Questa domanda è rivolta a tutti coloro che amano le forke monopiastra a lunga escursione. Personalmente io preferisco l'impostazione verso la quale va la RS con le boxxer ride, oppure una doppia piastra tipo la fox, quasi meno di tre chili. Insomma o si lavora sull'accorciamento o sul peso. Personalemnte ritengo più produttiva l'idea di lavorare sulla pedalabilità e la manegevolezza (tipo sterzate a 180 gradi come le stratos) sulle forke doppia piastra. Non metto assolutamente in dubbio che una monopiastra da 170mm sia bella e maneggievole per fare free-ride, avere la manegevolezza di una mono sul tecnico spinto è sicuramente impareggiabile. Ma c'è una cosa che non mi convince prorpio, per me si tratta di un limite invalicabile, come la mettiamo coi drop? Badate che non parlo nè di salti tipo dirt, nè di drop inferiori al metro e cinquanta o giù di lì, nè di drop affrontato con tecnica trial (bassa velocità, lavoro di corpo, si ammortizza con le gambe sul post). Parlo invece dei salti sporchi, su passaggi inventati sul luogo, magari anche a velocità, cercando sempre, nella massima prudenza e nel riconoscimento dei propri limiti, di osare un poco di più, di trovare il salto sempre più alto o tecnicamente sofisticato. Questo per me è un'aspetto fondamentale del freeride. Un amico con il quale esco ha spaccato per due volte una bergmann alice da 150mm sul cannotto. Indipendentemente dalle vostre idee sulla bergmann, che comunque reputo un'ottima forka, è innegabile che fra le forke monopiastra sia parecchio massiccia (steli da 36 e piastra enorme). Insomma, io non me la sentirei prorpio di fare freeride krasto con una monopistara, secondo me fisicamente non può reggere sollecitazioni eccessive nella parte dello sterzo, anche se è 1.5. Magari è solo un limite mio, magari detesto quella flessione che danno le monopiastra, almeno quelle che ho provato io, appena ti butti da più di un metro e mezzo. Voi cosa ne pensate? :8): :8):