Punt ...non solo piacenza.......

miciolo

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MONTE OSERO (PC)

Qualche foto del giro fatto lo scorso week end che mi ha portato, in compagnia di Alby e Paolino, sui pratoni sommitali del Monte Osero in Val Nure.

Partiamo da Bettola e su asfalto, tra una ciliegia e l'altra, prendiamo quota:



Su tratti sterrati molto bagnati alternati a tratti sassosi + asciutti raggiungiamo l'asfalto che porta alla Cappelletta:





Ora mancano gli ultimi 300 mt D+ di salita:







...e siamo in cima, sotto di noi la Bassa Val Nure e tutta la Pianura:





pranzo al sacco, foto-ricordo della giornata:



e via x la lunga discesa di circa mille mt D- tutta su sentiero:



La prima parte sul CAI 001, che dalla cima scende all'abitato di Montosero, è ritornata bella tecnica.
La manutenzione fatta qualche anno fa è un lontano ricordo;
ci sono ancora le panchine e qualche staccionata ma x quanto riguarda il sentiero acqua e moto l'hanno riportato alle sue condizioni originarie.

Ecco un bel posto x le zecche:



mentre la bella discesa "freeride" è in completo stato di abbandono; il sentiero resta percorribile solamente a tratti, dove il bosco è stato tagliato è un attimo perdere la traccia nella vegetazione.

Anche i bancali sono pressochè andati:



Il giro termina come al solito

altre foto sono al link:

https://www.flickr.com/photos/140136664@N04/albums/72157708926563311

Grazie a @alby.pc e a @beep beep x la compagnia
 

miciolo

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MONTE AIONA E MONTE PENNA (GE/PR)

Tracce del giro di ieri, fatto in compagnia di Paolino, se ne trovano tante in rete. Tutte varianti dell'anello dei Monti Aiona e Penna dove si pedala, restando alle pendici di questi due "giganti" dell'Appennino, su comode sterrate e scorrevoli sentieri in magiche faggete.
A dire il vero ci sono anche sentieri belli pepati sul Lago delle Lame versante Val d'Aveto, ma a noi non interessano.
A noi interessa salire in vetta prima sul Monte Aiona e poi sul Monte Penna ritornando a riassaporare quello spirito escursionistico che ci ha fatto iniziare ad andare in bike.

Lo start è dal piazzale adiacente il Rifugio Casermette del Penna dove rientreremo nel pomeriggio non percorrendo un metro di asfalto.

Su bella sterrata raggiungiamo il Passo della Spingarda:



il sentiero che si stacca in direzione della Vetta del Monte Aiona inizialmente non è ciclabile però qualche tratto lo si pedala:









e siamo in cima:



uno sguardo al monte Penna, prossima nostra tappa:



qualche pedalata a ritroso per imboccare l'evidente traccia dell'Alta Via dei Monti Liguri che scende nel versante dell'Aveto;

il sentiero si rivela una piacevole sorpresa, è percorribile inizialmente su pratoni e poi si infila nel bosco per collegarsi alla traccia che transita nella zona selvaggia del Passo del Cirighetto:





il sentiero che transita sul versante nord del Monte Aiona che porta al Passo del Cirighetto:





riprendiamo la piacevole sterrata che con un largo giro ci porta al Passo dell'Incisa:



Da qui sino alla Vetta del Monte Penna non si pedala, si spinge e si spalla per un 300 mt D+:





ARRIVATI IN CIMA!!!:





sotto di noi le pareti strapiombanti ci obbligano a ritornare per il sentiero utilizzato per la risalita:







Prima del rientro, per non farci mancare nulla, breve puntata anche alla Nave, anfiteatro naturale alle pendici della parete nord del Monte Penna che ricorda appunto la chiglia di una nave.



Il giro fatto in questo modo, pur restando a quote non elevate, è un itinerario cicloalpinistico che a tutti magari può non piacere; ma vi assicuro che i tratti a spinta o di bici in spalla sono ampiamente ripagati da quello che si vede in cima!!!

Scontato dire che, per godere appieno delle bellezze di questi posti e soprattutto per non rischiare, il meteo deve essere più che perfetto.

