Bella l'idea del tecnico anche in salita, in piano spesso c'è già (a Capoliveri p.e. c'era un rock garden più piccolo con passerelle in un tratto in piano) ma non esclude il tecnico in discesa che ha anche la componente 'fegato e confidenza', secondo me.
che è la vera discriminante fra i pro e i comuni mortali nelle difficoltà di percorso. i comuni mortali - spesso - il fegato e la confidenza di guida per saltar giù da una roccia di 1 metro e mezzo con la bici da xc senza
protezioni non ce l'hanno, i pro o gli agonisti veri invece lo fanno senza grandi problemi.
Sulla questione del 'naturale' a me non importa molto: la mtb si è già allontanata parecchio dal naturale da anni (vedi enduro, DH bike park e compagnia). Il fatto che le radici siano degli alberi o che qualcuno metta due tronchi di traverso non vedo il problema.
Una cosa sono le gare, un'altra i giri che uno fa. In una gara per me possono anche costruire tutto a tavolino.
Sulla questione dei soldi non so... non conosco gli ingaggi nello specifico ma non mi sembra che nell'XC girino poi tutti sti soldi, anzi...