Miguel Martinez

zeromeno

Biker paradisiacus
31/5/04
6.399
-5
0
Vicino a Padova
Visita sito
Posto questa notizia per informare tutti che il piu' grande atleta MTB di sempre è tornato,per adesso su strada.
Speriamo di rivederlo presto in MTB

12 gennaio - MARTINEZ, EX CAMPIONE OLIMPICO A SYDNEY DI MTB: "LASCIAI PERCHE' NON VOLEVO BARARE CON I FARMACI, ORA TORNO CON L'AMORE & VITA"

LUCCA - Dopo quattro anni torna in gruppo Miguel Martinez, il francese di origini spagnole, 32 anni, campione olimpico a Sydney nella mountain bike. Lo ha ingaggiato l'Amore e vita McDonald's di Ivano Fanini, perchè testimonial del ciclismo pulito. "Su strada non sono riuscito a vincere come in mountain bike, perché mi sono sempre rifiutato di entrare nel sistema dell'aiuto farmacologico", ha detto Martinez, al momento della firma sul contratto.
Martinez, sposato con una ex top model francese e padre di due figli, Lenny e Andrea (in onore a Tafi, sua chioccia quando era alla Mapei), di 5 e 2 anni, ha vinto circa 400 corse, tra strada e mountain bike, è stato quattro volte campione del mondo di mountain bike e ha vinto un titolo iridato di ciclocross. Per due anni è stato professionista, nel 2002 e nel 2003, poi "sono uscito dal gruppo, perché non volevo barare, la mia formazione e i valori in cui credo non me lo permettevano", ha detto Martinez. "Ringrazio Fanini per avermi dato questa opportunità. La scorsa notte ho festeggiato la firma del contratto, dormendo con la maglia della mia nuova squadra".
Ecco come si illustra il neo-acquisto della formazione toscana.
"Ho 32 anni, sono francese di origini spagnole. Ho vinto circa 400 corse fra strada e MTB. Sono stato campione olimpico di MTB a Sidney.ll presidente della Repubblica Jacques Chirac mi premiò con la Légion d'honneur, il più alto riconoscimento per un cittadino francese. I poliziotti francesi si scusano sempre quando mi fermano per un controllo della patente!. Sono stato quattro volte campione del mondo della specialità. Ho pure vinto una maglia iridata in ciclo-cross. Il ciclismo è la mia vita da sempre. Sono nato in una famiglia che mastica bici dalla mattina alla sera. Mariano Martinez, mio papà, si era contraddistinto al Tour del 1978 vincendo la maglia a pois di miglior scalatore. Nel 1974, a Montreal, era salito sul podio dei mondiali dietro a Eddy Merckx e Raymond Poulidor, scusate se è poco. Mio fratello più giovane, Yannick, non scherza neanche lui: ha vinto la Milano-Sanremo juniores nel 2006, in volata, lasciando a una decina di metri i suoi rivali, fra cui il campione del mondo juniores Diego Ulissi. Mi sembra di aver sempre pedalato. Mio padre mi portava alle corse ogni fine settimana: correvo (e spesso vincevo) il sabato, poi pulivo il miei pantaloncini nei fiumi e dormivo in macchina. E tutto questo non mi impediva di rivincere la domenica! Mi hanno soprannominato "Mini-Mig" perché sono un concentrato di forza: peso 54 chili per un 1,64m. In discesa sono un po' pazzerello, non temo nulla, mi butto a capofitto. Un giorno, Paolo Fornaciari mi si avvicinò per dirmi: " ma senti, conosci il pericolo?" Alla Vuelta, in una tappa da lupi su strade ghiacciate, scendevo forte lo stesso e avevo addirittura superato la macchina dell'organizzazione che apriva la strada! Sono già stato professionista, due stagioni, 2002 e 2003, alla Mapei e alla Phonak, un team svizzero. Prima di farmi firmare alla Mapei, mi fecero un test: avevo i valori fisiologici più alti con Paolo Bettini e l'australiano Cadel Evans, secondo al Tour 2007...Ma a parte aver staccato più volte tutti - anche durante le tappe del Tour 2002 - e aver vinto la classifica di miglior scalatore al Giro del Mediterraneo, non sono riuscito a vincere come nel MTB perché mi sono sempre rifiutato di entrare nel sistema dell'aiuto farmaceutico. Nel ciclismo di allora, era dura farsi largo senza ingannare come hanno dimostrato le varie confessioni di corridori pentiti. Grazie alla fiducia di Ivano Fanini, ci riprovo nel 2008 perché penso che la situazione del ciclismo agonistico sia migliorata grazie agli sforzi dell'ambiente per porre un fine a pratiche vergognose. Sono molto credente in Dio e non posso neppure immaginare di barare. Vado anche a fare ritiri spirituali in un monastero francese. Da l'età di 16 anni fino a 23, mi recavo spesso in un seminario per parlare con i preti (in quel periodo meditavo di diventarlo a mia volta). Quando passo davanti alle chiese, stranamente, si mettono spesso a suonare le campane. Chiedete pure a chi pedala con me...Ve lo confermeranno. Nel 2008, voglio ricambiare la fiducia di Ivano Fanini e dell'Amore e Vita McDonald's mettendomi in evidenza nelle gare su strada e andando a vincere una quinta maglia iridata di MTB al mondiale in Trentino. A 32 anni ero troppo giovane per smettere di pedalare ad alto livello. E nonostante il 22 novembre scorso mi sia operato di appendicite ieri in allenamento sulla salita di Monte Marcello in Versilia - dove mi allenavo con alcuni miei compagni - ho staccato con la mia bici da cross alcuni atleti del team Milram. Con l'Amore e Vita McDonald's Vi sorprenderò! Scommettiamo?"
 

