Ciao a tutti!
Con una settimana di ritardo perche' ero straimpegnato butto giu' il mio report del Miniraduno, sperando di non dimenticare niente.
Domenica 21 Maggio il buon pixel organizza uno dei suoi megagiri, questa volta volevo esserci perche' lo scorso autunno ho paccato per via del maltempo, e mi sarebbero girate assai se lo avessi saltato ancora una volta.
Come bici scelgo la Bestia Nera, un po' per farle fare il debutto in societa',
un po' per testarla su un percorso tosto.
Il viaggio di andata procede bene, e trovo abbastanza facilmente il parcheggio, a parte un paio di sbagli di strada subito corretti.
Mi accorgo subito che siamo in parecchi, c'e' gente del ng, gente del forum, facce conosciute, facce nuove e facce che non vedevo da parecchio (come Lauretta Zorro e McVit).
Mi registro, con tanto di targa da mettere sulla bici (professionale il
pixel...) e chiedo quanti siamo: 55, 'azz...
Arrivano gli ultimi e finalmente si parte!
Quelli con le bighe da discesa andranno sul Bisbino in furgone, noi faticatori invece ci sciropperemo tutto il percorso in bici.
Dopo poco dalla partenza ci troviamo davanti la dogana: si va nella terra del male, la S(ch)vizzera!
I frontalieri elvetici ci lasciano passare senza difficolta', evidentemente non
sanno chi siamo, senno' col cavolo che ci lasciavano entrare!
La cosa mi fa un certo effetto, e' la prima volta che pedalo con la mia bici
fuori dall'Italia. A dire il vero 2 anni fa ad Ibiza avevo noleggiato un paio
di volte una bici, ma quella non e' la terra del male...
La prima parte del percorso e' una lunga salita asfaltata, che attraversa la
Valle di Muggio, ed il gruppo si sfalda subito, come logico. Primo pixel che fa da guida, ultimo il Gatto per i limiti suoi che ben sappiamo.
Ci fermiamo in uno spiazzo per ricompattarci e sento dietro di me delle
fucilate paurose: siamo proprio sopra il poligono di tiro dell'esercito
svizzero, speriamo che non sbaglino mira...
Il cielo e' nuvoloso e fa anche un po' freschetto, speriamo che il tempo tenga.
Ricompattati ripartiamo e poco piu' avanti la salita spiana con anche alcuni tratti di discesa, tiriamo il fiato e aumentiamo un poco la media oraria, fino a quel momento abbastanza bassa.
Ora arriva il tratto tosto: si lascia la strada principale per entrare in una
frazioncina di poche case. Altra sosta per aspettare gli ultimi ed attacchiamo una ripida stradina che in breve finalmente diventa sterrata. Questo tratto e' molto lungo, mediamente ripido e pure bagnato, ha piovuto di recente.
Dopo vari km fatti in mezzo al bosco ci fermiamo esattamente sul confine, siamo a 1200 mt. di quota, fa fresco, bisogna coprirsi ma sopratutto fare attenzione a dove si mettono i piedi, la strada e' disseminata di "torte" di mucca ancora fresche!
Ripartiamo stando paralleli al confine, e stando attenti a dove si mettono le
ruote, ci sono torte dappertutto, difatti poco piu' avanti troviamo le autrici
del misfatto, che pascolano tranquillamente vicino alla strada.
Tornante a 180ø e risaliamo a piedi una traccia ripidissima in cresta che sale dritto in cima alla montagna, superiamo il cippo di confine della Svizzera e ci fermiamo in cima proprio a pochi metri dal cippo di confine dell'Italia: siamo nella famosa terra di nessuno, ne Svizzera ne Italia.
Rientriamo in Italia e facciamo finalmente un single track in discesa che ci
porta ad un rifugio poco sotto, che poi diventa una mulattiera di media
difficolta che continua a scendere. Mentre la facciamo vediamo in lontananza il rifugio Binate, la pappa sta arrivando!
Difatti e' mezzogiorno passato e lo stomaco comincia a reclamare. Breve salita ed arriviamo al rifugio, dove troviamo quelli che erano saliti col furgone.
