Le vostre scott scale qui (parte 2)

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baz

Biker imperialis
http://www.dedacciai.com/home_ita.html scusa baz ma io ho sempre saputo ke la trama 12k fosse questa! tanto la scott non è come quella del link?:nunsacci:
non mi risulta... che io sappia (ma non viglio ostinarmi!) il carbonio scott è un brevetto scott prodotto da un'azienda di taiwan su specifiche scott e solo in tramatura 3k, non ha niente a che fara con la dedacciai però non insisto
la novità degli ultimi 2 anni è l'HMX con una tramatura diversa unidirezionale e + rigida
ciao :prost:
 

Ceres1976

Biker tremendus
19/10/07
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Sesto Fiorentino
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non so se possa chiarire compiutamente il dilemma sulle fibre, però di seguito riporto quanto trovato, navigando qui e li, sul sito: http://www.guidorubino.com/bici/strada/materiali/carbonio.htm

......

Sicuro o non sicuro? La domanda è lecita, ma, va detto, nasce da una pessima presentazione che era stata fatta del composito alla fine degli anni ottanta, quando questo materiale era stato presentato con pomposità al mondo del ciclismo.
Col carbonio si può fare di tutto, è vero. Pensate solo che ci si costruiscono delle ottime canne da pesca e pinne che richiedono flessibilità del materiale. Ma in fibra di carbonio sono pure i braccetti delle sospensioni delle macchine di Formula Uno, e lì non si scherza in quanto a richiesta di solidità.
[FONT=Verdana, Tahoma]Tutto dipende da come il carbonio viene lavorato. Il filo di carbonio in sé ha caratteristiche analoghe in tutte le fibre, però viene intrecciato diversamente, utilizzato in pelli di diverse dimensioni, utilizzate con orientamenti differenti e in diverse quantità. Ce n'è abbastanza per costruire di tutto, dal canestro per far giocare i bambini alle parti strutturali di un'astronave.
Il problema è proprio qui. Quando il carbonio è arrivato nella bicicletta la sua onda è stata cavalcata da chi ha voluto farci subito tanti soldi mettendo in giro telai poco collaudati e, alla luce della riuscita che hanno fatto, neppure tanto affidabili.
I primi tubi in carbonio, poi venivano fissati dentro congiunzioni in alluminio e la tecnica di incollaggio era ancora acerba. La differenti caratteristiche di carica elettrica tra carbonio e alluminio mettevano in atto una migrazione di elettroni tra i due materiali (flusso galvanico) che, in tempi relativamente brevi, portava all'inevitabile crisi della giunzione.
Il mercato, come al solito, si è dimostrato un giudice implacabile facendo letteralmente fuori chi lavorava male. Allo stato attuale delle cose i risultati sui prodotti in commercio parlano in deciso favore di chi lavora la fibra di carbonio. Ogni tubo e ogni sezione viene costruita appositamente per la funzione che deve svolgere e i risultati, a quanto è dato a sentire dalle aziende, sono soddisfacenti, con un ritorno per difetti prossimo allo zero. Vero che le aziende difficilmente andranno a raccontare in giro i loro problemi ma l'entusiasmo con cui vengono presentati i nuovi prodotti la dice lunga sulla sicurezza commerciale raggiunta.
I controlli delle ditte
Molti costruttori testano ogni prodotto realizzato passandolo ai raggi X per evidenziare la presenza di imperfezioni non decifrabili a occhio nudo. Una richiesta sui test effettuati e con quale frequenza possono aiutare i più sospettosi. Pretendere una risposta con cortesia è lecito, può bastare a capire con chi si ha a che fare.
