L'angolo delle novità - da TicinoSentieri

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Mauro-TS

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Un cordiale benvenuto su questa discussione per tutti i biker che girano in Ticino!

Ho pensato di fare cosa gradita aprendo questo "Angolo delle novità" per scrivere di quando in quando cosa bolle in pentola, sul fronte di quello che sono gli enti che si occupano di sviluppare l'offerta MTB a livello istituzionale.

TicinoSentieri, con il Centro di competenza MTB, svolge principalmente un ruolo di coordinatore e consulente per le Organizzazioni turistiche regionali (OTR) e tutti i potenziali promotori di nuovi progetti che intendono beneficiare di sussidi pubblici.
Proprio per dare un indirizzo mirato ed efficace a queste risorse, è stato creato il CdC-MTB circa un anno fa che, tramite un'articolata strategia, mira ad ampliare l'offerta e a farne crescere la qualità (leggi attrattività); anche dell'offerta di percorsi esistente.

Credo sia ormai chiaro per tutti che, come offerta, il Ticino sia in ritardo. Non tanto in relazione ad altre regioni, ma piuttosto tra la crescente domanda e un'offerta che fa fatica a seguire. E questo soprattutto se consideriamo il potenziale del territorio ticinese.
Tuttavia, realizzare ufficialmente percorsi e infrastrutture di qualità, sostenibili nel tempo grazie a costi di manutenzione contenuti, non é cosa semplice. Senza considerare che la strada per ottenere le necessarie autorizzazioni, secondo le norme in vigore, é irta di difficoltà ed ostacoli.

Ma non voglio tediarvi con tecnicismi, anche se questa premessa era doverosa, ma passare alle novità, appunto. ;-)
 
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Percorso 393 Ceneri Bike

Si tratta di un percorso circolare di 22km e 880m D+ che, ufficialmente, parte ed arriva alla stazione FFS di Cadenazzo.

Riprende in parte percorsi che i bikers locali percorrono da anni, ma con l’aggiunta di un nuovo tratto che collega la zona di Pianturino a quella di Meggiagra, sopra Robasacco. La salita avviene da S. Antonino verso Paiardi e i ronchi soprastanti, per transitare ne pressi della piantagione. Prosegue quindi a mezza costa passando dai Monti dei Pedrelli (prima monti dei Bassi), per ricongiungersi alla strada forestale che porta a Pianturino. Questa viene lasciata poco sotto ai monti per attraversarne la relativa valle. Questo nuovo tratto è stato reso parzialmente ciclabile e presenta tratti esposti e stretti, soprattutto nella risalita (occhio!).

Giunti in zona Meggiara vi è una prima discesa per raggiungere Robasacco, un po’ su strada, un po’ su sentieri. Da qui in poi riprende la salita su mulattiera, piuttosto ripida e impegnativa, che porta al Monte Ceneri attraversando una selva castanile, con uno scorcio sul piano di Magadino.
Giunti al Ceneri si scende un breve tratto su asfalto (si sta valutando un’alternativa) attraverso la zona militare, per dirigersi verso l’imbocco della strada romana.

Invece d’imboccare la strada romana, si svolta a destra verso La Pioda. Da qui parte l’ultima vera discesa fino al piano. Dapprima su fondo erboso attraverso una selva castanile. Raccomandazione: il sentiero è largo; non seguite tutti la stessa traccia ma, rimanendo sul sentiero, fate in modo di sfruttare la larghezza sui tratti dritti, evitando che si formi un canale unico.
Più avanti, entrando nel bosco, il sentiero diventa più tecnico, con l’attraversamento di molti affioramenti rocciosi che, se umidi o bagnati, possono diventare molto viscidi.

La discesa si conclude in zona Vignette per poi tornare a Cadenazzo su asfalto. Nel complesso si tratta di un percorso di media difficoltà, sia tecnica, sia fisica, anche se presenta passaggi non sempre alla portata di tutti.

Il progetto di questo percorso è partito ben prima della creazione del Centro di competenza, ragione per cui è stato possibile apportare un piccolo contributo soltanto al momento della sua realizzazione. Infatti, l’OTR Bellinzona e valli, responsabile della gestione di questo e altri percorsi, ha proceduto autonomamente alla sua progettazione e realizzazione.

Ci tengo a sottolineare che, sebbene il percorso sia già aperto e segnalato su SvizzeraMobile, i lavori di “rifinitura” procederanno durante tutta l’estate.
Se doveste incontrare gli addetti ai lavori, vi invito a condividere il vostro apprezzamento, nel caso gradite quanto fatto.
Mi fermo qui con la notizia, ma rimango a disposizione per eventuali domande.
 
