[SIZE=-1]Ciao a tutti. Si parla spesso su questo form di prodotti Ashima. Questa mattina ho provato l'ultimo modello di rotori e vi condivido una recensione e un piccolo test. [/SIZE]Spero che sia utile.
Qualche tempo fa, cercando nei negozi on line di componenti per bici, ho notato che i rotori Ashima AiRotor Aro 08, di cui ho scritto su questo blog, erano disponibili in una nuova versione, con la parte centrale colorata in rosso, oro, blu o nero. La news è stata pubblicata recentemente sul sito del produttore taiwanese.
Il nuovo prodotto
A prima vista, si direbbe che si tratta solo di una modifica estetica, come spesso accade negli accessori aftermarket per mountain bike. Invece, se osserviamo il modello 2008-2009 con il modello 2010, notiamo che il rotore è stato completamente riprogettato, con le razze orientate in modo "tradizionale" (come nella maggior parte dei rotori) e non più in senso inverso, come si può vedere dal confronto delle due immagini (il modello 2009 montato sulla mia Giant Terrago e il modello 2010).
Tale accorgimento consentirebbe una maggiore resistenza dei rotori alle deformazioni e in generale garantirebbero migliori prestazioni sotto sforzo rispetto alla versione reverse. Non so se è un caso, ma dalla nuova confezione è scomparso l'avviso che sconsigliava l'uso di questi prodotti in discipline gravity come il downhill e ne suggeriva l'uso per il cross country (vado a memoria). Nessun cambiamento nemmeno nei pesi dichiarati: gli Aro 08 continuano ad avere un peso piuma da record: 85 grammi per il 160 mm e 112 grammi per il 180 mm.
Ho utilizzato abbastanza intensamente la versione reverse, certo non per usi estremamente gravosi come il downhill, ma fino ad oggi non ho mai riscontrato alcun problema in termini di deformazione, consumo anomalo dei rotori o delle pastiglie, fading per eccessivo riscaldamento. Posso quindi immaginare che le modifiche introdotte renderanno questi rotori ancora più robusti ed affidabili, a vantaggio di una frenata pronta e modulabile.
La pista frenante, la dimensione e le forme dei fori non sembrano aver subito modifiche, con la consueta superficie forata che favorisce la dissipazione termica. Dopo quattro mesi di utilizzo vorrei anche sfatare il mito, molto comune nei forum, del consumo eccessivo di pastiglie dovuto, presumibilmente, ai grandi e numerosi fori: se le pinze sono montate correttamente e regolate simmetricamente rispetto al disco, il consumo delle pastiglie (metalliche) è fisiologico e uniforme.
Last but not least, la versione colorata è, da un punto di vista estetico, davvero azzeccata ed aggressiva.
Montaggio
Il prodotto è confezionato in un blister con fondo in cartoncino. Le viti autobloccanti sono incluse. Il retro della confezione presenta dettagliate istruzioni di montaggio, incluse indicazioni su coppie di serraggio consigliate e attrezzi necessari.
Una volta sganciate le ruote dala bici e svitati i rotori dai mozzi, si procede come di consueto al montaggio dei nuovi rotori.
Le condizioni metereologiche questa mattina non erano molto favorevoli: cielo coperto, freddo intenso, umidità prossima al 100%. Però non ho resistito alla tentazione di provare il nuovo equipaggiamento Ashima e ho quindi optato per la classicissima Castiglione-Bardassano-Gassino, percorso brake test che ho descritto qui. Data la brevità del percorso, non ho potuto effettuare una prova approfondita dei prodotti montati. Diciamo che è stato un test preliminare cui seguiranno altri più impegnativi.
Sulla discesa sterrata di Bardassano, il fango della settimana scorsa ha lasciato il posto ad un terreno duro e ghiacciato dove non mancano tratti innevati di fresco. Le chiome degli alberi sono ricoperti da uno strato di brina. L'aria è frizzante, umida. La luce filtrata dalle nuvole contribuisce a creare un'atmosfera suggestiva.
La discesa si fa presto ripida ed è il momento di provare i freni. Si abbassa la sella, si sgonfiano un po le gomme, e si inizia a pedalare per prendere velocità prima del tornante. La mia prima, rassicurante sensazione è che non ci sono cambiamenti sostanziali rispetto ai precedenti rotori, se non qualche rumorino dovuto che andrà via terminato il rodaggio. La frenata è esattamente come mi aspettavo: potente, controllabile e modulabile. Le pastiglie mordono bene la superficie del disco, permettono staccate in tutta sicurezza evitando i pericolosi bloccaggi dell'anteriore.
Il posteriore è quello che da subito dà il feedback migliore: più silenzioso rispetto alla vecchia combinazione, forse un pelo più potente. Dall'anteriore, specie dopo aver spremuto la leva con forza, arriva qualche vibrazione, che -- ne sono certo -- se ne andrà via appena il tutto si sarà assestato e dopo un secondo fine tuning della pinza. Il sistema rotori più pastiglie inizia a darmi soddisfazioni.
