La collina di torino: quale futuro?

dieguito

Biker tremendus
3/4/07
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far west
www.dammiunabici.com
ho letto un po' e aggiungo la mia opinione
non credo che sia possibile creare un percorso da allenamento o da dh (non fissiamoci sulle definizioni, qui sappiamo tutti di cosa si parla), delimitato e protetto, per i motivi già espressi (terreni privati o demaniali e conseguenti responsabilità legali, percorso da aprire, chiudere e controllare); troppe magagne legali e tano ha già fatto notare che persino i gestori di bike park hanno problemi.
bella idea quella di mettere "qualcosa" di informativo sul lavoro che viene fatto dai biker in collina, non fogli di carta che poi ci accuseranno di inzozzare tutto... e bisogna pure calibrare il tiro su un eventuale documentazione fotografica, ci manca solo una denuncia per chissà quale reato contro il demanio. la burocrazia può fare di tutto!
non si potrebbe contattare qualcuno della gwa per sapere se é possibile ripartire da lì? in fin dei conti la filosofia di base c'era ed era valida e si risparmierebbe tempo e discussioni inutili, tanto sul rispetto totale della natura e del prossimo siamo d'accordo tutti.
un sabato di novembre 2008 salgo al colle della maddalena per il solito giro dell'isolato (io e mio padre bitumaro), alla partenza della chiesetta 1 incrocio un trio di biker (donna, uomo e bimbo) che mi chiedono se era la traccia per revigliasco, dò la conferma e le informazioni supplementari non richieste di sicurezza (fate attenzione a non fermarvi in punti ciechi, fate attenzione a chi arriva veloce da dietro rumoreggiando, occhio ai pedoni, occhio ai ripidoni e via così). mi vesto, parto, li incrocio alla pietrona ed erano giù dalle bici entusiasti per la pulizia della traccia e per il percorso (faccio notare che l'avranno fatto quasi tutto a piedi...), solo si sentivano un po' spaesati nonostante la donna (fortissimo accento germanico) fosse dotata di carta e sapesse usarla, non si aspettavano niente del genere e il bimbo sembrava divertirsi.quella discesa sarà stata una piccola avventura per loro, un fastidio per chi si allena senza cervello, un piacevole incontro per me e altri, una battuta di caccia rovinata...
ah, immagino che gia tutti lo sappiate, ma non si sa mai, per il verde pubblico la mtb in collina é questo
http://www.comune.torino.it/verdepu..._materiali/notizie/20080805_mbmaddalena.shtml
la collina é un macello, ma si potrebbe presentare un progetto ben definito per prendere in gestione una traccia ben definita a superga, magari tutta nel comune di torino per parlare solo con un ente (misera speranza), per due anni di prova in cui si può sbattere tutti quanti, pulizia coordinata, lavori e sistemazioni varie tutte concentrate. ho come l'impressione che sbatteremo contro un muro di gomma...
buona collina a tutti
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
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Torino
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Qualsiasi iniziativa volta a ristabilire l'immagine positiva dei biker sta bene.
Volantinaggi, affissioni, contro-articoli...qualsiasi cosa.
Resto dell'idea che però non basta.
Se sul medio termine c'è un disegno (spero di no) di chiudere l'accesso ai bikers....ragazzi, conviene andare al cuore del problema.
Ovvero incontrare gli Enti gestori delle zone su cui si avrebbe intenzione di chiedere accessi.

E comunque aggiungo che se pensiamo in prospettiva futura conviene cercare di uscire dalla zona grigia.
Per ora siamo tollerati ma osservati speciali.
Se in futuro i bikers aumentassero (il fenomeno FR è in crescita, arrivano i giovanissimi) ecco che automaticamente saremo molto più visibili e per qualcuno "più fastidiosi".
Più pressione sul territorio, statisticamente più occasioni di "scontro".

Secondo me partire oggi per portare a casa un progetto riconosciuto un domani conviene a tutti.
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
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non si potrebbe contattare qualcuno della gwa per sapere se é possibile ripartire da lì? in fin dei conti la filosofia di base c'era ed era valida e si risparmierebbe tempo e discussioni inutili, tanto sul rispetto totale della natura e del prossimo siamo d'accordo tutti.
Chi ha aperto questo 3d è membro della GWA....

