così come se porgi la sedia a una donna in certi ambienti vieni etichettato come maschilista e sostenitore del patriarcato, ma non c'è nessun reato nel porgere la sedia a un altra donna, semplicemente in questo periodo storico viene visto male.
Allora ci riprovo
@lorenzom89 .
Quell'episodio della sedia è stato descritto SENZA contesto. Ora ti tratteggio uno scenario in cui lo stesso gesto ha un sottotraccia che lo rende eccome insultante e discriminatorio.
E non faccio un esempio a caso.
Azienda metalmeccanica, una delle millemila del tessuto del NE.
Il reparto qualità è coordinato da una ingegnere meccanica. Si è fatta un ..lo quadrato per ottenere il rispetto e l'autorevolezza in un contesto dove le donne vengono viste idonee al più come segretarie. Si veste tutti i giorni mortificando la sua femminilità e misura ogni singola parola con i colleghi per non venir fraintesa. Lotta tutti i giorni, le viene chiesto di render conto di ogni singola decisione.
Il direttore della produzione invece è un ex operaio che ha salito la scala gerarchica. Ha la stima e il plauso delle squadre di operai (100% uomini) che lo vedono come il simbolo e l'archetipo del riscatto sociale. Quando è con loro non si sprecano battute cameratesche e un atteggiamento "alla Silvio" con tanto di descrizione del putan tour della sera precedente. Probabilmente fanno anche la classifica delle colleghe più gnocche.
Già di loro, di solito, qualità e produzione sono in conflitto di loro. Figuriamoci quando QT è diretto da una donna, perdipiù "papa straniero" laureata.
Cena aziendale natalizia, occasione sociale in cui generalmente i quadri si mettono in mostra per farsi notare dalla direzione/proprietà.
La direttrice QT decide di vestirsi elegante. Che, per una donna vuol dire femminile. Un abito lungo, non volgare, ma che mette in risalto la sua bellezza.
Il nostro direttore produzione la vede, sorriso sornione, qualche apprezzamento gentile ma platealmente sottolineato, qualche occhiata sottecchi alla squadra dei suoi che già preparano i festoni, ed eccolo che si appresta a porgerle la sedia.
Il tutto in favore di vista della Sacra Famiglia, la proprietà.
Un gesto che ha un preciso scopo: sottolineare i ruoli, gli stereotipi, e il consenso che lui ha e lei non avrà mai, per rimetterla al suo posto.
Sai in una realtà del genere, italiana, cosa tocca alla nostra protagonista?
Masticare amaro, perchè per molti come te "non ha fatto nulla di male" e se si azzarda a dire qualcosa rischia di passare dalla parte del torto.
Il gesto in se, in altro ambito e in altro contesto, sarebbe stato un gesto cortese e rispettoso.
Nel contesto descritto, NO.
Ci è stata riferita una storia in cui una collega NON italiana ha alzato la voce e si è lamentata.
Non sappiamo se la situazione è simile a quella da me tratteggiata.
Certamente, per esperienza, se la storia fosse in una PMI veneta, e la collega italiana, sarebbe andata diversamente.
A prescindere.
[e aggiungo, dovrebbe far riflettere]