Tutte le foto sono al link:

https://www.flickr.com/photos/140136664@N04/albums/72157709003708431/with/48030951673/

Grazie Paolino (@beep beep ) per la compagnia !!!
 

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Grazie a te fratellone... veramente, non pensavo di riuscire a spingere la mia ciclina sulle vette di questi due monti
Giro impagabile... fatto senza strafare, in compagnia così.., proprio con lo stesso spirito con il quale ho iniziato a pedalare... qualche annetto fa.
Sull'Aiona non c'ero mai stato fino a ieri ma ne vale veramente la pena: scenari belllissimi ...per me da goduria ed emozione pura..., sulla vetta del Penna c'ero stato una sola volta a piedi, e non ricordavo il panorama a 360 gradi che vedi ... stupefacente
E ciliegina finale passare sia alla "nave" che al laghettino... Uaoh...!!!
 
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WOLF TRAIL - BOBBIO (PC)

Oggi con start da Bobbio sotto il "tiepido" sole delle 11 andiamo alla ricerca del Sentiero dei Lupi, trail che scende nel canale del Carlone sul versante opposto del Super RC.

E' da quest'inverno che Ila l'ha puntato ed ora i tempi sono maturi.

Su asfalto con traffico zero raggiungiamo la bella chiesetta di Pietranera; meno male è ancora in piedi!!:



giriamo subito sulla mulattiera appena dopo la chiesa e con discreti strappi in salita e con sentiero mangia e bevi raggiungiamo i prati sopra Collegio, sotto la Cima delle Scalette:







Seguendo la traccia disegnata la sera prima al pc imbocchiamo un sentiero dove si alternano tratti non pedalabili x parecchi rami a terra, tratti di spintage e tratti dove si riesce a stare in sella:







Finalmente la ravanata termina ed imbocchiamo il Sentiero dei Lupi, che punta deciso nella Vallata del Carlone.
Su questo sentiero vediamo parecchie tracce di bici ed in effetti è un pò wild ma fattibile:



il sentiero è segnato con simboli bianchi azzurri:





Il sentiero a differenza del Super RC, si snoda x la maggior parte nel bosco e passa in zone umide dove acqua e fango credo ci siano 12 mesi su 12.

Nella sua parte finale il sentiero esce dal bosco e si intravedono cascate del Carlone x noi inedite:



...vuoi non andarci??



qualche passaggio dove non bisogna guardare a valle:





e siamo a guadare le sulfuree acque del torrente:



breve risalita:





e siamo sul sentiero che scende dal Super RC che ben conosciamo:



E in un attimo siamo giù.

Il sentiero fatto oggi può essere un'alternativa al Super RC, anche se quest'ultimo è uno dei sentieri che preferiamo x il suo fondo sempre percorribile e x i suoi passaggi fuori dal bosco dove la vista spazia sulla vallata sottostante.

X chi volesse andarlo a provare sconsiglio il traverso che abbiamo fatto noi dai prati di Collegio, crediamo sia molto meglio arrivarci con un giro + largo.

Le poche foto sono qui:

https://www.flickr.com/photos/140136664@N04/albums/72157709098182373/with/48068709083/
 

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MONTE ARMELIO - VAL TREBBIA (PC)

Oggi start da Perino per una piacevole escursione sin sulla cima del Monte Armelio tra fioriture e una discreta calura che, dalla tarda mattinata, ha iniziato a farsi sentire.

Per salire sul Monte Armelio noi la prendiamo un po' larga, la discesa è si importante, ma molto + importante è l'escursione e lo spirito con cui la si vive.

Prendiamo quota sulla scorrevole sterrata che arriva a Villanova:



.... quanto costano al kg le ciliegie?
qui sono gratis!!



Prima del Rifugio Maramotti prendiamo il solito sentiero che si innesta sulla strada asfaltata che porta ai Covati:



e siamo sulla sella in prossimità del Monte Armelio.

