Manifesto di Azione dei Bikers Trentini

isaya

Biker superis
12/9/06
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Trentino
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Bike
Canyon Spectral 6.0 ex
scusa mi manca una cosa, una superpotenza è la SAT l'altra?

di superpotenza in trentino c'è solo la provincia, la SAT ha come unico potere quello che viene spesso e volentieri interpellata ed ascoltata nelle sue richieste.

Comunque bisogna chiarire qualcosa: non è la Sat che è contro la mtb (non si è capito se contro nuovi bike park, contro la convivenza biker, trekker, etc.), ci sono dichiarazioni da parte di alcuni organi di vertice, tra cui il presidente, che vedono nel movimento mtb un qualcosa di non compatibile con l'ambiente montato. tali dichiarazioni hanno trovato ovviamente rilievo sui media e qualche spalla d'appoggio nelle istituzioni; tutto questo, unito ad un clima di demonizzazione della bicicletta che si ha in questo periodo nel trentino ha portato, forse in ritardo, ad una reazione, per ora ancora molto farraginosa ma che nei prossimi mesi potrebbe creare un fronte unito.

Altra precisazione importante è che la base della sat non entra in queste polemiche, anzi, numerose sono le sottosezioni che hanno biker al loro interno e probabilmente è proprio a loro che bisognerà puntare per avere un dialogo costruttivo con tutte le altre parti.

Ovviamente, per chi non vive da queste parti, è difficile rendersi conto della situazione e capire i meccanismi politici che sono in gioco.

P.S.: in 8 anni che faccio sentieri per il trentino non ho MAI avuto nessun problema con trekker, boscaioli, cacciatori, forestali, fungaioli, allegre famigliole, serial killer ed altri che frequentano queste montagne; per me il problema è prevalentemente politico.
 

Barcaro

Biker ultra
12/8/05
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Mudville
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Sì, è vero che la polemica pare essere stata montata ad arte (anche) dai giornali per demonizzare a MTB. Il presidente se non erro ha fatto riferimento esplicitamente all'episodio della val di Fassa e al freeride/downhill (accostando FR/DH all'eliski che è l'altra pratica per cui la SAT sta facendo una sorta di crociata) perciò credo che l'intento non sia quello di far creare i bike park quanto piuttosto di evitare il ripetersi di episodi di quel genere e, in seconda battuta, di indennizzare in qualche modo la SAT per la manutenzione. Su questa cosa io sono critico perché non tutti fanno manutenzione allo stesso livello, soprattutto piccole sezioni con grandi territori (e quindi tanti km di sentieri) da "manutenere" fanno molta fatica, per questo vedrei meglio una collaborazione reale tra SAT, biker e chi vive (anche) di sentieri (leggi: operatori turistici vari).

Resta il problema di FR/DHer che sono un po' fuori da questo tipo di discorso in quanto elementi "mordi e fuggi" della montagna... Un po' come gli sciatori da pista...
 
A breve indiremo la prima assemblea della futura associazione e ci piacerebbe foste in tanti a partecipare...trovate la form da compilare per darci un'indicazione di massima su numero e qualità dei partecipanti a questo link:
http://trentinomtbikers.altervista.org/iscrizione

compilarla vi richiederà meno di 1 minuto (cronometrato!).

La data esatta sarà disponibile a breve...grazie e buone pedalate...anche se piove!
 

Barcaro

Biker ultra
12/8/05
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Riporto per completezza l'articolo presente sul Bollettino SAT 03/2011 in cui la SAT spiega la propria posizione.

Per i sentieri di chi cammina
di Tarcisio Deflorian

Agli inizi della scorsa estate, la SAT ha ricevuto da parte del sindaco del Comune di Pozza di Fassa una lettera con la quale intimava lo sfratto da un sentiero mantenuto da decenni dai volontari della SAT stessa e prima ancora dai contadini di Meida per l’accesso ai loro alpeggi di Buffaure.
Motivo? Utilizzare il sentiero per farne una pista da downhill, cioè una pista da discesa per biciclette.

Pare sia dunque finito il tempo in cui le amministrazioni comunali, le associazioni di promozione turistica, invitavano la SAT a farsi carico della manutenzione di sentieri per favorire il “turismo alpino” e con essi contribuire alla crescita anche economica nelle valli.

