Non chiamatemi fratello, non sono della tribù

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Mi piacerebbe fare un sondaggio, e guardare in faccio chi dice che sceglie il colore della sua bici in base a quello che pensano i suoi amici, o il forum che frequenta...

Secondo me sono esagerazioni assurde... o magari si tratta di scambiare una battuta gogliardica con un giudizio...

Dei tanti biker che ho avuto il piacere di conoscere, mai nessuno mi ha mai fatto un discorso del genere...
Son perfettamente daccordo con te,:-) anche a me cascano le braccia a sentire molti miei amici che si prendono una bici solo perchè sono in tanti ad averla, perchè costa tanto e fanno a gara a forza du Up-grade, solo per farsi notare e per vincere sul peso minore della bici....

Cerco di evitarli se possibile perchè questo non è il mio stile di vita....
 

mattebon

Biker tremendus
12/12/07
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Si, beh, la psiche umana non è proprio così semplice, eh... che uno sceglie la bici perchè gli altri pensano che sia figa e poi lo racconta anche in giro... per quanto menomato mentalmente sia si rende conto che a dire così ci fa la figura del fesso (dovrebbe piuttosto preoccuparsi del fatto che lo sta facendo, il fesso).

Un pò come tutti quelli che votano Berlusconi e poi si vergognano a dirlo, tanto per fare un esempio banale. Se provi a chiedere in giro per Berlusconi non vota mai nessuno, e poi vince alla stragrande... come sarà?

Questo perchè (oddio che banalità sto scrivendo?) chi fa una coglionata del tipo da voi descritta poc'anzi si rende conto a grandi linee che è una coglionata ma lo stesso, non sa resistere, vuole il plauso della folla, e allora si industria a trovare delle spiegazioni alternative alla (triste) verità.

Come volergliene, del resto?

M.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Mi piacerebbe fare un sondaggio, e guardare in faccio chi dice che sceglie il colore della sua bici in base a quello che pensano i suoi amici, o il forum che frequenta...

Secondo me sono esagerazioni assurde... o magari si tratta di scambiare una battuta gogliardica con un giudizio...

Dei tanti biker che ho avuto il piacere di conoscere, mai nessuno mi ha mai fatto un discorso del genere...

Ti assicuro che di gente che compera in funzione di quello che il gruppo sociale considera accettabile e/o desiderabile ce n'è in quantità industriale, e purtroppo anche tra chi va in bici. magari senza ammetterlo, anzi credendo di fare delle scelte consapevoli e originali :-(
 
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Si, beh, la psiche umana non è proprio così semplice, eh... che uno sceglie la bici perchè gli altri pensano che sia figa e poi lo racconta anche in giro... per quanto menomato mentalmente sia si rende conto che a dire così ci fa la figura del fesso (dovrebbe piuttosto preoccuparsi del fatto che lo sta facendo, il fesso).

Un pò come tutti quelli che votano Berlusconi e poi si vergognano a dirlo, tanto per fare un esempio banale. Se provi a chiedere in giro per Berlusconi non vota mai nessuno, e poi vince alla stragrande... come sarà?

Questo perchè (oddio che banalità sto scrivendo?) chi fa una coglionata del tipo da voi descritta poc'anzi si rende conto a grandi linee che è una coglionata ma lo stesso, non sa resistere, vuole il plauso della folla, e allora si industria a trovare delle spiegazioni alternative alla (triste) verità.

Come volergliene, del resto?