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"Da qui in poi riprende la salita su mulattiera, piuttosto ripida e impegnativa," diciamo che "impegnativa" è decisamente una sottostima della difficoltà di quella salita, soprattutto se hai nelle gambe diverse ore in sella e tanti km :mrgreen:
 

Mauro-TS

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"Da qui in poi riprende la salita su mulattiera, piuttosto ripida e impegnativa," diciamo che "impegnativa" è decisamente una sottostima della difficoltà di quella salita, soprattutto se hai nelle gambe diverse ore in sella e tanti km :mrgreen:
È vero, ma pensavo ci fosse gente più in forma di me ... o elettrificata :-|
In teoria é tutta pedalabile... basta fermarsi quelle 3-4 volte a tirare il fiato.:medita::smile:
 

Mauro-TS

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Cima Monte Boglia verso Pian Scagn e Alpe Bolla

L'ente turistico di Lugano (OTR Lugano Region) sta sistemando i sentieri escursionistici sui due lati del Monte Boglia con un importante investimento di risorse.
I lavori sono in corso ma, purtroppo, i problemi sono già iniziati.

Fermo restando che le MTB sono ammesse su qualsiasi sentiero non esplicitamente vietato, il rispetto verso gli altri utenti, i sentieri stessi e dunque per il lavoro di chi li mantiene, dovrebbe essere un capo saldo di tutti i bikers.

Dico dovrebbe, poiché questo é quanto mi ha scritto settimana scorsa il responsabile sentieri dell'OTR:
"Con grande stupore questa mattina i presenti hanno notato che ieri sera diversi bikers sono passati rovinando i lavori già eseguiti e questo è difficile da accettare e denota una mancanza di rispetto degli amanti dei MTB per i nostri sentieri e per gli sforzi finanziari che il nostro Ente e la città di Lugano investono."

Lo dico spesso, i peggiori nemici dei bikers, sono gli stessi bikers!

Vogliamo rovinare ulteriormente la nostra immagine (già non brillante)?
Vogliamo vedere apparire divieti per le bici sui sentieri?
Vogliamo che gli enti preposti smettano d'investire nella manutenzione dei sentieri?
Vogliamo vedere i progetti in corso per tracciati e strutture MTB "morire" anzitempo per mancanza di sostegno politico/pubblico?
Vogliamo continuare a condividere in rete e sui social quelli che prima erano sentieri percorsi da 4 bikers educati in modo che i bikers diventino 400 o 4'000?

E si, perché poi ci si lamenta di quello che succede ... QUI un esempio che dovrebbe far riflettere!
 
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Cima Monte Boglia verso Pian Scagn e Alpe Bolla

L'ente turistico di Lugano (OTR Lugano Region) sta sistemando i sentieri escursionistici sui due lati del Monte Boglia con un importante investimento di risorse.
I lavori sono in corso ma, purtroppo, i problemi sono già iniziati.

Fermo restando che le MTB sono ammesse su qualsiasi sentiero non esplicitamente vietato, il rispetto verso gli altri utenti, i sentieri stessi e dunque per il lavoro di chi li mantiene, dovrebbe essere un capo saldo di tutti i bikers.

Dico dovrebbe, poiché questo é quanto mi ha scritto settimana scorsa il responsabile sentieri dell'OTR:
"Con grande stupore questa mattina i presenti hanno notato che ieri sera diversi bikers sono passati rovinando i lavori già eseguiti e questo è difficile da accettare e denota una mancanza di rispetto degli amanti dei MTB per i nostri sentieri e per gli sforzi finanziari che il nostro Ente e la città di Lugano investono."

Lo dico spesso, i peggiori nemici dei bikers, sono gli stessi bikers!

Vogliamo rovinare ulteriormente la nostra immagine (già non brillante)?
Vogliamo vedere apparire divieti per le bici sui sentieri?
Vogliamo che gli enti preposti smettano d'investire nella manutenzione dei sentieri?
Vogliamo vedere i progetti in corso per tracciati e strutture MTB "morire" anzitempo per mancanza di sostegno politico/pubblico?
Vogliamo continuare a condividere in rete e sui social quelli che prima erano sentieri percorsi da 4 bikers educati in modo che i bikers diventino 400 o 4'000?

E si, perché poi ci si lamenta di quello che succede ... QUI un esempio che dovrebbe far riflettere!
Troppa gente in giro in bici (elettrica). Anche perché per salire in cima al Boglia ce ne vuole di voglia
 

philthyphil

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"Con grande stupore questa mattina i presenti hanno notato che ieri sera diversi bikers sono passati rovinando i lavori già eseguiti e questo è difficile da accettare e denota una mancanza di rispetto degli amanti dei MTB per i nostri sentieri e per gli sforzi finanziari che il nostro Ente e la città di Lugano investono."
bisogna anche capire cosa intendono per "diversi bikers sono passati rovinando i lavori eseguiti".
perché un conto è se disfano i sentieri tagliando le curve, andando addosso ad eventuali parapetti, facendo i tornanti in drifting ma se è solo per via del passaggio di alcune bici allora probabilmente i lavori sono stati eseguiti non tenendo conto di tutti gli utilizzatori dei sentieri...
 