Mai era finora successo che per motivi diversi da ordinanze sindacali di chiusura conseguenti eventi calamitosi o lavori in corso, un Comune richiedesse alla SAT di farsi da parte.

Non erano bastate le precedenti argomentazioni per convincere il sindaco e i suoi consiglieri a conservare il sentiero per i pedoni e a indirizzare l’attività ciclistico-sportiva sulla vicina pista da sci. E alla SAT non è sufficiente sapere che il Comune si impegnerà a individuare un percorso pedonale alternativo.
Con cinismo si è scelto di occupare altro territorio, anche in presenza di alternative, come se le risorse siano infinite, come ammettere che di fronte a qualsiasi opportunità economica, ai numeri di potenziali presenze turistiche, sia consentito dire sempre e solo di sì! Il tutto ovviamente a spese della collettività in termine di ambiente “privatizzato” e di risorse economiche, che sono poi quasi sempre quelle pubbliche.

Non è la guerra della SAT verso l’uso della bicicletta in montagna e di questo se ne è ampiamente parlato e dibattuto con una linea di apertura al Convegno “Montagna e Bici” nel 2010 (nel quale si è distinto fra uso intelligente della bicicletta in montagna su itinerari adatti, rispetto alle discese free-ride e
down-hill che il buon senso porterebbe a ricondurre esclusivamente alle piste di sci opportunamente selezionate e attrezzate) ma verso la non gestione pubblica delle problematiche connesse, contro il modello “divertimentificio” e luna park al quale stanno tendendo con colpevole cedevolezza molti politici e amministratori.
Lo stesso marchio “Dolomiti patrimonio dell’umanità” viene già utilizzato per commercializzare le Dolomiti anziché per farne conoscere il valore naturalistico e le peculiarità; lo abbiamo recentemente visto pure su un sito che le pubblicizza per mezzo di accattivanti filmati di discese in bicicletta free-ride lungo i sentieri nonostante la presenza di divieti di transito con le biciclette stesse.

Il fatto ci da lo spunto per riflettere sul cambiamento di mentalità in atto, impensabile fino a qualche anno fa, che inquieta per il futuro delle nostre montagne, per come potrebbero essere abusate se la popolazione locale accetta acriticamente qualsiasi trasformazione socio-economica rinunciando
all’identità dei luoghi, alle proprie tradizioni, in definitiva alla propria identità.

Questo episodio è purtroppo solo la punta di un iceberg sotto la quale si nasconde un modo di intendere la montagna, di frequentarla, di utilizzarla, di pubblicizzarla, per via del quale per esempio il turismo dell’andare semplicemente a piedi lungo i sentieri non è più così interessante, non attrattivo e si sta consolidando una tendenza alla pura commercializzazione del territorio non considerandolo per le sue peculiarità tradizionali e nei limiti di utilizzo. Eppure ce ne sarebbe estremo bisogno: sempre più turisti arrivano ultimamente da realtà avulse dalla montagna.

Se l’attrattiva pubblicitaria mostra solo l’aspetto ludico e godereccio, e nascondiamo i valori tradizionali del territorio e i termini di utilizzo dell’ospitalità, non stupiamoci dei risultati; ma è come se stessimo ingannando i nostri figli, pregiudicando il loro futuro.

Il calo di sensibilità verso gli equilibri della montagna è ampiamente sottovalutato e alcuni indici stanno ad indicarlo chiaramente: i cambi di destinazione d’uso del suolo, del pascolo trasformato in bosco, del prato in area edificabile, del bosco in pista di sci, del fienile in residence, ma anche del sentiero che diventa strada laddove non sarebbe necessario o solo in funzione dell’assegnazione di contributi pubblici e ora del sentiero nato per essere percorso dai pedoni trasformato in pista da discesa per biciclette e dove il pedone non potrà più camminare.

Vi pare poco?

Negli interventi sul territorio si assiste alla progressiva cancellazione di sentieri e mulattiere pregevoli cui si sovrappongono strade, piste forestali, piste di sci, la cementificazione o asfaltatura di carrarecce di campagna, la mancata ricostruzione di muri a secco posti ai lati di queste vie ha già eliminato per sempre importanti tracce e testimonianze di vita passata.

C’è una perdita progressiva di identità culturali che sconcerta.
Nella pressoché totale indifferenza ad esempio le filagne in granito nel Bleggio o quelle simili in porfido ad Albiano, antiche opere che delimitavano la viabilità campestre, preziose testimonianze ed elementi caratteristici del paesaggio, sono ormai quasi del tutto scomparse.

