Punt ...non solo piacenza.......

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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miciolo

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BOBBIO (PC)

Ritorniamo dopo 3 mesi sui sentieri sponda dx della Trebbia alla ricerca di stimoli che risultano essersi un po' assopiti in questo ultimo periodo.

Partiamo dal solito comodo parcheggio nelle adiacenze del fiume a Bobbio ed iniziamo a risalire la tranquilla strada che passando per Coli e Fontana ci porta alla pineta del Monte Sant'Agostino



Ancora qualche metro e siamo pronti per affrontare il trail "I calanchi"



Il trail è molto bello, molto aereo ma bisogna prestare anche molta attenzione.
Con il secco di questo periodo, pur con le gomme sgonfie, sui ripidi si scivola non poco

là davanti la nostra cresta













Nel tratto più ripido stavolta abbiamo optato per una più saggia chicken line :il-saggi:

Terminati "I Calanchi" risaliamo sempre su asfalto con zero traffico

Davanti a noi la cresta appena fatta con bikers che stanno scendendo (ingrandire la foto) che mette in evidenza il tratto aereo del trail



passiamo nelle vicinanze della bella Chiesa di San Medardo di Peli



ed arriviamo ad Averaldi dove, continuando a risalire, puntiamo al Monte Sant'Agostino



evitiamo la cima che è chiaramente non ciclabile e ci portiamo sul secondo trail di giornata "DH Peveri"



Stavolta non volendo poi effettuare ulteriori risalite, decidiamo di percorrerlo tutto sino all'abitato di Peveri.

Questo trail, essendo per lo più nel bosco, presenta un grip maggiore in quanto il terreno non è così secco come sui Calanchi.





Terminato anche DH Peveri non ci resta che spostarci su uno dei sentieri più battuto dai bikers: "La Costa del Cannone":







La Costa del cannone è il trail più divertente e senza dubbio il più fluido ed il meno pericoloso.

Bobbio come sempre non delude mai anche se mi sa che i prossimi giri, viste le temperature, saranno in quota!!:medita:



 

windfed

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Oggi uscita mattutina x evitare il caldo sul Denavolo.
Purtroppo oltre alla vegetazione "lussureggiante" ci sono varie piante cadute sia sulla discesa che sul Denavolino
Non bastava il mio seghetto...serve una buona sega... (ehm...nessuna allusione!)
Molto poco frequentato rispetto al Pillerone, il single track verso Mansano è sempre molto bello e ha tenuto anche al passaggio delle moto (una gara 15 gg fa a Vigolzone)
 
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miciolo

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MONTE AIONA (GE)

dopo un mese esatto di astinenza forzata Paolino rientra nei ranghi e non possiamo non fare uno dei suoi giri nel comprensorio Monte Penna/Monte Aiona.

Con calma percorriamo in macchina tutta la SP della Val Nure sino al Passo dello Zovallo, oltrepassiamo anche il Passo del Tomarlo e finalmente raggiungiamo il "Rifugio" Casermette del Penna, da dove parte il nostro giro.

L'aria alle 9 di mattina è bella frizzante rispetto alla cappa della pianura e partiamo con il sole. Si preannuncia una bella giornata!!



Una caratteristica di queste zone è la variabilità del meteo che a volte pregiudica la ...qualità delle foto!!

Infatti nel giro di 5 minuti, al Passo della Spingarda, cambia il meteo. Soffia un vento freddo e siamo nelle nuvole basse.
Umidità degna delle foreste del Borneo



Grazie ai GPS e a Paolino non perdiamo mai la traccia ma siamo consapevoli di esserci persi la parte + fotogenica del giro.



Perdendo quota il meteo migliora ed affrontiamo gli scorrevoli sentieri in direzione Laghi di Giacopiane passando per il Passo delle Lame









I Laghi sono in vista



sosta panino



e via si risale. Ila è la più in forma dei tre!!



Incontriamo anche diversi cavalli allo stato brado



arriviamo in un punto dove per 200 mt D+ la bici non la si pedala, non per niente Paolino ha chiamato questo tratto di itinerario: L'ascensore



Come zombie ripiombiamo nelle nuvole basse



Ma basta perdere qualche metro di quota e la visibilità migliora nettamente



Per chiudere il giro dobbiamo arrivare al Passo del Cirighetto sul versante nord del Monte Aiona



Il sentiero non è difficile, alcuni brevi tratti sono un po' esposti e bisogna comunque prestare attenzione







Sulla tranquilla sterrata fatta anche all'andata ritorniamo alle auto:



Questo è un giro che, se fatto con meteo favorevole, regala paesaggi fotonici.