Ultimo tratto pedalato prima del portage/spintage x arrivare alla croce:



un pò si suda salendo sul sentiero CAI



qualche colpo di pedale:



e in mezz'ora, con tutte le pause del caso x foto e panorami, siamo in cima:



la veduta delle anse della Trebbia sino alla pianura:



anche se una leggera brezza mitiga la calura, prudentemente ci "accampiamo" all'ombra:



Su caschi e protezioni e siamo pronti x la discesa.
Inizialmente percorrendo a ritroso il sentiero dell'andata:







poi, in ambiente lunare, prendiamo il poco evidente "sentiero" che, tutto su roccia, si collega al ben + battuto pistino DH:















e siamo sul pistino, sempre bello impegnativo nella sua parte alta e forse con un fondo già troppo secco:



Sbrighiamo velocemente la pratica x fiondarci nel bar a Perino dove tra birre, panini e gelati plachiamo sete e appetito.

Grazie Paolino x la compagnia.

Al link qui sotto trovi tutte le foto:

https://www.flickr.com/photos/140136664@N04/albums/72157709112632166/with/48074585291/
 

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AI CONFINI EMILIA ROMAGNA / LIGURIA

Breve descrizione del giro che ho fatto ieri nella zona del monte Penna / Trevine / Aiona. Un giro per me inedito basato su una traccia che ho pensato e ripensato nei giorni scorsi.
Sinteticamente: partenza dal rifugio "Casermette" del Penna, inizialmente diretto al passo del Cirighetto (lato franoso pendici Aiona Nord) e discesa verso il Lago delle Lame a cui prestare sempre massima attenzione in quanto sotto le foglie umide della pioggia del mattino ci sono pietre, sassi e legni che possono creare difficoltà.
Da qui, percorrendo sterrate e sentieri nella foresta delle Lame ho raggiunto prima la Cappelletta delle Lame e poi passo della Spingarda.
Qui, parte un sentiero verso la cima del monte Aiona che mi costringe a spingere la bici in quanto sconnesso da pietre intervallato da qualche colpo di pedale nei pascoli. Intanto che si sale, un'occhiata alle spalle.... il Penna



Ero solo ma salendo.... qualcuno ho trovato




poi sui prati in sommità dell'Aiona si aprono scenari che descriverli è riduttivo.

Vetta:


Sommità Aiona cima sud da cui si vede il mare, i laghi di Giacopiane e riconoscibile il monte Ramaceto



Archiviata la vetta dell'Aiona, mi dirigo inizialmente sul AV Monti Liguri versante val'Aveto fino al passo Pre de Lame e qui tenendo la sinistra volevo salire sul monte delle Lame e degli Abeti... ma sarà per la prossima volta: perchè ho incontrato a destra un sentiero contrassegnato da cartello MTB che mi ha ingolosito ed in discesa mi ha portato sul sentiero che ho fatto precedentemente: da una parte va verso le Lame e dall'altra verso il Cirighetto.
Vado verso quest'ultimo ripercorrendo al contrario il sentiero fatto prima fino al bivio che risalendo mi riporta al Passo della Spingarda.
Stavolta prendo il sentiero, tutta a spinta, direzione sella del Monte Cantamoro / monte Nero per raggiungere in discesa il passo dell'Incisa.
Ma non finisce qui. Raggiungo il passo del Chiodo da dove parte il sentiero che va alla Nave del Penna. Oltrepassata, tutta a spinta prima e a spalla poi raggiungo il sentiero ai piedi del Pennino. Mi dirigo dalla parte opposta verso il rifugio faggio dei Tre Comuni però c'è ancora da spingere (soprattutto in un canale fra rocce... è breve ma intenso) per raggiungere le pendici obbligate del monte Trevine.
Da qui visione sul Penna e Pennino

Passata l'ultimo ostacolo... inizia la discesa sul sentiero 871 fino al rifugio Faggio dei Tre Comuni dove prendo un sentiero prima in discesa e poi in costa nel bosco e poi in salita che mi riporta al passo del Chiodo e quindi alla macchina.
Anche se solo... il terzo tempo non manca..

Il giro terminato, alla fine così fatto è di 58 km e dh+ 2028 m.
 