I controlli da fare in casa
Poi ci sono i controlli che si possono fare in casa nel normale utilizzo della bicicletta. Anche in questo caso la pulizia accurata e regolare del mezzo aiuterà ad evidenziare eventuali problemi. Non deve preoccupare più di tanto un'eventuale problema allo strato di vernice superiore. Spesso la vernice tende un po' a "vetrificarsi" perdendo elasticità e le vibrazioni del carbonio possono provocare qualche piccola crepa. Bisongna però verificare che le crepe non siano più profonde e interessino anche la fibra.
Il comportamento del telaio in carbonio, poi, è avvertibile anche acusticamente. Rumori sinistri durante la pedalata devono mettere in allarme. In caso di buche possono avvertirsi dei tonfi secchi provenire dal telaio. Non è detto che siano indice di un problema (può essere semplicemente un assestamento della serie sterzo o del movimento centrale) tuttavia un controllo visivo accurato è sempre da raccomandarsi in caso di dubbi.
In caso di incidente
I colpi molto forti possono mettere in crisi una struttura in fibra se non è predisposta a subirli. Una forcella di sicuro non nasce per sopportare lo scontro con una macchina, ma non è detto che il danno sia evidente. L'innesco della rottura può crearsi all'interno della struttura e, senza un controllo accurato del costruttore, non si può essere certi della sicurezza del prodotto. È la stessa regola valida anche per i caschi da moto, ma lì è scontato che in caso di impatto si debba cambiare la protezione pure se apparentemente intatta. Ci siamo capiti.​
E se si rompe?
Innanzitutto dipende da cosa si rompe. Un composito può essere sempre riparabile ma non è detto che ne valga la pena, l'applicazione di pelli aggiuntive con l'ausilio di apposite resine può facilmente riportare la struttura alla resistenza ed affidabilità originale, ma occorre sempre rivolgersi ad esperti del settore (non necessariamente al titolare del marchio riportato sulla bici o sull'accessorio in questione.
I telai fasciati o assemblati possono essere riparati semplicemente sostituendo la parte danneggiata. Vegnono utilizzati appositi solventi che sciolgono i collanti e le fasciature e permettono di "ricostruire" il telaio riportandolo alle caratteristiche originali. Ovviamente, anche in questo caso, vanno valutati per bene i costi.
Ci fidiamo?
Ecco dov'è la paura della fibra di carbonio. Le leghe metalliche evidenziano chiaramente il danno subito e, in caso di mancanza di crepe si può stare ragionevolmente tranquilli. Il composito, trattandosi di un materiale tecnologico, va verificato da chi lo conosce bene e, soprattutto, ha gli strumenti necessari per rilevarne eventuali imperfezioni. In condizioni ottimali, così come per le leghe, il carbonio è assolutamente affidabile e, in molti casi, più efficace degli altri materiali.
Un po' di malizia
Non è detto che la fibra migliore sia necessariamente la più bella. Sì, perché quella che noi vediamo esteriormente è solo l'ultima pelle di fibra: quella più esterna. Ovviamente chi fa carbonio cura che questa sia bella a vedersi e di sicuro non può dare informazioni sulle reali disposizioni delle pelli sottostanti. In fondo si tratta di piccoli segreti che ogni costruttore custodisce gelosamente.​
carbonio2.jpg