Fatto con le nuvole basse occorre prestare attenzione a non perdere la traccia. Alcuni escursionisti colti con abbigliamento inadeguato purtroppo in passato non ce l'hanno fatta. :prega:
 
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MONTE AIONA (GE)

dopo un mese esatto di astinenza forzata Paolino rientra nei ranghi e non possiamo non fare uno dei suoi giri nel comprensorio Monte Penna/Monte Aiona.

Con calma percorriamo in macchina tutta la SP della Val Nure sino al Passo dello Zovallo, oltrepassiamo anche il Passo del Tomarlo e finalmente raggiungiamo il "Rifugio" Casermette del Penna, da dove parte il nostro giro.

L'aria alle 9 di mattina è bella frizzante rispetto alla cappa della pianura e partiamo con il sole. Si preannuncia una bella giornata!!



Una caratteristica di queste zone è la variabilità del meteo che a volte pregiudica la ...qualità delle foto!!

Infatti nel giro di 5 minuti, al Passo della Spingarda, cambia il meteo. Soffia un vento freddo e siamo nelle nuvole basse.
Umidità degna delle foreste del Borneo



Grazie ai GPS e a Paolino non perdiamo mai la traccia ma siamo consapevoli di esserci persi la parte + fotogenica del giro.



Perdendo quota il meteo migliora ed affrontiamo gli scorrevoli sentieri in direzione Laghi di Giacopiane passando per il Passo delle Lame









I Laghi sono in vista



sosta panino



e via si risale. Ila è la più in forma dei tre!!



Incontriamo anche diversi cavalli allo stato brado



arriviamo in un punto dove per 200 mt D+ la bici non la si pedala, non per niente Paolino ha chiamato questo tratto di itinerario: L'ascensore



Come zombie ripiombiamo nelle nuvole basse



Ma basta perdere qualche metro di quota e la visibilità migliora nettamente



Per chiudere il giro dobbiamo arrivare al Passo del Cirighetto sul versante nord del Monte Aiona



Il sentiero non è difficile, alcuni brevi tratti sono un po' esposti e bisogna comunque prestare attenzione







Sulla tranquilla sterrata fatta anche all'andata ritorniamo alle auto:



Questo è un giro che, se fatto con meteo favorevole, regala paesaggi fotonici.

Fatto con le nuvole basse occorre prestare attenzione a non perdere la traccia. Alcuni escursionisti colti con abbigliamento inadeguato purtroppo in passato non ce l'hanno fatta. :prega:
Buongiorno prima di tutto, saluti a te e Ilaria, poi ,uno dei posti più belli delle vostre zone
 
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Oggi era molto limpido...quindi...Lesima.
Il posto ha un panorama spettacolare.
Salita in asfalto, deviazione per discesa verso Pej, risalita e...discesa dal sentiero 101, che ho trovato scavato, si tocca con le pedivelle se si rimane nei solchi... e la parte bassa ....a piedi x sassi smossi e per rampine ripide.
Cmq ripeto.... spettacolo!
Vedi l'allegato 20220611_102701.mp4
 

miciolo

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MONTE CAREVOLO VAL D'AVETO (PC)

Il Monte Carevolo (1552 mt) lo abbiamo già "affrontato" diverse volte, scegliendo come via di salita e di discesa il versante della Val Nure.
E' giunta l'ora di andare ad esplorare lo stato dei sentieri sul lato più selvaggio di questo rilievo, il lato che guarda la Val d'Aveto.

Con comodo, alle 9:00 ci troviamo con Paolino nella piazzetta di Salsominore dove notiamo diversi pescatori intenti a preparare le canne per passare una bella giornata in un Aveto quasi in secca, alla ricerca di qualche bella trota pronto-pesca magari rilasciata la settimana prima.