Jolly Roger

Biker poeticus
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a volte 6" a volte 5"
Ben fatto, bravo!!
Avevo fatto un giro simile una decina di anni fa partendo da Rezzoaglio.
Paesaggi e sentieri bellissimi.

 

miciolo

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I LAGHI DELL' ALTA VAL NURE (PC)

ormai io e Ila in bici non siamo né carne né pesce;
gran parte dei nostri compagni di pedalate sono passati all' e-bike e quelli rimasti fedeli alla mtb vanno troppo forte x noi e non ci sentiamo di frenare né gli uni né gli altri con i nostri ritmi e le nostre soste x le foto.
Dopo questa premessa partiamo con il giro di oggi con partenza da Ferriere.

In compagnia di Paolino, reduce dal bel giro di ieri in solitaria, affrontiamo i 900 mt D+ che ci fanno raggiungere Prato Grande.

Salita a tratti molto dura, anche x la nostra solita variante che, al fine di evitare il palloso asfalto, ci porta a Piano Meneghino sopra a Pertuso:



+ scorrevole la successiva salita a Prato Grande:



In prossimità del Rifugio ci accoglie una musica assordante:

spinning e circuit training in quota, ..... cosa non si fa x essere originali!!!!



Immediatamente ci allontaniamo verso zone + tranquille:





i decibel dell'invasivo stereo che accompagna le gesta degli atleti dello spinning sono sostituiti dai decibel ben + graditi dei campanacci:



E siamo a Lago Bino;
siamo in anticipo x ammirare la fioritura delle ninfee,
x il momento ci sono solo le foglie tondeggianti, ma tra qualche settimana le gialle fioriture ricopriranno gran parte della sua superficie:



quello che c'è, invece, è un gran numero di cavedani:



non hanno assolutamente paura, do loro qualche briciola di pane che mangiano avidamente tra le mie mani:



Dopo la pausa ittica scendiamo al Lago Moo,
ormai il Lago è sparito, a ridosso del bosco si intravedono dei canneti.
...non è consigliabile avvicinarsi troppo, c'è il rischio di impantanarsi in queste zone umide:





guadiamo l'emissario del lago:



ed iniziamo a scendere su una traccia inedita che, con tratti un po' wild, ci riporta al bitume di fondo valle:





Il finale ormai è scontato:



Le foto della giornata sono QUI

Grazie a @beep beep x la compagnia anche se c'è voluto il giro di 2000 mt D+ del giorno prima x placare i tuoi bollenti spiriti!!
 

windfed

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voi siete sempre i NUMERI UNO per foto, itinerari e testi dettagliati!!!
 
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Claudio e Ila...con le vostre escursioni e i vostri report trasmettete la vera essenza di come si deve vivere la mtb, ovvero a 360°...non cambiate restate nè carne nè pesce che va bene... ...un abbraccio ragazzotti.
 
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ALTA VAL NURE /VAL D'AVETO

Oggi partenza in solitaria da Gambaro su asfalto direzione Crociglia e Carevolo con discesa a Cattaragna. In prossimità dell'incrocio Collavalle /Rompeggio esco dall'asfalto e prendo la sterrata sul lato opposto che porta al rifugio Gaep.: evito molti km. su asfalto ma le pendenze sono proibitive e mi obbligano a spingere limitando i colpi di pedale; però sono nelle faggete, al fresco, e queste aperture le
avrei perse


Accorciato il giro, arrivo al Passo del Crociglia dove si vede la Ciapa Liscia e la valle Tribolata


Successivamente vetta del Crociglia


...e cima del Carevolo (l'ultimo tratto spingendo... )


All'ombra della croce ammirando il panorama a 360° mi è venuto un languorino e ....vuoto lo zaino

Scendendo per la strada che ho fatto in salita raggiungo la sella del monte Cantone dove parte la discesa dell'itinerario della marcia di Cattaragna di domenica scorsa. Sentiero prima nelle faggete poi in prati e poi su rocce... al top!!! E' stato pulito recentemente dagli organizzatori della marcia che ringrazio per il lavoro fatto... spaziale!!!
Qui si vede che è stata tagliata l'erba

..... dimenticavo al contrario sotto il Crociglia ho trovato il sentiero così..... non sono stati sicuramente i marciatori

Arrivo sul monte Rocchetta da dove si vede la diga di Boschi

Sul sentiero in discesa della marcia bisogna prendere bene le misure...