Il segreto della fibra di carbonio è la stratificazione delle sue "pelli". Ogni strato può avere caratteristiche diverse e viene posto secondo le linee di sollecitazione che il prodotto finale deve sopportare.



L'intreccio magico​
Siamo nel campo dei materiali compositi. Si tratta di una miscela di materiali di composizione chimica differente che concorrono sinergicamente all'ottenimento di determinate proprietà chimiche, fisiche e meccaniche.
Non esiste un solo tipo di fibra di carbonio, la realizzazione della struttura può variare anche di molto la resa meccanica e se il progetto non è realizzato con i dovuti presupposti tecnici, e qui intendiamo anche la resistenza nel tempo, non c'è garanzia di un risultato valido. La realizzazione di fibre di carbonio di scarsa qualità ha permesso inizialmente ad alcuni produttori di invadere il mercato con telai di basso costo che hanno svalutato la qualità di questo materiale agli occhi del grande pubblico.
Per la realizzazione di una buona struttura in fibra è infatti necessaria un'accurata progettazione della sovrapposizione delle tele (pelli) in fibra di carbonio, in modo da orientare i fili di fibra per resistere adeguatamente a seconda del senso di applicazione della forza. I fabbricanti più scrupolosi arrivano a sovrapporre anche dodici pelli in corrispondenza della scatola del movimento centrale per ottenere il giusto grado di resistenza.
Nella realizzazione di telai in fibra di carbonio ci sono due possibilità.
La prima prevede l'assemblaggio di tubi o parti costruite in precedenza. Sono quelli che vengono definiti telai FULL CARBON. Si tratta del metodo che consente maggiore libertà di movimento in fatto di telai su misura. Con l'altro sistema, la realizzazione di telai in MONOSCOCCA, è necessario costruire uno stampo per ogni misura. Visti i costi molto elevati per ogni stampo è necessario limitarsi a misure ben definite. Una buona soluzione è l'assemblaggio dei tubi tramite congiunzioni in fibra. L'unione tramite resine epossidiche porta alla produzione di una struttura molto simile, dal punto di vista meccanico, ad una in monoscocca. Uno dei problemi maggiori era la compatibilità con parti in diverso materiale per congiunzioni e minuterie da fissare al telaio (ad esempio il sostegno del deragliatore). Il rischio di rotture a causa di differenze di potenziale elettrico, cui abbiamo accennato, è stato risolto brillantemente, anche dalla nostra industria, rivestendo con resine isolanti i componenti da fissare sul telaio.
Produzione della struttura in fibra
La base di partenza è il filamento di carbonio che può essere di vario spessore ma sempre piuttosto sottile. Così semplice come viene prodotto il filo di carbonio è flessibile e morbido come fosse nylon e per ottenere una struttura efficace si deve prima preparare un intreccio di filamenti simile a quello delle sedie impagliate.
Si viene ad avere così quella che in gergo viene definita pelle di carbonio, un tessuto fatto da filamenti intrecciati in maniere differenti ma ancora morbidi come un tessuto.
A questo punto si è pronti per il lavoro finale.
Le pelli di carbonio vengono posizionate nello stampo che darà la forma definitiva. Non importa che sia lo stampo di un tubo o di un telaio intero, il procedimento, di fatto, non cambia. Il posizionamento delle pelli è però molto importante perché darà le caratteristiche meccaniche alla struttura in carbonio che si sta realizzando. Le pelli vengono sovrapposte in modo da orientare più filamenti lungo le linee di sollecitazione.
Nello stampo insieme ai vari strati di fibra viene anche inserita della resina epossidica. Si tratta di un collante liquido e appiccicoso che lega le fibre.
Una volta chiuso lo stampo avviene l'indurimento della resina e delle fibre al suo interno. Per causare questo lo stampo viene immesso in un'autoclave dove alta temperatura e pressione fanno solidificare le fibre spingendo la struttura lungo le pareti dello stampo. Più elevata sarà la pressione interna cui vengono sottoposte la fibra di carbonio e la resina e migliore sarà il risultato finale.
Maggiore è la pressione e minore aria resterà all'interno del composito.
Le lavorazioni migliori sono a sei, sette atmosfere e sono apprezzabili per la struttura pulita, liscia e regolare che evidenziano una volta terminata la lavorazione. A pressioni basse il risultato può essere ugualmente efficace in termini meccanici (dipende sempre dal tipo di fibra e dalle pelli utilizzate) ma spesso si deve ricorrere a stuccature per rendere liscia la superficie che poi deve essere necessairamente sottoposto a vernciatura.​
Tipi di intreccio
Recentemente, tra le caratteristiche dei telai in carbonio, si è iniziato a specificare il tipo di intreccio. La dicitura "6K, 12K ecc." si riferisce proprio a questo. Come regola assoluta possiamo dire che più il numero è basso, maggiore sarà la densità dell'intreccio e quindi la robustezza della parte in carbonio. Fogli di fibra 3K permettono di realizzare telai molto leggeri perché richiedono minori stratificazioni di carbonio rispetto, ad esempio, ad un 12K.
Poi bisogna sempre vedere se la fibra pregiata viene utilizzata solo per lo strato esterno oppure se va a comporre anche le parti interne del tubo.​
[/FONT]
 

Ceres1976

Biker tremendus
19/10/07
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Sesto Fiorentino
Visita sito
altri approfondimenti li potete trovare a quel link, penso sia inutile appensantire qui con pagine e pagine di informazioni.