M.
:smile: Infatti ultimamente sto girando da solo in MTB ... meglio soli che male accompagnati...
 

marco10

Biker poeticus
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OT per OT
credo che nessuno possa dichiararsi "fuori" da un gruppo sociale o da una "moda" o simila.
persino chi si dichiara anticonformista rientra negli stereotipi del gruppo degli "anti".
i punk, ribelli per antonomasia, hanno chiari segni di appartenenza.
di mio mi son messo il cuore in pace, appartengo a gruppi sociali, ci sono "prodotti" destinati a me e qualcuno che vuol vendermeli (non tutti i prodotti sono materiali e non tutti vogliono soldi in cambio).
non per niente sono su un forum specifico in rete a parlarne con voi...;-)
 
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giobìgiobà

Biker superioris
OT per OT
credo che nessuno possa dichiararsi "fuori" da un gruppo sociale o da una "moda" o simila.
persino chi si dichiara anticonformista rientra negli stereotipi del gruppo degli "anti".
i punk, ribelli per antonomasia, hanno chiari segni di appartenenza.
di mio mi son messo il cuore in pace, appartengo a gruppi sociali, ci sono "prodotti" destinati a me e qualcuno che vuol vendermeli (non tutti i prodotti sono materiali e non tutti vogliono soldi in cambio).
non per niente sono su un forum specifico in rete a parlarne con voi...;-)

...mmhhh...considerazione interessante....
forse, però, l'anticonformismo di cui si parla è qualcosa di più che un diverso-conformismo... è vero che nessuno è unico, così come è vero che, anche chi ha delle "unicità" (un fenomeno?) di qualche tipo poi è simile ad atri (o uguale) sotto tatni altri aspetti. personalmente, leggendo il primo post di Bikerciuc, ho pensato non ad un anticonformista (nonostante le sue dichiarazioni) ma a qualcuno che semplicemente ritiene determinati comportamenti troppo consumistici, invasivi, prevaricanti, limitanti, distruttivi etc etc... se questo risulta anticonformista è soltanto perchè c'è una massa (più o meno compatta) che si comporta altrimenti... ma penso che tutto nasca da un atteggiamento mentale e morale che, forse, non sta alla base del comportamento delle persone che il nostro 'Ciuc potrebbe anche definire weekend warrior. tu, Marco, citi la cultura punk, dei ribelli, giustamente. L'idea di Bikerciuc non credo sia quella del "ribelle" ma del "libero di pensare come vuole".... mi sono spiegato???:smile::il-saggi::smile::il-saggi::smile::smile::smile:

(...provo a postarlo...)
 
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giobìgiobà

Biker superioris
io mi riferivo agli ultimissimi post, specialmente a quelli riferiti ai "beoti" (che sono altri, mai noi) che comprano le bici che vuole il gruppo, non a quello iniziale.

sì, marco, concordo in pieno sul fatto che troppo spesso ci tiriamo fuori da categorie nelle quali, in fondo, ci piace rientrare.... cos'è, scarsa onestà intellettuale??? siamo tutti contagiati dal virus dell' "io sono come sono e sono diverso e originale"??? in effetti è un modo di pensare che viene pubblicizzato di continuo....troppi si sentono originali vestendo abbigliamento con-for-mis-si-mo, guidando auto con-for-mis-si-me, frequentando posti con-for-mis-simi e via dicendo. chiamarsi fuori ed essere dentro fino al collo....
 

cesare RBO

Biker perfektus
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è vero che nessuno è unico, così come è vero che, anche chi ha delle "unicità" (un fenomeno?) di qualche tipo poi è simile ad atri (o uguale) sotto tatni altri aspetti

sacrosanto.... semplice, forse persino banale ma nondimeno sacrosanto...
anche se non posso fare a meno di chiedermi... perché chi ha delle "unicità" deve essere necessariamente un fenomeno? forse perché il livello "medio" si è abbassato a tal punto che basta "cosi poco" per essere un "fenomeno"?
dall'universo dal quale provengo l'approccio è ribaltato... se hai delle unicità sei normale perché è assolutamente "normale" averne... se non le hai sei un fenomeno (da baraccone o meno...) evolutivo (ramo cieco?) e non è questione di numeri, di medie o di proporzioni cosi come non è una questione di "apparenze" (vedi l'esempio esteriore del punk), appartenenze e/o mode....

