Come si intuisce dal titolo la mia è sicuramente una visione di parte della RIP 9, dato che da diversi anni giro per lo più con bici relativamente pesanti, preferendo di gran lunga soffrire in salita per godere al meglio la discesa; inoltre il mio approccio al mondo 29 e stato un po da scettico, avendo provato (con una buona delusione) una delle prime 29 tempo fa.
Entrato di recente nel mondo 29 con una SS e favorevolmente impressionato da questa, essendo uno sperimentatore ho deciso di montarmi una RIP per verificare se davvero le 29 possono davvero offrire qualcosa in più o se sono un semplice oggetto alla moda nel mondo delle mtb.
La bici è stata montata per assecondare le mie esigenze (montaggio ancora provvisorio per alcuni componenti sembra la gemella di quella del Sembola, stesso colore puffoso, le foto ... prossimamente):
-[FONT="] [/FONT]forca Manitou Minute 120 PP (in realtà avrei tanto voluto metterci una Reba team 120 maxle, ma vista la difficoltà per averne una in tempi brevi )
-[FONT="] [/FONT]freni Magura Louise FR 180/180 (un po datati ma sempre affidabili, potenti e poco affini al fading, anche questi in attesa di avere i nuovi hope 4 )
-[FONT="] [/FONT]guarnitura SLX doppia 22/36/bash (in attesa di montarci il 20 al posto del 22)
-[FONT="] [/FONT]comandi SLX, cambio Saint 09 a gabbia media, deragliatore XT
-[FONT="] [/FONT]ruote american classic (modificate con mozzo anteriore hope pro II) fornite in offerta col telaio :)
-[FONT="] [/FONT]manubrio e reggisella fsa bianchi serie xc non leggerissimi ma robusti, attacco manubrio thomson
-[FONT="] [/FONT]le ruote sono state montate come gomme + camera perché volevo provare sul campo diversi tipi di coperture; una volta scelte le preferite le latticizzerò sicuramente.
Il montaggio di componenti scelti non in funzione della leggerezza ha portato il peso poco sopra ai 13kg senza pedali, non poco ma direi allineato a molte bici da 26 con la stessa destinazione duso montate in maniera analoga.
La RIP è la mia prima full 29, perciò i riferimenti di comportamento saranno per forza riferiti a delle 26 che ben conosco, analoghe per peso e destinazione duso (Kona Bear/Dawg, Cdale Jekill e Prophet, Marin Wolf Ridge); inoltre tutte le mie impressioni sono chiaramente influenzate dalla mia propensione alla discesa e dal mio dolce peso, attorno ai 95kg in assetto da combattimento, zaino modello Eta Beta incluso.
Il telaio mi ha impressionato bene per il livello di finiture e la qualità delle verniciature; lammo montato è stato leggermente fresato da Niner per aumentare la luce disponibile tra il corpo aria e la fascia del deragliatore (anche se montando solo la doppia potrebbe andar bene anche non lavorato )
Montata la bici, primi giretti e prime impressioni :
- sorprese positive vengono dalla Manitou Minute, che offre un funzionamento fluido e lineare (anche troppo lineare , scoprirò in seguito ) unito ad un peso ridotto a ad un ottima rigidità (per il suo peso ), e dal funzionamento molto valido del carro, abbinato ad un ammo regolato dalla casa alla perfezione per il telaio
-[FONT="] [/FONT]sorprese negative dal carro del telaio che invece flette abbastanza (anche considerando il ridotto peso del telaio stesso) e dalla scarsa luce libera nel passaggio ruota , tanto da rendermi sicuro di problemi col fango dellappennino e della golena
Una volta in sella ed iniziato a pedalare si capisce lacronimo del nome, Roll In Peace, in effetti lunione delle ruotone abbinate ad una forcella ed un carro sensibile, tolgono le sensazioni del percorso che normalmente non sono così filtrate da full di questo peso
In pianura
Montate le gomme più scorrevoli che avevo per le 29, Schwalbe Racing Ralph Evo 2.25, i primi percorsi nelle golena del Po scivolano via sotto le ruote senza problemi, le RR da 29 offrono una maggior trazione rispetto alle sorelle da 26, anche sul viscido.
