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Ad ogni modo sul cibo sintetico non posso sapere se farà male o meno, ma volendo pure considerarlo sicuro é comunque rischioso affidarci ad un cibo prodotto (da chi?) in questo modo.
Il rischio, a mio modo di vedere, risiede nella concreta possibilità di perdita da parte dell'uomo della capacità di produrre cibo. Potrebbe sembrare un fatto impossibile, ma già oggi é in atto da parte di alcune multinazionali l'accentramento delle sementi selezionate in modo da impedire la loro rigenerazione per la semina.
In definitiva perdere l'automia totale della produzione di cibo é un fattore anche discriminante nei confronti di coloro i quali non potranno né permettersi di acquistarlo, né di coltivarlo/allevarlo per via delle selezioni di sementi sterili.
 

sembola

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il sovranismo alimentare... :))): :))): :))):

L'argomento funziona, altrimenti l'origine del prodotto non sarebbe sbandierato con tanta veemenza anche in settori merceologici in cui non ha alcuna logica.
Beninteso, difendere le eccellenze a livello nazionale è doveroso. Ma se pensano che la carne sintetica possa insidiare la fiorentina o la cinta senese, beh allora il declino sarebbe ben meritato.
Diciamola tutta: è fumo negli occhi. Oppure "ora d'odio", per dirla con Orwell.
 
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Se un alimento è effettivamente sano (sebbene alloctono) ed ovviamente inserito in una dieta corretta sì. Semmai si potrebbe ragionare se sia complessivamente più o meno (o egualmente) corretto dal punto di vista dell' ambiente e della società.
Intendevo proprio quello che hai scritto. Mi spiego con un esempio: in Italia abbiamo tanti ottimi noceti, ma al supermercato preferiamo le grandi, performanti, importate noci della California.
 

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Intendevo proprio quello che hai scritto. Mi spiego con un esempio: in Italia abbiamo tanti ottimi noceti, ma al supermercato preferiamo le grandi, performanti, importate noci della California.
A parità di qualità poi entrano in campi anche fattori non irrilevanti come il costo per il consumatore, cosa che talvolta viene ignorata in certe discussioni.
 
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Ad ogni modo sul cibo sintetico non posso sapere se farà male o meno, ma volendo pure considerarlo sicuro é comunque rischioso affidarci ad un cibo prodotto (da chi?) in questo modo.
Il rischio, a mio modo di vedere, risiede nella concreta possibilità di perdita da parte dell'uomo della capacità di produrre cibo. Potrebbe sembrare un fatto impossibile, ma già oggi é in atto da parte di alcune multinazionali l'accentramento delle sementi selezionate in modo da impedire la loro rigenerazione per la semina.
In definitiva perdere l'automia totale della produzione di cibo é un fattore anche discriminante nei confronti di coloro i quali non potranno né permettersi di acquistarlo, né di coltivarlo/allevarlo per via delle selezioni di sementi sterili.
Questo è un argomento sensato, che però va soppesato con il costo ambientale (ed in certi casi, sociale) delle attività di allevamento su grande scala.
 

MauroPS

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Ad ogni modo sul cibo sintetico non posso sapere se farà male o meno, ma volendo pure considerarlo sicuro é comunque rischioso affidarci ad un cibo prodotto (da chi?) in questo modo.
Il rischio, a mio modo di vedere, risiede nella concreta possibilità di perdita da parte dell'uomo della capacità di produrre cibo. Potrebbe sembrare un fatto impossibile, ma già oggi é in atto da parte di alcune multinazionali l'accentramento delle sementi selezionate in modo da impedire la loro rigenerazione per la semina.
In definitiva perdere l'automia totale della produzione di cibo é un fattore anche discriminante nei confronti di coloro i quali non potranno né permettersi di acquistarlo, né di coltivarlo/allevarlo per via delle selezioni di sementi sterili.
ci affidiamo già a cibi del tutto non naturali, basta vedere gli ingredienti di ciò che si vende al supermercato...

per le sementi dovrebbe essere una battaglia di Coldiretti, oltre che nostra, ma si preoccupano di altro.

Intendevo proprio quello che hai scritto. Mi spiego con un esempio: in Italia abbiamo tanti ottimi noceti, ma al supermercato preferiamo le grandi, performanti, importate noci della California.
sai perché? perché costano meno...
e le coltivazioni di mandorle in California sta creando grossi problemi all'ambiente e alla biodiversità. Sulle noci non so.
 

bonny92

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Questo è un argomento sensato, che però va soppesato con il costo ambientale (ed in certi casi, sociale) delle attività di allevamento su grande scala.
Per questo sono convinto che bisogna ritornare ad un consumo di prossimità dei cibi, anche perché la produzione su larga scala non é destinata alle fasce più esposte della popolazione (mondiale).
 

MauroPS

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Per questo sono convinto che bisogna ritornare ad un consumo di prossimità dei cibi, anche perché la produzione su larga scala non é destinata alle fasce più esposte della popolazione (mondiale).
ma è il contrario, scusami. il km zero se lo possono permettere solo i ricchi, la produzione in larga scala va a tutti, soprattutto le fasce più deboli.
 