sì, marco, concordo in pieno sul fatto che troppo spesso ci tiriamo fuori da categorie nelle quali, in fondo, ci piace rientrare.... cos'è, scarsa onestà intellettuale??? siamo tutti contagiati dal virus dell' "io sono come sono e sono diverso e originale"??? in effetti è un modo di pensare che viene pubblicizzato di continuo....troppi si sentono originali vestendo abbigliamento con-for-mis-si-mo, guidando auto con-for-mis-si-me, frequentando posti con-for-mis-simi e via dicendo. chiamarsi fuori ed essere dentro fino al collo....

già... frutto del bombardamento a tappeto senza tregua del marketing... miliardi di inconsapevoli effetti collaterali (ops... fashion victims...)...
ciao<!-- / message --><!-- 300x250 nel primo post --><!-- / 300x250 nel primo post --><!-- 300x250 nell'ultimo post --><!-- / 300x250 nell'ultimo post -->
 

mattebon

Biker tremendus
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Molto spesso interessanti gli spunti che saltano fuori dalle varie derive di questa enorme (nel senso di molto ampia) discussione sui vari aspetti dell'identità del "ciclista a ruote grasse" (non saprei come altro prenderci dentro tutti quanti).

Qui ad esempio a mio avviso si va sul "filosofico-spinto-esistenziale", ovvero la percezione di sè, il concetto di unicità, e la difficilissima (a mio avviso) attuazione del concetto di "onestà intellettuale".

Per me, per esempio, siamo tutti unici, a differenza di quello che scrivono Cesare e Giò. Anche coloro che apparentemente vivono inseriti in usi e costumi sia estetici che culturali uniformati a qualche diktat mediatico con cui si identificano totalmente.
Detto questo, troverei sciocco impuntarmi sul tentare di dimostrare a Cesare e Giò che il loro punto di vista è errato. Anche perchè non penso che lo sia. A questo livello, il loro punto divista ai miei occhi è una percezione della realtà semplicemente diversa dalla mia, una interpretazione diversa, che deriva da esperienze diverse, caratteri diversi, vite diverse e quant'altro.
A questo livello trovo intrigante un confronto tra tali diverse opinioni, per il puro piacere della curiosità dell'altro.

Un discorso del genere potrebbe essere interessante farlo insieme a Bikerciuc seduti a guardare il "mondo-che-scorre-sotto" sulla terrazza dell'uomo di Leitera, allo stesso modo in cui potremmo stare seduti su una nuvola.
Senza la pretesa di trovare una soluzione, di stabilire un "giusto" e uno "sbagliato", ma per il solo intimo piacere di scambiarsi punti di vista e opinioni, nutrendo la nostra curiosità dell'altro, senza alcunchè da dimostrare o da difendere.

Contiuno quindi a leggervi con curiosità e con piacere.

M.
 

bikerciuc

Biker infernalis
Jonhn Donne scrisse che "nessun uomo è un'isola..(...) ogni uomo è una parte di continente, una parte del tutto".

Si è creature sociali fatte per condividere vite e pensieri.

Ogni uomo è eguale e differente...ma...l'unicità non è un vessillo da innalzare sul proprio pennone, non è la divisa che rendeva più o meno tutti uguali i punk la cui unica diversità era ribellarsi a delle regole per imporsene delle altre (primo fra tutti il modo di apparire e riconoscersi per l'aspetto esteriore).

Non è che il possedere un paio di scarpe o un'auto ci rendano conformisti o anti-conformisti... a farlo sono le ragioni per cui noi acquistiamo quelle scarpe o quell'auto.

Il punto, per come la vedo io, è non permettere al consumismo e al marketing di decidere per noi, è mantenere l'autonomia e la libertà della scelta...

E' altrettanto ovvio che esercitando tale libertà difficilmente le nostre scelte di consumo (responsabile? oculato?) coincideranno con quelle che altri vorranno imporci...ma non è escluso che scegliamo un prodotto che ci piace perchè ci piace e basta.