Nelle pieghe la sensazione di fiducia trasmessa è decisamente più alta; inoltre le gommone aiutano a passare con poca fatica nei tratti sabbiosi che tendono a frenare molto le 26 (a parità di sezione di gomme).
Nel fango fangoso invece ho avuto la netta impressione che la maggior superficie di contatto delle ruote da 29 renda il procedere più faticoso che con le 26, e il passaggio ruota del carro rivela di non essere abbondante, anzi e sono solo 2,25
Sulle carraie e sullasfalto la minor resistenza al rotolamento offerta dalle ruote di grande diametro si fa piacevolmente notare, utile la possibilità di inserire il propedal sui percorsi scorrevoli, altrimenti il carro bobba un po.
Nel complesso direi che così montata in pianura la RIP mi è sembrata offrire delle prestazioni più che buone, ma chiaramente questo montaggio sarebbe sprecato per un uso solo in piano, regno delle biammortizzate leggere da xc o delle front qui i 120mm della RIP con le ruote da 29 sono assolutamente ridondanti.
In collina
- percorsi pedalati misti (asfalto, carraie, single track) dellappennino Piacentino: la guarnitura 22/36 abbinata al 34/11 è quasi perfetta, ho sentito la mancanza del 20 solo in una salita particolarmente ripida, tanto da rendermi indeciso se montarlo o tenere il 22
Nelle salite scorrevoli, a propedal inserito, si viaggia alla grande; se la salita lo richiede, prima di alzarsi sui pedali basta chiudere la compressione della forcella e via
La maggior stabilità offerta dalle ruotone aiuta anche nelle salite più ripide , rigorosamente affrontate col 22/34, dove lo sterzo che rimane stabile anche a 4 km/h
Sui single track in salita, il carro offre una motricità ottimale e la bici non tende quasi mai ad alzarsi, richiedendo spostamenti in sella molto ridotti rispetto a quanto mi hanno abituato le 26; la tendenza ad impuntarsi contro radici, sassi, ostacoli vari è decisamente inferiore a quanto sono abituato e si scavalcano in scioltezza pedalando seduti ostacoli che risultavano impegnativi da affrontare con le 26
In discesa le piacevoli sorprese sono ancora di più : la tendenza al ribaltamento è quasi assente, tanto da richiedere movimenti col corpo allindietro molto inferiori al solito e da non sentire quasi la necessità di abbassare la sella.
La sensazione di sicurezza offerta è superiore a quella di molte 26 con 140 di escursione (solo la Wolf Ridge va altrettanto bene, ma ha un angolo di sterzo molto aperto ), solo qualche fine corsa della Minute mi ricorda che davanti lescursione è solo 120, il carro invece sembra avere molta più escursione di quella reale, copia tutto e per arrivare al fine corsa devo impegnarmi a cercare gli ostacoli (giù il cappello per il lavoro fatto dal sig. Niner )
Sui tratti più veloci, nei cambiamenti di direzione si sente un po la flessione del carro, niente di preoccupante, ma sufficiente a disturbare un po la precisione di guida
La maneggevolezza nei single track è eccellente (alla faccia di chi pensa che le 29 siano come dei tir chi spara sentenze prima di aver provato e dice che le 29 non sono maneggevoli e poco adatte ai single track dovrebbe provare una RIP montata con la Minute ) solo due tornantini strettissimi con radici bastarde incorporate mi fanno rallentare un po, forse più per la paura e la scarsa conoscenza delle reazioni del mezzo, che per una reale necessità ma sono passaggi che ho fatto realmente meglio solo con delle 26 che conosco molto bene e che sono molto maneggevoli
Nei punti più tecnici ringrazio di avere la doppia col bash, il movimento centrale abbastanza basso (per le mie abitudini, 335 mm misurato scarico con rampage/nevegal 2.3 ) e il comportamento della bici che ti invoglia a osare, mi portano ad avere due o tre contatti indesiderati; non è difficile toccare a terra anche con i pedali e qualche volta credo con la biella inferiore del carro (non ho visto segni sulla stessa, ma cera abbastanza molle ).
