Approfittando della disponibilità di un “recupero” lavorativo, decido di uscire.
Avendo l’Orketto fermo ai box e Max impegnato in faccende, opto per l’uscita in solitaria. Era dal tempo della Trance che non mi cimentavo in “nuove” avventure solo soletto.
Il tempo è minaccioso e non lascia presagire nulla di buono, soprattutto nella direzione in cui avevo intenzione di andare, ma la voglia di pedalare è così tanta che non mi faccio intimorire e poi… dopo il Redentore nulla mi fa più paura!!!
Carico il Mule con tutto il necessario: antipioggia, maglia di ricambio, viveri, macchina fotografica…
protezioni e mi avvio.
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Destinazione: “chiesa di Castrocielo” sopra Colle S. Magno.
Un percorso di cui me ne hanno parlato bene sia Tom Tom che Paoletto (il quale poco prima avevo chiamato per vedere se mi faceva compagnia e mi risponde che era in allenamento con la bdc, ne approfitto per chiedergli ulteriori dettagli.)
La strada è quella a ritroso che facemmo alla fine dell’escursione al “castello di S. Tommaso” a Roccasecca. Tanto bitume, forse troppo, ma un bel compromesso per recuperare un po’ di forma.
Verso Caprile mi supera un Alfa con all’interno 2 “loschi” individui, pochi metri dopo azionano le frecce d’emergenza e iniziano la retromarcia… Chi caspita saranno, mi chiedo. Mi affianco e riconosco
BennyBiker e
Nero Giardini.
Erano diretti a recuperare l’auto, in seguito ad una discesa DH nei paraggi, su un nuovo percorso da loro individuato e pulito. Due chiacchiere al volo prima di promettergli che quanto prima avrei fatto quel percorso con loro, visto che me ne parlavano con entusiasmo!
Io non volevo raffreddarmi ed uno dei due aveva un’impegno, così ci salutiamo e mi riavvio.
Imboccata la salita di CSM, tiro fuori la compattina e faccio le
prime foto al castello
Salendo, salendo, alla mia dx il cielo è solo coperto
… invece di fronte a me... nubi nere sovrastano il mio obbiettivo che si trova proprio dietro la montagna (la foto non rende)
... psicologicamente mi preparo al peggio e proseguo.
Arrivo a CSM,
chiedo conferma del percorso da seguire e poco dopo mi imbatto “finalmente” su uno sterratino niente male.
Salgo ancora più lentamente, lasciandomi il paese alle spalle
e man mano che salgo la pendenza aumenta sempre di più...
Non essendoci mai stato, ad un certo punto mi viene pure da pensare che avessi sbagliato strada, quando poco dopo intravedo dei ruderi e mi rincuoro.
Giungo in vetta (si fa per dire…),
nel frattempo le nuvole si erano allontanate,
mi è andata di lusso… per il momento!!! Visto che si erano spostate verso Castrocielo, la mia prossima meta.
Intanto… mi godo la quiete del posto. Un giretto intorno alla chiesa per ammirare il panorama (ovviamente per quel poco che la foschia mi permette di vedere)
mi siedo e mi rilasso per oltre un quarto d’ora, mangio qualcosa, infilo le protezioni, un’ultima foto sul posto prima di affrontare la parte più bella...
Mi avvio.
Poco sotto inizia “il percorsino”
Dopo alcune centinaia di metri iniziano i gradoni in pietra che mi accompagneranno per tutta la discesa
Il percorso, anche se molto diverso, è lontanamente paragonabile al “Bambi” di Forca d’Acero ed è un misto di tornantini e rettilinei molto belli e tecnici.
Durante una foto mi rendo conto che non sono solo…
Giunco al paese ed anche qui mi attende un’interminabile sequenza di scalette di varie tipologie, che attraversano tutto il centro storico.
Terminate le quali decido di prendermi un caffè
Coincidenza,poco dopo arriva Stefano (N.G.)
il quale era appena ritornato dal suo impegno. Il ritiro di una nuova bike, o per meglio dire una MOTObike… una fiammante R6
Ci risalutiamo e mi avvio verso casa, “solo” sull’asfalto di Capo d’Acqua mi accorgo che poco prima c’e stato un forte acquazzone, vista la vasta presenza di grandi pozzanghere.
Praticamente ero andato incontro al temporale e mentre risalivo su CSM (tecnicamente ritornando indietro e di fatto aggirandolo), questo ha scaricato la sua furia tra Castrocelo e Cassino ed io l’unica acqua che ho preso è stata quella che ho “succhiato” dal
Camelbak!!!
L’ho già detto e mi ripeto:
giro interessante e bellissimo, pur condito da un alta percentuale di asfalto (dal poco fascino e di nessuna suggestione paesaggistica), riesce ad essere allenate ed divertente in discesa.
Spero di poterlo fare al più presto con qualcuno di voi.