Il fondista

Biker ciceronis
1/5/06
1.596
0
0
Lugo (Ra)
Visita sito
:celopiùg:Miguel era il mio piccolo mito quando comprai la prima mtb ammortizzata della mia vita, perchè ai tempi era il biker più titolato: penso che il passaggio alla strada è stata una scelta sbagliata e ne ha risentito la sua carriera... non è più così giovane... si pensava che potesse seguire le orme di Evans, Rasmussen e Cioni, ma così non è stato. Forse poteva fare molto di più se rimaneva in mtb, anche se ha raccolto di tutto (mondiali, coppa del mondo, ecc...) Gran belle parole che mi fanno riflettere:medita: IN BOCCA LA LUPO MINIMIG!!!
 

zeromeno

Biker paradisiacus
31/5/04
6.399
-5
0
Vicino a Padova
Visita sito
World Cup MX: sono ancora Dietsch e Sundstedt gli atleti da battere

A Manavgat in Turchia è partita la Coppa del Mondo Marathon che quest'anno si svolgerà solo in due tappe, con il prossimo appuntamento addirittura il 5 ottobre a Ornans in Francia. Importantissimo quindi partire con il piede giusto e così è stato per i due detentori della Coppa del Mondo, il francese Thomas Dietsch e la finlandese Pia Sundstedt. Per entrambi, però, non è stato per nulla facile imporsi.

In campo maschile superba prova di una vecchia conoscenza degli sterrati mondiali, il francese Miguel Martinez, oro olimpico a Sidney 2000 quando correva per la Full Dynamix. Martinez, insieme all'austriaco Lakata ed ai tedeschi Karl Platt e Stefan Sahm, ha reso più che difficile la vita al francese della Gewiss Bianchi.
Il quintetto ha fatto gara a sè, e solo nel finale prima una foratura ha rallentato Martinez e poi, in sequenza, un allungo di Dietsch ed una successiva accelerata di Lakata nell'ultimo chilometro, hanno permesso di definire il risultato di questa prima tappa.
Dicevamo di Martinez. Sulla prima lunga discesa il francese ha sgranato il gruppo con un poderoso attacco. Nei successivi 12 chilometri era ancora il francese a compiere il forcing. Grande merito però a Dietsch che non ha mai mollato e si è fatto trovare pronto quando Martinez, in un finale rocambolesco, cedeva per problemi meccanici. Vittoria quindi per l'alfiere di casa Gewiss Bianchi in 3:38':54" che precedeva l'austriaco Lakata di soli 21". Terzo posto per Platt a 2'29". Quarta piazza per Sahm e quinta per Leonardo Paez che ha contenuto in 3'15" il suo ritardo, lasciandosi ancora aperta la porta per il successo finale. Più staccato il compagno di squadra Julio Caro che ha terminato la sua fatica il 29° posizione.
Discreta la prova degli italiani, anche se nessuno è mai stato in gioco per il successo. 10° posto per Walter Costa, 11° per Jhonny Cattaneo, e 12° per l'altro atleta targata ADV Corratec Roland Stauder. 14° piazza per Paolo Alberati che completa il quartetto degli azzurri nei primi 20 posti. Più indietro Marzio Deho 23°, 38° piazza per Massimo De Bertolis e 45° per Mencacci che chiude la fila degli italiani presenti in Turchia.

