Ma nessuno parla della Venere ciclista?

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Maiella

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fa parte del processo di sostituzione etnica: hanno cominciato con la Venere. Gli Sloveni.
Hai capito sti sloveni...vuoi vedere che é per quello che hanno fornito gli orsi al Trentino.
Battute (orribili) a parte, diciamo che le cose si possono fare sempre meglio, ma abbiamo il brutto vizio (tutto italiano) dell'approssimazione.
 
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MauroPS

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Hai capito sti sloveni...vuoi vedere che é per quello che hanno fornito gli orsi al Trentino.
Battute (orribili) a parte, diciamo che le cose si possono fare sempre meglio, ma abbiamo il brutto vizio (tutto italiano) dell'approssimazione.
il brutto vizio italiano è il magna magna. prendere i soldi e mettere lo stagista a fare il lavoro per massimizzare i guadagni.
 

oTToo

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Sulle Olimpiadi sono d'accordo, ci sono molti studi che dimostrano l'inutilità sul piano economico dei grandi eventi sportivi.
Si vero: ad ogni edizione di olimpiadi/mondiali sportivi ci sono candidature ritirate per insostenibilità (o non rimuneratività) dell'evento. Il punto sta, a mio avviso, di poterseli permettere ovvero la presenza di piano di investimenti e di coperture finanziare solide. Il bis Olimpiadi/Mondiali di Calcio in Grecia, col dissesto poi seguito (eventi che probabilmente hanno agito in comorbilità con una politica economica del Paese già disastrosa), insegna che sono cose che non possono essere lasciate all'improvvisazione.

Le lontane Olimpiadi Invernali Di Torino del 2006, invece, sono state a mio avviso un successo, rivitalizzando la città (mia seconda casa per tutte le volte in cui mi ci reco) e l'intera Regione con effetti duraturi e ancora palpabili malgrado gli anni passati, quindi non più (ormai) strettamente iscrivibili in bilancio dell'evento stesso.

Sull' Expo non sono tanto d'accordo, Milano è stata valorizzata dall' Expo in modi che nessuno aveva immaginato, e ora è piena di turisti che hanno scoperto che non ci sono solo la moda o i mobili ma che è pure una città d'arte e di cultura...
Altrettanto vero: Milano è la terza città italiana, dopo Roma e Venezia, per presenza di turisti e l'Expo (verso il quale all'epoca non provai particolare trasporto) è stato senza dubbio co-volano di una ripartenza della città, dopo anni un po' stantii, e col dinamismo che le è usuale.

In senso più ampio del thread, ho trovato questo interessante report della Banca d'Italia https://www.bancaditalia.it/pubblic...o-internazionale/statistiche_ITI_16062022.pdf

Dove mi ha colpito questo grafico:
Schermata 2023-04-25 alle 18.23.07.png
 
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aria

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Si vero: ad ogni edizione di olimpiadi/mondiali sportivi ci sono candidature ritirate per insostenibilità (o non rimuneratività) dell'evento. Il punto sta, a mio avviso, di poterseli permettere ovvero la presenza di piano di investimenti e di coperture finanziare solide. Il bis Olimpiadi/Mondiali di Calcio in Grecia, col dissesto poi seguito (eventi che probabilmente hanno agito in comorbilità con una politica economica del Paese già disastrosa), insegna che sono cose che non possono essere lasciate all'improvvisazione.
nei paesi seri.
noi invece più sono uno sperpero ed un magna magna, più le spingiamo. E vale per tutto, dalle olimpiadi alle "grandi opere"...
Le lontane Olimpiadi Invernali Di Torino del 2006, invece, sono state a mio avviso un successo, rivitalizzando la città (mia seconda casa per tutte le volte in cui mi ci reco) e l'intera Regione con effetti duraturi e ancora palpabili malgrado gli anni passati, quindi non più (ormai) strettamente iscrivibili in bilancio dell'evento stesso.
Con praticamente tutte le opere in montagna buttate letteralmente nel cesso dopo soli 15 gg di gare e costate centinaia di milioni?
Con metà delle opere in pianura decadenti/inutili/abbandonate?
Lo sai che Torino è la città tuttora (dopo 20 anni) con il debito pro capite più altro d'italia?
Altro che successo, una distrazione di massa.
 

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nei paesi seri.
noi invece più sono uno sperpero ed un magna magna, più le spingiamo. E vale per tutto, dalle olimpiadi alle "grandi opere"...

Con praticamente tutte le opere in montagna buttate letteralmente nel cesso dopo soli 15 gg di gare e costate centinaia di milioni?
Con metà delle opere in pianura decadenti/inutili/abbandonate?
Lo sai che Torino è la città tuttora (dopo 20 anni) con il debito pro capite più altro d'italia?
Altro che successo, una distrazione di massa.
Non sono un esperto contabile ma, in via generale, so che il debito generato per spese in conto capitale è diverso da quello derivante dalla spesa corrente.
Ora, di difendere l'onore di Torino non me ne frega nulla e della natura del debito della città non ho trovato ulteriori dettagli al di là del seguente link https://www.cgiamestre.com/e-torino-il-comune-piu-indebitato-ditalia/

Avendo vissuto sia il pre che il post posso confermarti che il cambiamento della città è stato evidente e positivo.
 
