Punt ...non solo piacenza.......

tado79

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Io partirei da Bocco, così ti fai la cresta completa dal Pallone fino a Bocco, appunto. Poi potresti allungare dove vuoi....
 

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ok. oggi poca (zero!) voglia di lavorare, mi sono creato 2 tracce....una con "deviazione" Vesimo/Pei ma x me è una scommessa.... non credo di arrivare a fare 2000+ con la mia batteria (e il mio scarso allenamento).... forse una veloce ricarica a Vesimo... finisco il giro.
Grazie a Tado79 e Pozzoligio x i consigli sul percorso....in salita verso il pallone...SOLO asfalto!
 
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Ciao Max,
la cresta su sentiero dal Monte Lesima che abbiamo percorso noi è fattibile solo in discesa. In salita la vedo dura.
io non mi preoccuperei + di tanto x le pile:
Daniele, l'autore della traccia, ha fatto questo giro a fine giugno con un gruppo misto mtb e e-mtb. So di certo che la sua compagna e Carlo erano con e-bike e sono riusciti a portarlo a termine.
Non sono comunque zone da giro in mezza giornata, o x lo meno non conviene; visto che tra andata e ritorno ti fai quasi tre ore di macchina su strade non proprio agevoli.....
Ti consiglio, quando hai una giornata libera e sei sicuro di avere un meteo perfetto, di farlo completamente seguendo la traccia di Daniele che è perfetta in ogni dettaglio.
Ti allego comunque anche la mia che differisce solo nel rientro dalla cima del monte Lesima: Daniele scende diretto, noi invece, grazie a Natan e Andrea, qualche su e giù l'abbiamo ancora fatto.
 

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grazie, studio con cura i dettagli e seguo i vs. consigli, cerco di....ritagliarmi del tempo x farlo con calma. Mi piace la vs. traccia x il crinale a scendere....se mai ho visto che posso "tagliare" il pezzo di giro che porta al monte Carmo
 
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La Arturo X caso passa vicino ad un pistino da cross? Avevo fatto la omrus e sono sce X quelle parti li poi, occiu sulla pillerexpress oggi, mi sa che X un attimo sono fermo, che botta, il casco mi ha salvato, ma nn sto bene in piedi ancora
 

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La Arturo X caso passa vicino ad un pistino da cross? Avevo fatto la omrus e sono sce X quelle parti li poi, occiu sulla pillerexpress oggi, mi sa che X un attimo sono fermo, che botta, il casco mi ha salvato, ma nn sto bene in piedi ancora
OMRUS, BHT, ecc.... si trovano qualche km prima di Bobbio, indicativamente a sx (salendo in valle) sopra la galleria (zona Piancasale).
Pistini da moto ce ne sono parecchi in zona: sotto al monte Armelio (zona Perino/Mezzano Scotti) e un'altro proprio in zona Piancasale (prima di Bobbio.

ARTURO DH e COSTA DEL CANNONE sono DOPO Bobbio, il primo sul versante del Monte Penice, il secondo sul versante di Coli.

Guardando i tuoi video sembri molto giovane (e veloce in discesa......) i frequentatori di questo gruppo sono probabilmente moooolto più calmi e tranquilli (oltre che + avanti di età... io tra poco spengo 60 candeline), ci godiamo i panorami e .... andiamo tranquilli in discesa.

Ecco subito un consiglio da VECCHIO: se davvero hai problemi a stare in piedi dopo una botta in testa io farei un giro in Pronto Soccorso....
i traumi cranici non vanno assolutamente sottovalutati.
 