Raggiunta Cattaragna, mi dirigo verso Curletti per asfalto ..


Per tornare in Val Nure dove sono partito, devo obbligatoriamente prendere una sterrata in salita dove spingo (per dh+ 200 / 250 circa), così riprendo il sentiero 001 all'altezza della Pietra Marcia (altitudine mt.1178). Raggiungo il Passo del Mercatello e prendo la strada in asfalto per Caserarso e poi sterrata in salita, tutto pedalabile eccetto qualche piccolo pezzo rimasto un po' umido. Sono arrivato alle pendici del Carevolo lato val Nure da dove scendo a Gambaro per chiudere il giro su sterrata con sassi per lo più fissi nel terreno.
Giro da km.39,7 e dh+ 1692.
 

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Claudio e Ila...con le vostre escursioni e i vostri report trasmettete la vera essenza di come si deve vivere la mtb, ovvero a 360°...non cambiate restate nè carne nè pesce che va bene... ...un abbraccio ragazzotti.
Grazie Loris,
sappiamo che tu ci capisci, ma per quanto tempo ancora riusciremo a scorrazzare liberamente tra rocce e pascoli e ruscelli?
Intanto l'esplorazione continua..e ci auguriamo sia così anche per te e i tuoi seguaci...
bacioni!
 
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Biker urlandum
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Bravo Paul,
grazie del report, peccato non averti potuto accompagnare nella bella val Nure.
Grazie anche della segnalazione del tratto che segue il Crociglia. Non si è mai riusciti a percorrerlo senza infangarsi ed è un vero peccato che non si usi accortezza e lo si percorra con i mezzi motorizzati.
Ora ti meriti un buon riposo, il dsl non era proprio dei più rilassanti.
 

SID65

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Grazie Loris,
sappiamo che tu ci capisci, ma per quanto tempo ancora riusciremo a scorrazzare liberamente tra rocce e pascoli e ruscelli?
Intanto l'esplorazione continua..e ci auguriamo sia così anche per te e i tuoi seguaci...
bacioni!

...ancora per molto tempo, la tempra è quella giusta Ila, è come se vi conoscessi da sempre anche se abbiamo fatto solo un giro assieme.
Si, si anche noi andiamo avanti con le esplorazioni anche se mi sono un po' arenato con i report.
Un bacione anche a te e un abbraccione.
 

miciolo

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MONTE TEGGIOLO (VB)

Prima escursione nelle Alpi Lepontine sul Monte Tèggiolo (2385 slm) in una zona non battuta dal turismo di massa.

Siamo in quella lingua di terra a nord del Piemonte che si protrae verso la Svizzera.

La maggioranza (pochi) degli itinerari trovati in rete per andare sul Tèggiolo sono A/R, Ila invece costruisce il giro ad anello sfruttando tracce usate x il trekking.

La partenza è dal paesino di Gebbo, dove su sterrata/mulattiera, con tratti veramente duri, prendiamo quota:







Quest'anno la quota neve è molto bassa ma il nostro itinerario è sgombro.

Arrivati al Passo delle Possette inizia il tratto tutto su prato che ci porta in cima al Monte Tèggiolo::











e siamo in cima:



la vista è gratificata dalla veduta a 360° sulle cime circostanti, l'olfatto un po' meno visti i "residui" lasciati da caprinidi (domestici e selvatici) che solitamente stazionano su questo monte.