Credo che da parte di molti ex la voglia di "fare qualcosa" ci sia ancora.
Ma c'è anche cautela... Il primo tentativo è andato male, ora occorre ricostruire fiducia in chi si era tesserato e imparare dagli errori (se ci sono stati) per superarli.

Ho letto anche io lo statuto GWA e lo sottoscriverei oggi stesso.
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
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Torino
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Mi piacerebbe anche conoscere l'esperienza di chi ha creato il perocorso Chiesetta.
Da quel che ho letto quello è considerato un modello di mediazione politica con gli Enti gestori, il CAI, Pro Natura ecc. ecc.
E mi pare pure che il primo tratto della Chiesetta sia proprio una traccia creata ex-novo, alternativa al sentieno n.1 pedonale che incrocia ma non è lo stesso percorso.
 

dieguito

Biker tremendus
3/4/07
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far west
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rispolvero la discussione per aggiungere un'info (altrimenti finisce che me la dimentico).
Daniele Hosmer, é il funzionario del Verde Pubblico del Comune di Torino che si occupa di Superga e dei rapporti con i vari enti.
se e quando si farà qualcosa, bisognerà rivolgersi a lui che ben conosce la situazione, almeno per quanto riguarda la collina di superga e dintorni; mi é stato descritto come persona disponibile e aperta. ciao
 

Tano

Biker tremendus
rispolvero la discussione per aggiungere un'info (altrimenti finisce che me la dimentico).
Daniele Hosmer, é il funzionario del Verde Pubblico del Comune di Torino che si occupa di Superga e dei rapporti con i vari enti.
se e quando si farà qualcosa, bisognerà rivolgersi a lui che ben conosce la situazione, almeno per quanto riguarda la collina di superga e dintorni; mi é stato descritto come persona disponibile e aperta. ciao

Ancora per rispolverare e soprattutto animare.
I referenti delle varie istituzioni ci sono eccome e sono sempre piuttosto disponibili almeno ad ascoltare...
Il punto focale è però che non ci si può interfacciare in modo "interessante" con l'Ente se non si è o non si rappresenta qualcosa di "consistente".
E' chiaro che se si volessero impegnare dei soldi (tanti soldi) in un progetto i referenti sarebbero comunque molto interessati, disponibili e si avrebbero buone possibilità di avere terreno fertile... ma non è questo il caso.
Con ciò e come già detto purtroppo noi, come tanti altri non siamo nessuno e non rappresentiamo nessuno.

Qualcuno che si muove comunque c'è e secondo me questo potrebbe essere il vero problema come già ho avuto di verificare...

Avendo preventivamente sondato il terreno... quello che penso è che non si debba assolutamente sottovalutare le conseguenze di azioni, diciamo ingenue.
Porsi alle istituzioni come associazione/scuola/altro che abbia come soluzione, all'eventuale problema dell'eccessiva presenza/possibilità di aumento delle mtb nella Collina di Torino (almeno in certe zone e qualcuno dirà con certe bici), la definizione/realizzazione di uno o più percorsi appositamente dedicati, sarebbe una catastrofe, la fine di un certo modo intendere la mtb che privilegia la discesa.
Un precedente che tra l'altro attiverebbe o confermerebbe anche altrove lo stesso meccanismo che porta a divieti e non eventualmente a regole.
Fare discesa/freeride non è agonismo, non è vandalismo, non è erosione del suolo, ecc. ecc. Non si tratta di nulla di così diverso rispetto a tutte le altre specialità della mtb è solo nuovo rispetto al passato è questo il messaggio che si deve comunicare.

Prima è necessario affermare quale sia la vera essenza della mtb che privilegia la discesa e fare comprendere la differenza con il downhill agonistico e di cosa necessita.

Ecco, ancora, perchè ho manifestato il mio disappunto nei contenuti e nella filosofia stà dietro alla risposta della Scuola Superga articolo apparso su Torino Cronaca.
Era purtroppo inevitabile che fosse così, purtroppo le azioni che spesso intraprendono le associazioni/scuole/altro sono necessariamente condizionate proprio dal fatto che nascono ed sistono per affermare una necessità di parte che deve soddisfare le esigenze spesso legate solo al territorio di chi vi appartiene ed è iscritto (soci).
Ricordate, tra l'altro, che fine ha fatto Free MTB!