tado79

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PARCO VALLE AVETO

Oggi sono andato a percorrere in solitaria i luoghi noti e meno noti, almeno x me, nella zona compresa tra Il Monte Penna e il Lago delle Lame.
Grazie ai consigli di @beep beep ne è venuta fuori un'ottima escursione, unica pecca non sono riuscito a risalire la cima del Monte Penna lasciata in ultimo, ero stracotto....
Cmq il giro:
Partenza dal Rifugio Casermette del Penna, Passo del Chiodo, Nave del Penna, Monte Trevine, Faggio Tre Comuni, qui invece di seguire la sterrata ho preso un bellissimo sentiero traverso poi sterratona per raggiungere il Passo Incisa, ora mi dirigo verso il Re di Coppe dove svoltando a sx risalgo x il Passo Spingarda. Tutta a spinta x salire al Monte Aiona dove da qui in poi ho seguito fino al Passo della Gonnella il sentiero Alta Via Monti Liguri, veramente bello, si passa dal Passo per de Lame poi Monte delle Lame e sotto al Monte dei Abeti, sentieri da favola.
Raggiunto il Passo della Gonnella mi dirigo all'interno della Foresta delle Lame raggiungendo, dopo un lunghissimo single track tutto nel bosco, il Passo del Cerighetto. Re di Coppe e ancora su allo Spingarda, poi X tornare alla partenza prendo il bel sentiero del Monte Cantomoro prima a spinta poi in divertente discesa verso il Passo Incisa dove avrei dovuto risalire il Penna, da fare prossima volta. Casermette Auto fine giro.
Qualche foto
 

windfed

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Trek Rail 9.9 & BMC RoadMachine02
Lesima e dintorni.
ci sono andato...c'era foschia ma era comunque stupendo.
Chissà che spettacolo in una giornata limpida...
Partito da Bocco, grazie ai vostri consigli la traccia era perfetta.
Bellissima la discesa del 101 verso Capannette di Pej,
Facile con la ebike risalire al Pallone...e poi discesa infinita...
La parte finale dal vecchio impianto di sci molto "croccante"...fatti molti tratti a piedi.
 
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AMBORZASCO E AROUND PENNA

E' da un po' che mi ero prefissato come obiettivo quello di mettere le ruote e dove non si può le scarpe, su quasi tutti i sentieri della zona Penna / Trevine / Lame segnati sulle mappe in mio possesso e conoscere la zona il più possibile.
Ovviamente il rischio di sondare trails poco percorribili, c'è sempre ma è in preventivo.
Con questo giro... mi accontento e quindi obiettivo centrato.
Oggi, anche per sfuggire alla calura, ho programmato un giro inedito, sicuramente un po' diverso dai soliti: partenza in solitaria alle ore 7,00 in prossimità del rifugio Casermette del Penna con temperatura di 18°.
Direzione verso la segheria dove svoltando a destra raggiungo su strada forestale il re di coppe: decido di provare la discesa verso Amborzasco tenendo la destra. La discesa su sterrata è veloce ed i panorami alla luce del mattino non passano inosservati....

Scendendo per la sterrata, all'altezza del monte Rocchette, ho trovato a destra un sentiero più wild e percorro quest'ultimo. E' difficile da percorrere per le pietre affioranti, le pigne che si girano sotto le ruote e la vegetazione (molto probabilmente è andato in disuso sostituito dalla sterrata) ma comunque mi porta ad Amborzasco..


Ho perso circa 500 mt di dislivello da recuperare risalendo in asfalto alle Casermette in km 8,00 circa.
Quasi giunto alla fine della salita ho notato un sentiero a destra contrassegnato con cartello segnavia Gramizza / Amborzasco: ho deciso di scendere di nuovo. All'inizio è apparso bello in seguito una sterrata forestale......che mi ha fatto perdere 300 mt che ho dovuto recuperare risalendo di nuovo.... in asfalto.
Raggiunto nuovamente il Rifugio Casermette ....salgo alla Nave del Penna per raggiungere bici in spalla sulla sella che a destra porta alla ferratina del Pennino e a sinistra al Trevine. Si va a sinistra dove sulle mappe avevo individuato due trails inediti: però non trovando l'imbocco e visto che la zona è anche impervia alla fine ho desistito pensando che siano destinati ad uso escursionistico dirigendomi, su solito tragitto che mi porta sul Trevine ed in splendida discesa fra faggi, al Rifugio Faggio Tre Comuni.
E' il 14 agosto, pieno di gente in giro ma il rifugio è chiuso..

