Sono venuto a conoscenza della notizia dalla mia ragazza che ha subito commentato con ironia:
dei tuoi "colleghi" si sono persi in mezzo alla montagna.
Il mio primo commento è stato che molto probabilmente sono usciti un po' presi dalla foga di andare a fare una pedalata su neve senza preoccuparsi troppo di "studiarsi" il percorso.
Mio padre ed un suo amico mi hanno sempre detto che la montagna va rispettata e che bisogna studiare la zona in maniera da sapersi orientare: non da conoscere ogni sentiero o nome delle vette ma avere dei punti di riferimento. In caso di problemi la regola numero uno è scendere ripercorrendo la strada precedentemente percorsa: magari esiste una strada più breve ma il rischio di perdersi è sempre dietro l'angolo soprattutto se ci si fa prendere da ansia o panico.
Secondo me l'errore più grande è il fare completo affidamento su GPS o app di navigazione del cellulare. Basta la batteria scarica, zona scoperta o guasto del dispositivo e ci si perde anche in città, figuriamoci in montagna con neve.
Io solitamente il
Bryton lo utilizzo per pianificare nuovi giri alla scoperta di nuovi sentieri ma ho sempre i punti di riferimento e, nel caso in cui la strada non fosse percorribile, torno indietro. All'avventura ci vado solo quando conosco bene la zona.
Comunque meno male che i 2 biker sono riusciti a scamparla. Sicuramente per i prossimi giri terranno nello
zaino un powerbank, giacca invernale e qualche barretta in più "perché si sa mai"