comqunque in generale da quanto mi è dato di capire, al contrariodi come credevo, minore è il numero di K maggiore è la qualità della struttura.
 

baz

Biker imperialis
altri approfondimenti li potete trovare a quel link, penso sia inutile appensantire qui con pagine e pagine di informazioni.

comqunque in generale da quanto mi è dato di capire, al contrariodi come credevo, minore è il numero di K maggiore è la qualità della struttura.
l'ho visto anche io quel sito ed è veramente eccellente.
Oggi mi sono informato e confermo che il carbonio scott è solo a tramatura 3K, cambia solo direzionalità della tramatura tra HMF ed HMX
Ciao :prost:

PS: ma io non riesco + a pedalare... tra il meteo e l'influenza ho la bici che fa la muffa in garage... non va bene :arrabbiat:!!!
 

Gi@rD@ 100% BiKeR

Biker superis
13/2/08
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RIMINI
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l'ho visto anche io quel sito ed è veramente eccellente.
Oggi mi sono informato e confermo che il carbonio scott è solo a tramatura 3K, cambia solo direzionalità della tramatura tra HMF ed HMX
Ciao :prost:

PS: ma io non riesco + a pedalare... tra il meteo e l'influenza ho la bici che fa la muffa in garage... non va bene :arrabbiat:!!!
perfetto! allora non ci sono + dubbi! e ke ero convinto allora hai fatto bene ad approfondire! oh baz, sia chiaro, non stavo paragonando tecnicamente un telaietto dedacciai col nostro "super scale" era solo per fare vedere il tipo di tramatura che intendevo io! :celopiùg:
oggi sono contentissimo, non mi sono potuto allenare ma ho risolto un problemone alle fulcrum da solo! :yeah!::yeah!::yeah!:
 

Ceres1976

Biker tremendus
19/10/07
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Sesto Fiorentino
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l'ho visto anche io quel sito ed è veramente eccellente.
Oggi mi sono informato e confermo che il carbonio scott è solo a tramatura 3K, cambia solo direzionalità della tramatura tra HMF ed HMX
Ciao :prost:

PS: ma io non riesco + a pedalare... tra il meteo e l'influenza ho la bici che fa la muffa in garage... non va bene :arrabbiat:!!!


sull'influenza passi pure ...ma il meteo...daiiiiiiiiiiiiiii



basta prendersi di coraggio vestirsi in maniera adeguata e godere di fango e neve!

ieri ho approfittato di una nevicata improvvisa qui sui monti nei dintorni di palermo, e mi sono catapultato con una amico su un bel sentierino che da 800 sale fino ai 1300...... giornata fantastica!

porca miseria che freddo però!!!:spetteguless:
 

rudyxx81

Biker serius
22/4/07
204
10
0
brescia
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mi spiego di listino costa 1559

le ruote
il gruppo xt
la forcella
non coprono la restante cifra per arrivaRE A 2000
considerate il fatto che la bici e nuovissima


Ciao fuoconero,io da cicli tresoldi ho comperato 6 mesi fa questa mtb nuova a 1450 euro...

SCOTT Scale coloraz mod 80 misura M:
Telaio: SCALE 2008 HYDROFORMING ALLUMINIO
Forcella: REBA TEAM NERA DISC+V-BRAKE
Cambio: SHIMANO XT SHADOW 2008
Comandi: SHIMANO XT SHADOW 2008
Deragliatore: SHIMANO XT SHADOW 2008DUAL PULL
Ruota Libera: SHIMANO XT SHADOW 2008 11-32T. 9 SPEED
Guarnitura: SHIMANO XT SHADOW 2008
Catena: SHIMANO XT SHADOW 2008
Leve Freno: SHIMANO XT SHADOW 2008 DISC
Pinze SHIMANO XT SHADOW 2008
Attacco Manubrio: RITCHEY PRO OVER
Piega Manubrio: RITCHEY COMP OVER D.31.8
Coperture:BYTE CRODA
Cannotto: SCOTT 31.6*350mm
Sella: FI'ZI:K PLATEAU
Ruote:​
CERCHIO MAVIC 317+MOZZO DEORE con dischi Shimano XT 2008 center lock
Pedali:SHIMANO M520

COMPUTER 10F. +BORRACCIA+P.BORRACCIA OMAGGIO.