Mi dirigo tramite sterrate e sentieri che tagliano nelle faggete verso il monte Groppetto e il monte Groppo.
Sul monte Groppetto non vado in quanto sconsigliatomi da un escursionista. Allora provo col monte Groppo.
Alle pendici la salita si fa ardua, inizio a spingere, a spallare e lascio la bici a malincuore a valle della cima (dovrebbe esserci una Madonnina) procedendo a piedi. Però per raggiungere la cima è necessario salire per un passaggio attrezzato
Magari ero a due minuti dalla cima ma essendo da solo, con scarpe non proprio adatte e la bici lasciata a valle... ho rinunciato rimandando alla prossima quando magari sarò in compagnia.. Torno indietro e arrivato nella zona attrezzata con tavoli di legno alle pendici monte Groppetto mi dirigo ancora verso il rifugio Faggio 3 Comuni andando nella direzione opposta da dove sono arrivato e percorro la ciclovia del Penna ... veloce e bella .. soprattutto se fatta in discesa in senso opposto

Raggiunto il rifugio imbocco un trail inedito che taglia la strada forestale che va verso il passo Incisa.. Peccato che andando giù, non guardando il gps, ho perso la traccia e ho raggiunto la strada che mi ha portato al passo Incisa attraversando il bosco in versione freeride.
Da qui rientro alle Casermette speranzoso di farmi una birra ma .... troppa gente e troppa attesa.
Però una birra scendendo in auto per la strada è arrivata
44 km e quasi 1800 dh+.
 

miciolo

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CORNO BUSSOLA - 3.023 MT - VDA



Escursione parecchio impegnativa in terra Valdostana che x 10 ore ci ha tenuto impegnati.

La meta è il Corno Bussola che con i suoi 3023 mt domina la Val d'Ayas e da dove, se la giornata è limpida, si possono vedere tutti i 4000 della VdA.

Lo start è da Brusson (Grip house) dove ci accorgiamo di aver dimenticato a Piacenza parte della spesa fatta e di conseguenza non abbiamo lo speck x i nostri panini.
Poco male la salsiccia nella Grip house non manca mai ed alle 7:30 di mattina si frigge ed i panini sono preparati!!!



In leggero ritardo sulla tabella di marcia iniziamo la risalita su asfalto sino ad Estoul da dove successivamente parte la sterrata x l'Alpe Palasinaz.



Arriviamo ai Laghi di Palasinaz ed inizia il divertimento!!



Si porta bene sino al Colle Bussola dove si affronta un brevissimo tratto attrezzato:



manca poco alla cima, ora c'è il tratto + duro:



siamo spronati dai pochi escursionisti presenti che non hanno mai visto una bici sul Corno:



e siamo in cima. Spettacolare la vista sul Rosa e sul Cervino:





ci accoglie il padrone di casa:



dopo esserci riposati e soprattutto dopo aver spazzolato i panini con la salsiccia, siamo pronti x la discesa:

il primo tratto lo si fa x la foto di rito:



poi in deportage, stando molto attenti a dove mettere le zampe, perdiamo quota sino ad incrociare il bel traverso molto aereo che ci porterà al Colle Palasinaz



siamo su una cresta stupenda, in parte esposta ma dalle vedute superlative: da una parte i sottostanti Laghi e dall'altra tutto il Massiccio del Rosa:





alcuni tratti non sono semplici:







tra prati di stelle alpine:



sembrano foto fatte con il drone, .....ma non le sono!!







con il Rosa sempre in vista:



attraversiamo una stretta ed esposta cengia con l'aiuto di provvidenziali corde:



e riparte la bella cavalcata di cresta:





[



finalmente siamo al Colle Palasinaz



discesa sino al Lago Potcha e risalita a spalla sino al Colle Bringuez con l'omonimo Lago sottostante.

Arriviamo belli brasati, posto stupendo:



meno stupendo il primo tratto di discesa, difficoltoso anche a piedi; con calma raggiungiamo il Lago:



Ora abbiamo solo 1200 mt di discesa dove troviamo di tutto, dal veloce al tecnico, dalla discesa nei prati a quella nei boschi:



Arriviamo dopo dieci ore e dopo aver percorso solo 29 km ma con un dislivello di poco + di 2000 mt consapevoli di aver affrontato un itinerario al limite delle nostre capacità ma molto molto appagante x la bellezza dei luoghi.

Grazie ad Andrea x l'idea del giro e l'ospitalità.
 

tado79

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Mi raccomando lasciatemi qualcosa anche a me, non solo salsicce fritte...
Meno 3 Arrivooooo!!!
 