Mauro-TS

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bisogna anche capire cosa intendono per "diversi bikers sono passati rovinando i lavori eseguiti".
perché un conto è se disfano i sentieri tagliando le curve, andando addosso ad eventuali parapetti, facendo i tornanti in drifting ma se è solo per via del passaggio di alcune bici allora probabilmente i lavori sono stati eseguiti non tenendo conto di tutti gli utilizzatori dei sentieri...
Il tuo commento mi da l'occasione di chiarire una cosa:
Il lavori di sistemazione e manutenzione dei sentieri come questo, tengono conto unicamente dell'utilizzo pedestre, non essendo quel sentiero un percorso ufficiale per MTB!
Per gli altri percorsi ufficiali MTB, che condividono sentieri ad uso pedestre, di base viene fatta una manutenzione/sistemazione che tiene conto di entrambe le categorie.

Con la premessa che ho fatto sopra, dicendo che le MTB sono generalmente ammesse, non significa implicitamente che si tenga conto dei biker ... e ne bastano pochi per distruggere (p. es.) gli scalini fatti per i pedoni.
Sta a noi adattarci con rispetto, e non agli altri.
 

philthyphil

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Il tuo commento mi da l'occasione di chiarire una cosa:
Il lavori di sistemazione e manutenzione dei sentieri come questo, tengono conto unicamente dell'utilizzo pedestre, non essendo quel sentiero un percorso ufficiale per MTB!
Per gli altri percorsi ufficiali MTB, che condividono sentieri ad uso pedestre, di base viene fatta una manutenzione/sistemazione che tiene conto di entrambe le categorie.

Con la premessa che ho fatto sopra, dicendo che le MTB sono generalmente ammesse, non significa implicitamente che si tenga conto dei biker ... e ne bastano pochi per distruggere (p. es.) gli scalini fatti per i pedoni.
Sta a noi adattarci con rispetto, e non agli altri.
ciao
premetto che non vorrei che i "toni da tastiera" lasciassero pensare che sia qui a fare polemica, il mio è un discorso per capire un po' le ragioni e i pensieri di tutti quelli coinvolti

quello che non capisco è cosa ci si aspetta da "noi" biker...
I sentieri sono stati sistemati "tenendo conto unicamente dell'utilizzo pedestre" (cit), come mai? se fai così, a livello di pianificazione, dovresti già tenere in conto di:
- chiudere alle bici, oppure
- aspettarti che il passaggio di alcuni in bici potrebbe rovinare i lavori
altrimenti fai i lavori cercando di strutturarli per bene.

mi sembra un po' naif aspettarsi che tutti in MTB facciano solo i percorsi segnalati o che vedo degli scalini e scendo dalla bici per farli a piedi. e stiamo parlando di una zona, con tutto il rispetto per il monte Boglia, che non mi sembra che sui social ci sia il boom come è stato per il Gerenpass quest'inverno quindi non mi vedo frotte di (e-)bikers che prendono d'assalto i sentieri appena sistemati, in questo caso particolare mi sembra un po' o una "mancanza di visione" o un'aspettativa troppo ottimistica.


Vogliamo vedere apparire divieti per le bici sui sentieri?
Vogliamo che gli enti preposti smettano d'investire nella manutenzione dei sentieri?
Vogliamo vedere i progetti in corso per tracciati e strutture MTB "morire" anzitempo per mancanza di sostegno politico/pubblico?

questi 3 punti sono un po' in contrasto tra loro. non vuoi far andare le bici su determinati sentieri? ne apri di appositi*, non puoi dire "non ve li apro perché siete stati maleducati nel mentre che stavamo forse pensando di fare qualcosa voi avete rovinato le scale ai pedoni"... boh, non capisco

*appositi che già ci sono anche sul monte Boglia ma alcuni sentieri ufficiali per le MTB sono tutt'altro che entusiasmanti quindi capisco la voglia di alcuni che scelgono altre strade...

