Cazzius...al nord forse ti suonano o ti fanno i peli...poi voglion fare i figheta snob...e mi son del nord...
L’ Italia non è un paese per cicloturisti
- Creatore Discussione MelO21
- Data di inizio
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L’ Italia non è un paese per cicloturisti…
L Italia non è proprio un paese.
Posso confermare. Anche nell'Abruzzo interno abbiamo questa abitudine di suonare a pedoni e ciclisti in alcune situazioni più delicate; anch'io suono e, per far capire che si tratta di un gesto di cortesia, porgo un saluto che viene sempre ricambiato.
però in Italia abbiamo per ogni paese una pista ciclabile di almeno 200 metri che finisce o in fosso o contro un muro o passa fra i tavolini di un bar 
Le strade ai lati son piene di pezze di buche e mancano quasi, specie in montagna, si stringono e si allargano alla boia di un giuda
Salvo in alcune zone dove effettivamente si sono fatte cose interessanti ,ciclabili zone a lato delle provinciali per i ciclisti ,la stragrande maggioranza della nostra viabilità fa schifo ,pertanto anche solo incrociare 2 macchine in salita è un problema figuriamoci se bisogna stare dietro a quei minchioni come me in bici che salgono a un metro dal bordo strada ai 10 km/h
Ovvio che in macchina suonano e gli viene l' odio hanno ragione ,poi la domenica passi in macchina sono a spasso ma nelle giornate di lavoro camion e furgoni che debbano aspettare ciclisti cicloturisti ecc..è assurdo
Bisogna fare un movimento politico (che sicuro supera lo sbarramento)
Togliamo i ciclisti dalle strade !!
Le strade ai lati son piene di pezze di buche e mancano quasi, specie in montagna, si stringono e si allargano alla boia di un giuda
Salvo in alcune zone dove effettivamente si sono fatte cose interessanti ,ciclabili zone a lato delle provinciali per i ciclisti ,la stragrande maggioranza della nostra viabilità fa schifo ,pertanto anche solo incrociare 2 macchine in salita è un problema figuriamoci se bisogna stare dietro a quei minchioni come me in bici che salgono a un metro dal bordo strada ai 10 km/h
Ovvio che in macchina suonano e gli viene l' odio hanno ragione ,poi la domenica passi in macchina sono a spasso ma nelle giornate di lavoro camion e furgoni che debbano aspettare ciclisti cicloturisti ecc..è assurdo
Bisogna fare un movimento politico (che sicuro supera lo sbarramento)
Togliamo i ciclisti dalle strade !!
Sull'argomento "l'Italia non é un paese per cicloturisti" non vorrei leggere la solita generalizzazione.
Se da un lato può essere vero che abbiamo un ritardo strutturale, anche se si vedono i germogli di un cambiamento positivo, dall'altro il comportamento delle persone é uguale agli altri posti.
Riporto una piccola parte di notizie al riguardo, perché l'elenco é sterminato e riguarda tutti i Paesi. Anzi, alcuni articoli che riporto mettono sotto accusa la sicurezza in bici in Inghilterra e addirittura della tanto decantata Olanda.
www.eunews.it
www.corriere.it
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Se da un lato può essere vero che abbiamo un ritardo strutturale, anche se si vedono i germogli di un cambiamento positivo, dall'altro il comportamento delle persone é uguale agli altri posti.
Riporto una piccola parte di notizie al riguardo, perché l'elenco é sterminato e riguarda tutti i Paesi. Anzi, alcuni articoli che riporto mettono sotto accusa la sicurezza in bici in Inghilterra e addirittura della tanto decantata Olanda.
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C'è poco da fare e giustificare, il problema è proprio questo, la mancanza di infrastrutture e di organizzazione sono peccati veniali in confronto all'odio italico verso i ciclisti, una forma forma particolare di imbecillità (o disturbo mentale?) che si manifesta in modi diversi ed inaspettati, invisibile o ritenuta normale da chi ci ha sempre convissuto ma che viene subito notata da chi ha vissuto realtà diverse.
Eccomi! Io sono un ciclista che odia i ciclisti! Utilizzo la bici con regolarità, tutti i gironi per andare al lavoro e nei fine settimana per scendere dalle montagne. Dove abito io, Milano, i ciclisti fanno di tutto per farsi odiare: pretenziosi, sbruffoni, irrispettosi, maleducati. Un paio di settimane fa mi è toccato pure leggere che "... i ciclisti non si fermano al semaforo rosso perché è più faticoso ripartire che continuare a pedalare". Più che una mancanza strutturale, come leggo qui, a me sembra una mancanza culturale. Di tutti gli attori coinvolti.
Si, sono d'accordo.
Però non diciamo che é un problema solo italiano. Ci sono i fatti di cronaca che indicano che la questione é complicata anche fuori dall'Italia.
E poi c'é la statistica, ci sono i numeri, che non mentono, ma soprattutto non sono una impressione formulata sulla base di un breve soggiorno.
