Punt ...non solo piacenza.......

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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bici a due ruote
E' un giro stupendo.. Posti bellissimi!!
Più o meno lo stesso giro che avevo fatto sette anni fa a piedi in senso contrario al Vostro..
Ricordo bene il tratto dei gradini e catene perchè fatto in discesa portando sulle spalle, a pelle d'orso, la fifona del mio cane (20 - 25 kg..!!)
E poi, come dimenticare le bellezze documentate dalle Vostre splendide foto!!
Chapeau !! Giro magnifico!! :-)
 

miciolo

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RIF.BIGNAMI E VEDRETTA DI FELLARIA - VALMALENCO (SO)



Ed eccoci all'ultimo giro in Valmalenco.
Destinazione nata quasi per caso, ma che ha soddisfatto appieno il nostro istinto esplorativo.

Lo start è già in quota, siamo ai 2000 mt di Campo Moro, dove alle 13 partiamo e ripercorriamo il primissimo tratto già fatto per il giro della Val Poschiavina.



Arrivati, dopo le solite durissime rampe cementate, all'ingresso della Valle Poschiavina giriamo a sinistra seguendo il corso del torrente



Ora il sentiero scende, non è difficile ma non bisogna soffrire i tratti esposti sul sottostante Lago di Gera







Il sentiero è sempre molto scorrevole e si avvicina alla nostra meta



tra rocce levigate a testimonianza della presenza del ghiacciaio in tempi passati



il preludio di quello che dovremo affrontare a breve



ma abbiamo ancora uno scorrevole traverso da percorrere





che ci accompagna alle baite dell'Alpe Gembrè



il sentiero è sempre una meraviglia





ai ponticelli sugli impetuosi torrenti che escono dal ghiacciaio inizia il nostro portage



alternato a brevi tratti pedalati



ma gli ultimi 200 mt di dislivello prima del Rifugio Bignami si porta



Dal Rifugio si riesce salendo ancora a pedalare







La nostra prossima meta è la Vedretta di Fellaria raggiungibile con i suoi sentieri glaciologici non proprio indicati per le bike.

Decidiamo allora di dividerci; io resto a guardia delle bike a recuperare le forze tra manciate di mirtilli mentre Ila sale a piedi alla Vedretta lungo il sentiero C, che prevede 2 ore e 30 di percorrenza solo di andata.

Quello che vedrà Ila è fantastico

cercate nella foto a sx gli esseri umani per avere un'idea della dimensione del fronte del Ghiacciaio



tra stambecchi nel loro ambiente naturale



Nonostante le previsioni che in teoria mi avrebbero fatto aspettare 5 ore (2:30 x 2), Ila si ricorda di essere stata una promessa dell'Atletica ed in 1 ora e 10 è già di ritorno, foto comprese!!!

Per un breve tratto, sino al Rifugio, la via del rientro è uguale all'andata



l'Alpe di Fellaria



ed iniziamo il divertente sentiero che scende dal lato opposto del Lago di Gera









Ormai l'escursione è terminata, ci giriamo per un ultimo sguardo alla Vedretta ed al Rifugio Bignami ancora illuminati dal sole



Gran posto la Valmalenco, forse più adatta al trekking ....ma con un po' di spirito di adattamento ne possono scaturire delle escursioni in bike che ti ricorderai per un bel periodo di tempo!!
 

windfed

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Val Venosta (BZ)
Dal "basso" della mia esperienza e capacità ciclistica...un posto così "ciclabile" non l'ho mai visto.
c'è di tutto, dall'enduro impegnativo, passando per tranquille forestali a ciclabili asfaltate per famiglie.
La mia base di partenza era LAATSCH/Laudes... vicino a Malles... dove alloggiavo in un bellissimo appartamento "gallo rosso"...
Da non confondere con LATSCH/Laces, che si trova una decina di km più in basso...io infatti ...ho confuso e mi ero preparato un TOT di percorsi per quest'ultimo... ho dovuto rivedere completamente le mie tracce appena arrivato ...basandomi sulle cartine e itinerari x la MTB fornite dall'ente turismo, non avendo tempo di cercare sul forum o da amici.
I percorsi mtb sono segnati tutti su forestali... o ciclabili asfaltate..
i single track li riservano agli escursionisti a piedi...e alcuni sono proprio vietati alle bici.
Confesso....ho fatto il fuorilegge in alcuni tratti...chiedendo scusa ai pedoni e andando a piedi quando li incrociavo.

