"Perchè la Mountain Bike è una figata!!" (Cit. del neofita)
Corso Start-Up
Per andare in bicicletta ci vuole un corso? Io le rotelle le ho tolte a 5 anni
Questo mi dicono i miei colleghi, quando gli racconto come passo i miei weekend.
Che ne dite ragazzi, avete imparato qualcosa di più che ad andare senza rotelle giusto?
Il Corso di Mountain Bike Start-Up di 2 giorni, dedicato a chi muove i primi passi con la Mountain Bike su terreno naturale, è giunto al termine anche questa volta. Le due giornate, finalmente senza pioggia dopo diversi weekend bagnati, hanno visto 9 giovani e baldanzosi bikers cimentarsi sabato con esercizi di tecnica d guida, attraverso i quali acquisire sicurezza e scoprire nuovi equilibri e capacità nascoste, e domenica metterle in pratica con grande impegno in ambiente sui terreni sconnessi del sempre bello Parco del Curone a Montevecchia.
Abbiamo cercato di trasmettere tutto ciò che può servire per muovere i primi passi in sicurezza e divertendosi il più possibile, imparando ad apprezzare la bellezza del nostro sport, imparando che per andare in Mountain Bike servono anche delle competenze che si possono imparare com impegno ed esercizio.
Gli sguardi contenti e soddifatti che abbiamo colto durante la birra finale in compagnia ci hanno confermato, ancora una volta, che abbiamo colto nel segno. Nulla è più ripagante!
Nuovi e competenti bikers calcheranno da domani i sentieri delle nostre montagne, senza rotelle e con il sorriso sulle labbra
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Pietragavina - 25 novembre 2012
Riserva Naturale Monte Alpe
Nonostante le previsioni non facessero presagire nulla di buono alcuni impavidi biker hanno comunque sfidato la pioggia fine, le salite spaccagambe, il fango abbondante ed il cinghiale grufolante. Si, abbiamo avuto il piacere di sentire, e la fortuna di non vedere, persino un cinghiale.
Ma forse più che i cinghiali ci hanno intimorito gli spari dei cacciatori in cerca del cinghiale
Abbiamo saputo solo al ritorno, rifocillandoci nellameno ristorante dellaltrettanto amena e rinomata località di Pietragavina, che il gestore, via radio, aveva avvisato i cacciatori della nostra presenza.
Latmosfera fiabesca ha contribuito a rendere il bosco quasi magico; non ci saremmo stupiti di incontrare, al diradarsi della nebbia, qualche allegro folletto.
Ma più ancora che la nebbia, e la salita per taluni, a oscurarci la vista è stato il fango: in faccia, negli occhi, sulla bici, sul gps, sulla testa, nel casco, sul cibo. Fango ovunque che ha reso la discesa una divertente scondinzolata non meno entusiasmante dei passaggi filanti sul fogliame spesso del bosco.
Pochi chilometri ma sufficienti; metri in salita contenuti ma non banali. Gruppo ristretto di compagni tra loro sconosciuti che la gita ha reso amici.
QUI trovate tutte le info.
Bella lì'!