Lo spirito che anima lescursionista socio CAI, come è ormai radicalmente sancito dallo Statuto Generale nonchè da ogni codice di autoregolamentazione delle sezioni, parte da un discorso di conoscenza: la conoscenza dellambiente montano, dei luoghi e delle località, degli aspetti naturalistici e delle abitudini di vita, degli argomenti scientifici e della cultura dei centri abitati; linterdisciplinarietà spazia in un universo di aspetti apparentemente non collegati, un mondo fatto di paesaggi, di suoni, di sapori, di semplici emozioni, di curiosità, di informazioni, di sapere.
Tutto ciò, alla fine, porta ad apprezzare di più, ad amare un determinato luogo, una località, un semplice monte, una cima, una radura.
Ma ci si può arricchire di tutto ciò nel breve spazio temporale di unescursione? Certamente si, se si sa cogliere con i sensi tutta lessenza di ciò che ci circonda; ciò lo si può imparare a fare proprio iscrivendosi al CAI e seguendo le iniziative delle sezioni.
Ci sono, però, luoghi per raggiungere i quali devi necessariamente adottare tecniche particolari, peraltro altamente remunerative in termini di soddisfazione, come lalpinismo, larrampicata, lo sci-escursionismo, poichè localizzati in ambiti altrimenti non raggiungibili, anche solo in una determinata stagione dellanno.
Ci sono, anche, luoghi dove nello spazio di unescursione puoi osservare e godere di paesaggi, ambienti, situazioni e stati emotivi così diversificati e contrastanti che esprimono tutta la loro ricchezza ed il loro interesse proprio in questa fusione di visioni e di sentimenti associati.
Sono luoghi, questi, facilmente accessibili ma che possono essere percorsi da un mezzo leggermente più veloce del procedere a piedi.
Se poi questo mezzo è altamente ecologico, raffinato e divertente, seppur nella sua semplicità, puoi toccare il cielo con una mano; aggiungiamo pure non inquinante, non rumoroso, non deturpante, adatto a tutti, compresi vecchi e bambini, di poco costo, che non necessita di manutenzione particolare, che non richiede, in condizioni normali, capacità specifiche se non una sana abitudine allutilizzo, di lunga durata, salutare al fisico ed alla psiche, non voluminoso ma capiente, che non consuma e non si consuma: cosa richiedere di più allantica bicicletta, mai doma, neanche per scoprire le nostre montagne?
Ci sono, in particolare, luoghi come la montagna calabrese, la Sila soprattutto, dove quanto detto rappresenta quasi la regola; non che percorrere la Sila a piedi non sia appagante ed efficace, tuttaltro! Ma conoscere questo luogo utilizzando la mountain bike rappresenta un tuffo verso quelle emozioni e quei sentimenti di sano appagamento che ogni escursionista vorrebbe raggiungere frequentando un luogo montano: estensione notevole e pendenze mai particolarmente gravose, estesissima copertura boschiva e grande rete di sentieri e tracciati, varietà degli ambienti, villaggi, ambiti di straordinaria wilderness non lontani da centri abitati: questa è la Sila !
Si accettano pareri sull'argomento.
Mico
MTB CAI Cosenza
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