Impossibile fare foto belle in solitaria...e per ragioni di buona convivenza coniugale....i miei giri raramente superano le 4h... ecco qualche scatto che dimostra la bellezza della valle.

Laatscher Alm
20220828_124052.jpg 20220828_120936.jpg

Planol
20220826_121459.jpg

il mio vicino di casa, un becco dal pelo luuuungo e le corna beeelle!
20220825_161649.jpg

facile capire dove si trova.... guarda sotto al "pallino"
20220825_132330.jpg

A Resia ci sono i percorsi del 3lander enduro, mi sarei iscritto volentieri ad una gara...se avessi 30 anni di meno.
ah... le speciali erano su trail con difficoltà S1.... per me erano già impestati....
in zona ci sono parecchi S2 e S3
20220827_094348.jpg

ci tornerò.... e vorrei spingermi in zona "miciolo", i suoi giri in zona x me sono "da sogno"
 
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windfed

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Piasintein dal sass!
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Segnalazione: PILLERONE.....okkio alla fine della PILLEREXPRESS
Non ci andavo da mesi, la parte finale della Pillerexpress dove si attraversava il ruscelletto è stata completamente devastata dalle piogge torrenziali estive.
Anche il trail ha molte più pietre esposte...
Confido nei ragazzi del TREBBIAWHEELS , magari organizzando una mezza giornata di volontariato, in tanti si farebbe molto!!:}}}:
 
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miciolo

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PRATO GRANDE E LAGHI ALTA VAL NURE (PC)

In queste ultime 3 settimane abbiamo abbandonato completamente la bici; ci era successo solamente in passato per esigenze "ortopediche" dovute a fratture oppure per la pandemia.
Le cause sono due:
l'indigestione di mtb fatta in Valmalenco, che comunque rifarei domani e
la nascita dei funghi, altra passione che si era assopita in questi ultimi 10 anni e che ora è ritornata.

Iniziamo a riprendere confidenza con i nostri "ferri" con un itinerario tranquillo ed il numero 10 della vecchia guida di Ila fa proprio al caso nostro (vedi titolo del post).

Alle nove partiamo da Ferriere cercando di scaldarci sulla tranquilla salita che porta prima a Canadello e poi ai Rocconi.
Non fa caldo, dopo l'ultima burrasca le temperature si sono decisamente abbassate.

Decidiamo di percorrere anche la sterrata che, con alcuni tratti a spinta, ci conduce a Pian Menghino sopra a Pertuso.

Le gambe girano bene, nostante la pausa e la salita sino ai 1450 mt di Prato Grande non pesa più di tanto.

Qui incontriamo un terzetto di e-bikers con cui scambiamo volentieri quattro chiacchiere



Proseguiamo tra mucche e cavalli al pascolo





Arriviamo a Lago Bino





Scendiamo sui prati di Lago Moo scegliendo il sentiero più tecnico







L'itinerario è perfettamente percorribile tranne un breve punto dove si deve superare uno sbarramento di ramaglie dovuto al taglio del bosco



Visto il basso livello del Nure scendiamo ai Perotti e passiamo sull'altro versante su un agevole guado che non avevamo più fatto, eliminando l'ultimo tratto asfaltato.



Il giro di oggi è proprio quello che ci voleva per riprendere con la dovuta calma!!

O.T.: allego qualche foto scattata in queste settimane in cui abbiamo fatto ...altro:

il buono e il cattivo



sotto il pino a prendere il fresco



famigliola con parente sullo sfondo



...vicini, ...vicini



il re

 
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marco del lest

Tutto fuorché il bitume
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Val Nure
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PRATO GRANDE E LAGHI ALTA VAL NURE (PC)

In queste ultime 3 settimane abbiamo abbandonato completamente la bici; ci era successo solamente in passato per esigenze "ortopediche" dovute a fratture oppure per la pandemia.
Le cause sono due:
l'indigestione di mtb fatta in Valmalenco, che comunque rifarei domani e
la nascita dei funghi, altra passione che si era assopita in questi ultimi 10 anni e che ora è ritornata.