E' un confine sottile... ma come molte volte succede piccole differenze portano a risultati molto diversi.
 

antobike

Biker grossissimus
5/9/05
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Ovunque IO voglia.
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Quello che ha detto mattebon è importante: la curiosità dell'altro.
E' cosa molto difficile da trovare in un mondo frettoloso dove i preconcetti e i giudizi affrettati sono sempre dietro l'angolo. E' una qualità molto rara anche su questo forum, purtroppo. Qui si trova spesso gente curiosissima quando si tratta di esplorare l'ennesimo sentiero sconosciuto, che però diventa improvvisamente disinteressata se deve approfondire la personalità differente, la storia di un altro individuo e le diverse motivazioni e comportamenti che ognuno di noi ha rispetto ai tanti aspetti della vita.
D'altronde si fa molto prima ad allontanare e criticare chi sembra differente piuttosto che cercare di capirlo.
Ma per molti queste sono solo seghe mentali (e questa espressione, che io non sopporto, la dice lunga...).
 

cesare RBO

Biker perfektus
8/7/08
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cagliari
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quello che intendevo dire (e che condividevo) nel discorso con gio è che si può essere "unici" sotto vari aspetti ed allo stesso tempo del tutto conformati (o conformisti o comunque "normalissimi") per altri...
da un'altro punto di vista si, siamo assolutamente tutti unici con le nostre piccole o grandi differenze, con le nostre infinite sfumature e sensibilità siano esse genotipiche, fenotipiche, culturali, esperienziali, psicologico-emotive... malgrado questo non possiamo (credo) però non tenere conto anche di altri fattori sociali, culturali e storici di potenza impressionante che agiscono (a volte bene a volte male, a volte con scopi nobili altre molto meno... non è una considerazione di merito) in direzione diametralmente opposta livellando ed appiattendo, esigendo omologazione e subalternità... trasformando il "cittadino" (le Citoyen) in suddito o poco più...
nel caso specifico del consumismo questo avviene con l'unico (per quanto non dichiarato palesemente) scopo di agevolare la vita ed il lavoro di chi produce e vende raggrumando le famose (e volatili) unicità in masse tanto più vaste ed omogenee quanto più facilmente prevedibili, trattabili, indirizzabili....
per citare Gramsci... "questa è una macchina mostruosa che schiaccia e livella secondo una certa serie... quando vedo agire e sento parlare uomini... e osservo le deformazioni che essi hanno subito rabbrividisco e sono dubbioso nella previsione di me stesso.
Penso che anche gli altri hanno pensato di non lasciarsi soverchiare ed invece senza accorgersene neppure, tanto il processo è lento e molecolare, si trovano oggi cambiati e non lo sanno, non possono giudicarlo, perché essi sono completamente cambiati.
Certo io resisterò."

ciao
 

giobìgiobà

Biker superioris
Molto spesso interessanti gli spunti che saltano fuori dalle varie derive di questa enorme (nel senso di molto ampia) discussione sui vari aspetti dell'identità del "ciclista a ruote grasse" (non saprei come altro prenderci dentro tutti quanti).

Qui ad esempio a mio avviso si va sul "filosofico-spinto-esistenziale", ovvero la percezione di sè, il concetto di unicità, e la difficilissima (a mio avviso) attuazione del concetto di "onestà intellettuale".

Per me, per esempio, siamo tutti unici, a differenza di quello che scrivono Cesare e Giò. Anche coloro che apparentemente vivono inseriti in usi e costumi sia estetici che culturali uniformati a qualche diktat mediatico con cui si identificano totalmente.
Detto questo, troverei sciocco impuntarmi sul tentare di dimostrare a Cesare e Giò che il loro punto di vista è errato. Anche perchè non penso che lo sia. A questo livello, il loro punto divista ai miei occhi è una percezione della realtà semplicemente diversa dalla mia, una interpretazione diversa, che deriva da esperienze diverse, caratteri diversi, vite diverse e quant'altro.
A questo livello trovo intrigante un confronto tra tali diverse opinioni, per il puro piacere della curiosità dell'altro.

