conosco bene i cinesi e posso solo dire che loro hanno una cultura diversa, per loro il lavoro è questione d'onore. Fino dalle scuole elementari, il sistema gerarchico/scolastico è basato sulla competizione, cosa che poi si riperquote sul mercato e industria. Il loro obiettivo è quello di essere concorrenziali, anche sul prezzo.
I cinesi copiano? bhè, in realtà la bicicletta non è stata inventata da un italiano ma da francesi, per cui i nostri amati artigiani stanno copiando allo stesso identico modo. Si chiama globalizzazione, che piaccia o no.
Su questo post si leggono un sacco di cose razziste ed ignoranti (tipo dazi, già che ci siamo torniamo al fiorino!), probabilmente frutto di quella folk wisdom tanto in voga nel nostro paese (o frutto magari dell'essere consci di essere meno competitivi, e destinati a fallire (volagramente parlando "ve brucia er culo")). Io non mi sento italiano ma cittadino europeo o cittadino del mondo. Comprare in cina mi sta benissimo, finchè in italia le cose non cambieranno. Poi con gli stipendi da fame dei lavoratori dipendenti, come ci si può permettere di acquistare italiano? Poi scusate, ma i fatti di cortina parlano chiaro: dai super ricchi, solo il 25% aveva la macchina in regola. Il 75% ha cercato un modo per eludere fisco e tasse...cioè ci lamentiamo che un cinese (con proibabilmente un piccolo negozietto di stronzate) non volgia pagare l'irpef, quando da noi i ricchi fanno di peggio eludendo molto di piu? per non parlare di capitali all'estero e scudati.....della serie pagliuzza vs trave nell'occhio.....
il concetto è semplice: se si vuole ritornare competitivi bisogna lavorare sulla cultura e riuscire a trovare un ambito in cui noi siamo migliori. In passato ne abbiamo avuti, tant'è che il marchio "made in italy" è rinomato nell'intero pianeta. Sembra che però abbiamo perso questa cultura. Made in cina? Si grazie.
Mi associo invece al free tibet!!