Iniziamo a riprendere confidenza con i nostri "ferri" con un itinerario tranquillo ed il numero 10 della vecchia guida di Ila fa proprio al caso nostro (vedi titolo del post).

Alle nove partiamo da Ferriere cercando di scaldarci sulla tranquilla salita che porta prima a Canadello e poi ai Rocconi.
Non fa caldo, dopo l'ultima burrasca le temperature si sono decisamente abbassate.

Decidiamo di percorrere anche la sterrata che, con alcuni tratti a spinta, ci conduce a Pian Menghino sopra a Pertuso.

Le gambe girano bene, nostante la pausa e la salita sino ai 1450 mt di Prato Grande non pesa più di tanto.

Qui incontriamo un terzetto di e-bikers con cui scambiamo volentieri quattro chiacchiere



Proseguiamo tra mucche e cavalli al pascolo





Arriviamo a Lago Bino





Scendiamo sui prati di Lago Moo scegliendo il sentiero più tecnico







L'itinerario è perfettamente percorribile tranne un breve punto dove si deve superare uno sbarramento di ramaglie dovuto al taglio del bosco



Visto il basso livello del Nure scendiamo ai Perotti e passiamo sull'altro versante su un agevole guado che non avevamo più fatto, eliminando l'ultimo tratto asfaltato.



Il giro di oggi è proprio quello che ci voleva per riprendere con la dovuta calma!!

O.T.: allego qualche foto scattata in queste settimane in cui abbiamo fatto ...altro:

il buono e il cattivo



sotto il pino a prendere il fresco



famigliola con parente sullo sfondo



...vicini, ...vicini



il re

Oggi ero in zona anch'io ma sono salito dalle Moline, via Orlandazzo-Pianazze. Dalla vetta del Ragola si vedeva bene l'isola d'Elba. I funghi li ho trovati nelle tagliatelle da Pianassa
IMG_20220918_141808_796.jpg IMG_20220918_131109_520.jpg IMG_20220918_145437_815.jpg IMG_20220918_145844_685.jpg
 

luca9913

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RIF.BIGNAMI E VEDRETTA DI FELLARIA - VALMALENCO (SO)



Ed eccoci all'ultimo giro in Valmalenco.
Destinazione nata quasi per caso, ma che ha soddisfatto appieno il nostro istinto esplorativo.

Lo start è già in quota, siamo ai 2000 mt di Campo Moro, dove alle 13 partiamo e ripercorriamo il primissimo tratto già fatto per il giro della Val Poschiavina.



Arrivati, dopo le solite durissime rampe cementate, all'ingresso della Valle Poschiavina giriamo a sinistra seguendo il corso del torrente



Ora il sentiero scende, non è difficile ma non bisogna soffrire i tratti esposti sul sottostante Lago di Gera







Il sentiero è sempre molto scorrevole e si avvicina alla nostra meta



tra rocce levigate a testimonianza della presenza del ghiacciaio in tempi passati



il preludio di quello che dovremo affrontare a breve



ma abbiamo ancora uno scorrevole traverso da percorrere





che ci accompagna alle baite dell'Alpe Gembrè



il sentiero è sempre una meraviglia





ai ponticelli sugli impetuosi torrenti che escono dal ghiacciaio inizia il nostro portage



alternato a brevi tratti pedalati



ma gli ultimi 200 mt di dislivello prima del Rifugio Bignami si porta



Dal Rifugio si riesce salendo ancora a pedalare







La nostra prossima meta è la Vedretta di Fellaria raggiungibile con i suoi sentieri glaciologici non proprio indicati per le bike.

Decidiamo allora di dividerci; io resto a guardia delle bike a recuperare le forze tra manciate di mirtilli mentre Ila sale a piedi alla Vedretta lungo il sentiero C, che prevede 2 ore e 30 di percorrenza solo di andata.

