Ognuno tira l'acqua al suo mulino.Cos'altro aggiungere? se non che sono dei buffoni.
Del resto non è che i coltivatori olandesi abbiano reagito tanto bene quando gli hanno presentato il conto dell'inquinamento che producono...
Ognuno tira l'acqua al suo mulino.Cos'altro aggiungere? se non che sono dei buffoni.
si ma tra mentire e creare panico e tirare l'acqua la proprio mulino ce ne passa...Ognuno tira l'acqua al suo mulino.
Del resto non è che i coltivatori olandesi abbiano reagito tanto bene quando gli hanno presentato il conto dell'inquinamento che producono...
L'argomento funziona, altrimenti l'origine del prodotto non sarebbe sbandierato con tanta veemenza anche in settori merceologici in cui non ha alcuna logica.il sovranismo alimentare...
Intendevo proprio quello che hai scritto. Mi spiego con un esempio: in Italia abbiamo tanti ottimi noceti, ma al supermercato preferiamo le grandi, performanti, importate noci della California.Se un alimento è effettivamente sano (sebbene alloctono) ed ovviamente inserito in una dieta corretta sì. Semmai si potrebbe ragionare se sia complessivamente più o meno (o egualmente) corretto dal punto di vista dell' ambiente e della società.
A parità di qualità poi entrano in campi anche fattori non irrilevanti come il costo per il consumatore, cosa che talvolta viene ignorata in certe discussioni.Intendevo proprio quello che hai scritto. Mi spiego con un esempio: in Italia abbiamo tanti ottimi noceti, ma al supermercato preferiamo le grandi, performanti, importate noci della California.
"Mentire" e "creare panico" è la metodologia preferita a livello politico a livello globale. Purtroppo non mi meraviglia.si ma tra mentire e creare panico e tirare l'acqua la proprio mulino ce ne passa...
Questo è un argomento sensato, che però va soppesato con il costo ambientale (ed in certi casi, sociale) delle attività di allevamento su grande scala.Ad ogni modo sul cibo sintetico non posso sapere se farà male o meno, ma volendo pure considerarlo sicuro é comunque rischioso affidarci ad un cibo prodotto (da chi?) in questo modo.
Il rischio, a mio modo di vedere, risiede nella concreta possibilità di perdita da parte dell'uomo della capacità di produrre cibo. Potrebbe sembrare un fatto impossibile, ma già oggi é in atto da parte di alcune multinazionali l'accentramento delle sementi selezionate in modo da impedire la loro rigenerazione per la semina.
In definitiva perdere l'automia totale della produzione di cibo é un fattore anche discriminante nei confronti di coloro i quali non potranno né permettersi di acquistarlo, né di coltivarlo/allevarlo per via delle selezioni di sementi sterili.
ci affidiamo già a cibi del tutto non naturali, basta vedere gli ingredienti di ciò che si vende al supermercato...Ad ogni modo sul cibo sintetico non posso sapere se farà male o meno, ma volendo pure considerarlo sicuro é comunque rischioso affidarci ad un cibo prodotto (da chi?) in questo modo.
Il rischio, a mio modo di vedere, risiede nella concreta possibilità di perdita da parte dell'uomo della capacità di produrre cibo. Potrebbe sembrare un fatto impossibile, ma già oggi é in atto da parte di alcune multinazionali l'accentramento delle sementi selezionate in modo da impedire la loro rigenerazione per la semina.
In definitiva perdere l'automia totale della produzione di cibo é un fattore anche discriminante nei confronti di coloro i quali non potranno né permettersi di acquistarlo, né di coltivarlo/allevarlo per via delle selezioni di sementi sterili.
sai perché? perché costano meno...Intendevo proprio quello che hai scritto. Mi spiego con un esempio: in Italia abbiamo tanti ottimi noceti, ma al supermercato preferiamo le grandi, performanti, importate noci della California.
C'è chi se ne rende conto e chi meno pareOgnuno tira l'acqua al suo mulino.
I famosi mulini olandesi, tutto torna.Del resto non è che i coltivatori olandesi abbiano reagito tanto bene quando gli hanno presentato il conto dell'inquinamento che producono...
Per questo sono convinto che bisogna ritornare ad un consumo di prossimità dei cibi, anche perché la produzione su larga scala non é destinata alle fasce più esposte della popolazione (mondiale).Questo è un argomento sensato, che però va soppesato con il costo ambientale (ed in certi casi, sociale) delle attività di allevamento su grande scala.
