GOLDSEEWEG + PIZ CHAVALATSCH (STELVIO - BZ)
Altro giro epico in Val Venosta.
Con l'auto di Andrea risaliamo i 48 tornanti per raggiungere il Passo dello Stelvio. Lasciata l'auto in un comodo parcheggio, saliamo con bici a spinta fino al rif. Garibaldi. Siamo pronti ad imboccare il sentiero del lago d'oro (goldseeweg) convinti che il divieto per le bici parta dalle 10.00. In realtà un chiaro cartello indica il divieto a partire dalle 9.00. Ovvia è la decisione.
L'inizio è spettacolare, nonostante la luce non sia a nostro favore per le fotografie.
Di fronte a noi i ghiacciai dell'Ortles fanno da sfondo alle decine di scatti mentre percorriamo il trail che stretto stretto segue in costa i rilievi opposti. Giochiamo con il teleobiettivo per esaltare la maestosità dell'imponente montagna che si avvicina ai 4000.
L'elefante e la formica...
Cambiano le angolazioni della visuale, ma il massiccio non ci abbandona..
Qualche rilancio
Con un secondo tratto divertente nel bosco raggiungiamo il rifugio Forcola e, dopo un altro lungo tratto in lieve salita, il rifugio Stelvio, dove lo strudel con panna non è niente male.
Ora ci attende una risalita a spinta di circa 700 m di dsl per raggiungere la cima del Cavallaccio (Piz Chavalatsch), da cui inizieremo a scendere.
Dietro al massiccio dell'Ortles fa capolino un altro bel ghiaccaio. Deduciamo sia il Cevedale (3769 metri).
Pochissimi i tratti pedalati nelle due ore di risalita
foto di rito alla croce
Dal Chavalatsch si imbocca una bella militare che subito scompare per diventare un sentiero non del tutto agevole che s'infila tra roccette insidiose.
Un breve passaggio tra sfasciumi e il trail si fa più percorribile
la valle si fa sempre più vicina, ma la discesa è interminabile.
Arrivo a Glorenza devastata dagli ultimi tratti nel bosco molto impegnativi. La mia auto ci aspetta per risalire allo Stelvio a recuperare l'auto di Andrea.
Ringrazio di nuovo Andrea per la compagnia e per le belle foto che ho inserito nel report.
Altro giro epico in Val Venosta.
Con l'auto di Andrea risaliamo i 48 tornanti per raggiungere il Passo dello Stelvio. Lasciata l'auto in un comodo parcheggio, saliamo con bici a spinta fino al rif. Garibaldi. Siamo pronti ad imboccare il sentiero del lago d'oro (goldseeweg) convinti che il divieto per le bici parta dalle 10.00. In realtà un chiaro cartello indica il divieto a partire dalle 9.00. Ovvia è la decisione.
L'inizio è spettacolare, nonostante la luce non sia a nostro favore per le fotografie.
Di fronte a noi i ghiacciai dell'Ortles fanno da sfondo alle decine di scatti mentre percorriamo il trail che stretto stretto segue in costa i rilievi opposti. Giochiamo con il teleobiettivo per esaltare la maestosità dell'imponente montagna che si avvicina ai 4000.
L'elefante e la formica...
Cambiano le angolazioni della visuale, ma il massiccio non ci abbandona..
Qualche rilancio
Con un secondo tratto divertente nel bosco raggiungiamo il rifugio Forcola e, dopo un altro lungo tratto in lieve salita, il rifugio Stelvio, dove lo strudel con panna non è niente male.
Ora ci attende una risalita a spinta di circa 700 m di dsl per raggiungere la cima del Cavallaccio (Piz Chavalatsch), da cui inizieremo a scendere.
Dietro al massiccio dell'Ortles fa capolino un altro bel ghiaccaio. Deduciamo sia il Cevedale (3769 metri).
Pochissimi i tratti pedalati nelle due ore di risalita
foto di rito alla croce
Dal Chavalatsch si imbocca una bella militare che subito scompare per diventare un sentiero non del tutto agevole che s'infila tra roccette insidiose.
Un breve passaggio tra sfasciumi e il trail si fa più percorribile
la valle si fa sempre più vicina, ma la discesa è interminabile.
Arrivo a Glorenza devastata dagli ultimi tratti nel bosco molto impegnativi. La mia auto ci aspetta per risalire allo Stelvio a recuperare l'auto di Andrea.
Ringrazio di nuovo Andrea per la compagnia e per le belle foto che ho inserito nel report.
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