Quello che vedrà Ila è fantastico

cercate nella foto a sx gli esseri umani per avere un'idea della dimensione del fronte del Ghiacciaio



tra stambecchi nel loro ambiente naturale



Nonostante le previsioni che in teoria mi avrebbero fatto aspettare 5 ore (2:30 x 2), Ila si ricorda di essere stata una promessa dell'Atletica ed in 1 ora e 10 è già di ritorno, foto comprese!!!

Per un breve tratto, sino al Rifugio, la via del rientro è uguale all'andata



l'Alpe di Fellaria



ed iniziamo il divertente sentiero che scende dal lato opposto del Lago di Gera









Ormai l'escursione è terminata, ci giriamo per un ultimo sguardo alla Vedretta ed al Rifugio Bignami ancora illuminati dal sole



Gran posto la Valmalenco, forse più adatta al trekking ....ma con un po' di spirito di adattamento ne possono scaturire delle escursioni in bike che ti ricorderai per un bel periodo di tempo!!
non mollate mai!!!!!!!
 
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oggi replichiamo con un itinerario corto ma intenso, molto intenso; dobbiamo smaltire le tossine accumulate durante la settimana!!

Ci ritroviamo con Paolino a Piancasale, piccola frazione appena prima di Bobbio, nella media Val Trebbia.

Il meteo non è il massimo, cielo nuvoloso ma non piove; e questo è già tanto!!

Quindi possiamo partire x inanellare un trittico di discese da leccarsi i baffi; tutte e tre nella Contea Monfaggiana (il nome deriva dal Monfa, biker di Bobbio con la passione del trail building che insieme ai ragazzi di Onlymud di Bobbio mantiene fruibili questi percorsi).

Pronti via, un paio di km tranquilli e la strada si inerpica decisa x 4 km verso la frazione di Arelli; da dove parte il sentiero denominato OM RUS:







Con buona gamba si fa tutto in sella, tranne gli ultimi 50 mt:





capre!!!





L'OM RUS è il sentiero + panoramico della giornata ma anche il + tecnico ed il + roccioso:





L'OM RUS termina su una sterrata, ne percorriamo pochi mt e siamo pronti alla seconda discesa: MARCHETTI TRAIL, dal nome del suo creatore. Sentiero decisamente + abbordabile con fondo in terra drenante

ci sono un paio di curve molto strette:



divertimento assicurato!!





questo passaggio potrebbe essere l'unico "pericolo" se preso in velocità:



Arriviamo in fondo soddisfatti ma, x chiudere la giornata, decidiamo di risalire su una mortifera strada, prima asfaltata e poi sterrata x affrontare l'ultima discesa: BHT (BARBERINO HOT TRAIL)

Anche questo sentiero si rivela molto divertente, sono presenti diverse tracce; da quelle + Hard a quelle + Flow:









Il trail termina sopra la galleria di Barberino, lungo Trebbia ed in attimo siamo a Piancasale alle auto.

Nel complesso tre discese belle divertenti che, unite alle discese di Coli e a quelle della zona del Carlone, ne fanno una trail area di tutto rispetto!!

...è finita come al solito!! :prost:
Ciao ragazzi,
è il mio primo messaggio sul forum, magari me la sono persa tra le 2000 pagine.

Volevo chiedervi la traccia gpx di questo giro se possibile...

Grazie mille,
complimenti per gli itinerari, se li postate da qualche parte ditemelo che vi seguo subito

Buona pedalate a tutti!
 

miciolo

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Ciao ragazzi,
è il mio primo messaggio sul forum, magari me la sono persa tra le 2000 pagine.

Volevo chiedervi la traccia gpx di questo giro se possibile...

Grazie mille,
complimenti per gli itinerari, se li postate da qualche parte ditemelo che vi seguo subito

Buona pedalate a tutti!
Ciao e benvenuto,
ti allego la traccia del giro che mi richiedi.
Tieni presente che è un giro molto breve e che nel tratto finale avevamo un po' tribolato perchè era in atto il taglio del bosco.
A distanza di un anno e mezzo non so come sia.
Buone pedalate.
 