Perché i costi vengono scaricati sull'ambiente.sai perché? perché costano meno...
ma è il contrario, scusami. il km zero se lo possono permettere solo i ricchi, la produzione in larga scala va a tutti, soprattutto le fasce più deboli.Per questo sono convinto che bisogna ritornare ad un consumo di prossimità dei cibi, anche perché la produzione su larga scala non é destinata alle fasce più esposte della popolazione (mondiale).
Il consumo di prossimità è un obiettivo auspicabile ma incompatibile con la demografia attuale; al contrario, la produzione su larga scala è destinata proprio alle fasce più esposte della popolazione mondiale. Lo stop alle esportazioni di grano dall' Ucraina per il blocco dei porti a noi ha fatto "solo" aumentare il prezzo della pizza e del pane , mentre in certi paesi dell' Asia e dell' Africa minacciava di portare a carestie. Una volta non avevano bisogno delle importazioni, ma avevano popolazioni ben meno numerose.Per questo sono convinto che bisogna ritornare ad un consumo di prossimità dei cibi, anche perché la produzione su larga scala non é destinata alle fasce più esposte della popolazione (mondiale).
In parte è vero, se disboschi per mettere su campi di noci o mandorli o palme da olio sicuramente ci sono delle conseguenze a carico dell'ambiente. Oppure no, perchè i costi più bassi dipendono semplicemente da aspetti climatici o orografici più favorevoli.Perché i costi vengono scaricati sull'ambiente.
Non è un caso che i mulini olandesi non macinavano i cereali ma estraevano l'acqua dei polder per aumentare la superficie coltivabileI famosi mulini olandesi, tutto torna.
Perché? Se ti affidi a prodotti realizzati attraverso i consorzi, forse in alcuni casi é come sostieni. Ma se compri direttamente dal produttore i costi non sono necessariamente più alti.ma è il contrario, scusami. il km zero se lo possono permettere solo i ricchi, la produzione in larga scala va a tutti, soprattutto le fasce più deboli.
Il km0, così come il "prodotto in Italia", può essere tutto o niente, un valore come una presa per il culo. Spesso è una tecnica di marketing per creare valore per un prodotto tecnicamente valido come un altro.ma è il contrario, scusami. il km zero se lo possono permettere solo i ricchi, la produzione in larga scala va a tutti, soprattutto le fasce più deboli.
Nei fatti é come sostieni, ma si denotano sottili elementi di paradosso. La produzione su larga scala ha dei limiti temporali in rapporto alle rese. Lo sfruttamento per coltivazioni/allevamenti intensivi impoverisce le risorse a disposizione. Il risultato é che per produrre di più occorre utilizzare sempre più risorse (e inquinare di più con tutte le conseguenze che sappiamo). Paradossalmente più si produce e più si diventa poveri. Non a caso si parla di insostenibilità degli attuali sistemi di produzione alimentare.Il consumo di prossimità è un obiettivo auspicabile ma incompatibile con la demografia attuale; al contrario, la produzione su larga scala è destinata proprio alle fasce più esposte della popolazione mondiale. Lo stop alle esportazioni di grano dall' Ucraina per il blocco dei porti a noi ha fatto "solo" aumentare il prezzo della pizza e del pane , mentre in certi paesi dell' Asia e dell' Africa minacciava di portare a carestie. Una volta non avevano bisogno delle importazioni, ma avevano popolazioni ben meno numerose.
Asparagi dal produttore locale da 4€ a 8€ a seconda del calibro, asparagi dal supermercato importati dalla Spagna 5€ al Kg.Perché? Se ti affidi a prodotti realizzati attraverso i consorzi, forse in alcuni casi é come sostieni. Ma se compri direttamente dal produttore i costi non sono necessariamente più alti.
sì per me il km0 è solo quello che compri dai produttori locali o al mercato locale.Il km0, così come il "prodotto in Italia", può essere tutto o niente, un valore come una presa per il culo. Spesso è una tecnica di marketing per creare valore per un prodotto tecnicamente valido come un altro.
Ma da te non ci sono quelli selvatici?Asparagi dal produttore locale da 4€ a 8€ a seconda del calibro, asparagi dal supermercato importati dalla Spagna 5€ al Kg.
poi io compro quelli locali perché mi piacciono di più, ma ne mangio meno.
Io mangio tranquillamente rane e lumache, cose che a molti darebbero il vomito solo a pensarci... E il miele che viene praticamente vomitato dalle api..??Preferisco il grillo secco nel cracker al cervello o interiora di bovino onestamente, anche solo come idea. Mi disgusta molto meno.
In Italia abbiamo mangiato cose di dubbio gusto ben condite per decenni, possiamo acquistare liberamente il caffè cagato dalla scimmia indonesiana (o che altra bestia era non ricordo) ora non mi pare il caso di fare gli schizzinosi
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