ciao
 

Mauro-TS

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ciao
premetto che non vorrei che i "toni da tastiera" lasciassero pensare che sia qui a fare polemica, il mio è un discorso per capire un po' le ragioni e i pensieri di tutti quelli coinvolti

quello che non capisco è cosa ci si aspetta da "noi" biker...
I sentieri sono stati sistemati "tenendo conto unicamente dell'utilizzo pedestre" (cit), come mai? se fai così, a livello di pianificazione, dovresti già tenere in conto di:
- chiudere alle bici, oppure
- aspettarti che il passaggio di alcuni in bici potrebbe rovinare i lavori
altrimenti fai i lavori cercando di strutturarli per bene.

mi sembra un po' naif aspettarsi che tutti in MTB facciano solo i percorsi segnalati o che vedo degli scalini e scendo dalla bici per farli a piedi. e stiamo parlando di una zona, con tutto il rispetto per il monte Boglia, che non mi sembra che sui social ci sia il boom come è stato per il Gerenpass quest'inverno quindi non mi vedo frotte di (e-)bikers che prendono d'assalto i sentieri appena sistemati, in questo caso particolare mi sembra un po' o una "mancanza di visione" o un'aspettativa troppo ottimistica.




questi 3 punti sono un po' in contrasto tra loro. non vuoi far andare le bici su determinati sentieri? ne apri di appositi*, non puoi dire "non ve li apro perché siete stati maleducati nel mentre che stavamo forse pensando di fare qualcosa voi avete rovinato le scale ai pedoni"... boh, non capisco

*appositi che già ci sono anche sul monte Boglia ma alcuni sentieri ufficiali per le MTB sono tutt'altro che entusiasmanti quindi capisco la voglia di alcuni che scelgono altre strade...

ciao

Tranquillo, non la prendo come polemica, ma noto che la situazione giuridica (e di conseguenza pratica) del Ticino é tutt'altro che chiara ai più. Tento dunque di "rimettere la chiesa in mezzo al paese", ma dovrò essere molto "formale".

In Ticino, come nella maggior parte dei cantoni svizzeri, fa stato l'interpretazione dell'art. 43 delle della Legge federale sulla circolazione stradale (essendo i sentieri strade pedonali).

Art. 43

1 I veicoli a motore e i velocipedi non devono usare le strade che non sono adatte o non sono manifestamente destinate alla loro circolazione, come le strade pedonali, in particolare per il turismo a piedi.

L'articolo non autorizza esplicitamente la circolazione delle biciclette sui sentieri ma, per consolidata giurisprudenza, l'ammette (o se preferite la tollera) considerando i sentieri generalmente adatti alle MTB.
Tuttavia, rimane la possibilità alle autorità locali (cantonali o comunali) di introdurre ulteriori restrizioni, come ha fatto p. es. il Canton Appenzello che vieta le MTB su tutti i sentieri salvo eccezioni.

In soldoni cosa significa?
Siamo tollerati (o ammessi) fintanto che non creiamo problemi. Altrimenti --> Appenzello ;-)
Naïf é pensare che si può andare su qualsiasi sentiero infischiandosene dei danni che si possono arrecare (molto dipende da come si guida), a maggior ragione se c'é un cantiere in corso e il terreno non è ancora consolidato.
Senza menzionare il rispetto verso gli altri utenti (i pedoni hanno sempre la precedenza).

Sono d'accordo che l'offerta di percorsi dedicati (anche se condivisi) é al momento insufficiente e talvolta poco attrattiva, ma per realizzarne di nuovi non basta "aprirli"; occorre autorizzarli con una procedura edilizia formale e investire parecchi soldi per sistemarli e mantenerli costantemente, tenendo conto del doppio utilizzo e del fatto che la frequentazione aumenta. E per questo ci vuole tempo oltre che qualcuno disposto a investire.

La maggior parte dei sentieri viene gestita con fondi pubblici in funzione del loro uso primario, ossia quello pedestre.
A titolo di paragone, i biker rappresentano in Svizzera lo 8% della popolazione, mentre gli escursionisti il 60% ca.
Riesci a cogliere l'importanza della nostra categoria? E del fatto che si pianifica in un determinato modo?

Ora, gli aspetti positivi.
La MTB é riconosciuta a livello federale come un'attività ricreativa e turistica importante. Per cui molti cantoni intendono investire in percorsi e strutture dedicate. Ci sono importanti sussidi a disposizione per sostenere i progetti ma, all'atto pratico, occorre che vengano riconosciuti e accettati a livello politico (per le autorizzazioni che rilasciano i comuni) e dall'opinione pubblica (tramite il consenso dei proprietari dei fondi su cui passano i percorsi dedicati alle MTB) per evitare opposizioni e ricorsi.
Ecco che in questo contesto l'immagine dei biker diventa importante.