Non mi sembra un affare il tuo.. Cosa ne pensate come rapporto qualita' prezzo?
 

LucaBrasi

Biker assatanatus
14/5/06
3.067
5
0
Svizzera del Sud
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Bike
Scott Spark 910 MY18
si ma spendi 2000 e ti ritrovi un bella bici con telaio in alu.....spendi 2000 ed hai una bella bici telaio carbonio con un'ottima forcella ed un gruppo leggermente inferiore all'XT, ossia SLX. Che in un futuro prossimo puoi benissimo upgradare.

certo vuol dire spendere di più coll tempo, però ora a mio dire avresti un'ottima base di partenza per farne una top gamma, mentre con la 40 sei comunque arrivato, ameno di psese successive su ruote, gruppo e forcella.

insomma per fartela breve ti parla uno che ha una 50 e che con il tempo stava provvedendo ad upgradare.

ora penso e spero di essere arrivato...

tutto vero pero' c'e' anche da valutare la differenza di peso e prestazioni dei due set di ruote, nettamente a favore della 40 custom.
Personalmente ripeto la seven e le crossmax non mi fanno impazzire, ma ipotesi una 40 con ruote xtr e forka diversa fox o rock shox a scelta, un pensirino c'e' lo farei!
 

baz

Biker imperialis
perfetto! allora non ci sono + dubbi! e ke ero convinto allora hai fatto bene ad approfondire! oh baz, sia chiaro, non stavo paragonando tecnicamente un telaietto dedacciai col nostro "super scale" era solo per fare vedere il tipo di tramatura che intendevo io! :celopiùg:
oggi sono contentissimo, non mi sono potuto allenare ma ho risolto un problemone alle fulcrum da solo! :yeah!::yeah!::yeah!:
ma ci mancherebbe, nessun problema, non volevo assolutamente fare paragoni con altri telai (che comunque spesso hanno una rapporto qualità prezzo migliore del nostro!!!), solo che con quello che ce lo fanno pagare che almeno ci diano qualcosa di buono
ciao :prost:
 

baz

Biker imperialis
sull'influenza passi pure ...ma il meteo...daiiiiiiiiiiiiiii



basta prendersi di coraggio vestirsi in maniera adeguata e godere di fango e neve!

ieri ho approfittato di una nevicata improvvisa qui sui monti nei dintorni di palermo, e mi sono catapultato con una amico su un bel sentierino che da 800 sale fino ai 1300...... giornata fantastica!

porca miseria che freddo però!!!:spetteguless:
l'influenza mi ha proprio tagliato le gambe... il meteo non è un problema è che qui la terra non accoglie + acqua Iormai ci sono laghi ovunque!!!) ed hanno problemi pure i trattori figuriamoci noi con la mtb, impossibile fare anche una semplice strada sterrata maledizione
 

tarzan

Biker urlandum
11/6/03
597
50
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Pordenone
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Ciao..Perdonate l'emozione ma è più forte di me..Vi presento la mia nuova bike..
Telaio Scott Scale (2006 credo..) CR1
forka Sid Team 2009
Gruppo misto X0, Xtr
Manubrio Ritchey wcs + FSA xc 190 rizer
Ruote Shimano XT 2008 gommate Bontrager Jones XR 2.2post e 2.25 ant...
Peso totale 9.6 kg (migliorabili un pochino forse :) )

L'ho provata nei miei soliti percorsi :
Salita molto sconnessa sui 5-8% medi..Cammina sui sassi!! E' confortevole per la schiena ma risponde in modo immediato al pedale..
Discesa su sconnesso veloce impegnativo, con canalette per l'acqua, strada molto rovinata dal maltempo: molto più stabile di quanto non mi aspettassi, non scalcia, da sicurezza..
Nel sottobosco con percorso tipo "trial" è un giocattolo, va dove la metti, molto agile negli zig-zag tra gli alberi...
Per ora ne sono estremamente soddisfatto!!!
Ecco tutto :)
 
Stato
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