Seguendo questo ragionamento non sarebbero stati inventati nemmeno i primi calcolatori. Erano delle intere stanzone piene di armadi a loro volta pieni di valvole che si bruciavano ogni pochi minuti e andavano costantemente sostituite. Riuscivano a mala pena a fare delle banali operazioni matematiche, consumavano kilowatt e kilowatt di elettricità e sono costati cifre folli. Ma probabilmente senza quegli esperimenti e quelle ricerche adesso ci potremmo sognare l'uso massiccio e la comodità donateci da una società fortemente informatizzata.
Aggiungi che il passo verso la miniaturizzazione e` iniziato con i transistor: oggettini "magici" che funzionano su principi di meccanica quantistica (quella cosa che studia le particelle e l'infinitamente piccolo). Un transistor funziona su un fenomeno quantistico, chiamato effetto tunnel, che a livello macroscopico dice che andando a sbattere sufficientemente veloce con una Mercedes contro un muro la probabilita` di trovarsi tutti interi dall'altra parte CON IL MURO TUTTO INTERO, non e` nulla. Facendo due conti se la velocita` e` abbastanza prossima a quella della luce si e` quasi certi di attraversare il muro.
Per quello che ho capito io (ma non sono un fisico), la probabilita` che a Ginevra si crei un buco nero e` paragonabile a quella di attraversare il muro andandoci a sbattere con la Mercedes lanciata a tavoletta, tipo a 250-280 Km/h. Io di auto che abbiano attraversato indenni un new jersey non ne ho viste molte, quindi non starei a preoccuparmi piu` di tanto per il buco nero... e` piu` probabile che mi caschi un meteorite in testa durante la prossima uscita in MTB.
P.S: lo so che tu lo sai, ho usato la citazione solo per agganciarmi al discorso.