In Svizzera, a tutela delle vie di comunicazione storiche fra il 1983 e il 2003 è stato creato l’Inventario delle Vie storiche, che censisce le vie di comunicazioni storiche presenti sul territorio della Confederazione. Nel corso del 2010 il Consiglio federale ha adottato l’ordinanza dell’inventario per disciplinare la protezione di queste vie di importanza nazionale.
Cosa aspettiamo in Trentino?

Contro la cancellazione dei sentieri e l’utilizzo improprio dei sentieri è però importante far fronte anche con la cultura del camminare, approfondire motivazioni e dare senso all’andare a piedi, per evitare che il camminare in montagna, percorrere i sentieri sia solo gesto fisico-sportivo.

Il Convegno della SAT in Val di Ledro, ce ne offre l’opportunità.

Il Bollettino è disponibile per il download sul sito della SAT
 

aereals

Biker popularis
22/9/09
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palermo
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Ecco appunto, grande esempio di buon senso e di senso civico!! Spero che in Trentino non ci siano troppi ciclisti che la pensano in maniera simile, se no la vedo dura per questa nuova associazione... un consiglio, tenete fuori le teste calde, non hanno mai fatto bene a nessuna causa... e probabilmente nemmeno all'ambiente (il menefreghismo totale che esprime un'affermazione simile non mi fa pensare a grande coscienza ecologica)
ovviamente sono stato frainteso...io mi riferisco hai percorsi che oggi ci sono e domani no, solamente perchè hanno deciso così,allora al diavolo le regole e tutto il contorno burocratico l'italia e un paese libero e tale deve restare.....forse le teste calde in questo paese ci vogliono veramente
 
Come detto in precedenza, a breve ci sarà la prima assemblea, nella speranza di costituire finalmente l'associazione per poi potersi confrontare nel futuro eventuale tavolo tecnico con SAT e provincia. E' stata fissata la data per questo primo ritrovo:

Mercoledì 7 dicembre alle 20 presso l'oratorio S.Antonio di Trento.

Trovate maggiori dettagli sul sito:
http://trentinomtbikers.altervista.org

Se siete trentini (o vivete in zona) e volete partecipare, tutti sono benvenuti... vi preghiamo di diffondere il più possibile la notizia, grazie!
 

Barcaro

Biker ultra
12/8/05
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Mudville
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Nuova puntata dell'argomento sul Bollettino arrivato in questi giorni nelle case dei soci SAT. Purtroppo non è ancora disponibile sul sito SAT il PDF, se riesco vedo di pubblicare l'articolo completo domani.

Nell'articolo si parla di:
- distinzione tra ciclo-escursionismo, downhill e freeride
- Atto di proposta ed indirizzo su Montagna e bici (documento redatto dal Consiglio Centrale della SAT - il resoconto lo potete trovare qui)
- revisione dell'attuale normativa, con particolare riferimento alla legislazione di altre regioni italiane e di altri stati europei (viene citata esplicitamente la Svizzera)
- percezione della posizione SAT in merito all'argomento MTB da parte di bikers, autorità politiche e mass media

Chiedo inoltre a TrentinoMTBikers se ci sono novità dopo l'assemblea del 7/12, ho provato a dare un'occhiata al sito ma non ho trovato informazioni fresche (forse non ho cercato bene).
 

gasate

Biker forumensus
25/2/08
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fabriano
www.giorgioroscioni.com
andare in trentino e farsi un bel sentiero in bici, per me è un sogno che si avvera ogni tanto. pensate 500km andata e altrettanti al ritorno. uno mi potrebbe dire chi te lo fa fare. uno potrebbe dire non inquinare e stai a casa tua. ma io dico che è difficile resistere alla bellezza di un sentiero alpino. grazie alla sat per la manutenzione, ma anche loro devono essere più aperti riguardo le mtb. concordo sul fatto di essere contrari ai bike park. se vuoi la discesa guadagnatela. ma permettetemi di dire che ci sta tanta gente con il vestitino che prende l'impianto e si va a fare la polenta al rifugio estate e inverno.io cerco di vivere la montagna in bici, loro? non fatemi rinunciare alla mia settimana trentina annuale. perchè quando non vado in bici, mi porto lo zaino con dentro la figlia su per i sentieri.
 

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