La telefonata di un pazzo

  • La Specialized Stumpjumper arriva al numero 15, cioé alla sua quindicesima ediuzione, cambiando forma del telaio, escursione e soprattutto sospensione posteriore, perché adesso troviamo un ammortizzatore sviluppato dal marchio americano in collaborazione con Fox, il Genie.
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Maiella

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Black Forest Pro/Whistler Pro by Focus
Al momento sembra che ci sia una sorta di sopportazione passiva.
Se questa situazione continua credo sia inevitabile l'intervento della Guardia Nazionale
Ma é chiaro che la cosa non finisce qui. Gli USA sono al tramonto. La mia posizione a riguardo é molto pragmatica: i risvolti sociali americani non subiscono alcuna modifica perché tutto ciò che vediamo in questi giorni era già presente e, purtroppo, Trump ha enfatizzato questo substrato. Dal punto di vista economico l'arretramento degli USA non mi spaventa. Io sarei più preoccupato se la ricchezza sparisse, invece c'é solo un collacamento diverso della stessa. Ed é questa la ragione per la quale né temo la Cina, né la considero una minaccia ma un'opportunità.
 
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Ivo

Biker paradisiacus
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Enduro Expert 2010
...e solo qualche ora fa c'era chi si indignava per il termine utilizzato nel titolo.

Questo è di due anni fa:

L'IDIOTA IN CHIEF-IL RE E' PAZZO
di VITTORIO ZUCCONI
L’Imperatore non è nudo, è “un idiota”.
Nel castello di Re Donald, i cortigiani tremano: si sono ormai tutti convinti che il sovrano lo sia, “un idiota”. Si deve ricorrere al dizionario dei sinonimi per seguire le variazioni sul tema alle quali i personaggi citati dall’autore del libro che sta sconvolgendo la corte ricorrono per battere sullo stesso concetto, che Trump sia intellettualmente “unfit”, un “semialfabeta” (sic) senile incapace di comprendere ed esercitare la massima funzione istituzionale prevista dalla Costituzione americana che lui “non capisce”. La persona incaricata di illustrargliela racconta: «Arrivati al quarto articolo (la Costituzione americana ne conta sette, più i 27, fondamentali Emendamenti) il presidente perse la concentrazione».
L’insegnante, disperata, rinunciò a proseguire la lezione su quel documento che il capo dello Stato aveva giurato, con la mano sulla Bibbia della madre, di “sostenere e difendere” da tutti i nemici.
Era stato Rupert Murdoch, il miliardario australiano proprietario di Sky TV e della Fox, quello che Trump aveva freneticamente corteggiato per averne l’approvazione, il primo a concludere, dopo una telefonata, che il presidente era un “fottuto imbecille”.
Dopo Murdoch lo “squalo” era stato Rex Tillerson, già presidente della Exxon sorprendentemente chiamato a un incarico di segretario di Stato che non voleva («fu mia moglie a spingermi», confesserà poi) a raggiungere la stessa convinzione: «Trump is a moron», è uno scemo. Gary Cohn, finanziere nominato capo dei consiglieri economici, lo caratterizzò come un escremento, «è una merda». H.R. McMaster, direttore del Consiglio per la sicurezza nazionale, il massimo organismo di consulenza in materia di pace e guerra, lo giudica più garbatamente un “dope”, un fessacchiotto, come “Dopey”, il Cucciolo babbeo dei Sette Nani. E il segretario al Tesoro, Mnuchin è d’accordo con l’ex capo gabinetto della Casa Bianca, Reince Priebus, nel definire Trump “un idiota”. Il cento per cento di chi è a contatto quotidianamente con lui, conclude il libro, concorda.
Nessuno dei personaggi citati nei poco lusinghieri giudizi sull’intelletto dell’uomo dal “Grande Bottone” che controlla più di seimila testate nucleari ha finora smentito di avere utilizzato il dizionario del sinonimi di “idiota”, senza neppure le attenuanti letterarie dostoevskijane. Il sospetto che Trump non giochi con un «mazzo completo di carte», come ha detto l’ex amico e deputato repubbblicano Joe Scarborough dopo un incontro privato alla Casa Bianca si sta estendendo: «Gli chiesi che cosa leggesse e dopo una lunga esitazione mi rispose: la Bibbia, ogni tanto». Nel duello quotidiano coi giornalisti, ormai si chiede apertamente alla portavoce di Trump se il presidente aggiungerà al check-up fisico in questo gennaio anche un esame psichiatrico. I costituzionalisti si chiedono se le condizioni mentali possano, come le infermità fisiche, giustificare la deposizione di un presidente in base al 25esimo emendamento, uno di quelli ai quali mai Trump arrivò nella lezione.
Era dagli anni ’70, quando Gerald Ford divenne il successore di emergenza di Nixon con la sua fama di goffo, non geniale deputato, che non si mettevano in dubbio le facoltà mentali di un presidente. Ronald Reagan, negli ultimi anni del suo mandato, aveva dato i segni di quell’Alzheimer che lo avrebbe poi devastato e ucciso, ma la dedizione totale della moglie Nancy, la fedeltà assoluta del suo staff e l’adorazionne di milioni di americani che pure lo avevano inizialmente osteggiato avevano coperto il suo appannamento, spiegato anche con i quasi 80 anni.
Nessuno, per ora, di fronte alla grandinata di giudizi sferzanti venuti dalla sacrestia del potere, si è alzato a proteggerlo. L’avanzare dei sintomi è notato e sempre più visibile. Trump rifiuta conferenze stampa tradizionali, troppo rischiose, preferendo quei rapidi, telegrafici scambi di battute al volo con giornalisti mentre s’incamminna verso l’elicottero presidenziale.
Ricorre maniacalmente a Twitter perchè limita a pochi caratteri la incapacità di esprimere concetti ragionati e complessi. Nelle sue conversazioni private, sempre più brevi, i collaboratori notano come tenda a ripetere gli stessi aneddoti o le stesse formule verbali ogni pochi minuti, altro segno inquietante.
Se questi grandi sacrestani, ministri, collaboratori, consiglieri che hanno raggiunto la certezza unanime che il loro Capo sia un cretino resistono è precisamente perché lo giudicano tale, perchè si sentono l’ultima linea di difesa prima del precipizio, votati a limitare i danni. Svegliandosi ogni mattina, se sono riusciti a dormire, correndo a vedere che altro abbia twittato nel cuore della notte “l’Idiota in Chief”.
 