Diversamente, come ad esempio dice Dani e come mi auguro, ma non è cosa facile, una eventuale nuova aggregazione/associazione/movimento dovrebbe avere quale scopo un'azione generale per la promozione e rivalutazione della mtb considerandone soprattutto i futuri sviluppi e le nuove ed attuali tendenze, evitare personalismi e quindi ad esempio i "percorsi chiusi", almeno che non siamo destinati al downhill agonistico ma senza mai porre dei divieti generici sugli altri.
Ricordiamo che con la legge in arrivo... la regione Piemonte, la prima, sarà da esempio per tute le altre regioni.
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
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Torino
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Ancora per rispolverare e soprattutto animare.
Bene! Cominciavo a temere che cadesse tutto nel dimenticatoio e nel disinteresse generale

Il punto focale è però che non ci si può interfacciare in modo "interessante" con l'Ente se non si è o non si rappresenta qualcosa di "consistente".
Giusto, vero.
Cominciamo a parlare di (ri)fondare una qualche associazione?
Altrimenti, a forza di non muoverci mai, finisce che si muovono gli altri.

E' chiaro che se si volessero impegnare dei soldi (tanti soldi) in un progetto i referenti sarebbero comunque molto interessati, disponibili e si avrebbero buone possibilità di avere terreno fertile... ma non è questo il caso.
Con ciò e come già detto purtroppo noi, come tanti altri non siamo nessuno e non rappresentiamo nessuno.
Se lo vogliamo e se c'è una seria proposta, non solo tante parole, sono certo che altri si accoderanno.
Non è questione di soldi o di investimenti. Non si deve costruire nulla. Al limite si tratta di nastrare e mettere qualche cartello di avvertimento, per il resto è bene che gli imprenditori della mtb (intendo quelli in grande stile che fanno i bike park in montagna) lasciamoli fuori dalla Collina....non ci si deve muovere in logica di profitto.

Qualcuno che si muove comunque c'è e secondo me questo potrebbe essere il vero problema come già ho avuto di verificare...
Magari non è un "problema" come pensi.
Potrebbe invece essere una comoda soluzione rispetto ai tanti immobilismi o alle mille divisioni degli altri bikers...d'altronde il fatto che qui non siamo più di 3 o 4 a discutere di un fatto così eclatante com'è la possibile fine della Collina in mtb, la dice lunga...

Avendo preventivamente sondato il terreno... quello che penso è che non si debba assolutamente sottovalutare le conseguenze di azioni, diciamo ingenue.
Porsi alle istituzioni come associazione/scuola/altro che abbia come soluzione, all'eventuale problema dell'eccessiva presenza/possibilità di aumento delle mtb nella Collina di Torino (almeno in certe zone e qualcuno dirà con certe bici), la definizione/realizzazione di uno o più percorsi appositamente dedicati, sarebbe una catastrofe, la fine di un certo modo intendere la mtb che privilegia la discesa.
Un precedente che tra l'altro attiverebbe o confermerebbe anche altrove lo stesso meccanismo che porta a divieti e non eventualmente a regole.
Fare discesa/freeride non è agonismo, non è vandalismo, non è erosione del suolo, ecc. ecc. Non si tratta di nulla di così diverso rispetto a tutte le altre specialità della mtb è solo nuovo rispetto al passato è questo il messaggio che si deve comunicare.
Mi spiace che qui su questo 3d non ci siano rappresentanze della scuola. Potrebbero esporre meglio il loro pensiero e i loro progetti se ne hanno. Di sicuro non sono ingenui.
Progetto o non progetto, so da fonti interne che le loro posizioni in fatto di "riservare sentieri", sono esattamente le mie, le tue, quelle di tutti.
Nessuno punta alla "riserva indiana", magari con 3 trail permessi e tutto il resto proibito. Si cerca invece di avere, su un tot di percorsi, l'uso riservato al mtb freeride, almeno vai su quelli se vuoi "spingere", o saltare, ecc (in sicurezza) e non rischi di caricarti una mamma col passeggino dietro una curva.
Il resto dei percorsi ufficiali deve restare esattamente così com'è oggi, ad uso promiscuo, pedoni e biciclette in pacifica convivenza. L'xc non crea alcun problema agli altri utenti del bosco.
Le scuole ma anche tutte le varie associazioni di bikers professionali e non, che in collina ci girano e magari ne fanno pure un'attività lavorativa, in fondo vogliono la stessa cosa: mantenere il diritto d'uso dei sentieri e magari averne alcuni dedicati per un uso "diverso" visto che è cambiato anche il modo di andare in mtb.