Ci aspetta ora la parte più pallosa del giro, 21 km di asfalto che da Salsominore ci portano a Passo Crociglia passando per la Strada Provinciale 586 del Val d'Aveto e per gli abitati di Boschi:



e di Torrio:



A Passo Crociglia inizia finalmente il tratto off road che ci porterà al Monte Carevolo dove si alternano tratti aperti a tratti nel bosco





gli ultimi 100 mt sono ripidi su sentiero stretto e la bici finisce sulle spalle





ma è poca roba, in alto spiana e si può pedalare



una volta in cima la vista spazia sulle cime più alte del nostro Appennino



Pranziamo in compagnia di tantissimi insetti, dalle fastidiose mosche, alle tranquille coccinelle ed alle variopinte farfalle



Con calma ci prepariamo e siamo pronti per la discesa







Entriamo nel bosco e con piacere notiamo che il sentiero, che solitamente risulta essere sempre devastato dalle moto, ora è perfettamente percorribile:



Abbandoniamo l'evidente traccia che scende al Passo del Mercatello per imboccare un semi nascosto sentiero che, passando sotto la Rocca dei Borri, ci fa perdere quota sino ai castagneti di Cattaragna.
Solitamente questo sentiero viene pulito in occasione della Marcia di Cattaragna, marcia che ahimè in questi ultimi anni non è stata fatta causa pandemia. Quindi? Sentieri wild e GPS d'obbligo!!!



Arriviamo nel castagneto di Cattaragna con alberi monumentali:



Paolino si ricorda che a militare qualche guardia l'aveva fatta in garitta



Arriviamo sulla strada asfaltata che collega Cattaragna a Curletti e proseguiamo oltre sino a Costa

qui ci sono diverse opzioni per scendere a valle, l'importante è imboccare quella giusta. In questa valle i sentieri non sono mantenuti e va ricordato che questa zona era stata l'epicentro della paurosa alluvione del 2015.

Iniziamo a scendere; il sentiero, a tratti irriconoscibile, si alterna ad una vecchia mulattiera sino a quando ci troviamo davanti questo cartello:



Che fare? Scendiamo con il rischio di trovarci davanti qualche tratto franato e strapiombante dove il sentiero non esiste più oppure ce ne ritorniamo indietro, spingendo le bici sino ad incrociare un'altra opzione di discesa?

Basta uno sguardo e senza proferir parola ritorniamo sui nostri passi sino ad incrociare il CAI 191 che scende a Salsominore.

Anche questo sentiero non vede il passaggio di un umano chissà da quanto tempo ma almeno sembra percorribile.

Incontriamo un passaggio esposto in salita



ed in alcuni punti ci si arrangia



Finalmente arriviamo sul sentiero La Casella dove riusciamo a terminare il giro



E' stata una maratona, non solo per i 42 km e i più di 1700 mt D+ ma per le difficoltà incontrate sulla via del rientro.

Comunque ce l'abbiamo fatta, e a casa avevamo pure gli ospiti. Per non far torti un paio di zecche a Paolino ed un paio all'Ila.
Claudio zero, manco le zecche lo vogliono!! :loll:
 

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10/10/16
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MONTE AIONA (GE)

dopo un mese esatto di astinenza forzata Paolino rientra nei ranghi e non possiamo non fare uno dei suoi giri nel comprensorio Monte Penna/Monte Aiona.

Con calma percorriamo in macchina tutta la SP della Val Nure sino al Passo dello Zovallo, oltrepassiamo anche il Passo del Tomarlo e finalmente raggiungiamo il "Rifugio" Casermette del Penna, da dove parte il nostro giro.

L'aria alle 9 di mattina è bella frizzante rispetto alla cappa della pianura e partiamo con il sole. Si preannuncia una bella giornata!!



Una caratteristica di queste zone è la variabilità del meteo che a volte pregiudica la ...qualità delle foto!!

Infatti nel giro di 5 minuti, al Passo della Spingarda, cambia il meteo. Soffia un vento freddo e siamo nelle nuvole basse.
Umidità degna delle foreste del Borneo



Grazie ai GPS e a Paolino non perdiamo mai la traccia ma siamo consapevoli di esserci persi la parte + fotogenica del giro.



Perdendo quota il meteo migliora ed affrontiamo gli scorrevoli sentieri in direzione Laghi di Giacopiane passando per il Passo delle Lame









I Laghi sono in vista



sosta panino



e via si risale. Ila è la più in forma dei tre!!



