L'Alpisella sa essere teatro di vere "tragedie", o "commedie"... vengono dal lungo lago sgargianti, arrivano alla malga baldanzosi, hanno ancora batteria, proseguono sui primi tornanti, ripidi ma su fondo liscio. Passano il ponte e l'idea di arrivare alle sorgenti dell'Adda comincia a serpeggiare nelle loro menti. Le Hogan ai piedi scalpitano sui pedali... un colpo alla borsetta Gucci per buttarla dietro la schiena e via, hanno ancora 1/3 di batteria!
Li trovi alla panchina, sul ripido vero, con qualche radice.... non sanno piu' scendere dalla bici, non riescono a girarsi per tornare indietro, la batteria che chiama riserva, il panico negli occhi. Ti chiedono "Manca molto alla cima? Poi migliora a scendere?"
Tu non sai se dirgli una bugia: che di là, oltre il crinale, li aspetta il camion dell'ADAC con 20.000Wh per la loro batteria, una Taneda ghiacciata per ritemprarli e poi tutto asfalto in leggero falsopiano a scendere fino a Livigno.
Oppure dirgli la verità, che manca ancora un bel pezzo, che le ultime curve sono ripidissime, che poi scendere dall'altra non è cosi' semplice, ma che ... soprattutto, per tornare a Livigno, devono salire a Malga Trela, con rampe al 18% e scendere per l'omonima valle, che e' anche peggio dell'Alpisella.
Finisce che chiedi l'unica cosa sensata che ti viene in mente: "Signora, mi perdoni... ma il signore che vi ha noleggiato le bici, il casco non ve lo ha proposto, o siete voi che non lo avete messo per non rovinare la messa in piega?"
Sipario
Gli applausi no... quelli non glieli facciamo.
(tratto da una storia vera, una delle tante)