Nei paesi membri dell'Unione Europea ogni anno muoiono circa 2000 persone sulle strade mentre vanno in bici, e non mi sembra che si tratta di casi solo italiani. In Francia, Spagna, e altri luoghi, si superano i 100 morti ogni anno esattamente come da noi.
ritorno dopo 10 giorni alle lofoten, io un rispetto per i ciclisti come ho trovato in questi giorni non l'ho mai visto da nessuna parte!!!!
mi si accodavano se avevo macchine verso contrario e quindi non potevano "invadere" l'altra corsia per superarmi. Se in lontananza c'era un saliscendi o una curva "cieca" si accodavano..
in alcuni casi ho avuto dietro camion, autobus, camper.. dietro a me che andavo a 10 km orari! in attesa che fosse sicuro superarmi!
è un'altro mondo!!
io me lo spiego solo in un modo, cioè che in quelle macchine il 70% sono "ciclisti" come noi, e sanno cosa si prova ad essere superati da una macchina!
mi si accodavano se avevo macchine verso contrario e quindi non potevano "invadere" l'altra corsia per superarmi. Se in lontananza c'era un saliscendi o una curva "cieca" si accodavano..
in alcuni casi ho avuto dietro camion, autobus, camper.. dietro a me che andavo a 10 km orari! in attesa che fosse sicuro superarmi!
è un'altro mondo!!
io me lo spiego solo in un modo, cioè che in quelle macchine il 70% sono "ciclisti" come noi, e sanno cosa si prova ad essere superati da una macchina!
Magari ti avevano scambiato per un alieno, quanto sarà diffusa alle Lofoten la bici come mezzo di trasporto ?
appunto, guarda dove è l'Italia
ovviamente si parla di morti per km percorsi, forse in valori assoluti alcuni paesi hanno numeri maggiori ma a fronte di un numero di km percorsi molto maggiore
hahaha magari in inverno si!!Magari ti avevano scambiato per un alieno, quanto sarà diffusa alle Lofoten la bici come mezzo di trasporto ?
ma in questo periodo è molto diffusa, però si , magari per loro ero un alieno aaha
Devono essere posti fantastici. Hai fatto un ciclo viaggio di piacere nel nord della Norvegia?
faccio così anche io quando guido l'auto.
gli altri ciclisti fanno lo stesso? ne vedo veramente pochi.
iniziamolo noi questo cambiamento, facciamolo notare a figli, compagni, compagne, genitori e amici, oltre che a tutti gli automobilisti che ci seguono quando rallentiamo e suonano il clacson ma intanto vedono che un altro modo di guidare è possibile.
@MelO21, purtroppo i grandi progetti di cui parli e altri simili, Eurovelo, Francigena, eccetera sono in Italia piuttosto astratti e non definiscono né un progetto ciclistico, né tantomeno un'esperienza turistica: segnaletica inesistente, cartografia non aggiornata, scelta dell'itinerario poco attenta o addirittura disinformata, nessuna attenzione né alle strutture locali di qualità, né ai temi naturalistici, storici e culturali. Conosco i tratti che passano da Roma, dove vivo, e ho notato che sono solo disegnati su una carta stradale a larga scala.
Tuttavia ci sono progetti locali più interessanti, nati su iniziativa privata o volontaristica. Per il momento nel nostro paese è meglio orientarsi verso questi.
Tuttavia ci sono progetti locali più interessanti, nati su iniziativa privata o volontaristica. Per il momento nel nostro paese è meglio orientarsi verso questi.
Dobbiamo imparare da tedeschi e austriaci, visto che sono i nostri vicini. Organizzano l'Alpe Adria Tour, partendo da Salisburgo con bus+carrello per bici, accompagnano i ciclisti lungo le tappe passando per Villach, Tarvisio e fino a Grado. Dei 150km italiani fanno percorrere in sella solo i tratti di vera "ciclabile", mentre i tratti condivisi con le auto spesso sono dei trasferimenti sul bus. Preferiscono riportarli a casa tutti interi e li capisco. Non ho visto tour operator italiani fare questo tipo di servizio così mirato in Friuli, questo significa che a noi manca la cultura delle 2 ruote anche se ormai da 4-5 anni è esploso il cicloturismo. A piccoli passi si va avanti con pochi investimenti pubblici e ci si basa spesso sulle intuizioni e le proposte di alcuni illuminati imprenditori locali. Mi auguro che non perdiamo anche questo treno...
A proposito di treno, cosa vogliamo dire dei sempre più numerosi Freccia e Italo che velocizzano i collegamenti tra regioni ma che non caricano le bici se non smontate e imbustate? Ci sono sempre meno IC per spostarsi in bici di città in città. Altro errore da manager poco lungimiranti.
A proposito di treno, cosa vogliamo dire dei sempre più numerosi Freccia e Italo che velocizzano i collegamenti tra regioni ma che non caricano le bici se non smontate e imbustate? Ci sono sempre meno IC per spostarsi in bici di città in città. Altro errore da manager poco lungimiranti.
C'è però da dire che in Italia la bici si usa quasi ed esclusivamente per attività ricreative. Questo da un lato riduce i km percorsi e dall'altro aumenta l'esposizione.