Ma io mi chiedo se non volete capire o fate finta.
La collina di Torino è una maglia intricata di sentieri, i sentieri seguono per ovvia logica di risparmo energetico di chi l'ha reso con il continuo passaggio percorribile animale, cacciatore, escursionista, biker che sia.
Inoltre deve essere considerato il fatto che ci deve anche essere la "fattibilità" di realizzare il tracciato che in genere segue la via più semplice dal punto di vista della realizzazione pratica.
Lo volete capire che nella Collina di Torino non ci sono altri percorsi realizzabili, se non quelli già esistenti ed utilizzati, e che abbiano caratteristiche "interessanti" alla pratica della mtb, specie se privilegia la discesa.
Ho percorso ogni metro quadro di terreno da Casalborgone alla Maddalena non ci sono percorsi che per caratteristiche di lunghezza, morfologia, impedimenti di recinzioni, strade private, proprietà private, parchi e quant'altro che si possono adattare o meglio sono interessanti per la mtb.
La questione quindi è che:
- è impossibile creare tracciati paralleli a quelli già esistenti che soddisfano le esigenze della MTB;
- è impossibile trovare nuove tracce interessanti.
Quindi le eventuali soluzioni sarebbero solo dei "ripieghi" che a breve resterebbero inutilizzati.
Sapete, vero, come è andata a finire la storia di Chianocco...
In pratica il percorso "interessante" è stato chiuso alle bici da downhill con delibera comunale (di cui ho copia e su cui tra l'altro ci sarebbero puntualizzazioni da fare e fraintendimenti da sfruttare...) tuttavia e ovviamente (è comune abitudine degli amministratori) il Comune si è reso disponibile a trovare una soluzione offrendo un percorso alternativo. Peccato che il percorso alternativo che ci ha offerto, di ripiego, non ha alcun "interesse" dal punto di vista della mtb orientata prevalentemente alla discesa, come neppure alla salita e come neppure alla passeggiata a piedi:CVD (come volevasi dimostrare).
La soluzione dovrebbe essere di individuare percorsi pedonali "diversi" da quelli attuali, ma solo laddove ci sono reali situazioni di possibili interferenze tra biker ed escursionisti.
Non dobbiamo mollare e scendere a compromessi, ho parlato diverse volte con chi di dovere, guardate che, bene che ci vada, se insistiamo con la differenziazione dei percorsi, ci rifileranno bene o male uno o due percorsi e poi tuta una serie di stradine... Un paio di percorsi con mille limitazioni, incroci e regole da rispettare e se non verranno rispettate o si oltrepassa il limite allora sì, saranno problemi.
Lasciamo perdere il downhill, il discorso è lungo...
Il downhill è o dovrebbe essere agonismo o comunque ci si dovrebbe mettere d'accodo sui termini all mountain/freeride/downhill/gravity,...
A me e credo a molti, non interessa fare gare, test, andare a tutta, ecc.
A me interessa, come credo alla maggior parte di voi, andare in mtb condividendo con altri emozioni, ambiente, natura, ecc. fare sano sport insomma.
Chi vuole fare gare, percosi cronometrati, test dovrebbe farlo in percorsi chiusi/segnalati e dedicati se non vuole incorrere, se accade qualcosa, in problemi anche di tipo legale...
Diversamente non dobbiamo assolutamente fare l'errore, come ho già detto, di fare passare il messaggio che in MTB, privilegiare la discesa o comunque averla come obiettivo dopo essere arrivati in cima, significa scendere a rotta di collo, con bici rumorose ed incuranti di noi stessi, di pedoni, animali e cose che possiamo incontrare nel nostro cammino e che spesso incontriamo.
Diversamente non dobbiamo fare l'errore di di essere confusi con dei delinquenti solo perchè amiamo e abbiamo
cura del nostro corpo quando ci proteggiamo con caschi integrali, e quant'altro.
Diversamente non dobbiamo fare l'errore di esser considerati incompetenti, pochi, disuniti e non rappresentati.