Molto spesso delle pietre (molto molto più spesso che con le 26) alzate dalla ruota davanti si schiantano contro il telaio, la verniciatura tiene, ma penso che metterò una protezione trasparente sul tubo
Questo tipo di percorsi diciamo all-mountain-free (nel senso vai dove ti porta il cuore), sono il regno della RIP, che rivela la sua vera anima di bici polivalente. Certo non è perfetta in tutte le situazioni, ma sicuramente è una delle migliori che abbia provato, pedalabilissima, sicura in discesa, brillante nei single track
Unica nota negativa , la scarsa luce libera tra le ruote da 2.3 e il telaio; il fango esiste e quello argilloso dei percorsi del Piacentino o della golena del Po ha bisogno di spazio. Più volte mi sono dovuto fermare a togliere il magico impasto di fango-foglie-sassini...
percorsi veloci free e tecnici impegnativi :
per mettere alla frusta la RIP anche oltre il suo campo duso normale, e per verificare le strane teorie sulla corrispondenza di escursione tra 26 e 29 ho voluto provare la RIP anche su alcuni percorsi che abitualmente percorro con bici assai più toste (Moto, Gemini, Judge ).
Montate altre gomme ( una Panaracer Rampage davanti e una Kenda Nevegal al posteriore) metto la bici sul furgone e via.
Come riferimento reale per le velocità sostenibili, i miei compagni di discese con bici da 26 con ben altre escursioni e gomme ben più generose
Iniziamo da un percorso scorrevole-veloce; le gomme anche se solo da 2.3 si difendono molto bene e fanno il loro sporco lavoro, evidentemente il maggior diametro aiuta
Qui però la ridotta escursione della Minute (con una corsa per di più molto lineare ed una idraulica certo non al livello di una Fox 36) e del carro e la ridotta altezza da terra del telaio consigliano di limitare la velocità a livelli da cinghiale al trotto : andando al galoppo i fine corsa arrivano con i primi saltini (anche non voluti, ma se vai, prima o poi salti ) e con una sensazione di avviso del raggiunto limite del mezzo.
Forse con una taratura più rigida delle sospensioni si potrebbe ovviare in parte al problema, ma sinceramente non ho neanche provato.
Negli attraversamenti in velocità dei solchi lasciati dai simpaticoni che girano con i quad e/o le moto da cross le flessioni dellinsieme telaio/forca/ruota 29 si sentono molto.
Sul tecnico lento e molto sconnesso il comportamento è migliore : le ruote grandi qui sembrano magiche, aiutano un sacco e anche con i soli 120 della minute si scavalcano ostacoli impegnativi; le flessioni del "sistema qui non sono così significative.
Devo solo fare attenzione alla ridotta altezza da terra del movimento centrale e del telaio : conosco bene i sentieri, ma sono abituato a farli con bici dal movimento centrale molto alto e ogni tanto vado a sbattere
Questi sinceramente non sono i percorsi per cui mi sentirei di consigliare lacquisto della RIP, e per questo il signor Niner ha fatto la WFO
Conclusione : così montata la RIP è una delle migliori all mountain che abbia provato, pedalabile alla grande ma in grado di farmi divertire nelle discese.
E la bici perfetta (totale, si diceva un po di tempo fa ) ? Sicuramente no, ma non credo che mai esisterà una bici perfetta per tutte le situazioni; per questo il mio garage ne ospita tante :)
Cosa cambierò del montaggio attuale :
-[FONT="] [/FONT]il bash della doppia SLX che pesa un botto per niente
-[FONT="] [/FONT]i Louise FR per gli Hope 4 nuovi quando li troverò, i Louise fanno onestamente il loro sporco lavoro, ma gli Hope 4 sono a un altro livello (specie come fading nella versione con i dischi flottanti)
[FONT="]- forse la Minute ma in fondo non va per niente male
marco
PS : non voglio scatenare polemiche e non penso di essere il portatore della verità assoluta ... sono solo le mie impressioni, diverse per alcuni punti da quelle del Sembola, per altri coincidenti con le sue ...