Incontriamo anche diversi cavalli allo stato brado



arriviamo in un punto dove per 200 mt D+ la bici non la si pedala, non per niente Paolino ha chiamato questo tratto di itinerario: L'ascensore



Come zombie ripiombiamo nelle nuvole basse



Ma basta perdere qualche metro di quota e la visibilità migliora nettamente



Per chiudere il giro dobbiamo arrivare al Passo del Cirighetto sul versante nord del Monte Aiona



Il sentiero non è difficile, alcuni brevi tratti sono un po' esposti e bisogna comunque prestare attenzione







Sulla tranquilla sterrata fatta anche all'andata ritorniamo alle auto:



Questo è un giro che, se fatto con meteo favorevole, regala paesaggi fotonici.

Fatto con le nuvole basse occorre prestare attenzione a non perdere la traccia. Alcuni escursionisti colti con abbigliamento inadeguato purtroppo in passato non ce l'hanno fatta. :prega:
è possibile avere il gpx grazieee
 

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10/10/16
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MONTE RAGOLA (PC/PR)



Per questo week end, viste le previsioni meteo variabili, decidiamo per un'escursione nel nostro Appennino sul Monte Ragola (mt 1712 slm).

Il Monte Ragola si trova sullo spartiacque tra la valle del Nure (PC) e la la valle del Ceno (PR) ed è uno dei monti meno ciclabili che abbiamo in provincia.

Fissiamo come luogo di partenza il Passo delle Pianazze (mt 975 slm) che separa la Provincia di Parma con il Comune di Bardi, dalla Provincia di Piacenza con il Comune di Farini.
Motivo?? Così facendo il giro non ha un metro di bitume e poi ci sono i salumi nostrani della trattoria posta proprio al Passo.

Subito guadagniamo quota su una sterrata che fortunatamente troviamo quasi tutta asciutta



I faggi iniziano a mettere le prime foglie:



Un passaggio lo facciamo anche alla Grotta del Partigiano:



Ed arriviamo a Prato Bure dove davanti a noi compare la nostra meta odierna



Se prima avevamo pedalato e spinto per diversi tratti, ora la bici sale sulle nostre spalle.





Siamo in cima!! La giusta ricompensa!!



Nel frattempo il meteo sta cambiando, recuperiamo le forze alleggerendo gli zaini dei nostri panini e decidiamo come discesa di non affrontare l'ostico versante lato P.sso Zovallo, ma di ritornare seguendo il sentiero fatto all'andata. ....decisamente + ciclabile!!









La discesa è molto divertente





bisogna comunque sempre prestare la massima attenzione.



dopo aver ravanato per una decina di minuti tra massi e reticolati di filo spinato raggiungiamo finalmente i prati







nel frattempo una leggera pioggerella inizia a cadere ma per fortuna dura poco.

Per il rientro decidiamo di salire anche sul Monte Camulara o Lazzarina per i local (mt 1563 slm)



Seguiamo ora un sentiero poco battuto dove, in alcuni tratti, surfiamo tra le foglie secche









Visto il meteo in peggioramento, decidiamo di rientrare per la via utilizzata all'andata rimandando in futuro il tratto che abbiamo deciso di tagliare









Per fortuna il meteo tiene ma ormai abbiamo una sola cosa in mente!!
....la Trattoria del Passo delle Pianazze
e tra una fetta di salame e un bicchiere di birra si pianifica già il giro del prossimo week end!!!
si potrebbe avere il gpx , poi la smetto ma fate giri pazzeschi bravissimi
 
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miciolo

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MONTI OROCCO E GROPPO (PC)

Altra escursione con partenza dal "Rifugio" Le Casermette del Penna alla ricerca di sentieri lato versante di Parma nell'Alta Val Taro e Val Ceno.

Il punto di partenza non è vicinissimo da Piacenza; ci vogliono circa un ora e quaranta minuti di auto sulla Provinciale della Val Nure; ....e se poi dopo 25 km di auto devi ritornare a casa a prendere zaino e casco perchè da me dimenticati ...:omertà:.

Con un ora di ritardo arriviamo all'appuntamento con Paolino, ci prepariamo rapidamente e partiamo.

Seguendo sentieri e sterrate della Ciclovia del Penna raggiungiamo prima il Passo del Tomarlo



poi, scendendo, l'abitato di Anzola

La discesa alterna tratti su sentiero a tratti su mulattiera dove occorre prestare attenzione ai numerosi rami a terra ed ai sassi ancora coperti da parecchia foglia





Da Anzola iniziamo a salire; il primo tratto è a spinta, poi si pedala



Puntiamo verso i prati sommitali del Monte Orocco (mt 1372) tra mandrie di cavalli allo stato brado non proprio tranquilli a causa della presenza dei giovanissimi puledri:



siamo in cima





saranno gli anni, sarà il caldo, ....ci sono morto dentro :il-saggi:



foto di rito



e si riparte



Una caratteristica del giro è la scorrevolezza dei sentieri percorsi che richiedono una tecnica veramente alla portata di tutti coloro che abbiano un minimo di dimestichezza con la mtb



Il nostro secondo obiettivo è la cima del Monte Groppo (mt 1347), molto più aspro e dirupato del Monte Orocco.