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ALTISSIMA VAL NURE ED OLTRE

Ieri mi sono regalato un super top girone.
Praticamente è il coronamento completo del giro fatto il 5.06.2021.
Partenza dal Passo dello Zovallo in solitaria alle ore 07,00.
Breve report con qualche foto "statica" di alcune "tappe"...
Prima meta Lago Nero passando per il sentiero diretto verso Fontana Gelata.

Salita fino alla Costazza a spinta e poi a pedale al Monte Bue.

Discesa e risalita (prima a spinta e poi a pedale) al Monte Maggiorasca

poi discesa verso Rocca del Prete

Passando per prato Cipolla e passo della Roncalla raggiungo in discesa (bellissima!!!) Fontana Gelata dove prendo trail diretto verso passo Crociglia e successivamente Ciapa Liscia e Valle Tribolata

Risalita a spinta al Monte Groppo Rosso

e poi al monte Roncalla e Ciapa Liscia

Discesa verso Prato Cipolla facendo anche un piccolo anello passando per Rifugio Astass dirigendomi ancora verso il Groppo Rosso e scendendo nuovamente verso Prato cipolla.
Prima di Prato Cipolla, sono sceso.... per la pista 2 Magada del Bike Park di Santo Stefano d'Aveto poi risalito per sterrata passando al Passo della Lepre, poi su asfalto al Passo del Tomarlo per prendere dopo sterrata a sinistra (presenza di un cancello) che porta a Prato Grande. Leggera spinta per salire alla Costazza e ripercorrere la strada fatta prima fino allo zovallo.
I sentieri nel bosco sono da favola e si pedala sempre o quasi all'ombra di faggi dove la temperatura è più che accettabile.
Giro di 38 km e dh+ 1750 in poco più di 6 hr e 30 minuti.
 

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MONTE RAGOLA E MONTE CAMULARA

Oggi start in solitaria alle ore 07,00 dal Passo delle Pianazze per ripetere il giro fatto circa un'anno fa.magari con qualche variante.
Salgo per sterrata con tratti anche ripidi raggiungendo prima la fontanaccia (acqua top!!) e poi la grotta del Partigiano ed arrivo a Prato Bure. Davanti si presenta il monte Ragola, meta di questo giro. Il sentiero è pedalabile all'inizio e nei pascoli ma la maggior parte fino alla cima è a spinta / a spalla.
Intanto che salgo ...l'occhio sfugge sui panorami verso la val taro e val ceno
ed arrivo in cima al Ragola dove sono solo, eccetto la compagnia di due falchetti che ho provato a fotografare ma col mio cellulare sembrano due piccoli canarini.
Dalla vetta vista a 360° sia sul versante piacentino

e sul versante parmense

Anche se non ciclabile totalmente, i panorami, la splendida luce, il silenzio della natura ripagano ampiamente.
Ora sono indeciso se scendere da dove sono salito, accorciando il giro ma sicuramente più ciclabile in discesa o scendere come programmato verso monte / passo Zovallo. Decido quest'ultimo, e come confermato dai ricordi del giro dello scorso anno, all'inizio il sentiero è bello ma dura poco perchè diventa non pedalabile essendo un sentiero EE
Quindi... si scende a piedi con la bici usata da bastone.
Incontro una cima intermedia dove è posta una vecchia croce

Una volta finita la discesa mi volto per capire da dove sono sceso

Raggiungo prima il monte e poi il Passo Zovallo e tramite sterrata riprendo quota fino al Prato Grande per dirigermi al Monte Camulara.
L'ascesa è a spinta,,,la discesa no anche se il sentiero è molto wild (rami e foglie) e a tratti lo perdo e vado in freeride nei faggi riprendendolo sempre.
Sbuca sulla sterrata fatta all'andata prima della grotta del Partigiano.
Ora è discesa su sterrate e sentieri poco battuti e a differenza dello scorso anno non scendo verso Roffi ma decido di scendere per un trail destinazione Cassimoreno.
L'imbocco non è dei migliori, ripido con innumerevoli pietrone mosse e in seguito alterna fino in fondo a tratti belli con tratti ancora ripidi con sassi smossi

Ritorno al Passo delle Pianazze passando dalla sterrata del Lagazzo.
Non mi resta che, anche se solo, buttarla in trattoria.
Giro di 32 km e dh+ 1450 (con tratti a spinta / spalla) coperto in 6 hr circa ( compreso 1 hr di soste varie).
 