Un discorso del genere potrebbe essere interessante farlo insieme a Bikerciuc seduti a guardare il "mondo-che-scorre-sotto" sulla terrazza dell'uomo di Leitera, allo stesso modo in cui potremmo stare seduti su una nuvola.
Senza la pretesa di trovare una soluzione, di stabilire un "giusto" e uno "sbagliato", ma per il solo intimo piacere di scambiarsi punti di vista e opinioni, nutrendo la nostra curiosità dell'altro, senza alcunchè da dimostrare o da difendere.

Contiuno quindi a leggervi con curiosità e con piacere.

M.


sottoscrivo e apprezzo, in ordine casuale:
- la curiosità dell'altro ( e per l'altro);
- l'impossibilità di trovare giusto/sbagliato tra punti di vista (almeno questo genere di opinioni qui in questione...) e
- la bellezza (e che arricchimento!) nel parlarne
- opinioni come originate da diversità di esperienze, contesti sociali/culturali etc
- la "proposta" di chiacchierata con il 'Ciuc e tutti voi altri che trovate piacevole e utilissimo discutere e difendere un'idea senza per questo osteggiare tutte quelle contrarie

...e il mondo, bè, quello lasciamolo scorrere, tanto poi scorre comunque :il-saggi: e noi non possiamo far altro che.... inseguirlo con la bici!!!!!!!!:smile::celopiùg:
 
"Non esiste un concetto di GIUSTO e di SBAGLIATO.... quello che è giusto per me può essere sbagliato per un altro....
come il detto "Non è bello quel che è bello, ma è bello quel che piace"...

Il Giusto o Sbagliato è troppo soggettivo e varia da persona a persona e da cultura a cultura.... e anche da età ad età....

Dobbiamo cercare invece di rispettare il limite dove il mio concetto di giusto non intralci o danneggi quello di altre persone ... perchè "" la mia libertà finisce dove inizia quella di un altro....""
Ciao e buon fine settimana a tutti....:celopiùg:
matteo
 
giobìgiobà;4246982 ha scritto:
sottoscrivo e apprezzo, in ordine casuale:
- la curiosità dell'altro ( e per l'altro);
- l'impossibilità di trovare giusto/sbagliato tra punti di vista (almeno questo genere di opinioni qui in questione...) e
- la bellezza (e che arricchimento!) nel parlarne
- opinioni come originate da diversità di esperienze, contesti sociali/culturali etc
- la "proposta" di chiacchierata con il 'Ciuc e tutti voi altri che trovate piacevole e utilissimo discutere e difendere un'idea senza per questo osteggiare tutte quelle contrarie

...e il mondo, bè, quello lasciamolo scorrere, tanto poi scorre comunque :il-saggi: e noi non possiamo far altro che.... inseguirlo con la bici!!!!!!!!:smile::celopiùg:
Complimenti per le parole....
(rompo la serietà) inseguire il mondo???:nunsacci: dipende se giri verso est o verso ovest:smile::smile::smile:
 
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cesare RBO

Biker perfektus
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tacco4ever
"Non esiste un concetto di GIUSTO e di SBAGLIATO.... quello che è giusto per me può essere sbagliato per un altro....
come il detto "Non è bello quel che è bello, ma è bello quel che piace"...
Il Giusto o Sbagliato è troppo soggettivo e varia da persona a persona e da cultura a cultura.... e anche da età ad età....

i concetti (relativi ma fino ad un certo punto...) di giusto e sbagliato (o di bene e male) sono una cosa, i gusti personali tutt'altra...
occhio a non confonderli, sono su piani (non solo filosofici) assai diversi....
ciao
 

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