Negli ultimi 100 mt di dislivello si porta la bici in spalla su un ripido sentiero



L'ultimissimo tratto invece lo affrontiamo a piedi con l'aiuto di catene metalliche:



una sosta dinnanzi alla Madonna del Groppo:



e giù seguendo il sentiero percorso all'andata



Passiamo al Rifugio Faggio dei Tre Comuni, trovato logicamente chiuso, da dove parte il bel trail che ci condurrà nei pressi della Sorgente del Taro





Raggiungiamo Passo Incisa, da dove parte il sentiero per la vetta del Monte Penna, ....ma sarà per un altra volta!!!

Il giro di 40 km per quasi 1600 mt D+ mi ha provato parecchio; solo con la birra di fine giro mi sono ripreso!! :prost:

Nei tratti di trasferimento l'occhio allenato di Ila fa centro



Secondo voi dov'è Paolino oggi?? :spetteguless:
 
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miciolo

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GROPPO ROSSO E MONTE DI MEZZO (GE)

sempre alla ricerca di nuovi sentieri ci trasferiamo al Passo del Tomarlo, tra Emilia e Liguria.

E' difficile trovare un sentiero "inedito" che sia decentemente ciclabile; ormai i sentieri della zona li abbiamo percorsi tutti e di conseguenza ....la ravanata è sempre dietro l'angolo.

Grazie a Paolino saliremo sul monte di Mezzo, sullo spartiacque tra S.Stefano e Torrio e passeremo in prossimità delle Pietre Sorelle.

Partiamo belli scoppiettanti tra mucche al pascolo



dopo un breve tratto a spinta siamo sotto la cima del Monte Bue



sentierino wild che ci porta al Groppo delle Ali (mt 1689)





il Groppo delle Ali è anche il punto di arrivo della Ferrata Mazzocchi che, con tratti attrezzati, si inerpica sulle sottostanti pareti strapiombanti.

Qui propongo a Paolino di fare qualcosa di diverso il prossimo w.e. con imbrago e moschettoni.



Subito Paolino accoglie l'iniziativa, ma è sufficiente uno sguardo alla parete sottostante che cambia immediatamente idea: meglio la bici!!!

continuiamo in direzione Groppo Rosso (mt 1597):





sempre uno spettacolo il Groppo Rosso



in cima troviamo 4 biker;
due di loro, Andrea e il Civas, sono gli ideatori ed i manutentori di alcuni sentieri in zona Bobbio tra cui l'Arturo trail.



Scendiamo per il bel trail in direzione S.Stefano







Raggiunto S.Stefano d'Aveto iniziamo a salire su asfalto sino al Passo di Mezzo e poi a spinta sino alla cima del Monte di Mezzo (mt 1529) da cui si gode di un'inedita visuale della Ciapa Liscia







La via del rientro non è stata una passeggiata; il sentiero CAI, tra piante cadute, tratti franati e vegetazione infestante si rivela di difficile accesso







Dopo aver ravanato ben bene arriviamo alla civiltà percorrendo i sentieri tirati a lucido per l'edizione del Mangia e Sciòppa, divertente camminata enogastronomica svoltasi un paio di settimane prima



...e le Pietre Sorelle?? forse c'erano ma noi non le abbiamo viste!!
 

gigi58

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Cortemaggiore
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Campomorone (Ge).

Con Riki e Valerio decidiamo in settimana di tornare in territorio Ligure ,per rifare lo stupendo tracciato di Campomorone ,che comprende uno dei tronconi più belli e panoramici dell'AVML.

Eravamo incerti sulla location...m.te Penna o appunto Campomorone!
Decidiamo per Campomorone,andare sul Penna ...troppa strada di montagna,troppe curve e 30 minuti in più di auto.
Campomorone,dall'autostrada, uscita Bolzaneto e siamo arrivati...un'ora e 20 minuti di auto comoda, e il giro, non fa rimpiangere i bellissimi sentieri del Penna....anzi!!!