Mettiamo le protezioni e siamo pronti per la discesa; la prima parte sino al Passo delle Possette ricalca la via d'andata ed occorre prestare parecchia attenzione ai crepacci che si aprono nel prato:









Dal Passo delle Possette scendiamo verso Bugliaga su un sentiero poco ciclabile nei primi 300 mt D-:



Attraversiamo Alpeggi , o di quello che ne rimane, posti in posizioni da fiaba:



e poi su prati e tratti nel bosco scendiamo:







Breve tratto su asfalto (l'unico della giornata) e siamo al Ponte del Diavolo, costruito nel 1880 con un'altezza di circa 100 mt e con una luce dell'arco di circa 33 mt:



L' ultimo tratto del giro è su uno splendido single track tutto pedalato che ci riporta a Gebbo a riprendere la macchina:

 
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miciolo

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GLI ALPEGGI DEL CISTELLA (VB)

Il giro di oggi è stato influenzato parecchio dai siti meteo che prevedevano temporali:
In ordine:
Il meteo : temporali dalle 11
MeteoAm: temporali dalle 14
3BMeteo:temporali dalle 16
MeteoAlpi: sole pieno

Con queste previsioni la sveglia suona alle 5:30 ed alle 7 siamo in sella a Maolone in Val Cairasca, 6 km dopo Varzo.

Il primo puntello è al Rifugio Crosta posto a 800 mt D+ dalla partenza, raggiungibile con una strada asfaltata a traffico zero dove le prime rampe si rivelano mortifere.
Dopo poco le pendenze diventano + umane è c'è anche il tempo x raccogliere il primo porcino nato sul ciglio della strada.



Arriviamo al Rifugio Crosta:



subito accolto con i dovuti onori:



doppia razione di torta (ottima), unita al cappuccino, ci danno la carica per continuare il giro:

sopra di noi il Pizzo Boni e la Scheggia di Marsasca che fanno la felicità degli alpinisti:



Ora su percorso mangia e bevi ci dirigiamo verso l'Alpe Ciamporino:





alcuni tratti sono veramente ostici:



ricompensati dall'arrivo all'Alpe:



ci facciamo strada tra variopinte farfalle:



Ad una Cappelletta è ora di indossare le nostre protezioni:



Giunti all'arrivo della seggiovia a Ciamporino perdiamo quota sul trail "Local Flow" del Sando Bike Park



E' un sentiero classificato rosso, di recente sistemazione, vista la prossima apertura degli impianti:



La discesa è molto divertente, si alternano curve e contro curve, salti e saltini, tratti un po' + ripidi ma il tutto sempre molto flow:









Il "Local Flow" termina a San Domenico dove iniziamo a seguire il sentiero naturalistico che da San Domenico va a Varzo.

Giusto per chiarire le precedenze sui sentieri, qualora ce ne fosse bisogno:





Sono le 12:30 e toh, tuona!!!

siamo ancora a un'ora dalla macchina e nella fretta di sfuggire al temporale decido per un pediluvio volante:



scendiamo a bomba, si fa per dire visto il nostro passo, su sentiero trovato da Ila studiando le carte delle zona:



In perfetto orario siamo alla macchina; non abbiamo preso una goccia d'acqua e anche adesso, che sono quasi le otto di sera, c'è il sole.

Della serie: W Meteo Alpi!!!
 

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Giant Trance 1 2018 - (precedentemente Scott Genius MC 30 26")
Scusate gente, recentemente sono stato a rifarmi il percorso "dai vigneti ai castagni" di Carpaneto per vedere se fosse stato pulito dagli alberi caduti due inverni fa ed infatti così è! Anzi il percorso ad un certo punto (la prima discesina nel boschetto per intenderci) è stato completamente modificato (tutto ben segnalato con cartelli) allungandolo di brutto creando una serie di gincane molto strette e anche in contro pendenza.
Finita questa parte io ho proseguito col "vecchio" percorso ma i nuovi cartelli indicavano tutt'altra direzione:
avete idea da dove parta il nuovo tracciato? Esiste una traccia gps da consultare prima di imbarcarmi in un'impresa per la quale magari non ho le gambe? (ho cercato in giro sul web ma niente)
Grazie!
 

miciolo

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L'abbiamo notato anche noi qualche mese fa ma sono zone che non frequentiamo e non ti so essere di aiuto.
Senz'altro qualche biker di carpaneto o del gruppo di Perini è + aggiornato in merito.
 
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Classifica generale Winter Cup 2024

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