Questi erano arrivati dal Monte Bisbino facendo parte della strada che faremo poi dopo.
Si mettono le gambe sotto il tavolo e si ordina. C'e' il brasato, i pizzocheri
o la rusticiada. Io ho scelto quest'ultima e devo dire che era parecchio buona con la polenta. :-9
Si parla, si ride, si commenta e dopo il dolce arriva il momento di pagare, e qui succede il fattaccio che avrebbe potuto rovinare una bella giornata di bici: secondo i gestori mancano dei soldi. O qualcuno ha fatto il furbo e ha preso 2 porzioni pagandone una, o, IMHO, i gestori hanno voluto approfittarne.
E' solo un mio sospetto, ma quel "5" che c'era nel conto delle porzioni non
aveva tante spiegazioni... :-\
Vabbe', mettiamo da parte che e' meglio va'.
Si riparte, che a pancia piena e' meglio, e c'e' da arrivare sul Monte Bisbino.
Il percorso ora e' tutto un saliscendi (beh, piu' sali che scendi), ancora un
po' fangoso, tanto per inzaccherarci ancora un po', un primo gruppo parte
veloce e sparisce subito, io rimango indietro perche' Wolf88 rompe la
catena e gli do il mio smagliacatena per ripararla. Difatti ai bivi ho dei dubbi e mi tocca aspettare gli altri per sapere dove andare o chiedere agli escursionisti.
Pero' mentre sto "cambiando l'
olio"
vedo con la coda dell'occhio due che si fiondano a stecca nella direzione sbagliata e mi pare che avessero la targa del raduno. Spero di non essermi sbagliato, non ho visto bene. Alla fino ritrovo gli altri in un punto panoramico dove si vede tutto il lago da Como in su per un bel pezzo, bello davvero. Piu' avanti si torna su asfalto e si arriva in cima al Bisbino, dove tutti assieme faremo l'ultimo tratto, una lunga discesa con due possibilita': tratto "facile" per i comuni mortali e variante "bastarda assai" per discesisti furibondi.
Dopo l'ennesima sosta per aspettare i ritardatari si scende: il primo tratto e' comune a tutti e non scherza affatto. Ripidoni, gradini, rocce, discesone su prato, c'e' di tutto, e la Bestia Nera se la cava egregiamente, pur essendo una front rimane perfettamente controllabile anche nei tratti piu' scassati, senza sbacchettare o perdere la direzione. Dove la metti, lei va. E' proprio il telaio che volevo, potenza dell'acciaio.
))
Adesso pero' cominciano a saltare fuori i primi guai: terreno roccioso =
pizzicatura. Difatti ne vedi vari con le ruote in mano e tocchera' anche a me.
Siamo di nuovo sul confine italo-svizzero e alla nostra sinistra abbiamo il
lago, alla nostra destra Chiasso e limitrofi. Poco piu' avanti arriva la
deviazione e si fanno i due gruppi: che fa la "facile" di qua', chi la
difficile di la'. Io scelgo quella facile, piu' adatta ad una front, anche
perche' se buco ancora una volta sono senza camere d'aria, cioe' a piedi, e mi scoccerebbe chiedere agli altri.
Ho messo facile tra virgolette perche' la discesa non e' affatto facile, e' una mulattiera abbastanza rovinata che mette alla frusta sia le braccia che i
freni. Alla fine arriviamo giu' in citta' facendo anche un po' di street
percorrendo delle scalette. Arriviamo al parcheggio insieme a quelli del
percorso difficile e carichiamo le bici in macchina.
Saluti, baci, arrivederci alla prossima e si torna a casina.
Il viaggio di ritorno procede senza intoppi, a parte il solito rallentamento in
zona Cormano-Sesto, normale amministrazione.
Percorrendo la A4 guardo l'altra corsia e mi ritengo fortunato ad abitare in un paese di 9000 anime, la coda quasi ferma dei milanesi che torna a casa comincia esattamente al casello di Bergamo, e sono le 8 di sera, chissa' a che ora arriveranno a casa gli ultimi... Non li invidio affatto.
Detto questo ringrazio pixel per il bel giro e tutti quanti per la bella
compagnia.
Alla prossima!