Tracciato che venerdì sera ,ho leggermente modificato, con l'aggiunta di un"inedita discesa ,"SPETTAKOLO" e una risalita alla "Madonna della Guardia" tutta sulla vecchia sterrata con rotaie ,per poi percorrere dalla cima, i divertenti sentieri della "Trail Area" del monte fino a valle.

Il nuovo itinerario è questo:

42 km per 1700 D+

Alcune foto:
IMG-20220704-WA0001.jpg
20220625_110210.jpg
20220625_152511.jpg 20220702_111618.jpg 20220702_113812.jpg
Vedi l'allegato VID-20220702-WA0009.mp4

Alla prox!
:prost:
 

Allegati

  • 20220702_121537.jpg
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miciolo

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TRA LAGHI E SORGENTI IN ALTA VAL NURE (PC)

Con queste temperature roventi la voglia di fare km in Autostrada, con il rischio di restare magari imbottigliati in qualche ingorgo causa lavori o traffico intenso, è nulla. Preferiamo girare dalle nostre parti e l'Alta Val Nure fa proprio al caso nostro.

Ma dove andare? Ila si ricorda che il mese di luglio dovrebbe essere il periodo giusto per vedere la fioritura delle ninfee a Lago Bino.

Alle 8:30 partiamo da Canadello lungo la sterrata che porta a Lago Moo (alt. 1110)

del Lago resta ben poco, d'estate è praticamente una torbiera



Siamo sempre stati riluttanti a salire a Lago Bino da questa parte per il fondo smosso della strada di accesso ma questa volta abbiamo deciso di provarci.
Ed infatti, a parte un 10 minuti di spintage soft, la salita si rivela + pedalabile del previsto.

Ed arriviamo a Lago Bino (alt. 1308)







e ci sono pure le ninfee fiorite:





Durante la salita abbiamo incontrato diversi biker e diversi e-biker;
con Loris e Lamberto abbiamo condiviso una parte di salita



In prossimiltà di Prato Grande (alt. 1450)



Nostra prossima meta: il Passo del Zovallo ( alt 1405)
che non raggiungiamo percorrendo la comoda sterrata, ma il bel sentiero che passa proprio alle pendici del Monte Ragola.
Questo sentiero non è nato per le bici e diversi tratti non sono di facile ciclabilità







Avvicinandosi al Passo dello Zovallo la ciclabilità migliora notevolmente; occorre solo prestare attenzione alle mine antiuomo lasciate dai numerosi animali al pascolo!!



Con il Monte Ragola, sulla cui cima siamo saliti + di una volta, sullo sfondo:



Al Passo dello Zovallo attraversiamo la strada ed iniziamo a percorrere lo scorrevole sentiero in direzione Fontana Gelata ( alt. 1480)





e poi giù sul bel sentiero in direzione Strada Provinciale della Valnure





Raggiungiamo l'abitato di Selva percorrendo il sentiero un po' trascurato del Flagello





e su un percorso con diversi mangia e bevi e diversi guadi raggiungiamo l'abitato di Pertuso



A Pertuso cerchiamo il sentiero CAI segnato sulle mappe che dovrebbe farci perdere quota, ma il suo imbocco è praticamente chiuso ed in totale stato di abbandono e quindi desistiamo, percorrendo gli ultimi 5 km su asfalto.

Nel complesso un giro di 31 km x circa 1200 mt D+ che, a parte gli ultimi 5 km, si snoda tutto su sentieri e sterrate con una difficoltà tecnica medio/bassa.
 

windfed

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Champorcher - Lago Misérin (AO)
avevi chiesto informazioni au guru di questo Forum, quindi sono partito bello speranzoso.
Io sono negato x le foto, ma in un posto così.. sono venute bene anche a me.
Salita impegnativa x le mtb, divertente per le elettriche.
Discesa croccante...alla fine mi aspettava la strada REALE...un lastricato largo e scorrevole....e invece...sbaglio un bivio..... ultimi 2km fatti a piedi in gradoni di pietra...eh si...sono un pirl@
Un mare di gente la domenica...consiglio di andare il sabato.
20220703_112451.jpg
Vedi l'allegato 20220703_112229.mp4
 
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GIOGO TASCA - VAL SENALES (BZ)



Dura escursione sino ai 2794 mt del Giogo Tasca o Taschenjochl da dove si possono ammirare la Palla Bianca e tutti gli over 3000 della Val Senales ed allungando lo sguardo anche la catena Ortles Zebrù.

