionevole li venderanno e saranno più forti, in grado di dare lavoro e/o conservarlo; e come ha sottolineato Danym un singolo posto di lavoro è niente per le statistiche ma è vita per chi ce l'ha.
ottomilainsù;6182538 ha scritto:Si, si, lo so che io rappresento una quota insignificante del mercato.
Ma non per questo dobbiamo stare zitti, altrimenti si farà strada sempre più l'ignoranza e verremo trattati tutti come dei deficienti a cui vendere qualsiasi cosa, basta che le parole siano suadenti al punto giusto.
Non so se all'Olympia mi leggeranno, ma posso tranquillamente dire che da me non vedranno un centesimo, finché continueranno a pensare che tutti i clienti siano come certi elettori per un ben noto politicante.
Tanto lo so che la mia è una battaglia contro i mulini a vento...
... Ho avuto la fortuna di osservarla nella fase di sviluppo...
Bene ora Olimpia (per cui non lavoro) ...
No quella bici non e´un Sarto .....