Allegati

  • OM RUS MARCHETTI B+H.gpx
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miciolo

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RECCO (GE)



Per questa nuova escursione emigriamo in Liguria alla ricerca di terreni asciutti e percorribili anche dopo le piogge cadute nelle 24 ore precedenti.

Anche se con qualche titubanza decidiamo di seguire questa traccia caricata da @gigi58 nei vecchi itinerari del Forum

https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/21819

I dubbi sono dovuti più che altro al nostro stato di forma; nel mese di settembre siamo andati una volta sola in bike e la traccia caricata da Gigi per km e soprattutto per dislivello non è da sottovalutare.

Alle 8:30 siamo allo start a Recco dove parcheggiamo agevolmente e siamo pronti per questa nuova escursione per noi del tutto inedita.


Dure rampe iniziali ci portano su un bel traverso tra muri a secco ed uliveti sino a raggiungere il versante di Sori





Guadagniamo quota su un tratto di asfalto che in parte percorremo anche più avanti sino all'inizio della prima discesa



La prima parte di discesa non è del tutto scorrevole; dove non ce la vediamo scendiamo a piedi; ma la visuale è straordinaria







Scendendo il sentiero si addolcisce pur restando sempre bello impegnativo







Durante la discesa ignoriamo la traccia di Gigi che piega decisa a sx per raggiungere con un breve tratto a spinta la Chiesa di S.Croce.
Ci sono un centinaio di persone tra adulti e bambini che stanno grigliando ed immediatamente ritorniamo sui nostri passi



e riprendiamo il divertente sentiero che nel frattempo è diventato interamente ciclabile







Nello scendere passsiamo anche alla Chiesetta azzurra di S. Rocco



tra muretti a secco e ulivi



Sinora abbiamo fatto mille mt di dislivello prima in salita e poi in discesa e siamo a metà dell'opera.
Siamo a fondovalle ed ora dobbiamo replicare risalendo sino alla cima del Monte Cornua.

La salita è su asfalto e non è per fortuna di quelle mortali, ma il dislivello accumulato, senza allenamento, inizia a farsi sentire.
Alla frutta arrivo sulla sommità del Monte Cornua con Ila che ha dovuto aspettarmi più di una volta.

...almeno ci sono i panorami!!!



Finalmente la discesa!!





purtroppo le fatiche non sono finite!! Continuiamo a "scendere" ma i Garmin ci dicono che siamo sempre alla stessa quota. Ci sono tratti in piano lunghissimi con dei rilanci che dopo aver fatto quasi 2000 mt di dislivello fanno male!!





Con una breve deviazione, visto che ne abbiamo ancora!!, raggiungiamo la Cappella di S.Uberto con la Statua del Redentore



Finalmente ora il sentiero punta decisamente verso la costa



Troviamo i corbezzoli maturi che danno quell'ultima carica di energia per affrontare la divertente parte terminale della discesa



Un'ultima sosta alla Chiesetta dell'Ascensione



ed iniziamo un tratto di discesa che ci ricorderemo per un bel pezzo!
Si perdono circa duecento mt di dislivello su scale!!!!!
Siamo arrivati giù con mani, braccia e gambe alla frutta!!
...e per fortuna non abbiamo protesi dentali!!! :!:

Raggiungiamo l'auto dopo nove ore, 47 km percorsi e 1923 mt di dislivello con discese ligurian style, tutti interi!!


...e anche questa è andata!! :yeah!:
 
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luca9913

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RECCO (GE)



Per questa nuova escursione emigriamo in Liguria alla ricerca di terreni asciutti e percorribili anche dopo le piogge cadute nelle 24 ore precedenti.

Anche se con qualche titubanza decidiamo di seguire questa traccia caricata da @gigi58 nei vecchi itinerari del Forum

https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/21819

I dubbi sono dovuti più che altro al nostro stato di forma; nel mese di settembre siamo andati una volta sola in bike e la traccia caricata da Gigi per km e soprattutto per dislivello non è da sottovalutare.

Alle 8:30 siamo allo start a Recco dove parcheggiamo agevolmente e siamo pronti per questa nuova escursione per noi del tutto inedita.


