Quelle economiche, esisteva anche la versione aria/ olio.
[url]http://www.mtb-kataloge.de/html/trek.html[/URL]
la 9000 immagino avesse quella ad aria...
Quelle economiche, esisteva anche la versione aria/ olio.
[url]http://www.mtb-kataloge.de/html/trek.html[/URL]
Sì, ma in compenso, aveva un ammo chè faceva c@g@re.giobìgiobà;5476995 ha scritto:la 9000 immagino avesse quella ad aria...
Sì, ma in compenso, aveva un ammo chè faceva c@g@re.
questa trek full, solo con carro viola, la aveva un mio compagno di squadra nel 92
io la pedalai. fletteva come una fisarmonica
l'ammo ad elastomeri era un qualcosa di funzionalmente tragicomico
la forcella quasi.
penso che funzionalmente era una delle peggiori bici dell'epoca.
provai anche una Cannondale Est.
li un po meglio la fattura del telaio. peccato il fulcro del carro in orbita.
ma l'ammo era già buono.
la primissima fatty invece non era un granchè (e nemmeno quelle dopo direi io.... tranne una versione di un particolare anno)
sulla rs mag 21 bisogna dire che era tecnologicamente avanzata. purtroppo l'archetto in tubo metallico era veramente sottodimensionato.... fletteva e si apriva come burro.
quanti rotti ne ho visti alle gare dell'epoca.....
il più figo era greg herbold che sulla sua Myata aveva una RS mag con l'escursione maggiorata, un prodotto only factory che molti volevano... con i foderi grigi invece che neri o oro.
che volete sapere della pro-flex..??
Vedi l'allegato 144638
i primi modelli, come il mio , avevano gli elastomeri compatti, ed in pratica funzionavano male in compressione, e figuriamoci in estensione...
Per "registrare" il ritorno, si facevano delle tacche con la lima, sull'anima d'alluminio che era dentro ai cilindri di elastomero, e con il taglierino, si cambiava la forma degli stessi, facendoli passare da cilindri a tronco di cono... in questa maniera "partiva" un pò meglio ed era più progressiva..()
Poi arrivò il barilotto microcellulare...... molto più performante in compressione, ed un pò meglio in estensione : però si consumava scorrendo sulle tacche dell'anima di alluminio...
Dimenticavo.... per farli andare bene, bisognava scaldarli prima di partire (!) (costava ottantamilalire....un furto)
Capitolo a parte, merita la forcella....... una delle prime Spring di forcelle Italia... quella in foto era stata modificata da me, allungando le canne di scorrimento dell'idraulica arrivando così a 70 mm di corsa (!!).
Anche l'archetto () originale era stato sostituito, con un monolite ricavato dal pieno, che in un monoblocco serrava tramite due ciclopici "collarini" i foderi....
Freni idraulici Magura, perchè la proflex, dietro NON FRENAVA.... aveva un sistema ingegnoso quanto inutile a bilancere, che serviva a bypassare l'impossibilitò di mettere un cantilever "normale" causa mancanza di spazio..
Naturalmente , la bici era unica e ci correvo anche le gran fondo...
.
pensa che quando volevo pensionare la mia prima bici, nel 92, volevo proprio acquistare una pro-Flex. poi però in tanti me la sconsigliarono.... io di soldini non ne avevo tanti e presi un'altra front con la prima forcella Manitou... e con quella corsi sia xc che qualche sporadica dh.
peccato.... mi è sempre rimasta la curiosità di quell'elastomero posteriore.
so che negli anni lo modificarono parecchio, addirittura con delle sfere all'interno che rallentavano l'estensione in ritorno tramitre attrito direttamente sul polimero....
l'attacco manubrio ammortizzato era una cosa davvero particolare.... ma Djiernis (si scrive cosi?) ci vinse un mondiale xc , montandolo sulla sua Ritchey.... quindi forse non era cosi male.
in dh con la pro-flex ci correva Roberto Diani, il tester di tutto mtb.... montava anche una ruota sugino tension disk (la copia del tioga disk drive)... e ci correva davvero forte.... fino al big crash che terminò la sua carriera ai mondiali 92 a Bromont... (quel tunnel coi bulloni a vista... che assurdità...)
No Djernis aveva un Softride