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Avendo vissuto sia il pre che il post posso confermarti che il cambiamento della città è stato evidente e positivo.
La domanda è: perchè è impossibile cambiare una città (o perlomeno impostare un cambiamento) senza un'Olimpiade od un Expo?
Se si ha la fortuna di girare un po' l'Europa si vede che le cose cambiano (vengono cambiate...) un po' dappertutto, eppure le Olimpiadi e gli Expo capitano ogni morte di papa...
 
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La domanda è: perchè è impossibile cambiare una città (o perlomeno impostare un cambiamento) senza un'Olimpiade od un Expo?
Se si ha la fortuna di girare un po' l'Europa si vede che le cose cambiano (vengono cambiate...) un po' dappertutto, eppure le Olimpiadi e gli Expo capitano ogni morte di papa...
Questa è una bella domanda e alla quale non so rispondere.
Così su due piedi mi viene da dire che se è vero, come penso sia vero, che l’uomo è conservatore per natura, noi italiani forse siamo più conservatori di altri: poco inclini all’iniziativa e sempre con la paura di sbagliare. Forse sono stati i 50 anni di Stato assistenziale, dai primi anni ‘70 del secolo scorso, a fiaccare l’intraprendenza e la voglia di rinnovamento.
Siamo diventati pigri e viziati?
 

avalonice

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Questa è una bella domanda e alla quale non so rispondere.
Così su due piedi mi viene da dire che se è vero, come penso sia vero, che l’uomo è conservatore per natura, noi italiani forse siamo più conservatori di altri: poco inclini all’iniziativa e sempre con la paura di sbagliare. Forse sono stati i 50 anni di Stato assistenziale, dai primi anni ‘70 del secolo scorso, a fiaccare l’intraprendenza e la voglia di rinnovamento.
Siamo diventati pigri e viziati?
Gli italiani sono più conservatori di altri europei perchè sono più vecchi, i giovani sono pochi e hanno poca voglia di impegnarsi per i loro interessi.
Attenzione non sto dicendo che siano "bamboccioni" ma semplicemente che quando ti scontri contro un muro di gomma è difficile perseverare.
Negli anni '50 e '60 gli italiani erano innovativi quindi non è questione di genetica o di cultura ma proprio vecchiaia interiori.
 

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Gli italiani sono più conservatori di altri europei perchè sono più vecchi, i giovani sono pochi e hanno poca voglia di impegnarsi per i loro interessi.
Attenzione non sto dicendo che siano "bamboccioni" ma semplicemente che quando ti scontri contro un muro di gomma è difficile perseverare.
Negli anni '50 e '60 gli italiani erano innovativi quindi non è questione di genetica o di cultura ma proprio vecchiaia interiori.
Non credo che la piramide della popolazione italiana sia dissimile da quella media europea (almeno per l’Europa occidentale, quella orientale forse vede una stratificazione più favorevole ai giovani).
Condivido quanto scrivi sui giovani odierni, che devono scontrarsi contro le (almeno) due generazioni precedenti e “reazionarie”.
Forse è questo che li tiene lontani dalle urne.
A riguardo io sarei favorevole, sebbene mai fatto e proposto prima e con meccanismi da equilibrare, ad un ipotetico “coefficiente elettorale per età” da applicare al singolo voto: x2 per i giovani, x1 per gli adulti, x0,5 per gli anziani.
Ovviamente è fantapolitica ma a mio avviso non manca di razionale: i giovani, minoranza, devono contare di più per il futuro della società in cui vivranno.
 
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PS siamo un po' OT ma credo, per chiudere la parentesi della distribuzione demografica per età, che la pubblicazione allegata sia di interesse, specie per i due screenshot qui sotto.

Schermata 2023-04-26 alle 22.58.26.png


Schermata 2023-04-26 alle 22.58.55.png
 

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Sx Trail '09 e '11; RM Powerplay
... A riguardo io sarei favorevole, sebbene mai fatto e proposto prima e con meccanismi da equilibrare, ad un ipotetico “coefficiente elettorale per età” da applicare al singolo voto: x2 per i giovani, x1 per gli adulti, x0,5 per gli anziani.
Ovviamente è fantapolitica ma a mio avviso non manca di razionale: i giovani, minoranza, devono contare di più per il futuro della società in cui vivranno.
A proposito di “generazioni precedenti reazionarie”...
 

marco

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Diverse
era tutto uno scherzo (hanno comprato un'intera pagina sul Corriere per spiegarlo a sti burloni di italiani senza senso dell'umorismo)

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era tutto uno scherzo (hanno comprato un'intera pagina sul Corriere per spiegarlo a sti burloni di italiani senza senso dell'umorismo)

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...il salvataggio sulla linea di porta. Quello fatto con gesto atletico notevole o quello di rimbalzo sulla chiappa? Difficile a dirsi.
Vogliamo vedere la lettera d'intenti spedita via raccomandata a sé stessi il giorno prima di pubblicare quelle immagini! Allora magari ci credo...
 
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Non so, vedi tu se in democrazia si può dare valenza di voto in base all’età anagrafica.
Perché non al sesso, alla tendenza sessuale, alla religione… così ci allineiamo all’ attuale “esecutivo”.
Come scrivevo sopra la mia era solo una boutade di fantapolitica perché le complicazioni sarebbero enormi, a partire dai vincoli costituzionali.
Detto questo rimango convinto della logica ad essa associata: le politiche, per loro natura (o almeno per come dovrebbero essere), hanno una visione ai 20-30 anni a venire quindi sarebbe a mio avviso giusto che fossero chi le vivrà a decidere con maggior peso.

Tutto qua ma, ripeto, è fantapolitica.
 

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