marco del lest

Tutto fuorché il bitume
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Val Nure
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Specyalizzed fat boy
secondo me è molto piu divertente salire dal versante sud ovest, cioé dai prati dello zovallo e la spalli solo in salita, pi scendi da Prato Bure e poi Prato Grande. E' un ottimo allenamento per il portaggio della bici...
un paio di anni fa ho fatto questo video per gioco, ma rende l'idea del tracciato
Ciao a tutti
 

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RU COURTOD + RIFUGIO GRAN TOURNALIN (2600 MT) VDA



con questo itinerario percorriamo le 14 Gallerie del Rue Curtod che seguiremo sino alla sorgente, saliamo al laghetto sopra il Rifugio Gran Tournalin per poi affrontare una delle + belle discese della zona.

Partiamo come al solito da Brusson, raggiungendo su asfalto il Col de Joux da dove parte l'ombrosa e piacevole sterrata delle 14 Gallerie del Rue Courtod. Le gallerie in realtà sarebbero 16, ma le ultime due sono chiuse x pericolo crolli.



Terminate le gallerie ci aspetta il lungo sentiero che costeggia il Rue Courtod. C'è qualche radice, ma il sentiero è liscio come un biliardo:



Incrociamo la sterrata che sale al Rifugio Gran Tournalin con belle vedute sul Gruppo del Rosa:



alcuni punti sono belli tosti ma con passo tranquillo si fanno senza problemi:



brevissimo tratto a spalla x raggiungere il piccolo lago sopra il Rifugio:



sotto un cielo con nubi minacciose:





fortunatamente non piove e scendiamo al Rifugio:



reintegriamo gli zuccheri persi:



e siamo pronti x la bella discesa:



discesa bellissima, tecnica al punto giusto:

















perdiamo quota sino ad intercettare la sterrata pianeggiante che porta alle sorgenti del Rue Courtod:



Il Gruppo del Rosa sempre ben visibile sopra di noi:





In tutto saranno 55 km x 1600 mt D+ dove stranamente siamo rimasti "quasi" sempre in sella con portage praticamente assente!!!
 
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miciolo

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LAGO PERRIN E LAGHI PINTER - VDA



Altro giro partorito dalla mente malefica di Andrea con partenza dalla solita Brusson.

L'escursione, pur non presentando un dislivello assurdo, prevede una buona dose di portage non proprio agevole ma che ci regalerà delle splendide vedute sul Cervino e sul Gruppo del Rosa passando x i Laghetti citati nel titolo.

L'inizio è tranquillo sino agli alpeggi del Vallone di Mascognaz dove la sterrata termina ed inizia la Via Crucis

scambio di opinioni:



Andrea sempre contento con il Cervino alle spalle:



In vista del caratteristico monolite in pietra l'impegno fisico richiesto cresce notevolmente:





e raggiungiamo il primo lago della giornata, il Lago Perrin a 2.633 mt:





siamo proprio in un brutto posto !!





Il tempo di riprendere fiato e siamo pronti x raggiungere i Laghi Pinter a 2689 mt dove penso di aver terminato le fatiche di giornata

Inizialmente il sentiero è super liscio:



...ma appena giri l'angolo:

ancora CICLODISAGIO







finalmente ai Laghi Pinter!!!







Io e Ila, dopo tanto spallare, non vediamo l'ora di girare a valle le nostre bici ed Andrea, non ancora pago butta lì un "...e se salissimo anche sulla Testa Grigia davanti a noi a 3.314 mt??"

Proposta strabocciata!! e si inizia la discesa, la primissima parte molto bella:





ben presto la scorrevole discesa si trasforma in una delle + difficili mai affrontate con lunghi tratti a piedi:





La situazione migliora fino a Cuneaz:





su un traverso molto battuto anche dagli escursionisti (occiu') ripassiamo a Mascognaz:



e sempre su sentiero bello impegnativo perdiamo quota sino a raggiungere Brusson senza fare un cm di bitume.

Grazie ad Andrea x averci fatto da guida su un itinerario molto bello da un punto di vista paesaggistico ma che difficilmente rifarò in bici!!
 

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