Dure rampe iniziali ci portano su un bel traverso tra muri a secco ed uliveti sino a raggiungere il versante di Sori





Guadagniamo quota su un tratto di asfalto che in parte percorremo anche più avanti sino all'inizio della prima discesa



La prima parte di discesa non è del tutto scorrevole; dove non ce la vediamo scendiamo a piedi; ma la visuale è straordinaria







Scendendo il sentiero si addolcisce pur restando sempre bello impegnativo







Durante la discesa ignoriamo la traccia di Gigi che piega decisa a sx per raggiungiere con un breve tratto a spinta la Chiesa di S.Croce.
Ci sono un centinaio di persone tra adulti e bambini che stanno grigliando ed immediatamente ritorniamo sui nostri passi



e riprendiamo il divertente sentiero che nel frattempo è diventato interamente ciclabile







Nello scendere passsiamo anche alla Chiesetta azzurra di S. Rocco



tra muretti a secco e ulivi



Sinora abbiamo fatto mille mt di dislivello prima in salita e poi in discesa e siamo a metà dell'opera.
Siamo a fondovalle ed ora dobbiamo replicare risalendo sino alla cima del Monte Cornua.

La salita è su asfalto e non è per fortuna di quelle mortali, ma il dislivello accumulato, senza allenamento, inizia a farsi sentire.
Alla frutta arrivo sulla sommità del Monte Cornua con Ila che ha dovuto aspettarmi più di una volta.

...almeno ci sono i panorami!!!



Finalmente la discesa!!





purtroppo le fatiche non sono finite!! Continuiamo a "scendere" ma i Garmin ci dicono che siamo sempre alla stessa quota. Ci sono tratti in piano lunghissimi con dei rilanci che dopo aver fatto quasi 2000 mt di dislivello fanno male!!





Con una breve deviazione, visto che ne abbiamo ancora!!, raggiungiamo la Cappella di S.Uberto con la Statua del Redentore



Finalmente ora il sentiero punta decisamente verso la costa



Troviamo i corbezzoli maturi che danno quell'ultima carica di energia per affrontare la divertente parte terminale della discesa



Un'ultima sosta alla Chiesetta dell'Ascensione



ed iniziamo un tratto di discesa che ci ricorderemo per un bel pezzo!
Si perdono circa duecento mt di dislivello su scale!!!!!
Siamo arrivati giù con mani, braccia e gambe alla frutta!!
...e per fortuna non abbiamo protesi dentali!!! :!:

Raggiungiamo l'auto dopo nove ore, 47 km percorsi e 1923 mt di dislivello con discese ligurian style, tutti interi!!


...e anche questa è andata!! :yeah!:
2000 MT con bike da enduro,cosa vi posso dire,solo una grande ammirazione.
 
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miciolo

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MONTE PENNA (PR)



è da un po' di tempo che manchiamo dalla vetta del Monte Penna che con i suoi 1735 mt è una delle cime più importanti dell'Appennino Ligure. E' Appennino Ligure ma siamo comunque in provincia di Parma sulla testata delle valli del Ceno e del Taro.

Tutto parte da Paolino che aggiunge ai sentieri che già conosciamo una discesa sul Monte Quatese tutta da esplorare.
A dire il vero, sino a ieri non sapevamo nemmeno dell'esistenza di questo rilievo ed anche in rete si trova poco o nulla.
...non resta che andare a vedere!!!

Alle 8:30 super puntuali, anzi con 1/2 ora di anticipo siamo sul piazzale in prossimità del Rifugio Casermette del Penna.

Oggi siamo in 4; oltre al rientrante Paolino che ha terminato la campagna dei funghi, si aggiunge Natan che, per fare questo giro con noi, si è sciroppato più di 2 ore di viaggio in auto.

All'ombra ci sono 8 gradi, fa fresco ma le prime salite verso la Nave ci scaldano.
La Nave è una depressione che ricorda la chiglia di una imbarcazione.



Sulla testa della vallata troviamo la nostra prima meta: il Monte Trevine che ci impegna nel primo portage di giornata ma ci assicura belle vedute sul Monte Penna.



bello impegnativo anche lo stretto canalino appena prima della cima



foto di rito con alla nostre spalle le strapiombanti pareti del Monte Penna.