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Per questo sono convinto che bisogna ritornare ad un consumo di prossimità dei cibi, anche perché la produzione su larga scala non é destinata alle fasce più esposte della popolazione (mondiale).
Il consumo di prossimità è un obiettivo auspicabile ma incompatibile con la demografia attuale; al contrario, la produzione su larga scala è destinata proprio alle fasce più esposte della popolazione mondiale. Lo stop alle esportazioni di grano dall' Ucraina per il blocco dei porti a noi ha fatto "solo" aumentare il prezzo della pizza e del pane , mentre in certi paesi dell' Asia e dell' Africa minacciava di portare a carestie. Una volta non avevano bisogno delle importazioni, ma avevano popolazioni ben meno numerose.


Perché i costi vengono scaricati sull'ambiente.
In parte è vero, se disboschi per mettere su campi di noci o mandorli o palme da olio sicuramente ci sono delle conseguenze a carico dell'ambiente. Oppure no, perchè i costi più bassi dipendono semplicemente da aspetti climatici o orografici più favorevoli.
Poi però, e torniamo al discorso dei costi, alla casalinga di Voghera che deve farsi bastare i soldi per fare la spesa questo può interessare fino ad un certo punto. E' un problema di cui tenere conto.


I famosi mulini olandesi, tutto torna.
Non è un caso che i mulini olandesi non macinavano i cereali ma estraevano l'acqua dei polder per aumentare la superficie coltivabile ;-)
 

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ma è il contrario, scusami. il km zero se lo possono permettere solo i ricchi, la produzione in larga scala va a tutti, soprattutto le fasce più deboli.
Perché? Se ti affidi a prodotti realizzati attraverso i consorzi, forse in alcuni casi é come sostieni. Ma se compri direttamente dal produttore i costi non sono necessariamente più alti.
 
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ma è il contrario, scusami. il km zero se lo possono permettere solo i ricchi, la produzione in larga scala va a tutti, soprattutto le fasce più deboli.
Il km0, così come il "prodotto in Italia", può essere tutto o niente, un valore come una presa per il culo. Spesso è una tecnica di marketing per creare valore per un prodotto tecnicamente valido come un altro.

Faccio solo un esempio che conosco bene, i maiali di Cinta Senese, quell'antica razza di suini che oggi è tornata di gran moda perchè necessariamente allevata all'aperto.
Già quando ero ragazzetto qua nel Senese nessuno più allevava i "normali" maiali nel bosco, appunto come si fa oggi con la Cinta, perchè la carne (soprattutto i prosciutti) veniva rifiutata dal mercato in quanto "troppo dura". In pratica il marketing ha trasformato un difetto in un pregio (e vi assicuro che un maiale large white tenuto al bosco produce salumi indistinguibili da quelli di cinta). E un etto di prosciutto di Cinta arriva tranquillamente a 8-10 euro. Sfamaci la massa...
 
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Il consumo di prossimità è un obiettivo auspicabile ma incompatibile con la demografia attuale; al contrario, la produzione su larga scala è destinata proprio alle fasce più esposte della popolazione mondiale. Lo stop alle esportazioni di grano dall' Ucraina per il blocco dei porti a noi ha fatto "solo" aumentare il prezzo della pizza e del pane , mentre in certi paesi dell' Asia e dell' Africa minacciava di portare a carestie. Una volta non avevano bisogno delle importazioni, ma avevano popolazioni ben meno numerose.
Nei fatti é come sostieni, ma si denotano sottili elementi di paradosso. La produzione su larga scala ha dei limiti temporali in rapporto alle rese. Lo sfruttamento per coltivazioni/allevamenti intensivi impoverisce le risorse a disposizione. Il risultato é che per produrre di più occorre utilizzare sempre più risorse (e inquinare di più con tutte le conseguenze che sappiamo). Paradossalmente più si produce e più si diventa poveri. Non a caso si parla di insostenibilità degli attuali sistemi di produzione alimentare.
É vero, però, che un'economia alimentare di tipo locale non può sfamare tutti.
É un gran casino.
 
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Perché? Se ti affidi a prodotti realizzati attraverso i consorzi, forse in alcuni casi é come sostieni. Ma se compri direttamente dal produttore i costi non sono necessariamente più alti.
Asparagi dal produttore locale da 4€ a 8€ a seconda del calibro, asparagi dal supermercato importati dalla Spagna 5€ al Kg.
poi io compro quelli locali perché mi piacciono di più, ma ne mangio meno.

Di altri prodotti quasi mai costano meno, al massimo costano uguale.

Il km0, così come il "prodotto in Italia", può essere tutto o niente, un valore come una presa per il culo. Spesso è una tecnica di marketing per creare valore per un prodotto tecnicamente valido come un altro.
sì per me il km0 è solo quello che compri dai produttori locali o al mercato locale.
 

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Asparagi dal produttore locale da 4€ a 8€ a seconda del calibro, asparagi dal supermercato importati dalla Spagna 5€ al Kg.
poi io compro quelli locali perché mi piacciono di più, ma ne mangio meno.
Ma da te non ci sono quelli selvatici?
É proprio periodo di asparagi e con la scusa ci escono anche belle passeggiate.
 

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lupus in bicycla
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Spertan mullet - cube two - thok mig
Preferisco il grillo secco nel cracker al cervello o interiora di bovino onestamente, anche solo come idea. Mi disgusta molto meno.

In Italia abbiamo mangiato cose di dubbio gusto ben condite per decenni, possiamo acquistare liberamente il caffè cagato dalla scimmia indonesiana (o che altra bestia era non ricordo) ora non mi pare il caso di fare gli schizzinosi
Io mangio tranquillamente rane e lumache, cose che a molti darebbero il vomito solo a pensarci... E il miele che viene praticamente vomitato dalle api..?? :loll:
 
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