Ecco, ancora, perchè ho manifestato il mio disappunto nei contenuti e nella filosofia stà dietro alla risposta della Scuola Superga articolo apparso su Torino Cronaca.
Era purtroppo inevitabile che fosse così, purtroppo le azioni che spesso intraprendono le associazioni/scuole/altro sono necessariamente condizionate proprio dal fatto che nascono ed sistono per affermare una necessità di parte che deve soddisfare le esigenze spesso legate solo al territorio di chi vi appartiene ed è iscritto (soci).

Ciò che dici in tema di interessi di parte può essere vero anche se io non riesco proprio a vedere come possano essere così diametralmente opposti dai miei, dai tuoi da quelli di tutti gli amanti della mtb.
In fondo non dimenticare che la scuola sta tentando di lottare per un mantenere un diritto dopo un duro attacco e in assenza quasi totale di altre voci.
Nessuno a parte loro si è alzato a dire la sua mentre mi sarei aspettato una mezza sollevazione di popolo.
Per ora noi (e mi ci metto pure io) abbiamo fatto solo tante parole e non siamo nemmeno arrivati ad un abbozzo di accordo su come reagire, cosa fare e come farlo.
L'ho già detto sopra e mi ripeto: ritengo che gli interessi che la scuola porta avanti siano proprio molto vicini anche ai miei e forse a quelli tuoi e in fondo di tutti.
In ogni caso (se davvero lo si vuole) c'è tutto lo spazio del mondo per portare avanti un'altra campagna, un altro progetto, sotto altre bandiere se si ritiene che quello della Scuola Superga non sia condivisibile.
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
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Torino
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rispolvero la discussione per aggiungere un'info (altrimenti finisce che me la dimentico).
Daniele Hosmer, é il funzionario del Verde Pubblico del Comune di Torino che si occupa di Superga e dei rapporti con i vari enti.
se e quando si farà qualcosa, bisognerà rivolgersi a lui che ben conosce la situazione, almeno per quanto riguarda la collina di superga e dintorni; mi é stato descritto come persona disponibile e aperta. ciao
Il Comune di Torino da quel che mi dicono c'entra solo per la MAddalena.
Superga è un comune a sè e ha un Parco sopra.
I terreni che si passano calcando i vari sentieri di quella zona, almeno fino ad un certo punto (che non so qual è), saranno di competenza del Comune di Superga e dell'omonimo Parco. Unaparte saranno anche di Torino, certo.
Poi ci sono anche i privati se i sentieri passano su proprietà private.

In un mio precedente post dicevo che tra le tante cose da fare occorre, all'interno di un progetto, definire delle "zone di interesse" (d'interesse per i bikers ovviamente) andando poi a meglio dettagliare quali sentieri, ed eventuali varianti, si vogliono richiedere.
Con una mappa catastale davanti e con qualcuno esperto di Enti pubblici e diritto privato, si definiscono le controparti con cui ci si deve relazionare.

Prima di tutto però serve definire il benedetto progetto e chi lo presenta.
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
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in questi giorni, se riesco, provo a scrivere una bozza di progetto poi la posto perchè se ne discuta.
Buon natale a todos e...chi può cerchi di andare in bici tra oggi e domani perchè dopo torna la fioca... ;-)
arvdz
 

solitone

Biker perfektus
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Moncalieri
www.youtube.com
Bike
Scott Genius 900 tuned
Io non ho capito se questo "interesse" della stampa, e poi i divieti comparsi sul sentiero 10, sono i primi segnali di un imminente giro di vite...spero di no....però, se come dici tu, è in arrivo una legge regionale che regolamenterà l'uso dei parchi in modo molto più restrittivo, occorre evitare di "subire" silenziosamente l'avanzare degli odiosi divieti.
Ciao,

che evoluzioni ha avuto questa storia? Negli ultimi 2 anni non ho visto divieti sui sentieri della collina. Solamente il parco della Maddalena è al momento vietato, a parte un paio di percorsi.
 

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