La potenza frenante è tanta e la si dosa bene. Il fondo è quanto meno indicato per le mie coperture Kenda, e qui frenare non è solo una questione di diminuire la velocità, ma anche di mantenere la traiettria e il controllo del mezzo. Una caduta a 40 all'ora su un fondo semicongelato non sarebbe un evento impossibile.
Concludo lo sterrato con confidenza, e passo alla seconda fase: la resistenza alla frenata prolungata. Inizia infatti un lungo tratto asfaltato con una pendenza significativa che consente di arrivare a 50 all'ora in breve. Lo percorro tenendo sempre premute le leve, mantenendo costante la frenata ma senza scendere mai sotto i 30 all'ora: con questi parametri, lo sforzo a cui sto sottoponendo soprattutto l'anteriore potrebbe causare il fenomeno del fading, ovvero la diminuzione della potenza frenante per l'aumentare della temperatura della superficie frenante. Ma andiamo sul sicuro: la dissipazione è, come di consueto, ottima, e non si percepisce una minima variazione della potenza. Arrivati nel centro di Gassino a velocità sostenuta (complice un cane che mi inseguiva tentando di azzannarmi una caviglia) lascio finalmente le leve dei freni e dò una rapida occhiata. Il test, per quanto breve, si può dire concluso con esito decisamente positivo. Non vedo l'ora che il tempo migliori per addentrarmi nei sentieri della collina dove la capacità frenante fa davvero la differenza e dove le sollecitazioni sicuramente maggiori possono fare emergere in maniera significativa la modifica da reverse a tradizionale.
Conclusioni e note finali.
Come immaginavo, la nuova versione dei rotori Ashima soddisfa in pieno le aspettative: più potenza e dissipazione, meno peso. Le pastiglie hanno prestazioni corrette e rumore contenuto. Sono convinto che con impianti più performanti del mio Shimano BR-M485 possano dare prestazioni superiori.
Consiglio questi rotori sicuramente per usi cross-country e marathon, ma credo che siano ormai maturi per essere messi alla prova in discipline gravity. Il fattore estetico non è trascurabile.
Problemi riscontrati.
Nessun problema tecnico riscontrato. La verniciatura sembra delicata: alla fine della mia uscita ho riscontrato qualche graffio dovuto probabilmente alla ghiaia saltata.
Informazioni aggiuntive
Brian, autore del blog Gram Light Bikes, ha già potuto montare sulla sua bici sia questi dischi che il nuovo impianto frenante Ashima PCB, come ci racconta in questo post.
I prodotti Ashima sono distribuiti in Italia da Mandelli.
[SIZE=-1]
Qualche tempo fa, cercando nei negozi on line di componenti per bici, ho notato che i rotori Ashima AiRotor Aro 08, di cui ho scritto su questo blog, erano disponibili in una nuova versione, con la parte centrale colorata in rosso, oro, blu o nero. La news è stata pubblicata recentemente sul sito del produttore taiwanese.
Il nuovo prodotto
A prima vista, si direbbe che si tratta solo di una modifica estetica, come spesso accade negli accessori aftermarket per mountain bike. Invece, se osserviamo il modello 2008-2009 con il modello 2010, notiamo che il rotore è stato completamente riprogettato, con le razze orientate in modo "tradizionale" (come nella maggior parte dei rotori) e non più in senso inverso, come si può vedere dal confronto delle due immagini (il modello 2009 montato sulla mia Giant Terrago e il modello 2010).
Tale accorgimento consentirebbe una maggiore resistenza dei rotori alle deformazioni e in generale garantirebbero migliori prestazioni sotto sforzo rispetto alla versione reverse. Non so se è un caso, ma dalla nuova confezione è scomparso l'avviso che sconsigliava l'uso di questi prodotti in discipline gravity come il downhill e ne suggeriva l'uso per il cross country (vado a memoria). Nessun cambiamento nemmeno nei pesi dichiarati: gli Aro 08 continuano ad avere un peso piuma da record: 85 grammi per il 160 mm e 112 grammi per il 180 mm.
Ho utilizzato abbastanza intensamente la versione reverse, certo non per usi estremamente gravosi come il downhill, ma fino ad oggi non ho mai riscontrato alcun problema in termini di deformazione, consumo anomalo dei rotori o delle pastiglie, fading per eccessivo riscaldamento. Posso quindi immaginare che le modifiche introdotte renderanno questi rotori ancora più robusti ed affidabili, a vantaggio di una frenata pronta e modulabile.
La pista frenante, la dimensione e le forme dei fori non sembrano aver subito modifiche, con la consueta superficie forata che favorisce la dissipazione termica. Dopo quattro mesi di utilizzo vorrei anche sfatare il mito, molto comune nei forum, del consumo eccessivo di pastiglie dovuto, presumibilmente, ai grandi e numerosi fori: se le pinze sono montate correttamente e regolate simmetricamente rispetto al disco, il consumo delle pastiglie (metalliche) è fisiologico e uniforme.
Last but not least, la versione colorata è, da un punto di vista estetico, davvero azzeccata ed aggressiva.