Abbiamo preso spunto da questo itinerario di @nonnocarb

https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/1215

apportando alcune modifiche per diminuire il dislivello positivo.

Lo start è dal Lago di Vernago dove su asfalto raggiungiamo Maso Corto a 2000 mt.
Qui imbocchiamo il sentiero n. 4 percorribile solo il lunedì ed il mercoledì (tutti gli altri giorni è vietato anche a piedi!!) e a parte qualche breve tratto pedalato si inizia a spingere e a spallare.

Oltrepassiamo un ponticello in legno e giungiamo nella remota Val di Lagaun dove la bici finisce definitivamente sulle spalle





siamo al Giogo Tasca a 2794 mt







La discesa nella vallata di Silandro è stupenda, si alternano tratti scorrevoli a tratti + impegnativi











oltrepassiamo anche diversi laghetti alpini dalle acque trasparenti











la discesa continua restando sempre su un livello impegnativo



















Dopo aver perso dislivello sul sentiero 4 con un continuo su e giù dalla bici e su una tranquilla sterrata, decidiamo di terminare il giro percorrendo il Propain Trail, itinerario preparato ad hoc per le mtb con un miliardo di curve e controcurve. Su questo trail niente foto, troppo alto rischio di essere investiti da qualcuno che scende a manetta!!

Il giro termina a Silandro dove con un'altra auto andiamo a riprendere la prima auto al Lago di Vernago.

Così facendo abbiamo ottimizzato la salita in 1500 mt D+ (di cui 800 mt spallati) godendo poi di + di 2000 mt D-.

Mi dispiace sempre utilizzare le auto come abbiamo fatto noi, anche perchè si potrebbero utilizzare i numerosi autobus adibiti al trasporto delle bici che circolano in Valle. Purtroppo, non potendo prenotare, ci sono troppe variabili che non ti danno la sicurezza di poter usufruire del servizio.

Grazie ad Andrea per le foto e per la compagnia.
 

diesel62

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pontenure (pc)
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VALLELUNGA (BZ)



Siamo in Val Venosta. In questo giro ci facciamo compagnia io e Andrea, che ringrazio per le foto che ha reso disponibili per questo report.
Raggiungiamo il Lago di Resia a Curone (1500 m), che ci regala la particolare immagine della torre campanaria immersa in acque azzurre.



L'itinerario, suggeritoci da Daniele Mazzeo (https://it.wikiloc.com/percorsi-mountain-bike/anello-della-vallelunga-bz-80487671), ci porta su una fresca sterrata che, a parte due o tre rampe sulle piste da sci, ci conduce dolcemente fino al Rif. Maseben a 2260 metri di altitudine.



Incuriosita dallo sciroppo di albicocche, lo ordino e constato, con grande delusione, che si tratta di acqua aromatizzata da due gocce di succo d'albicocca: "acqua sporca". Con Andrea non possiamo fare a meno della torta, mentre le turiste tedesche in e-bike si pappano canederli e secondi piatti ricchissimi.



Dal rifugio pedaliamo per spazi aperti verso i ghiacciai dell'alta valle. Tra le cime importanti, quella della Palla Bianca (3738 m).





Un altro ghiacciaio imponente ci separa dall'Austria: Gepatschferner





Ci avviciniamo ancora e sempre pedalando











Di fronte a noi una cascata fragorosa scende dal ghiacciaio ancora spesso













Col teleobiettivo ci sembra di avvicinarci alle nevi. Vorremmo farlo davvero, ma ce la siamo presi troppo comoda ed è ora di intraprendere la strada del ritorno.

Il trail di discesa è divertente: i tratti iniziali un po' scivolosi per sassetti rotolanti lasciano il passo a tratti in erba che troppo presto, alla malga di Melago, piena di escursionisti, si trasformano in sterratone che non ci abbandona più fino alla macchina. Non siamo riusciti ad individuare alcuna alternativa.









In questa zona, dove per raggiungere paesaggi montani particolari devi fare giri epici sia per chilometraggio che per dislivello, questo itinerario offre la possibilità di pedalare in modo umano tra boschi, pascoli e pendici di alte cime. Andrebbe studiata, se possibile, un'alternativa al lunghissimo tratto sterrato del rientro.

Grazie a Daniele per la traccia :celopiùg:
 
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