Anche i tracciati abusivi nei boschi contribuiscono a quest'immagine, sebbene finora sono stati perlopiù tollerati (essendo lo sfogo comprensibile di un esigenza insoddisfatta). La legge federale sulle foreste però é chiara e lascia poco spazio di manovra.
Recentemente, anche la tolleranza é venuta a meno e in alcuni luoghi e sono iniziati i problemi.
Ecco l'origine del mio primo intervento, anche se non é esplicitamente il mio compito sensibilizzare.
Lo faccio perché ci tengo e, forse, perché sono idealista. Anche se a volte mi dico "lascia perdere, che ci sbattano il naso".
Poi penso che non ci vanno di mezzo soltanto i maleducati, ma tutta una categoria :roll:

Mi fermo qui, poiché non posso investire troppo tempo nella "comunicazione" ... anche perché ho progetti da sostenere e coordinare.
 
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Hazy Davy

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questi 3 punti sono un po' in contrasto tra loro. non vuoi far andare le bici su determinati sentieri? ne apri di appositi*, non puoi dire "non ve li apro perché siete stati maleducati nel mentre che stavamo forse pensando di fare qualcosa voi avete rovinato le scale ai pedoni"... boh, non capisco

*appositi che già ci sono anche sul monte Boglia ma alcuni sentieri ufficiali per le MTB sono tutt'altro che entusiasmanti quindi capisco la voglia di alcuni che scelgono altre strade...

ciao
Sul discorso dei sentieri poco entusiasmanti ti do ragione, ma è forse più un mio (nostro) problema che di chi prepara o li costruisce. Molto spesso quando leggo di nuovi percorsi per mtb, rimango poi delusoleggendo le distanze e le pendenze. Spesso sono sentieri per famiglie e per chi ê alle prime armi e quindi lascio perdere. A scanso di equivoci, è meglio specificare che io sto a Schurter o McAskill come starei a Michael Jordan se prendessi in mano un pallone da basket. Ma di percorsi di 7 km "per famiglie" o tutti su strade forestali o simili ne faccio volentieri a meno. Però capisco che il grosso dell'utenza sono neo-biker, nel 99% dei casi imbranati con ebike, e quindi bisogna accontentare la maggioranza. Io (e tutti noi) possamo andare sui loro percorsi facili, mentre loro non potranno mai andare al bikepark di Airolo o su certi sentieri tecnici, ripidi e stretti, per fare un esempio.
 

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Sul discorso dei sentieri poco entusiasmanti ti do ragione, ma è forse più un mio (nostro) problema che di chi prepara o li costruisce. Molto spesso quando leggo di nuovi percorsi per mtb, rimango poi delusoleggendo le distanze e le pendenze. Spesso sono sentieri per famiglie e per chi ê alle prime armi e quindi lascio perdere. A scanso di equivoci, è meglio specificare che io sto a Schurter o McAskill come starei a Michael Jordan se prendessi in mano un pallone da basket. Ma di percorsi di 7 km "per famiglie" o tutti su strade forestali o simili ne faccio volentieri a meno. Però capisco che il grosso dell'utenza sono neo-biker, nel 99% dei casi imbranati con ebike, e quindi bisogna accontentare la maggioranza. Io (e tutti noi) possamo andare sui loro percorsi facili, mentre loro non potranno mai andare al bikepark di Airolo o su certi sentieri tecnici, ripidi e stretti, per fare un esempio.
La scelta dei tracciati dei percorsi ufficiali esistenti, fatti anche 10 o più anni addietro, è discutibile e non rappresenta le esigenze odierne. Non soltanto il target di utenti è cambiato, ma lo è anche la MTB come attrezzo. Nuove geometrie, sospensioni e ruote che semplificano la guida, oltre alla famosa (o famigerata :pirletto:;-)) pedalata assistita.

Gli obiettivi per lo sviluppo futuro prevedono il miglioramento di alcuni tracciati esistenti (dove é possibile), la realizzazione di nuovi percorsi classici e anche di 2-3 strutture dedicate (trailcenter, bike-park e skill-park che dir si voglia). Quest'ultimi per il segmento enduro e freeride, chiaramente a misura della nostra realtà ticinese e del nostro territorio.

Esistono comunque alcuni percorsi ufficiali particolarmente validi per una buona fetta dei biker (segmento trail e all-mountain) e, anche se li conosci, te li cito visto che sono generalmente apprezzati:
360 Val Colla (verrà cambiata la discesa finale), 362 Tamaro (con la nuova tratta A.-B.), 384 Brüsacü (non per tutti), 388 Bovarina, 397 Cardada (recentemente sistemato).

