Certamente non ha tagliato e sgolato a computer i tubi di una bici che è stata costruita in una manciata di esemplari, ciascuno diverso tra loro. Certamente ha un'esperienza tale da aver saputo consigliare a Neko quali leghe usare, quali spessori e dove impiegarli, dettagli che un saldatore in serie in una fabbrica in oriente nemmeno conosce... ma davvero conta così tanto il lavoro di mettere insieme fisicamente due tubi, tra l'altro in questo caso con un'estetica da fabbro, rispetto al lavoro che ha fatto Neko sulla progettazione e sviluppo del telaio, del sistema di sospensione, delle geometrie? Saldatori in gamba al mondo ce ne sono centinaia di migliaia. Atleti di alto livello che progettano una bici e se la costruiscono per conto loro, senza l'ausilio di un'azienda e dell'esperienza di ingegneri e tecnici specializzati... non se ne sono visti molti nella storia della MTB. Va bene che ho nominato Frank the Welder nell'articolo ma forse si sta guardando il dito mentre si indica la luna...