[/FONT]
Entrato di recente nel mondo 29 con una SS e favorevolmente impressionato da questa, essendo uno sperimentatore ho deciso di montarmi una RIP per verificare se davvero le 29 possono davvero offrire qualcosa in più o se sono un semplice oggetto alla moda nel mondo delle mtb.
La bici è stata montata per assecondare le mie esigenze (montaggio ancora provvisorio per alcuni componenti sembra la gemella di quella del Sembola, stesso colore puffoso, le foto ... prossimamente):
-[FONT="] [/FONT]forca Manitou Minute 120 PP (in realtà avrei tanto voluto metterci una Reba team 120 maxle, ma vista la difficoltà per averne una in tempi brevi )
-[FONT="] [/FONT]freni Magura Louise FR 180/180 (un po datati ma sempre affidabili, potenti e poco affini al fading, anche questi in attesa di avere i nuovi hope 4 )
-[FONT="] [/FONT]guarnitura SLX doppia 22/36/bash (in attesa di montarci il 20 al posto del 22)
-[FONT="] [/FONT]comandi SLX, cambio Saint 09 a gabbia media, deragliatore XT
-[FONT="] [/FONT]ruote american classic (modificate con mozzo anteriore hope pro II) fornite in offerta col telaio :)
-[FONT="] [/FONT]manubrio e reggisella fsa bianchi serie xc non leggerissimi ma robusti, attacco manubrio thomson
-[FONT="] [/FONT]le ruote sono state montate come gomme + camera perché volevo provare sul campo diversi tipi di coperture; una volta scelte le preferite le latticizzerò sicuramente.
Il montaggio di componenti scelti non in funzione della leggerezza ha portato il peso poco sopra ai 13kg senza pedali, non poco ma direi allineato a molte bici da 26 con la stessa destinazione duso montate in maniera analoga.
La RIP è la mia prima full 29, perciò i riferimenti di comportamento saranno per forza riferiti a delle 26 che ben conosco, analoghe per peso e destinazione duso (Kona Bear/Dawg, Cdale Jekill e Prophet, Marin Wolf Ridge); inoltre tutte le mie impressioni sono chiaramente influenzate dalla mia propensione alla discesa e dal mio dolce peso, attorno ai 95kg in assetto da combattimento, zaino modello Eta Beta incluso.
Il telaio mi ha impressionato bene per il livello di finiture e la qualità delle verniciature; lammo montato è stato leggermente fresato da Niner per aumentare la luce disponibile tra il corpo aria e la fascia del deragliatore (anche se montando solo la doppia potrebbe andar bene anche non lavorato )
Montata la bici, primi giretti e prime impressioni :
- sorprese positive vengono dalla Manitou Minute, che offre un funzionamento fluido e lineare (anche troppo lineare , scoprirò in seguito ) unito ad un peso ridotto a ad un ottima rigidità (per il suo peso ), e dal funzionamento molto valido del carro, abbinato ad un ammo regolato dalla casa alla perfezione per il telaio
-[FONT="] [/FONT]sorprese negative dal carro del telaio che invece flette abbastanza (anche considerando il ridotto peso del telaio stesso) e dalla scarsa luce libera nel passaggio ruota , tanto da rendermi sicuro di problemi col fango dellappennino e della golena
Una volta in sella ed iniziato a pedalare si capisce lacronimo del nome, Roll In Peace, in effetti lunione delle ruotone abbinate ad una forcella ed un carro sensibile, tolgono le sensazioni del percorso che normalmente non sono così filtrate da full di questo peso
In pianura
Montate le gomme più scorrevoli che avevo per le 29, Schwalbe Racing Ralph Evo 2.25, i primi percorsi nelle golena del Po scivolano via sotto le ruote senza problemi, le RR da 29 offrono una maggior trazione rispetto alle sorelle da 26, anche sul viscido.