Per il resto :medita:... pazienza!
 

philthyphil

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Siamo tollerati (o ammessi) fintanto che non creiamo problemi. Altrimenti --> Appenzello ;-)
Naïf é pensare che si può andare su qualsiasi sentiero infischiandosene dei danni che si possono arrecare (molto dipende da come si guida), a maggior ragione se c'é un cantiere in corso e il terreno non è ancora consolidato.
Senza menzionare il rispetto verso gli altri utenti (i pedoni hanno sempre la precedenza).
Ti ringrazio per tutte le spiegazioni.
cito questa parte del tuo messaggio per dire che però questo messaggio è diverso da quello dove è partito il discorso. se lo metti giù così è più chiaro e capibile la frustrazione di chi ti ha scritto (e probabilmente tua che stai nel mezzo dei due fuochi).

perché scrivere "ragazzi, attenzione, cercate di moderare le velocità e magari aspettare che il terreno si assesti" è diverso da "smettetela di condividere sui social" con tanto di link ad un articolo in cui in Norvegia si è passati da 0 a 1000000 persone su una roccia. non è quello che è successo al Boglia, da qui i miei dubbi sul come mai ti hanno scritto incazzati per il passaggio di 2 biciclette...


Sul discorso dei sentieri poco entusiasmanti ti do ragione, ma è forse più un mio (nostro) problema che di chi prepara o li costruisce. Molto spesso quando leggo di nuovi percorsi per mtb, rimango poi delusoleggendo le distanze e le pendenze. Spesso sono sentieri per famiglie e per chi ê alle prime armi e quindi lascio perdere. A scanso di equivoci, è meglio specificare che io sto a Schurter o McAskill come starei a Michael Jordan se prendessi in mano un pallone da basket. Ma di percorsi di 7 km "per famiglie" o tutti su strade forestali o simili ne faccio volentieri a meno. Però capisco che il grosso dell'utenza sono neo-biker, nel 99% dei casi imbranati con ebike, e quindi bisogna accontentare la maggioranza. Io (e tutti noi) possamo andare sui loro percorsi facili, mentre loro non potranno mai andare al bikepark di Airolo o su certi sentieri tecnici, ripidi e stretti, per fare un esempio.
ti dico, io sono un neo-biker, ho preso la mia prima MTB lo scorso anno quindi rientro perfettamente in quello che potrebbe anche essere il target "per famiglie". Avendo sempre girato solo su strada non conosco i percorsi della zona, quindi oltre che affidarmi agli itinerari scovati qui sul forum faccio riferimento a quelli ufficiali. non cerco ovviamente le tracce super tecniche (non ne ho la capacità) ma alcuni passaggi di questi tracciati ufficiali, in questo breve periodo in cui mi sono avventurato, mi hanno lasciato con più di un dubbio su come siano stati scelti... come dici tu, strade forestali senza gusto, inutili muri (si, sto parlando di te Castagno Bike), discese su strada invece che nel bosco, ecc..

OT: Airolo sono stato lo scorso sabato per dare una rastrellata ai trail prima dell'apertura e al pomeriggio ci ho girato, se ce l'ho fatta io può farcela chiunque (anche se non è il mio genere) :))):

ciau!
 

Mauro-TS

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perché scrivere "ragazzi, attenzione, cercate di moderare le velocità e magari aspettare che il terreno si assesti" è diverso da "smettetela di condividere sui social" con tanto di link ad un articolo in cui in Norvegia si è passati da 0 a 1000000 persone su una roccia. non è quello che è successo al Boglia, da qui i miei dubbi sul come mai ti hanno scritto incazzati per il passaggio di 2 biciclette...
CUT
Si, d'accordo, sono due cose diverse, ma l'intento della prima lista (non esaustiva) di domande era quella di far riflettere ad ampio raggio su alcuni scenari possibili e conseguenti a taluni comportamenti.
Tra questi, anche la condivisione di tracce può avere conseguenze indesiderate in alcuni luoghi "sensibili" (da qui l'estremo esempio norvegese).

Pure in Ticino abbiamo uno spiacevole precedente, addirittura su un percorso ufficiale che é stato "chiuso", l'ex 398 Neggia BIke (o Carbon Trail). I problemi erano diversi, ma anche l'alta frequentazione e il poco rispetto dei soliti maleducati, hanno contribuito al triste epilogo.
 
B

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Tranquillo, non la prendo come polemica, ma noto che la situazione giuridica (e di conseguenza pratica) del Ticino é tutt'altro che chiara ai più. Tento dunque di "rimettere la chiesa in mezzo al paese", ma dovrò essere molto "formale".

In Ticino, come nella maggior parte dei cantoni svizzeri, fa stato l'interpretazione dell'art. 43 delle della Legge federale sulla circolazione stradale (essendo i sentieri strade pedonali).

Art. 43

1 I veicoli a motore e i velocipedi non devono usare le strade che non sono adatte o non sono manifestamente destinate alla loro circolazione, come le strade pedonali, in particolare per il turismo a piedi.

