Bravo Claudio, bel modo di pensare e di agire.Bel racconto e belle emozioni.
Permettetemi di trovarci la parte bella, perché sennò se penso alla triste mi commuovo.
Ebbene, la parte bella è che salutare la gente, ma non solo salutare, proprio il condividere una emozione con un cenno di intesa, lo trovo bellissimo.
Io vivo a Roma, e riscontro che la gente è sempre più chiusa in sè stessa.
Andiamo tutti di fretta, distratti, stressati, non vediamo l'ora di rinchiuderci la porta dietro le spalle e stare in casa.
Io cerco di andare controcorrente:
Un saluto, una parola, un sorriso all'inizio è spiazzante, ma il più delle volte è contraccambiato con estrema gratitudine, e ne vale la pena.
Io addirittura dò le pacche sulle spalle anche a chi non conosco, è troppo divertente.
Anche i coatti romani, quelli che fanno finta di essere cattivi per non sapere né leggere né scrivere, ti si sciolgono in un sorriso.
Gli anziani poi sono fantastici, gli dai corda e ti raccontano la vita loro.
Claudio
Mi piace ancora pensare che la vecchietta aspettasse me.
L'estate scorsa ero in Val Maira in ferie. Camminando una sera fra le case della borgata che mi ospitava mi attirò una piccola insegna autocostruita su una casa della borgata. Recitava una sorta di dichiarazione, a firma del proprietario. Non cito a memoria, ma all'incirca diceva "questa casa ora è mia, ma è stata di altri prima di me, e non ho la presunzione che non avrà altri proprietari dopo di me. Spero di essere felice vivendo ui, e spero che altri saranno felici vivendo qui dopo di me".
Buffo, che le case ci resistano, e siano una delle eredità che lasciamo alle generazioni che ci seguono.
Quella casa di quella vecchina e quel balcone è ancora lì, magari fra poco ti saluteranno da lì dei bambini, e poi gli stessi bambini saluteranno altri ciclisti negli anni a venire, non più te.
Ovvio che è solo poesia, ma a me piace pensare che tutto ciò che abbiamo visto ci abbia guardato, e che la memoria in qualche modo si tramandi anche con le cose.
Ovvio che non è così, la memoria è solo umana, e forse è bene che sia così. Ma mi piace pensare che quel sasso, quella fontana, in qualche maniera possa essere stata luogo di altri, e che sarà luogo di altri, dopo me, e tutti si sia legati, nel tempo, dai luoghi che abbiamo visto e visitato.
Mi piace ancora pensare che la vecchietta aspettasse me.
Ragionamento terra-terra: pensate cosa può fare un forum: permette di condividere un'emozione tra persone che nemmeno si conoscono, ma la condivisione è totale, come tutti voi che avete ammesso di esservi commossi (io compreso), compiaciuti, ecc., tanto l'avete vissuta dentro di voi leggendola come se l'aveste vissuta in prima persona.
A volte la raccontiamo ad un amico di persona, con enfasi e trasporto, e questo manco c'ascolta.....
Bel racconto e belle emozioni.
Permettetemi di trovarci la parte bella, perché sennò se penso alla triste mi commuovo.
Ebbene, la parte bella è che salutare la gente, ma non solo salutare, proprio il condividere una emozione con un cenno di intesa, lo trovo bellissimo.
Io vivo a Roma, e riscontro che la gente è sempre più chiusa in sè stessa.
Andiamo tutti di fretta, distratti, stressati, non vediamo l'ora di rinchiuderci la porta dietro le spalle e stare in casa.
Io cerco di andare controcorrente:
Un saluto, una parola, un sorriso all'inizio è spiazzante, ma il più delle volte è contraccambiato con estrema gratitudine, e ne vale la pena.
Io addirittura dò le pacche sulle spalle anche a chi non conosco, è troppo divertente.
Anche i coatti romani, quelli che fanno finta di essere cattivi per non sapere né leggere né scrivere, ti si sciolgono in un sorriso.
Gli anziani poi sono fantastici, gli dai corda e ti raccontano la vita loro.
Claudio
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