Nelle pieghe la sensazione di fiducia trasmessa è decisamente più alta; inoltre le gommone aiutano a passare con poca fatica nei tratti sabbiosi che tendono a frenare molto le 26 (a parità di sezione di gomme).
Nel fango fangoso invece ho avuto la netta impressione che la maggior superficie di contatto delle ruote da 29 renda il procedere più faticoso che con le 26, e il passaggio ruota del carro rivela di non essere abbondante, anzi e sono solo 2,25
Sulle carraie e sullasfalto la minor resistenza al rotolamento offerta dalle ruote di grande diametro si fa piacevolmente notare, utile la possibilità di inserire il propedal sui percorsi scorrevoli, altrimenti il carro bobba un po.
Nel complesso direi che così montata in pianura la RIP mi è sembrata offrire delle prestazioni più che buone, ma chiaramente questo montaggio sarebbe sprecato per un uso solo in piano, regno delle biammortizzate leggere da xc o delle front qui i 120mm della RIP con le ruote da 29 sono assolutamente ridondanti.
In collina
- percorsi pedalati misti (asfalto, carraie, single track) dellappennino Piacentino: la guarnitura 22/36 abbinata al 34/11 è quasi perfetta, ho sentito la mancanza del 20 solo in una salita particolarmente ripida, tanto da rendermi indeciso se montarlo o tenere il 22
Nelle salite scorrevoli, a propedal inserito, si viaggia alla grande; se la salita lo richiede, prima di alzarsi sui pedali basta chiudere la compressione della forcella e via
La maggior stabilità offerta dalle ruotone aiuta anche nelle salite più ripide , rigorosamente affrontate col 22/34, dove lo sterzo che rimane stabile anche a 4 km/h
Sui single track in salita, il carro offre una motricità ottimale e la bici non tende quasi mai ad alzarsi, richiedendo spostamenti in sella molto ridotti rispetto a quanto mi hanno abituato le 26; la tendenza ad impuntarsi contro radici, sassi, ostacoli vari è decisamente inferiore a quanto sono abituato e si scavalcano in scioltezza pedalando seduti ostacoli che risultavano impegnativi da affrontare con le 26
In discesa le piacevoli sorprese sono ancora di più : la tendenza al ribaltamento è quasi assente, tanto da richiedere movimenti col corpo allindietro molto inferiori al solito e da non sentire quasi la necessità di abbassare la sella.
La sensazione di sicurezza offerta è superiore a quella di molte 26 con 140 di escursione (solo la Wolf Ridge va altrettanto bene, ma ha un angolo di sterzo molto aperto ), solo qualche fine corsa della Minute mi ricorda che davanti lescursione è solo 120, il carro invece sembra avere molta più escursione di quella reale, copia tutto e per arrivare al fine corsa devo impegnarmi a cercare gli ostacoli (giù il cappello per il lavoro fatto dal sig. Niner )
Sui tratti più veloci, nei cambiamenti di direzione si sente un po la flessione del carro, niente di preoccupante, ma sufficiente a disturbare un po la precisione di guida
La maneggevolezza nei single track è eccellente (alla faccia di chi pensa che le 29 siano come dei tir chi spara sentenze prima di aver provato e dice che le 29 non sono maneggevoli e poco adatte ai single track dovrebbe provare una RIP montata con la Minute ) solo due tornantini strettissimi con radici bastarde incorporate mi fanno rallentare un po, forse più per la paura e la scarsa conoscenza delle reazioni del mezzo, che per una reale necessità ma sono passaggi che ho fatto realmente meglio solo con delle 26 che conosco molto bene e che sono molto maneggevoli
Nei punti più tecnici ringrazio di avere la doppia col bash, il movimento centrale abbastanza basso (per le mie abitudini, 335 mm misurato scarico con rampage/nevegal 2.3 ) e il comportamento della bici che ti invoglia a osare, mi portano ad avere due o tre contatti indesiderati; non è difficile toccare a terra anche con i pedali e qualche volta credo con la biella inferiore del carro (non ho visto segni sulla stessa, ma cera abbastanza molle ).