L'articolo non autorizza esplicitamente la circolazione delle biciclette sui sentieri ma, per consolidata giurisprudenza, l'ammette (o se preferite la tollera) considerando i sentieri generalmente adatti alle MTB.
Tuttavia, rimane la possibilità alle autorità locali (cantonali o comunali) di introdurre ulteriori restrizioni, come ha fatto p. es. il Canton Appenzello che vieta le MTB su tutti i sentieri salvo eccezioni.

In soldoni cosa significa?
Siamo tollerati (o ammessi) fintanto che non creiamo problemi. Altrimenti --> Appenzello ;-)
Naïf é pensare che si può andare su qualsiasi sentiero infischiandosene dei danni che si possono arrecare (molto dipende da come si guida), a maggior ragione se c'é un cantiere in corso e il terreno non è ancora consolidato.
Senza menzionare il rispetto verso gli altri utenti (i pedoni hanno sempre la precedenza).

Sono d'accordo che l'offerta di percorsi dedicati (anche se condivisi) é al momento insufficiente e talvolta poco attrattiva, ma per realizzarne di nuovi non basta "aprirli"; occorre autorizzarli con una procedura edilizia formale e investire parecchi soldi per sistemarli e mantenerli costantemente, tenendo conto del doppio utilizzo e del fatto che la frequentazione aumenta. E per questo ci vuole tempo oltre che qualcuno disposto a investire.

La maggior parte dei sentieri viene gestita con fondi pubblici in funzione del loro uso primario, ossia quello pedestre.
A titolo di paragone, i biker rappresentano in Svizzera lo 0.8% della popolazione, mentre gli escursionisti il 40% ca.
Riesci a cogliere l'importanza della nostra categoria? E del fatto che si pianifica in un determinato modo?

Ora, gli aspetti positivi.
La MTB é riconosciuta a livello federale come un'attività ricreativa e turistica importante. Per cui molti cantoni intendono investire in percorsi e strutture dedicate. Ci sono importanti sussidi a disposizione per sostenere i progetti ma, all'atto pratico, occorre che vengano riconosciuti e accettati a livello politico (per le autorizzazioni che rilasciano i comuni) e dall'opinione pubblica (tramite il consenso dei proprietari dei fondi su cui passano i percorsi dedicati alle MTB) per evitare opposizioni e ricorsi.
Ecco che in questo contesto l'immagine dei biker diventa importante.

Anche i tracciati abusivi nei boschi contribuiscono a quest'immagine, sebbene finora sono stati perlopiù tollerati (essendo lo sfogo comprensibile di un esigenza insoddisfatta). La legge federale sulle foreste però é chiara e lascia poco spazio di manovra.
Recentemente, anche la tolleranza é venuta a meno e in alcuni luoghi e sono iniziati i problemi.
Ecco l'origine del mio primo intervento, anche se non é esplicitamente il mio compito sensibilizzare.
Lo faccio perché ci tengo e, forse, perché sono idealista. Anche se a volte mi dico "lascia perdere, che ci sbattano il naso".
Poi penso che non ci vanno di mezzo soltanto i maleducati, ma tutta una categoria :roll:

Mi fermo qui, poiché non posso investire troppo tempo nella "comunicazione" ... anche perché ho progetti da sostenere e coordinare.
Interessante, non conoscevo i numeri che aiutano a contestualizzare la situazione.

C'è però un tema che è sempre assente nelle discussioni (almeno negli ambienti della MTB) e che non mi stancherò mai di ripetere. Almeno per me che arrivo da anni di attività nell'alpinismo e nell'arrampicata. CAS, UTOE, CAI e tutte le associazioni alpinistiche (che riuniscono gran parte degli escursionisti) lavorano da sempre sulla cultura alpinistica e sul rispetto della montagna. Non so chi si ricorda l'avvento degli spit e dell'arrampicata sportiva e cosa questo abbia comportato nei vari club. Tra chi frequenta la montagna partendo da un background alpinistico è scontato il rispetto dei percorsi: la roccia non si modifica per facilitare la scalata. Si sceglie piuttosto una via adatta alle proprie caratteristiche. Naturalmente ci sono state derive anche qui, vie salite con i compressori, vie classiche schiodate, corde fisse di canapa, risalite in elicottero o con ossigeno. Ma nel grosso della comunità è assodato che questo è un aspetto etico importante, di lealtà e rispetto per la montagna e per chi viene dopo di noi.

