Oggi primissima uscita sulla neve con le
Schwalbe Ice Spike, 26x2.1. Mi sono divertito molto, ma mi sono spompato all'inverosimile. Spingere le chiodate costa energia e la neve non era sempre compatta e scorrevole.
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Sono partito da Seregno verso Albiate, 5km su asfalto con le chiodate (sembra di guidare un cingolato) e poi lungo lambro verso Agliate. Essendo uscito alle 8, la T era bassa e il fondo bello ghiacciato e compatto, molto più scorrevole di come l'ho trovato al ritorno.
Il primo impatto con la neve mi ha fatto capire subito che nonostante fossimo ben sotto gli 0 gradi, ci si scalda molto. E così dopo nemmeno un'ora la prima delle tre maglie è volata nello
zaino. Da fermi fa freddo, ma quando pedali nella neve...
Salita per l'orlanda su asfalto pulita, ma le chiodate si fanno sentire... o forse sono i chili di nutella della colazione. boh.
Bosco Rancate e Calò, neve meno compatta. Nelle salitelle del bosco effetto spinning: dove la neve non è ben pressata, comunque si sale ma la ruota perde qualcosa in aderenza. E schiacciare la neve per salire e avanzare ruba molta energia.
Arrivo alla fine in zona montevecchia, giretto solito e imbocco la salita del cancello. Dalle foto si vede, la neve è compatta e si sale, basta stare dove è più battuta. Grip ottimo ma.... è durissima, arrivo in cima sfinito. E il te, che era bollente, ora è granita! Non scherzo, nonostante lo zucchero che dovrebbe abbassare la temperatura di congelamento avevo un pò di granitina nella borraccia. Farebbe comodo d'estate ma la fisica non è d'accordo. Comunque poi con passare delle ore la granita si è sciolta.
Salgo fino al lissolo e decido di fare la classica discesa marathon. Qui di neve ce n'è un sacco, penso una spanna abbondante, è "pestata" dai passanti e da qualche ruota, ma non è compatta. Bisogna scaricare la forcella altrimenti si rischia di infossare l'anteriore. Meno male che è in discesa, la neve frena molto ma arrivo alla tratto asfaltato che taglia in due tronconi la discesa.
La seconda parte, quella che porta all'allevamento dei cervi, è migliore, c'è un sentiero centrale più battuto. Me la godo di più. Comunque non bisogna farsi scappare di mano la bici...
Paesaggio stupendo. Arrivo ai cervi, ci giro intorno e rifaccio la stessa strada in salita. La pendenza è minore del cancello, però quella che di solito è una salita agile oggi è da spingere senza mai mollare. l'ho fatta tutta con il 22-34, salvo rari tratti scorrevoli. Arrivato all'asfalto decido di evitare la seconda parte, perché avendola appena fatta sono sicuro che la zona alta con la neve molle ed i sassi la farei a piedi. Quindi opto per l'asfalto.
Ritorno passando per il brusignone, i sentieri dietro il campo sportivo ed infine il lungo lambro. La neve è più molle, in alcuni tratti c'è fango.
55km circa in 4 ore abbondanti di pedalata (5 ore di tempo trascorso, dalle 8 alle 13). Mi sono stancato come se ne avessi fatti 80. Ma mi sono divertito come un bambino
Ricordo che molte volte avevo provato a girare con la neve, ma avevo sempre avuto difficoltà e alla fine avevo ripiegato sull'asfalto, vuoi per gomme totalmente inadatte (colpa mia) vuoi per condizioni della neve diverse.
Comunque parlando delle gomme, devo dire che sulle lastre di ghiaccio i chiodi fanno il loro dovere. Certo, non puoi fare le pieghe o le penne come Valentino, ma danno più sicurezza e la bici non sbanda. Con le dovute cautele. Sulla neve compatta invece il solo fatto di avere una mescola morbita e tasselli con la giusta spaziatura aiuta. Comunque si fa una fatica bestia
Sono contento dell'acquisto, anche se penso che le userò per pochi giorni l'anno. Almeno credo.