Montaggio
Il prodotto è confezionato in un blister con fondo in cartoncino. Le viti autobloccanti sono incluse. Il retro della confezione presenta dettagliate istruzioni di montaggio, incluse indicazioni su coppie di serraggio consigliate e attrezzi necessari.
Una volta sganciate le ruote dala bici e svitati i rotori dai mozzi, si procede come di consueto al montaggio dei nuovi rotori.
Il montaggio delle pastiglie non comporta alcun problema. L'unica pecca è che nella confezione non sono incluse le forcellette d'acciaio. Purtroppo per il mio impianto Shimano non sono disponibili le nuove pastiglie a mescola mista Ashima SOS. Si prosegue quindi al rimontaggio delle ruote e al fine tuning delle pinze. Nessun problema al posteriore, mentre è stata necessaria qualche regolazione all'anteriore in quanto si verificavano strusciamenti del disco sulla pastiglia.
Prova su (fuori)strada
Le condizioni metereologiche questa mattina non erano molto favorevoli: cielo coperto, freddo intenso, umidità prossima al 100%. Però non ho resistito alla tentazione di provare il nuovo equipaggiamento Ashima e ho quindi optato per la classicissima Castiglione-Bardassano-Gassino, percorso brake test che ho descritto qui. Data la brevità del percorso, non ho potuto effettuare una prova approfondita dei prodotti montati. Diciamo che è stato un test preliminare cui seguiranno altri più impegnativi.
Sulla discesa sterrata di Bardassano, il fango della settimana scorsa ha lasciato il posto ad un terreno duro e ghiacciato dove non mancano tratti innevati di fresco. Le chiome degli alberi sono ricoperti da uno strato di brina. L'aria è frizzante, umida. La luce filtrata dalle nuvole contribuisce a creare un'atmosfera suggestiva.
Il posteriore è quello che da subito dà il feedback migliore: più silenzioso rispetto alla vecchia combinazione, forse un pelo più potente. Dall'anteriore, specie dopo aver spremuto la leva con forza, arriva qualche vibrazione, che -- ne sono certo -- se ne andrà via appena il tutto si sarà assestato e dopo un secondo fine tuning della pinza. Il sistema rotori più pastiglie inizia a darmi soddisfazioni.
La potenza frenante è tanta e la si dosa bene. Il fondo è quanto meno indicato per le mie coperture Kenda, e qui frenare non è solo una questione di diminuire la velocità, ma anche di mantenere la traiettria e il controllo del mezzo. Una caduta a 40 all'ora su un fondo semicongelato non sarebbe un evento impossibile.
Concludo lo sterrato con confidenza, e passo alla seconda fase: la resistenza alla frenata prolungata. Inizia infatti un lungo tratto asfaltato con una pendenza significativa che consente di arrivare a 50 all'ora in breve. Lo percorro tenendo sempre premute le leve, mantenendo costante la frenata ma senza scendere mai sotto i 30 all'ora: con questi parametri, lo sforzo a cui sto sottoponendo soprattutto l'anteriore potrebbe causare il fenomeno del fading, ovvero la diminuzione della potenza frenante per l'aumentare della temperatura della superficie frenante. Ma andiamo sul sicuro: la dissipazione è, come di consueto, ottima, e non si percepisce una minima variazione della potenza. Arrivati nel centro di Gassino a velocità sostenuta (complice un cane che mi inseguiva tentando di azzannarmi una caviglia) lascio finalmente le leve dei freni e dò una rapida occhiata. Il test, per quanto breve, si può dire concluso con esito decisamente positivo. Non vedo l'ora che il tempo migliori per addentrarmi nei sentieri della collina dove la capacità frenante fa davvero la differenza e dove le sollecitazioni sicuramente maggiori possono fare emergere in maniera significativa la modifica da reverse a tradizionale.
Conclusioni e note finali.
Come immaginavo, la nuova versione dei rotori Ashima soddisfa in pieno le aspettative: più potenza e dissipazione, meno peso. Le pastiglie hanno prestazioni corrette e rumore contenuto. Sono convinto che con impianti più performanti del mio Shimano BR-M485 possano dare prestazioni superiori.
Consiglio questi rotori sicuramente per usi cross-country e marathon, ma credo che siano ormai maturi per essere messi alla prova in discipline gravity. Il fattore estetico non è trascurabile.
Problemi riscontrati.
Nessun problema tecnico riscontrato. La verniciatura sembra delicata: alla fine della mia uscita ho riscontrato qualche graffio dovuto probabilmente alla ghiaia saltata.
Informazioni aggiuntive
Brian, autore del blog Gram Light Bikes, ha già potuto montare sulla sua bici sia questi dischi che il nuovo impianto frenante Ashima PCB, come ci racconta in questo post.
I prodotti Ashima sono distribuiti in Italia da Mandelli.
[/SIZE]
ATTENZIONE: A causa delle dimensioni delle immagini ad alta risoluzione (non riesco a ridimensionarle tutte e a ripubblicarle sul server di hosting per inserirle sul forum), potete leggere il testo corredato di immagini QUI.
Grazie a tutti
Giuseppe
Grazie a tutti
Giuseppe