Tra le donne al via solo due italiane: Annabella Stropparo e Anna Ferrari. Per la Stropparo un ritorno alle gare internazionali di Coppa del Mondo dopo un lungo periodo in cui ha preferito dedicarsi alle gare italiane. Davvero un peccato pensare come un'atleta con queste caratteristiche abbia rinunciato così presto ad una carriera internazionale dove avrebbe certamente potuto cogliere risultati di prestigio.
La gara è stata vinta dalla finlandese Sundstedt che ha avuto la meglio proprio sulla Stropparo ma solo allo sprint. Terzo posto per la svizzera Esther Suss. Al quarto posto la slovena Blaz Klemencic, da quest'anno in forza al Team Giant. Buona la prova anche di Anna Ferrari che ha chiuso con una più che onorevole undicesima piazza.

(Marco Tuninetti)



fonte: solobike.it
:cucù::cucù::cucù::cucù::cucù::cucù::cucù::cucù::cucù::cucù:

...sta' tornando????
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
10.512
5
0
59
Milano
Visita sito
Minimig... altro biker straordinariamente dotato di virtù atletiche, classe e determinazione.
Peccato per un anno sabbatico dopo 4 stagioni stradali povere di successi.
Spero possa trovare spazio per rifarsi sulle ruote grasse. :freeride:
 

Glicerina

Biker assatanatus
6/4/06
3.023
4
0
51
Milano
Visita sito
Bike
Cannondale Topstone 3
HAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHHAHAHAHHA
hahahahhahahahahh hahahahahhahah


hahahahaaaaaa
haha

Vado controcorrente, precisando che so benissimo che mi infilerò in un ginepraio e che tutto ciò che sto per scrivere si basa su sensazioni trasmesse dalle gare viste sulla Rai e su niente altro, però...
Io sono effettivamente convinto che una "presa di coscienza" ci sia stata...
Non sto dicendo che ora il doping dal ciclismo sia sparito, ma secondo me ora il fenomeno è molto più circoscritto ed è molto più difficile fare i furbi...
Se avete visto la Sanremo: quando mai si è vista gente che, come quest'anno, si staccava sul Berta (che è duro, certo ma che gli anni passati non aveva fatto così male...)?
Certo è vero anche che alla Roubaix sono andati a più di 42 di media...:nunsacci:

E' anche vero che poi ci sono tutte le lungaggini giudiziarie, le disparità di trattamento (guarda Valverde in Spagna che corre tranquillo e beato e se ne frega dell'Operacion Puerto e guarda Basso che - stragiustamente aggiungo io - è squalificato fino a Ottobre)...
Tutto questo che c'entra con Minimig? Poco, ma mi sono agganciato alla frase riportata da zeromeno.
Martinez mi stava antipaticissimo, così come ora non sopporto Absalon...
Nulla da dire sulle sue doti tecniche, sotto gli occhi di tutti ma...era troppo perfettino, troppo predestinato, sembrava vincere senza fare fatica e, ad un certo punto, con la scelta di passare alla strada, mi ha dato l'idea di uno che considerava la mtb come ciclismo di serie B...
Per pochissimi metri ho avuto "l'onore" di pedalare vicino a lui in Montagnetta qui a Milano, quando si correva la Gatorade Cup (1998- 1999) e quando sembrava che la mtb agonistica finalmente stesse prendendo piede...
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
10.512
5
0
59
Milano
Visita sito
strano però......dalle stelle alle stalle.....un predestinato "troppo perfettino" che diventa improvvisamente un brocco.....
Mah sai... su strada il livello medio dei biker è più elevato, perchè non vi sono particolari discriminanti tecniche come accade invece nei percorsi MTB.
E poi tra i pro stradali c'è molta più gente che va forte. Se nella MTB potevi vincere una gara pur essendo al 90% della forma, su strada arrivi forse 100°.
Inoltre su strada ci sono ritmi di gara opposti a quelli della MTB. Si parte relativamente piano per poi finire in crescendo, magari in volata. Il biker invece è abituato ad uno sforzo completamente ribaltato.
E' difficile per un biker emergere su strada, vincendo gare importanti. Ci è riuscito dopo parecchio tempo Michael Rasmussen (per me il Tour 2007 l'ha vinto lui), ci sono andati vicino Floyd Landis e Dario David Cioni, ci sta riuscendo Cadel Evans (2° ufficiale al Tour 2007 e protagonista un po' ovunque in altre classiche, come la recente Freccia Vallone).

Vedi anche tu che quando un "pro" stradale passa alla MTB trova tutto abbastanza facile. Certo, occorre manico per guidare una MTB al limite. Ma con la volontà i pro stradali possono facilmente colmare il gap, oltretutto in tempi brevi.
Chiaro esempio è Mirko Celestino, gregario Milram relegato a semplice comparsa sul bitume. Alla Marathon del Montello gli Elite MTB non riuscivano a tenere la sua scia in pianura...
 

Classifica generale Winter Cup 2024

Classifica giornaliera dislivello positivo