Molto spesso delle pietre (molto molto più spesso che con le 26) alzate dalla ruota davanti si schiantano contro il telaio, la verniciatura tiene, ma penso che metterò una protezione trasparente sul tubo
Questo tipo di percorsi diciamo all-mountain-free (nel senso vai dove ti porta il cuore), sono il regno della RIP, che rivela la sua vera anima di bici polivalente. Certo non è perfetta in tutte le situazioni, ma sicuramente è una delle migliori che abbia provato, pedalabilissima, sicura in discesa, brillante nei single track
Unica nota negativa , la scarsa luce libera tra le ruote da 2.3 e il telaio; il fango esiste e quello argilloso dei percorsi del Piacentino o della golena del Po ha bisogno di spazio. Più volte mi sono dovuto fermare a togliere il magico impasto di fango-foglie-sassini...
percorsi veloci free e tecnici impegnativi :
per mettere alla frusta la RIP anche oltre il suo campo duso normale, e per verificare le strane teorie sulla corrispondenza di escursione tra 26 e 29 ho voluto provare la RIP anche su alcuni percorsi che abitualmente percorro con bici assai più toste (Moto, Gemini, Judge ).
Montate altre gomme ( una Panaracer Rampage davanti e una Kenda Nevegal al posteriore) metto la bici sul furgone e via.
Come riferimento reale per le velocità sostenibili, i miei compagni di discese con bici da 26 con ben altre escursioni e gomme ben più generose
Iniziamo da un percorso scorrevole-veloce; le gomme anche se solo da 2.3 si difendono molto bene e fanno il loro sporco lavoro, evidentemente il maggior diametro aiuta
Qui però la ridotta escursione della Minute (con una corsa per di più molto lineare ed una idraulica certo non al livello di una Fox 36) e del carro e la ridotta altezza da terra del telaio consigliano di limitare la velocità a livelli da cinghiale al trotto : andando al galoppo i fine corsa arrivano con i primi saltini (anche non voluti, ma se vai, prima o poi salti ) e con una sensazione di avviso del raggiunto limite del mezzo.
Forse con una taratura più rigida delle sospensioni si potrebbe ovviare in parte al problema, ma sinceramente non ho neanche provato.
Negli attraversamenti in velocità dei solchi lasciati dai simpaticoni che girano con i quad e/o le moto da cross le flessioni dellinsieme telaio/forca/ruota 29 si sentono molto.
Sul tecnico lento e molto sconnesso il comportamento è migliore : le ruote grandi qui sembrano magiche, aiutano un sacco e anche con i soli 120 della minute si scavalcano ostacoli impegnativi; le flessioni del "sistema qui non sono così significative.
Devo solo fare attenzione alla ridotta altezza da terra del movimento centrale e del telaio : conosco bene i sentieri, ma sono abituato a farli con bici dal movimento centrale molto alto e ogni tanto vado a sbattere
Questi sinceramente non sono i percorsi per cui mi sentirei di consigliare lacquisto della RIP, e per questo il signor Niner ha fatto la WFO
Conclusione : così montata la RIP è una delle migliori all mountain che abbia provato, pedalabile alla grande ma in grado di farmi divertire nelle discese.
E la bici perfetta (totale, si diceva un po di tempo fa ) ? Sicuramente no, ma non credo che mai esisterà una bici perfetta per tutte le situazioni; per questo il mio garage ne ospita tante :)
Cosa cambierò del montaggio attuale :
-[FONT="] [/FONT]il bash della doppia SLX che pesa un botto per niente
-[FONT="] [/FONT]i Louise FR per gli Hope 4 nuovi quando li troverò, i Louise fanno onestamente il loro sporco lavoro, ma gli Hope 4 sono a un altro livello (specie come fading nella versione con i dischi flottanti)
[FONT="]- forse la Minute ma in fondo non va per niente male
marco
PS : non voglio scatenare polemiche e non penso di essere il portatore della verità assoluta ... sono solo le mie impressioni, diverse per alcuni punti da quelle del Sembola, per altri coincidenti con le sue ...
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