picca

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Nel viaggio in USA di 5 anni fa mi ero reso conto come l'immagine degli USA che, a dire il vero fino a qualche tempo fa, si è cercato di far passare qui da noi si quanto di più ideologico e falso. Soprattutto uscendo dalle grandi città si capisce subito quanto la gente sia primordiale, scarsamente istruita e grossolana all'ennesima potenza...ma quanto accaduto è veramente una roba fuori da qualsiasi mia immaginazione. E non mi venite fuori col classico "era facilmente prevedibile"....per me sta roba era semplicemente inimmaginabile.
 

Don Juan

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...ce l'ho (di nuovo).....
...chiedo scusa: una domanda mi assale prepotente.
Alla luce dei fatti occorsi ieri in quel di Washington, dove sono i pro-Trumpiani del sito che fino a "qualche pagina fa" di questo 3d nè andavano a tessere le lodi (compreso il più "sottile" di tutti che da "velatamente" dello stupido a chiunque...)?
Su ragazzi, non abbiate timore: il vostro tycoon ha bisogno di voi.

DON
 

red.hell

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Nel viaggio in USA di 5 anni fa mi ero reso conto come l'immagine degli USA che, a dire il vero fino a qualche tempo fa, si è cercato di far passare qui da noi si quanto di più ideologico e falso. Soprattutto uscendo dalle grandi città si capisce subito quanto la gente sia primordiale, scarsamente istruita e grossolana all'ennesima potenza...ma quanto accaduto è veramente una roba fuori da qualsiasi mia immaginazione. E non mi venite fuori col classico "era facilmente prevedibile"....per me sta roba era semplicemente inimmaginabile.

stessa cosa in un mio viaggio di lavoro di un anno e mezzo fa, in un paesino da 6000 abitanti a 1h30' da Chicago e in una città da 50k abitanti in Oklahoma, entrambe le contee con il 70% di voti a Trump alle scorse elezioni
 

MauroPS

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Nel viaggio in USA di 5 anni fa mi ero reso conto come l'immagine degli USA che, a dire il vero fino a qualche tempo fa, si è cercato di far passare qui da noi si quanto di più ideologico e falso. Soprattutto uscendo dalle grandi città si capisce subito quanto la gente sia primordiale, scarsamente istruita e grossolana all'ennesima potenza...ma quanto accaduto è veramente una roba fuori da qualsiasi mia immaginazione. E non mi venite fuori col classico "era facilmente prevedibile"....per me sta roba era semplicemente inimmaginabile.
Assolutamente d'accordo. Io negli USA ci vado per lavoro da 30 anni, e non ci ho messo molto a passare dalla fascinazione e dal mito per gli States ad un'idea completamente opposta. Le grandi città si salvano, ma l'America profonda è il farmer dell'Oklahoma o dell'Arkansas con la sedia a dondolo sotto al portico e il fucile sulle ginocchia, ignorante come un sasso ma pieno di convinzioni incrollabili.
 