Nella MTB questo è purtroppo assente, a causa anche della volgarizzazione della disciplina. Ampie fette di popolazione hanno avuto accesso alla montagna senza corsi, formazione, sensibilizzazione che di fatto non esiste. Si è piuttosto semplificato l'accesso alla montagna, modificando sentieri, spianando passaggi alla ricerca del flow perfino dove il flow per natura non c'è. Tra chi pedala con il motore non è nemmeno più necessario dosare la batteria dal momento che si stanno costruendo sempre più colonnine di ricarica "in quota".

Per concludere, è sotto gli occhi di tutti che la situazione si sta aggravando. Ma non vedo alcuno sforzo da parte degli "opinion leader" nel promuovere una cultura del rispetto. A parte i soliti proclami -abbondanti su tutti i canali di discussione- dalla dubbia efficacia, continuano a essere proposti e spinti contenuti che esaltano prevalentemente l'aspetto ludico e meno rispettoso dell'ambiente in cui ci muoviamo. Video di discese full gas con derapate e salti sono pane quotidiano. Così come sentieri "asfaltati" da percorrere a velocità supersonica, nonostante la realtà dei nostri sentieri è quasi sempre diversa. E tornando alla volgarizzazione della disciplina, è chiaro che più gente porti in montagna, più gente sarà disposta a fare di tutto pur di ricreare quello che osserva fare al suo idolo su instagram o facebook possibilmente in bike park e con quel cavolo di toro rosso sul caschetto.....
 

Mauro-TS

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Interessante, non conoscevo i numeri che aiutano a contestualizzare la situazione.

C'è però un tema che è sempre assente nelle discussioni (almeno negli ambienti della MTB) e che non mi stancherò mai di ripetere. Almeno per me che arrivo da anni di attività nell'alpinismo e nell'arrampicata. CAS, UTOE, CAI e tutte le associazioni alpinistiche (che riuniscono gran parte degli escursionisti) lavorano da sempre sulla cultura alpinistica e sul rispetto della montagna. Non so chi si ricorda l'avvento degli spit e dell'arrampicata sportiva e cosa questo abbia comportato nei vari club. Tra chi frequenta la montagna partendo da un background alpinistico è scontato il rispetto dei percorsi: la roccia non si modifica per facilitare la scalata. Si sceglie piuttosto una via adatta alle proprie caratteristiche. Naturalmente ci sono state derive anche qui, vie salite con i compressori, vie classiche schiodate, corde fisse di canapa, risalite in elicottero o con ossigeno. Ma nel grosso della comunità è assodato che questo è un aspetto etico importante, di lealtà e rispetto per la montagna e per chi viene dopo di noi.

Nella MTB questo è purtroppo assente, a causa anche della volgarizzazione della disciplina. Ampie fette di popolazione hanno avuto accesso alla montagna senza corsi, formazione, sensibilizzazione che di fatto non esiste. Si è piuttosto semplificato l'accesso alla montagna, modificando sentieri, spianando passaggi alla ricerca del flow perfino dove il flow per natura non c'è. Tra chi pedala con il motore non è nemmeno più necessario dosare la batteria dal momento che si stanno costruendo sempre più colonnine di ricarica "in quota".

Per concludere, è sotto gli occhi di tutti che la situazione si sta aggravando. Ma non vedo alcuno sforzo da parte degli "opinion leader" nel promuovere una cultura del rispetto. A parte i soliti proclami -abbondanti su tutti i canali di discussione- dalla dubbia efficacia, continuano a essere proposti e spinti contenuti che esaltano prevalentemente l'aspetto ludico e meno rispettoso dell'ambiente in cui ci muoviamo. Video di discese full gas con derapate e salti sono pane quotidiano. Così come sentieri "asfaltati" da percorrere a velocità supersonica, nonostante la realtà dei nostri sentieri è quasi sempre diversa. E tornando alla volgarizzazione della disciplina, è chiaro che più gente porti in montagna, più gente sarà disposta a fare di tutto pur di ricreare quello che osserva fare al suo idolo su instagram o facebook possibilmente in bike park e con quel cavolo di toro rosso sul caschetto.....
Penso che ci sia ben poco da aggiunger al tuo intervento che condivido in toto e sottoscrivo.
Ma forse una cosa ci sarebbe ...

L'approccio ludico di tendenza, sempre alla ricerca di sensazioni forti o adrenaliniche (fatto salti e sbandate in velocità) é un dato di fatto.
Ho paura che non si possa arrestare o mitigare più di tanto ... because business is business! (sempre li si va a finire)
Penso che si possa al massimo indirizzare verso strutture dedicate come i bike-park o simili.
Sui sentieri condivisi è, ovviamente, controproducente in molti frangenti. Su questo chiodo credo valga ancora la pena battere.
 
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Ma non si riesce in un qualche modo a fare un'associazione di categoria? Magari riusciamo ad avere più peso e a educare di più
 

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