Ora su le protezioni ed iniziamo a percorrere il bel single trail che ci porta al Rifugio Faggio dei 3 Comuni





Usciamo dalla faggeta ed arriviamo finalmente sul crinale del Monte Quatese:



la prima parte è molto panoramica su uno stretto sentiero:




foto di Natan





gli ultimi 150 mt di dislivello sono invece un attimo più complicati in quanto il sentiero è rovinato dai solchi delle moto e da pungenti arbusti.

Comunque arriviamo in fondo nei pressi della Torre Piezometrica e del bacino idrico collegato



Con un largo e tranquillo giro passiamo sotto il Monte Groppo ed in prossimità del Rifugio Monte Penna alternando tratti su sterrata a lunghi tratti su sentiero


foto di Natan





Arriviamo finalmente a Passo Incisa dove iniziamo l'ascesa alla cima del Monte Penna.

Sono circa 300 mt di dislivello, intensi ma fattibili a spinta o con la bici sulle spalle.

Ila è sempre al top!! (dopo questa foto non l'abbiamo più vista!!!)



con calma arriviamo anche noi!!





qualche foto sulla cima





ed iniziamo l'impegnativa discesa sulla via percorsa all'andata (...l'alternativa è scendere dalla via ferrata e non ci pare il caso!!)









Da Passo Incisa scendiamo al Rifugio Casermette del Penna dove plachiamo la sete con la birra di fine giro. :prost:

Il comprensorio del Monte Penna è vastissimo e si trovano sentieri e percorsi che, uniti a quelli del vicino Monte Aiona, possono soddisfare tutti i biker, da quello alle prime armi a quello più esperto!!
 

miciolo

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BOBBIO (PC)



.....e si ritrovarono 4 amici al bar .....a girare sui sentieri di Bobbio, perla della Val Trebbia.

Tutto parte come al solito dal venerdì sera; dopo il solito giro di telefonate Paolino butta giù una traccia che comprende tutte le discese lato dx della Trebbia.

Partiamo alle 8:30 dal solito parcheggio di Bobbio, dove troviamo anche Alby, sempre presente quando giriamo in Val Trebbia.

La prima salita è su asfalto con pochissimo traffico

superiamo l'abitato di Coli



e su, verso l'imbocco della prima discesa:

MATERANO



sentiero non difficile, misto terra/roccia







in questo tratto occorre prestare attenzione



sentiero panoramico



Deviamo verso gli Arelli su tratto che solitamente percorriamo in salita





Dopo aver riguadagnato quota su una "simpatica" sterrata, ripercorriamo un breve tratto asfaltato fatto in precedenza



per imboccare il secondo trail di giornata:

I CALANCHI

trail godurioso, di cresta :yeah!:





il sentiero è discretamente largo, in alcuni tratti leggermente esposto ma niente di che









Arriviamo in fondo con sorrisi a 32 denti :loll:

Ora ci sarebbe da risalire per inanellare altri due trail: SCABIAFUN e PEVERI DH ma
.....preferiamo invece seguirne un altro!!!



Piacevole sosta da Mirco al Poggiolo dove recuperiamo le energie perse a suon di maccheroni alla bobbiese!!!

Dopo aver mangiato e bevuto, riprendiamo le nostre bici e ci spostiamo per affrontare l'ultima discesa di giornata:

LA COSTA DEL CANNONE

All'inizio c'è un breve rilancio che affrontiamo in condizioni pietose ma poi....

giù come se non ci fosse un domani!!



è il sentiero + "semplice" dei tre fatti oggi ma anche il + lungo

Ila dopo il pranzo pittura le curve





discesa divertente







Arriviamo in fondo ed in un attimo siamo alle auto.

I trail di Bobbio non deludono mai; se fatti con meteo e fondo giusto sono garanzia di divertimento e di ottimi panorami sulla sottostante Val Trebbia!!

...e se poi, tra una discesa e l'altra, vi fermate a mangiare e bere, andrete ancora meglio!!! :prost:
 

Classifica mensile dislivello positivo