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oTToo

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Onestamente non so farmi un'idea di quanto successo e sta oggi accadendo nel USA, a causa della complessità della società americana e del peculiare sistema elettorale.
A mio avviso però dovrebbero mettere mano alla modalità della votazione perché questo non è il primo caso di contestazione del voto (di sicuro ci fu quello delle elezioni del 2001, quando Gore, sconfitto, contestò i voti della Florida).
Se non vado errato ogni Stato dell'Unione è libero di scegliere il proprio modello di voto e sistema elettorale e questa, a mio avvivo, dovrebbe essere invece materia nazionale, almeno per l'elezione del presidente e dei componenti delle due camere.
Io sono un sostenitore del modello federale (lo vorrei anche per la nostra Europa) ma certe materie, come ad esempio la difesa e la politica estera, dovrebbero rimanere di competenza centrale. Una nazione grande e importante come gli USA non può permettersi questa instabilità politica e dubbi, interni e esterni, sulla legittimità dei suoi rappresentanti.
 
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sirc57

molti mi stanno antipatici , alcuni molto di piu
12/12/09
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terra di mezzo libera del cavolo che mi pare
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graziella anno 2023
...chiedo scusa: una domanda mi assale prepotente.
Alla luce dei fatti occorsi ieri in quel di Washington, dove sono i pro-Trumpiani del sito che fino a "qualche pagina fa" di questo 3d nè andavano a tessere le lodi (compreso il più "sottile" di tutti che da "velatamente" dello stupido a chiunque...)?
Su ragazzi, non abbiate timore: il vostro tycoon ha bisogno di voi.

DON
essere pro Trump non vuol dire non essere contro i fatti accaduti ieri. Ricordiamoci cio che succedeva con le sardine .anche se non andavano in parlamento. iFamosi facinorosi dei centri sociali sono quasi a livelli di quelli di ieri. Punto . Sono sempre da condannare in qualsiasi caso .
 

MauroPS

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essere pro Trump non vuol dire non essere contro i fatti accaduti ieri. Ricordiamoci cio che succedeva con le sardine .anche se non andavano in parlamento. iFamosi facinorosi dei centri sociali sono quasi a livelli di quelli di ieri. Punto . Sono sempre da condannare in qualsiasi caso .
ma che c'entrano le sardine? dai non spariamo cazzate.
 

Moebius

Biker cesareus
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Rotwild, Stumpy 2010
essere pro Trump non vuol dire non essere contro i fatti accaduti ieri. Ricordiamoci cio che succedeva con le sardine .anche se non andavano in parlamento. iFamosi facinorosi dei centri sociali sono quasi a livelli di quelli di ieri. Punto . Sono sempre da condannare in qualsiasi caso .
Un tale concentrato di sciocchezze in due sole righe ha del capolavoro.
 

Don Juan

Biker perfektus
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...ce l'ho (di nuovo).....
essere pro Trump non vuol dire non essere contro i fatti accaduti ieri. Ricordiamoci cio che succedeva con le sardine .anche se non andavano in parlamento. iFamosi facinorosi dei centri sociali sono quasi a livelli di quelli di ieri. Punto . Sono sempre da condannare in qualsiasi caso .
..forse ti sfugge un "piccolissimo" particolare: i facinorosi sono stati aizzati tramite comizio ad-hoc qualche ora prima da Trump stesso...
Non mi sembra un dettaglio di poco conto..

DON
 
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Biker nirvanensus
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Assolutamente d'accordo. Io negli USA ci vado per lavoro da 30 anni, e non ci ho messo molto a passare dalla fascinazione e dal mito per gli States ad un'idea completamente opposta. Le grandi città si salvano, ma l'America profonda è il farmer dell'Oklahoma o dell'Arkansas con la sedia a dondolo sotto al portico e il fucile sulle ginocchia, ignorante come un sasso ma pieno di convinzioni incrollabili.
E con il cortile pieno di rottami e spazzatura
 
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